Seconda Università degli Studi di Napoli Dipartimento Medico-Chirurgico di Internistica Clinica e Sperimentale “ F. Magrassi – A. Lanzara ” Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Pres. Prof. Roberto Grassi TESI di LAUREA L’UROGRAFIA: UNA TECNICA RADIOLOGICA DESUETA? Relatore Candidato Dott. Enrico Barone Marco D’Argenio Matricola 687000031
L’UROGRAFIA Indagine radiologica dell'apparato urinario, eseguita mediante opacizzazione dei reni e delle vie escretrici, grazie alla somministrazione di un mezzo di contrasto radiopaco, idrosolubile, per via endovenosa, che viene eliminato attraverso l'urina. I reni e le vie urinarie sono poco visibili sui radiogrammi dell'addome, eseguiti con tecnica standard diretta , poiché la loro densità radiografica è scarsa ed è poco differente da quella degli organi adiacenti
I mezzi di contrasto negli esami urografici, sono mdc iodati idrosolubili non ionici, e devono garantire: un'elevata opacizzazione delle vie escretrici; un'adeguata opacizzazione della vescica; l'eliminazione del mdc essenzialmente per filtrazione glomerulare.
Tecnica di esecuzione preparazione del paziente Esami ematochimici ed elettrocardiogramma Dieta Assunzione di lassativi Terapia desensibilizzante Escludere condizioni patologiche incompatibili con l’esame Per tre giorni povera di scorie Selg Esse La preparazione all'esame contrastografico, a volte, può essere considerata di importanza marginale, ma incide notevolmente sulle possibilità di successo diagnostico dell'urografia. Essa, infatti, mira ad ottenere i migliori radiogrammi possibili, nelle varie fasi di studio, sia con il radiogramma diretto che nelle varie fasi urografiche Il presupposto è che la migliore pulizia intestinale serve ad effettuare un minor numero di radiogrammi e a migliorare la qualità degli stessi, permettendo così di valutare meglio le strutture anatomiche. La preparazione si avvale di: Affinchè l’intestino sia sgombero di feci Antistaminico Gastroprotettore Cortisone Per ridurre i rischi di reazioni avverse
Tecnica di esecuzione CONSENSO INFORMATO Il radiogramma diretto,eseguito prima dell’iniezione del MDC nella proiezione frontale eseguita in clinostasi, consiste in una panoramica di tutto l’addome, dagli emidiaframmi al piccolo bacino, “in bianco”, e ci permette di valutare la presenza di elementi radio opachi che verrebbero mascherati dalla presenza del mezzo di contrasto. Questa fase preliminare dell’indagine è in grado di darci informazioni su: elementi morfologici relativi alle ombre renali; volume delle ombre renali; sede delle ombre renali; orientamento delle ombre renali; presenza di eventuali opacità proiettatesi sulle ombre renali, lungo il decorso degli ureteri o in prossimità dell’area vescicale Nelle sue linee generali la tecnica di esecuzione dell’esame può essere così riassunta Prima di cominciare l'esame il paziente firma il consenso informato,svuota la vescica in modo da non diluire l’urina radiopaca escreta e si esegue la diretta renale, a cui seguirà l'esame contrastografico
Fase contrastografica L’urografia viene eseguita con una sequenza di fasi, ciascuna dotata di un proprio significato diagnostico: fase nefrografica o parenchimografica: si ha nell'intervallo di tempo che va dal primo al quinto minuto, seguenti alla fine dell'iniezione di m.d.c.; il mezzo di contrasto va ad opacizzare il parenchima renale durante il suo filtraggio attraverso la rete vascolare; fase urografica: dopo 10 minuti circa dall’iniezione, si ha l’opacizzazione dell’urina e quindi delle cavità che la contengono (calici, bacinetto, ureteri); fase cistografica: l’urina scende attraverso gli ureteri e viene convogliata in vescica determinandone l’opacizzazione (dopo 10-20 minuti). Nell’ urografia standard iniettiamo 50 ml di mdc a velocità bassa (in 30/40 circa) per contenere il senso di calore che il paziente prova e che diventa più intenso aumentando la velocità. L’iniezione rapida viene effettuata quando è opportuna una valutazione della fase nefrografica.
La fase nefrografica A 4-5 minuti dall’iniezione di mdc, si esegue un radiogramma panoramico a grande formato, che prenda globalmente le ombre renali, gli ureteri fino allo sbocco e la vescica ad iniziale opacizzazione.
La fase urografica Le proiezioni più utilizzate sono: antero-posteriore: con compressione o senza; oblique: eseguite, in genere, dopo aver rimosso la compressione, oppure proiezioni con tubo obliquato, sia in senso cranio caudale che trasversale, con paziente che rimane immobile sotto compressione; postero-anteriore a paziente prono: è indicata nello studio della canalizzazione degli ureteri, quando questi non appaiono iniettati Durante la fase di compressione, eseguiamo uno o due radiogrammi per il solo settore delle ombre renali e dei bacinetti, a 8-10 min e a 12-15 min dall’iniezione, avendo un’opacizzazione ottimale dei bacinetti. Questi radiogrammi sono seguiti da un ulteriore radiogramma panoramico di grande formato, subito dopo la rimozione della compressione ureterale.
Fase cistografica Proiezione oblique Proiezione post minzione Proiezione laterale Proiezione oblique Di solito intercorre un certo intervallo di tempo dallo studio degli ureteri a quello della vescica. Lo scopo è attendere la distensione ottimale della vescica Proiezione antero posteriore a paziente supino Proiezione antero posteriore a paziente in ortostasi
URETROGRAFIA Se necessario l’esame si può concludere con lo studio dell’uretra valutata in fase minzionale
Conclusioni L’esame urografico,quindi,grazie alle sue caratteristiche, risulta un’indagine ancora molto diffusa, nonostante l’avvento di nuove tecniche di studio come l’ecotomografia, la TC e uro RM. Se pur considerata obsoleta e superata, rimane ad oggi una delle tecniche più affidabili e di primo approccio in tutte le patologie dell’apparato urinario.