a cucina ligure è costituita dai piatti della tradizione culinaria della regione della Liguria, che comprende preparazioni, tecniche e ingredienti legati sia alla produzione locale (come il preboggion, miscuglio di erbe selvatiche), sia alle importazioni provenienti da zone con cui nei secoli, i liguri hanno avuto frequenti contatti (come il pecorino sardo, uno degli ingredienti del pesto). Per storia, radici ed elementi che la compongono si può dire che quella ligure sia la vera cucina mediterranea. Una cucina povera, propria delle genti di campagna, dei montanari e dei naviganti, fatta di alimenti semplici, comuni ed economici, che è tuttavia diventata costosa, ricercata e piena dei fasti antichi. Volendo riassumere si può affermare che la gastronomia della Liguria si contraddistingua per sei grandi elementi: le erbe selvatiche spontanee del territorio (maggiorana, salvia, rosmarino, alloro, timo, ecc.) e i prodotti dell'orto di casa (cipolle, patate, basilico, melanzane, ecc.) le primizie delle coltivazioni e dei boschi (basilico di Prà, pomodori "cuore di bue", zucchine trombette, asparagi e carciofi albenganesi, funghi, tartufi della Val Bormida, miele [1], frutta fresca, frutta secca ecc.) l'olio di oliva della Riviera Ligure ed i vini rinomati i prodotti farinacei (focacce, farinate, torte salate ecc.) e quelli da forno: ad esempio il pane di Triora la vasta gamma di paste secche e fresche il pescato del mare (acciughe, gamberi, polpi, moscardini, seppie, muscoli, triglie, ecc.) e la selvaggina, data l'alta boscosità, per esempio il cinghiale
Nel XX secolo, molte feste e tradizioni popolari si sono perse, tuttavia resistono nelle feste principali come Natale, Pasqua e Capodanno, oltre che le celebrazioni di qualche santo patrono, insieme ad alcune feste profane portate qui dai popoli lontani con cui venivano in contatto i liguri nei secoli scorsi. A Genova, Savona e Pietra Ligure, la vigilia di Natale si brucia un tronco d’albero per trarne buoni auspici, è la cerimonia del Confuoco; a Manarola e a Pentema si celebra il presepe in tutto il territorio cittadino, quasi un’opera contemporanea. L’Infiorata del Corpus Domini, poi, a Diano Marina e a Brugnato è legata al cambio delle stagioni, mentre i falò di San Giovanni festeggiano il solstizio d’estate e a Genova il vescovo benedice il mare. In realtà ci sono altre manifestazioni che celebrano il passaggio delle stagioni e altre feste religiose rituali, delle quali si ricorda l’8 settembre, la festa della Madonna, commemorata in molte località con spettacoli pirotecnici come quelli della sagra del Fuoco di Recco. Il palio di San Pietro a Genova (29 giugno), quello del golfo a La Spezia i primi di agosto e la processione di barche a Camogli in agosto, sono di origine marinara, tra le quali spicca la Regata storica delle Repubbliche marinare, che si svolge ogni 4 anni nelle acque del porto di Genova, il giorno dopo aver sfilato in costume d’epoca per le vie della città. Le processioni del Venerdì Santo e quella di Ferragosto sono eventi religiosi nei quali molta importanza rivestono le Casacce, confraternite di misericordia di origine tardo medievale, che si dividono tra purtuei (“portatori” del Cristo) e gli strauei (sollevatori) che passano il crocefisso da un portatore all’altro.