L'Età della Restaurazione Dopo la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, che hanno modificato l'assetto politico dell'Europa, il 1º novembre 1814 a Vienna si sono riunite le potenze vincitrici: Prussia, Russia, Austria ed Inghilterra a cui si aggiunge la Francia di Luigi XVIII per dare un nuovo assetto politico all'Europa . Il congresso si basa su due principi : Il principio di legittimità in base al quale ogni sovrano tornava sul trono che aveva prima della rivoluzione francese, ignorando le aspirazioni del popolo. Il principio di equilibrio politico e di sicurezza in virtù del quale vengono istituiti stati cuscinetto come i Paesi Bassi e la confederazione Germanica per impedire la politica espansionistiche della Francia. Inoltre le potenze vincitrici si riuniscono in un'alleanza militare(Santa Alleanza) per intervenire e reprimere ogni possibile moto rivoluzionario.
L'Europa come disegnata dal Congresso di Vienna
L'Europa come disegnata dal Congresso di Vienna La Francia mantiene i sui confini grazie all'intervento diplomatico del principe Talleyrand, Luigi XVIII si presenta come vittima della rivoluzione e riacquista il trono. Il Regno di Sardegna torna in mano ai Savoia con l'annessione della Liguria Nel Regno delle due Sicilie viene restaurata la monarchia dei Borboni.
L'Italia dopo il Congresso di Vienna
Le aspirazioni liberali La situazione politica creatasi con il Congresso di Vienna contrastava con le esigenze di rinnovamento della borghesia che voleva arrivare al potere per difendere i diritti di libertà e intervenire nelle decisioni di pressione fiscale, ma sopratutto contrastava con l' aspirazione all'indipendenza dei popoli. In questo contesto nascono movimenti e associazioni segrete come la massoneria, la carboneria e l'Eteria in Grecia, che operavano clandestinamente. In Italia la carboneria, opera sopratutto nell'Italia meridionale, aveva una struttura gerarchica chiusa, solo i dirigenti conoscevano gli obbiettivi finali e comunicavano per simboli.
Il simbolo della carboneria
I moti liberali del 1820-21 La Spagna nel 1812, sottratta al dominio napoleonico, si era data una costituzione liberale, ma tornando sul trono Ferdinando VII abolì la la costituzione e sciolse il parlamento, generando malcontento. L'opposizione al provvedimento è stata condotta dai carbonari che avevano molti seguaci tra gli ufficiali dell'esercito. Nel 1820 le colonie spagnole dell'America Latina insorgono e chiedono l'indipendenza. L'esercito riunito a Cadice per andare in America Latina e reprimere la rivolta insorge contro Ferdinando VII e chiede e ottiene il ripristino della costituzione del 1812. Alla notizia del successo spagnolo, nel napoletano un gruppo di ufficiali affiliati alla carboneria guidati da Morelli e Silvati,fa insorgere le truppe che si trovano a Nola, a cui si aggiunge Guglielmo Pepe. Ferdinando I, Re delle Due Sicilie, è costretto a concedere la costituzione, ma interviene la santa alleanza e convoca il re a Lubiana e invia l'esercito austriaco a Napoli a sedare la rivolta. Ferdinando I al rientro da Lubiana abolisce la costituzione e manda a morte Morelli e Silvati a morire. In Sicilia i liberali insorgono ma con obiettivi diversi, chiedono l'autonomia dell'Isola.
I moti liberali del 1820-21 In Piemonte la rivolta è stata organizzata dal movimento dei federati (liberali,borghesi e militari) guidati Santorre di Santa Rosa. I rivoluzionari chiedevano non solo una costituzione ma anche l'Intervento dell'esercito piemontese nel Lombardo-Veneto per cacciare l'Austria. Per realizzare il progetto chiedono l'appoggio di Carlo Alberto il quale in un primo momento accetta, ma al momento dell'azione si ritira. L'insurrezione scoppia ugualmente. Il Re Vittorio Emanuele abdica in favore del fratello Carlo Felice, ma poiché questi si trovava a Modena la reggenza passò al nipote Carlo Alberto il quale concesse la costituzione. Carlo Felice rifiutò di riconoscerla e chiese l'intervento dell'Austria per reprimere l'insurrezione. Il solo paese europeo in cui l'ondata rivoluzionaria del 20-21 riportò un successo fu la Grecia. Il paese era sottoposto all'impero Ottomano. La rivolta venne organizzata dalla società segreta l'Eteria che si poneva come obiettivo la libertà e l'indipendenza.
