Il Piano Strategico 2008-2009 Assemblea dei Soci Milano, 17 aprile 2008.

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Il Piano Strategico Assemblea dei Soci Milano, 17 aprile 2008

Le radici del Piano Strategico Il Piano Strategico nasce da una riflessione su elementi di varia natura, fra i quali: Un’analisi qualitativa dell’evoluzione del mercato italiano, e del Temporary Management, fornita dalla ricerca Demoskopea; Un’analisi della situazione associativa e sui bisogni dei soci, svolta in parte internamente ed in parte con il supporto della stessa ricerca; Una nuova vision relativa alla professione di TM; La spinta delle novità legislative in materia di associazioni professionali (in particolare il Dlgs di recepimento della Direttiva 2005/36/Ce “Qualifiche Professionali”); Una verifica delle disponibilità e interessi degli stakeholder, resa possibile da un continuo processo di networking; Un primo confronto con la scena internazionale; Spunti e idee dei Consiglieri Onorari.

I principi e gli obiettivi di fondo ATEMA punta a fornire una risposta alla domanda del mercato di figure professionali che uniscano alte competenze manageriali ad un approccio imprenditoriale Sviluppo e professionalizzazione del Temporary Management  Creazione di un contesto favorevole  Allineamento agli standard internazionali Caratterizzazione della figura del TM come professionista d’impresa, altamente qualificato, riconosciuto dal mercato ed aperto ad un approccio imprenditoriale. Il TM è Temporary in quanto persegue risultati in tempo certo.

Temporary Entrepreneur Temporary Manager di funzione Manager Professionista di Impresa Dir. Comm. Dir. Prod CIO CFO Imprenditorialità e propensione alla condivisione del rischio Competenze trasversali e di General Management Esperienza e riconoscimento del mercato Il manager professionista d’impresa Competenze verticali di funzione

Le azioni previste Per il perseguimento degli obiettivi citati, sono state pianificate numerose nuove attività, finalizzate a: Soddisfare più efficacemente le aspettative dei soci; Rilanciare comunicazione e presenza sui media; Ampliare il marketing associativo; Effettuare interventi di lobby; Proseguire l’attività di ricerca; Fornire formazione strutturata; Rinnovare Codice Deontologico e Carta Etica dell’associazione; Reperire maggiori finanziamenti; Porre i presupposti per un’attestazione professionale con valore legale.

Un nuovo assetto organizzativo Per un’adeguata focalizzazione nella realizzazione delle azioni proposte, verrà gradualmente introdotto un nuovo assetto organizzativo, volto a una distinzione fra soci manager e soci imprese:

Tempi e costi previsti Il presente piano ha come termine di riferimento il 31 dicembre 2009, data entro la quale alcuni requisiti per il riconoscimento ministeriale delle associazioni professionali devono essere posseduti all’atto della domanda ma non necessariamente (come invece richiesto a partire dal 2010) da almeno 4 anni. Dopo i primi due anni di implementazione, sarà opportuno prevedere attività di affinamento e aggiornamento delle iniziative, nonché l’adeguamento delle modalità di governo. Il budget prevede una suddivisione dei costi fra quelli relativi all’attività “ordinaria”, finanziata attraverso le quote associative, e quelli per l’attività “straordinaria”, per la quale sia nel 2008 che nel 2009 sarà necessario reperire finanziamenti esterni a sostegno del Piano o delle singole iniziative. Dal 2010, le nuove dimensioni dell’associazione e la capacità di ricavo derivante dalle nuove attività ridurranno significativamente la necessità di ricorrere a finanziamenti esterni.