La frazione solida nelle acque di scarico

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La Riserva Naturale dell’ Insugherata
Advertisements

EQUILIBRI DI SOLUBILITA’
SOLUZIONI.
Reazioni Redox Farmacia 2012.
I fenomeni chimici Tutti gli elementi , tranne i gas nobili, hanno la tendenza ad unirsi tra di loro per formare le varie sostanze. Queste combinazioni.
L’inquinamento atmosferico
Le zone umide.
Calcolare la formula minima dalla composizione percentuale
EQUILIBRI DI SOLUBILITA’
Concentrazione Chimica Le Soluzioni
Chiara Andraghetti A.S. 2012/2013
L’acqua. Federica Soldati 3B.
L'INQUINAMENTO DELL'ACQUA
Capitolo 13 Le proprietà delle soluzioni 1.Perchè le sostanze si sciolgono? 2.La solubilità 3.La concentrazione delle soluzioni 4.Le soluzioni elettrolitiche.
Limpronta ecologica Limpronta ecologica misura la quantità di superficie terrestre utilizzata da ogni persona per soddisfare i propri consumi e smaltire.
Le sostanze che fanno male all’ ambiente
L’INQUINAMENTO DEL NOSTRO LAGO
ASPETTI CHIMICO-FISICI DEL LAGO
INQUINAMENTO DELL’ ACQUA.
CICLO DELL’AZOTO.
Il Biogas Cos’è il biogas? A cosa serve?Come viene utilizzato?
L' inquinamento dell' acqua L' inquinamento dell'acqua.
Il gruppo progetto della I^ B Igea
LACQUA Alla scoperta delle sorgenti di Recco. H2OH2O.
LE PIOGGE ACIDE MARCO CARIA 5^B.
LE PIOGGE ACIDE LE PIOGGE ACIDE DÌ LORENZO BURGINI.
REAZIONI CHIMICHE.
MECCANISMI DI AUTODEPURAZIONE
Le reazioni tra acidi e basi
Liquami Origine Caratteristiche Trattamento.
Nei sistemi intensivi di acquacoltura può essere necessario il ricorso a sistemi di trattamento degli scarichi. A causa delle elevate portate dacqua di.
Applicazioni delle titolazioni di neutralizzazione
DIPARTIMENTO DI CHIMICA G. CIAMICIAN – CHIMICA ANALITICA STRUMENTALE CORSO DI LAUREA IN FARMACIA – CHIMICA ANALITICA – CHIMICA ANALITICA STRUMENTALE Equilibri.
Equilibri chimici in soluzione acquosa
Composti poco solubili
IL COMPOSTAGGIO Processo di maturazione biologica controllata, in ambiente aerobico, della sostanza organica attraverso il quale si ha la produzione di.
Dalla Struttura degli atomi e delle molecole alla chimica della vita
DEFINIZIONE E FUNZIONI
LE ACQUE DI RIFIUTO DELL'ISII COME SI PRODUCONO E CHE NE FACCIAMO?
CORROSIONE NEGLI IMPIANTI PETROLCHIMICI (Up-Streat, Down-stream) Principali agenti/fenomeni corrosivi: O2, CO2, H2S, S, SCC, corrosione batterica)
ACQUA POTABILE "Si definisce potabile un'acqua limpida, inodore, insapore, incolore e innocua, priva cioè di microrganismi patogeni e sostanze chimiche.
LA CASA E LA TERRA Corso di geopedologia.
La molecola di CO2 L'anidride carbonica è un ossido acido formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. Il carbonio ha come configurazione.
Programma della parte 2-1 e concetti fondamentali
Ingegneria Sanitaria-Ambientale Claudio Lubello
Idea 9 Elettrochimica.
Caratteristiche fisico-chimiche H 2 O = O H + I due atomi di idrogeno sono collegati asimmetricamente all’ossigeno, determinando una molecola polare.
1. Che cos’è una reazione chimica. 2
EQUILIBRI di SOLUBILITA’
LA CASA E LA TERRA Corso di geopedologia.
Esperimenti di Chimica
La filtrazione meccanica
CICLI BIOGEOCHIMICI DEI NUTRIENTI
Copre più di due terzi della superficie della
CICLI BIOGEOCHIMICI Da quanto abbiamo visto nella lezione sugli ecosistemi abbiamo visto come gli elementi, costituenti i composti organici complessi della.
VALUTAZIONE DEL CARICO ORGANICO
Suolo Il suolo costituisce lo strato superficiale della crosta terrestre, attraverso il quale avvengono scambi con l’atmosfera, l’idrosfera e la biosfera.
Programma Misure ed Unità di misura. Incertezza della misura. Cifre significative. Notazione scientifica. Atomo e peso atomico. Composti, molecole e ioni.
COMPOSIZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI
LA MATERIA E’ TUTTO CIO’ CHE POSSIEDE MASSA, OCCUPA SPAZIO E POSSIEDE ENERGIA Secondo la teoria atomica la materia è costituita da piccole particelle dette.
1 Sistemi di abbattimento delle polluzioni atmosferiche Prof. Ing. Riccardo Melloni Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile Università degli Studi.
PEDOGENESI : PROCESSO DI FORMAZIONE DI UN SUOLO FASI 1) LE ROCCE DELLA LITOSFERA SUBISCONO UNA DEGRADAZIONE FISICA ( SBALZI TERMICI.
Acidimetria.
11 – Equilibri di solubilità.pdf – V 2.0 – Chimica Generale – Prof. A. Mangoni– A.A. 2012/2013 Gli equilibri di solubilità Abbiamo definito la solubilità.
IIS Belluzzi – Fioravanti Ambienti a confronto: lo stagno e il fiume Reno.
Acque reflue o di scarico: reflui domestici reflui industriali reflui dell’industria fermentativa contengono materiale organico in abbondanza e, in genere,
SCIENZE ERBORISTICHE Fondamenti di Agronomia e Laboratori di Coltivazione Piante docente: prof. Fabrizio Quaglietta Chiarandà II – TERRENO B) Caratteristiche.
INDICATORI DI pH HA(aq) + H 2 O(l) ⇄ A - (aq) + H 3 O + (aq) giallo rosso.
Transcript della presentazione:

