Lo Stalinismo un regime totalitario
La morte di Lenin Colpito nel 1922 da una malattia cerebrale, Lenin morì nel 1924. Il suo corpo venne mummificato ed esposto alla pubblica venerazione
La lotta per la successione di Lenin Vede contrapposti: Trockij, “eroe” della rivoluzione, favorevole al superamento della NEP e all’ampliamento internazionale della rivoluzione. Stalin, segretario del PCUS, favorevole alla continuazione della NEP e al “socialismo in un solo paese”.
Josif Vissarionovic Dzhugashvili, detto Stalin, “Acciaio” (1879-1953)
Il vincitore Stalin, grazie al suo peso nel partito, prevale. Trockij è emarginato, espulso dal PCUS, dall’URSS e viene assassinato in Messico (1940).
L’economia pianificata Eliminati i possibili rivali, Stalin decide di abbandonare la NEP. A partire dal 1928-32, l’economia viene guidata dallo stato che stabilisce nei piani quinquennali gli obiettivi produttivi agricoli e industriali. Gli sforzi immediati furono concentrati nella collettivizzazione dell’agricoltura e nel potenziamento dell’industria.
La collettivizzazione forzata Ai contadini proprietari viene chiesto di cedere le proprie terre alle aziende collettive (“kolchozy” e “sovchozy”). I “kulaki” resistono ai tentativi di persuasione e alla propaganda. Contro di loro si ricorre alla deportazione e allo sterminio (circa 10 milioni di vittime). Le nuove aziende non danno i risultati sperati.
Stalin instaura un regime totalitario: Sistema politico nel quale tutti i poteri sono concentrati in un unico partito, nel suo capo o in un numero ristretto di dirigenti, esercitando un controllo esclusivo sulla politica, economia, cultura e su tutti gli aspetti della vita sociale.
“Ogni contadino ha oggi la possibilità di vivere in modo umano” (Manifesto di propaganda del 1934) “Contadina, vieni nel Kolkoz!” (Manifesto di propaganda del 1930)
Lo sviluppo industriale Il governo ottiene un notevole incremento produttivo nell’industria pesante (siderurgica, meccanica, chimica) riduce i salari, i consumi e il “tenore di vita” mobilita le energie dei lavoratori attraverso un’intensa campagna propagandistica (“Stachanovismo”).
Stachanovismo La parola deriva dal nome di un minatore, Aleksej Stachanov che aveva superato del 1400% la quota assegnatagli in un turno di estrazione del minerale. Premiando gli stachanovisti il governo si servì dei loro successi per aumentare i livelli produttivi generali su un certo arco di tempo.
lo Stalinismo Stalin è oggetto di un vero e proprio “culto”. Si procede all’eliminazione di ogni opposizione alla “linea del capo”: Vaste epurazioni colpiscono la dirigenza “storica” del partito e del paese, spesso effettuate attraverso processi pubblici sulla base di accuse false e confessioni estorte.
Mettiti alla prova Chi erano i due possibili successori alla guida del partito comunista dopo la morte di Lenin (1924)? Qual’era la principale differenza tra le loro idee di rivoluzione socialista? Spiega quale fu la politica agricola di Stalin. Cosa significa oggi: “sei uno stachanovista”? Chi si ribellò alle collettivizzazioni forzate? Quali furono le conseguenze Che cos’erano i gulag? Indica le conseguenze della politica economica di Stalin (industria, proprietà privata, ferrovie e trasporti, vita quotidiana).