I moti liberali del 1830-31 Luigi XVIII ritornato sul trono di Francia nel 1814 aveva promulgato una costituzione liberale con sistema Bicamerale: una camera “bassa” eletta dai cittadini e una camera alta i cui membri erano nominati dal Re, garantendo i diritti civili. Nel 1824 gli succede al trono Carlo X, che abolì la costituzione, sciolse la camera e indisse nuove elezioni nelle quali potevano essere eletti solo i grandi proprietari terrieri, questo fece scoppiare la rivolta e costrinse il re alla fuga, il trono passò a Luigi Filippo d'Orleans che concesse una costituzione liberale. Nel 1830 eventi insurrezionali si verificarono anche in Italia, il primo avvenne nel Ducato di Modena, dove Francesco IV in un primo momento appoggia i cospiratori poi si ritira facendo arrestare Ciro Menotti. L'insurrezione scoppiò anche in Emilia Romagna e nelle Marche ma venne repressa dall'Austria. I moti rivoluzionari del 30-31 non ebbero successo perché l'uomo non era soggetto della storia ma era oggetto della storia.
Il dibattito politico in Italia negli anni '30 e '40 In Italia negli anni 30 e 40 viene discussa la questione nazionale. Il genovese G. Mazzini, fondatore della Giovane Italia, sosteneva l'idea che l'italia dove essere: una repubblica, libera, indipendente. V. Gioberti invece progettava la formazione di una confederazione di Stati presieduta dal Papa. C. Cattaneo, fondatore della rivista il Politecnico, proponeva un'Italia federalista.
Il 1848 è l'anno delle rivoluzioni Il 1848 fu un anno di rivolte in Francia, Austria,Italia e Germania. La Prima insurrezione si verificò nel regno delle due Sicilie, il 12 Gennaio a Palermo una rivolta contro il re Ferdinando II lo costrinse a concedere la costituzione. Le cause della rivolta furono: le aspirazioni autonomistiche, la libertà politica e la crisi economica. Sull'esempio di Ferdinando II i sovrani: Leopoldo II di Toscana concesse la costituzione, Carlo Alberto di Savoia lo Statuto Albertino e il Papa Pio IX accordò ai condannati politici una amnistia generale. Il 17 Marzo insorge Venezia, caccia le truppe Austriache, libera i patrioti D. Manin e Tommaseo e proclama la Serenissima Repubblica di San Marco. Il 18 marzo insorge Milano, che lotta contro le truppe austriache guidate dal maresciallo Radetzky (5 giornate di Milano). I Milanesi costringono gli Austriaci a rifugiarsi nel quadrilatero formato da: Mantova, Peschiera, Verona e Legnago. Approfittando della situazione favorevole i patrioti piemontesi e milanesi fanno appello a Carlo Alberto a muovere guerra all'Austria. Il 23 Marzo 1848 Carlo Alberto dichiara guerra all'Austria, dando così inizio alla prima guerra di indipendenza , a cui aderirono:Regno delle Due Sicilie, Toscana e Stato Pontificio. La prima fase della guerra fu favorevole al Piemonte che riportò una serie di vittorie a Curtatone e Montanara e Goito. Un'ondata di entusiasmo pervase l'Italia, poco dopo Milano, Modena e Parma votarono l'annessione al Piemonte, Carlo Alberto venne proclamato RE D'ITALIA.
Il 1848 è l'anno delle rivoluzioni Il 29 Aprile Pio IX preoccupato per le reazioni dei sovrani europei, ritira le sue truppe, uno dopo l'altro Ferdinando II e Leopoldo II ritirano le loro truppe, così l'esercito piemontese a Custoza rimasto solo subì una clamorosa sconfitta, Carlo Alberto fu costretto a firmare l'armistizio di Salasco in base al quale la lombardia tornò all'Austria. Nella seconda fase della guerra venne sconfitto a Novara il 23 marzo del 1949, Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II che firmò l'armistizio di Vignale.