La frazione solida nelle acque di scarico Tutte le sostanze “contaminanti”, ad esclusione dei gas disciolti, contribuiscono alla frazione solida delle acque di scarico. La frazione solida, a sua volta, può essere distinta in una frazione organica ed in una frazione inorganica. Effetti della frazione solida ed importanza della riduzione Frazione organica ed inorganica: azioni fisiche di sedimentazione in bacini, ostruzione delle tubazioni, blocco delle pompe e intasamento dei sistemi di filtrazione. Frazione organica: la sua decomposizione comporta consumo di ossigeno e produzione di ammoniaca. La frazione solida origina da: materiali fecali residui non utilizzati di alimento sabbia, terra, ecc. microrganismi e macrorganismi inferiori residui di origine vegetale

Caratterizzazione dei solidi Gli effluenti di scarico delle piscicolture differiscono sostanzialmente dalle acque di scarico civili, dai rifiuti agro-industriali e dai liquami di allevamento. I materiali fecali contengono tipicamente sia sostanze digerite che indigerite, racchiuse insieme in un rivestimento mucoso. Le deiezioni vengono generalmente prodotte in forme filamentose allungate, ma questo può essere variabile in funzione delle specie. I materiali fecali sono generalmente più densi dell’acqua, ma le particelle più piccole possono flottare soprattutto nei sistemi con acqua molto turbolenta o in acque sature di ossigeno, dove l’intrappolamento di aria può causare il galleggiamento delle particelle. Caratterizzazione dei solidi La frazione solida degli effluenti dalle piscicolture può essere caratterizzata in base a 3 criteri: dimensione e stato delle particelle caratteristiche chimiche distribuzione dimensionale delle particelle

Sospesi o non filtrabili Classificazione delle particelle solide nell’acqua (mm) 10-8 10-7 10-6 10-5 10-4 10-3 10-2 10-1 1 Disciolti Colloidali Sospesi o non filtrabili Sedimentabili Virus Batteri Alghe ioni organici e inorganici Sedimentabili: > 10-2 mm, sedimentano in cono Imhoff in 1 h Disciolti: < 10-3 mm, filtrano attraverso membrana con pori 1,2 mm Sospesi: > 10-3 mm, non filtrano attraverso membrana con pori 1,2 mm

Campione tal quale Acqua (umidità) Solidi totali (sostanza secca) Solidi volatili (frazione organica) Ceneri (inorganica) T.Q. = peso fresco = peso totale mg, g, kg Umidità % T.Q. T.S. = S.T. = s.s. % T.Q., mg l-1 V.S. = S.V. = s. org. % T.Q., mg l-1, % T.S. Ashes = Cen. = s. inorg mg l-1

