Letteratura e teologia lez 4 07-08 Ist. S'Ilario - Parma 1 Letteratura e teologia Lezione 4: metafora.

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letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 1 Letteratura e teologia Lezione 4: metafora

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 2 Paul Ricoeur La métaphore vive, 1975  Tesi di fondo: la metafora non comprensibile come sostituzione (semiotica della parola e del nome, come modalità deviante della denominazione), bensì solo all’interno di un più complesso processo metaforico (studiabile attraverso una semantica del discorso).

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 3 La tradizione  la metafora è un “tropo”, ossia una figura di discorso che riguarda la denominazione;  è un'estensione della denominazione realizzata mediante una deviazione del senso letterale delle parole;  sulla base della somiglianza si sostituisce il senso figurato al senso letterale di una parola che avrebbe potuto essere utilizzata;  ciò non comporta nessuna innovazione semantica;  quindi la metafora non fornisce alcuna informazione sulla realtà: per tale ragione essa può essere annoverata tra le funzioni emozionali del discorso

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 4 1. Dalla linguistica  Ogni discorso si produce come evento, ma si lascia comprendere come senso. Sono gli atti del discorso (Benveniste)

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 5 2. Funzione identificante e funzione predicativa  Solo il legame nome-verbo poggia su qualcosa; verità ed errore sono del discorso soltanto.

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 6 3. Gli atti del discorso  In ogni atto del discorso possiamo cogliere diversi aspetti –locutorio –illocutorio:ciò che io faccio nel dire (in saying) una cosa (prometto… ) Austin, How do things with words

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 7 4.Senso e significato  Distinzione sens e référence (Sinn und Bedeutung): es. il maestro di Alessandro e il discepolo di Platone.  Con la frase la lingua esce dalla sua immanenza, dal rinvio da segno a segno e trascende se stessa

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 8 5. Il riferimento al locutore  Il pronome IO: colui che può applicare a se stesso il discorso; è funzione del discorso  Il tempo presente  Così i deittici

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 9 Conclusioni  La metafora allora non è un ornamento stilistico, un nome improprio, una sostituzione lessicale motivata dalla somiglianza,  ma è una “ predicazione bizzarra ”, un' “ attribuzione impertinente ”:  non è un fenomeno di parola, una “ denominazione deviante ”, ma un evento testuale e discorsivo.  Tale evento ha la potenzialità –di ri-figurare la realtà e insieme capace di scoprire dimensioni ontologiche nascoste dell'esperienza umana; –di trasformare la nostra visione del mondo, produce, attraverso lo slancio dell'immaginazione, una nuova pertinenza concettuale, nella quale viene creata una nuova comprensione del mondo, un nuovo senso.

letteratura e teologia lez Ist. S'Ilario - Parma 10 Conclusioni 2  Si sospende la percezione ordinaria del senso e la “verità metaforica” attiva quella secondaria, che concorre a una ridescrizione della realtà e del nostro essere-al-mondo.  Ciò si basa sulla corrispondenza fra un vedere- come sul piano del linguaggio e un essere-come sul piano ontologico: è la verità di un mondo ricompreso e riconfigurato che punta all’ essere non più secondo le modalità dell'esser-dato, bensì secondo quelle del poter essere