Crisi e sviluppo nel seicento Nel seicento, in tutta Europa, tranne in Olanda e in Inghilterra, ci fu una grave crisi economica. Questa crisi si aprì con un calo demografico,in cui seguì una sensibile contrazione della domanda di prodotti alimentari. Le attività artigianali, industriali e commerciali connesse alla produzione agricola subirono un crollo: diminuirono le possibilità di impiego scesero i prezzi
Calo dei prezzi Il calo dei prezzi diminuì i guadagni dei Produttori, quindi molti piccoli coltivatori dovevano abbandonare le campagne. La produzione si concentrò nelle mani dei grandi proprietari terrieri che beneficiarono di un processo di rifeudalizzazione.
Spagna La crisi ebbe un esito negativo in Spagna. Al diminuire dell’afflusso dei metalli preziosi, Il governo spagnolo si trovò indebitato, e fu costretto a dichiarare più volte Bancarotta. Il dominio spagnolo era un dominio oppressivo, condotto attraverso governatori e viceré che sfruttavano il paese attraverso un’esosa pressione fiscale.
Crisi in Italia Il ceto aristocratico condivideva la prepotenza degli invasori, nonché i frutti dell’oppressiva politica di sfruttamento. L’ostentazione del lusso della classe dirigente, la corruzione dell’amministrazione e l’indifferenza per la miseria delle masse esasperarono la popolazione italiana, che dette vita a numerose rivolte.
Crisi in Spagna Della crisi in Spagna risentirono Genova e Venezia. In Toscana, dove regnavano Medici, in particolare il settore della lana subì gravi perdite.
Crisi economica Alcuni paesi seppero supplire alla crisi economica investendo sulle attività artigianali e mercantili: prima di tutto l'Olanda che poteva contare su una borghesia intraprendente e innovativa, sulla disponibilità di capitali e sulla capacità di gestire in modo attento l'economia coloniale. La crisi demografica fu invasa dall'arrivo dei calvinisti in fuga dalle fiandre del Sud e dalla Spagna. Le Province Unite divennero il Paese simbolo della tolleranza.
La Compagnia Unita olandese delle Indie orientali Nel 1602 fu fondata la Compagnia Unita olandese delle Indie orientali, che in breve tempo allontanò il commercio portoghese in Asia. L'Olanda manteneva il primato di potenza commerciale europea: allo scopo di ostacolare lo strapotere, l'Inghilterra proclamò l'Atto di navigazione, che impediva alle navi straniere di giungere alla riva dei porti inglesi.