Solidi totali Disciolti o filtrabili Sospesi o non filtrabili Classificazione dei solidi in base alla suscettibilità ai trattamenti fisici Solidi totali Disciolti o filtrabili quelli che filtrano attraverso una membrana con pori 1,2 mm Sospesi o non filtrabili quelli che non filtrano attraverso la membrana Sedimentabili quelli che sedimentano in un cono Imhoff in 1 ora Non sedimentabili quelli che non sedimentano nel cono Imhoff

Solidi sospesi Solidi sedimentabili (non filtrabili) Sedimentano in 1 ora in un cono Imhoff e si quantificano per via volumetrica, leggendo il livello corrispondente direttamente sul cono graduato (ml/l) Vengono trattenuti da un filtro (membrana porosa) e si quantificano per via gravimetrica, pesando il filtro con i solidi trattenuti (mg/l)

Solidi totali Ceneri 20 – 30% Solidi volatili 70 –80% Classificazione dei solidi in base alla suscettibilità ai trattamenti biologici Solidi totali Ceneri 20 – 30% Solidi volatili 70 –80% Particolato 75% Solubili 25% Solidi volatili sospesi Solidi volatili solubili Non Biodegradabili Biodegradabili 98% dei S.V.sol. 55-70% dei S.V.sosp.

BOD (Biological Oxygen Demand) e COD (Chemical Oxygen Demand) richiesta biologica L’unità di misura del BOD e COD è: mg (di O2)/l

Il pH moli/l È il logaritmo negativo

Alcalinità e acidità Per alcalinità di una soluzione si intende la sua capacità di reagire con gli ioni idrogeno, cioè di neutralizzare gli acidi. Per acidità pertanto si intenderà la capacità di reagire con le basi e quindi di neutralizzare le basi. L'alcalinità e l'acidità sono dunque una misura del potere tamponante dell'acqua nei confronti rispettivamente degli acidi e delle basi. La definizione fornita sopra si riferisce a quella che viene chiamata alcalinità «stechiometrica». Si definisce, invece, alcalinità «attuale» la concentrazione degli ioni OH-. Questa si può calcolare misurando il pH e tenendo conto del valore del prodotto ionico dell' acqua alla temperatura alla quale il pH è stato determinato. L'alcalinità stechiometrica viene convenzionalmente espressa in mg/l di carbonato di calcio o in gradi francesi. Nelle acque naturali essa è dovuta fondamentalmente agli ioni carbonato, CO3 2-, e bicarbonato, HCO3- e, se il pH è sufficientemente elevato, agli ioni ossidrile.

Gli anioni di parecchi acidi deboli (ad esempio gli ioni solfuro, bisolfuro, fosfato e borato) e l'ammoniaca possono però reagire con gli ioni H+, e quindi contribuire ad aumentare l'alcalinità. L' acido debole che più comunemente si trova disciolto in acqua è comunque l'acido carbonico, H2CO3; esso si forma quando l' anidride carbonica, atmosferica o proveniente dal sottosuolo oppure proveniente dalla decomposizione aerobica delle sostanze organiche, si discioglie in acqua: (1) CO2 (gas)  CO2 (aq) l' equilibrio è tanto più spostato verso destra quanto maggiore è la pressione parziale dell'anidride carbonica nella fase gassosa; (2) CO2(aq) + H2O  H2CO3 (aq) (3) H2CO3 (aq)  H+ + HCO3- (4) HCO3-  H+ + CO32- gli equilibri (3) e (4) tendono a spostarsi a destra al diminuire della concentrazione degli ioni idrogeno e quindi la concentrazione di ioni bicarbonato e carbonato, a parità di tutte le altre condizioni, cresce all’aumentare del pH. Un’acqua naturale può avere pH basico nel caso in cui in essa siano disciolti sali che danno idrolisi basica, ad esempio bicarbonato di calcio oppure bicarbonato di sodio, oppure sostanze basiche come ammoniaca.

Nelle acque naturali l' alcalinità ha una notevole importanza perché svolge una funzione di tampone nei confronti delle variazioni di pH provocate da scarichi non controllati di soluzioni acide o basiche (al proposito si tenga presente che lo ione bi­carbonato, oltre a reagire con gli acidi, può reagire anche con le basi secondo reazioni del tipo HCO3-  +  OH-  CO32- + H2O) o dall’attività fotosintetica (questa, comportando consumo di anidride carbonica, favorisce aumenti del pH). La NTAC (National Technical Advisory Committee) stabilisce un valore minimo di 20 mg/1 di carbonato di calcio per la vita dei pesci e valori superiori a 25 mg/l per una buona produttività. Al crescere dell’alcalinità di norma diminuisce la aggressività di un’acqua cioè la sua capacità di produrre fenomeni corrosivi; l’aggressività, nel caso delle acque naturali, dipende fondamentalmente dalla concentrazione dell’anidride carbonica libera: questa infatti reagisce con lo strato di carbonato di calcio protettivo, che si forma normalmente sulle tubazioni, trasformandolo in bicarbonato di calcio molto più solubile, e porta allo scoperto il metallo che a sua volta può essere aggredito dall’acido carbonico e dall’ossigeno disciolto con formazione di ruggine. Per quel che concerne le acque ad usi agricoli, gli ioni ossidrile presenti in caso di forte alcalinità possono causare la precipitazione del ferro sotto forma di idrossido determinando il fenomeno della clorosi nelle piante. Perché non si manifestino questi effetti è necessario che l’alcalinità sia inferiore a 600 mg/l.

Gli elementi nutritivi: N, P e K Nell’utilizzo agronomico: rappresentano gli elementi fertilizzanti per la coltura Nei processi di trattamento biologico: influenzano l’attività biologica di degradazione (es. rapporto C/N, rapporto BOD/N/P) Per quanto riguarda l’impatto ambientale: N  emissioni in atmosfera di NH3, N2O, lisciviazione dei nitrati nelle falde eutrofizzazione delle acque P  eutrofizzazione delle acque

Il rapporto tra gli elementi nutritivi: N/P L’azoto e il fosforo vengono rilasciati dal mangime inutilizzato, vengono emessi con le feci e vengono escreti dai pesci come urine e tramite le branchie. Come già visto, concentrazioni elevate di azoto e fosforo determinano una situazione chiamata “stato ipertrofico”, che può stimolare la crescita e il cosiddetto “bloom” algale, fino ad uno stato denominato “eutrofia”. Il bloom algale è estrememente dannoso per l’ecosistema acquatico, soprattutto perché il processo di degradazione delle alghe morte e depositate al fondo comporta una drastica riduzione dei livelli di ossigeno disciolto. Negli ecosistemi marini la crescita del fitoplancton è generalmente limitata dalla disponibilità di azoto, mentre negli ecosistemi d’acqua dolce l’elemento limitante è normalmente il fosforo. Da questo deriva che un eccesso di azoto può causare blooms algali negli ecosistemi marini, mentre un eccesso di fosforo può causare blooms algali negli ecosistemi di acqua dolce. Quindi il rapporto tra la quantità di azoto totale e fosforo totale (N/P) disciolti nell’acqua può essere utilizzato per verificare il potenziale delle sorgenti di inquinamento a causare lo stato eutrofico. Analisi del rapporto N/P effettuate in prossimità degli scarichi di allevamenti in gabbie galleggianti hanno evidenziato come le caratteristiche degli effluenti di acquacoltura, da questo punto di vista, si avvicinino molto alle caratteristiche degli scarichi municipali.

Parametri microbiologici Escherichia coli

Caratteristiche dei gas Anidride carbonica CO2 origina dalle attività metaboliche e dalle degradazioni aerobiche ed anaerobiche delle deiezioni ed in generale della sostanza organica dei sedimenti è più pesante dell’aria atmosferica, si dispone negli strati bassi inodore ed incolore, non avvertibile effetti ambientali: gas ad effetto serra concentrazione in atmosfera = 0,035% Ammoniaca NH3 origina dalle degradazioni aerobiche e soprattutto anaerobiche delle deiezioni ed in generale della è più leggero dell’aria atmosferica, volatilizza facilmente odore caratteristico acre e pungente ed incolore, distintamente avvertibile a concentrazioni di 5 ppm effetti ambientali: acidificazione dei suoli, eutrofizzazione (indirettamente)

L’ ammoniaca è il gas più studiato. Metano CH4 origina dalle degradazioni anaerobiche delle deiezioni e della sostanza organica dei sedimenti è più leggero dell’aria atmosferica, volatilizza facilmente inodore ed incolore, non avvertibile effetti ambientali: gas ad effetto serra Protossido d’azoto N2O origina dalle degradazioni aerobiche è più leggero dell’aria atmosferica, volatilizza facilmente effetti ambientali: gas ad effetto serra Idrogeno solforato H2S origina dalle degradazioni anaerobiche delle deiezioni e della sostanza organica dei sedimenti è più pesante dell’aria atmosferica, si concentra negli strati bassi odore caratteristico solforato, giallo effetti ambientali: acidificazione L’ ammoniaca è il gas più studiato. E’ utilizzato come gas “di riferimento” per valutare l’impatto in atmosfera di sistemi di allevamento e di sistemi di gestione/trattamento degli scarichi

Atmosfera e sedimenti