GREEN PEACE
CHI SONO LA LORO SEDE COSA FANNO media
Greenpeace è un'associazione non violenta, che utilizza azioni dirette per far capire alla gente i problemi ambientali e promuovere soluzioni per un futuro verde e di pace. Greenpeace è indipendente e non accetta fondi da enti pubblici, aziende o partiti politici. CHI SONO
LA LORO SEDE Greenpeace è formata da una rete di uffici nazionali e regionali interdipendenti che lavorano insieme a Greenpeace International, ad Amsterdam. Il ruolo di Greenpeace International è di avviare e coordinare i programmi e le attività di campagna ed è finanziata dagli uffici nazionali che, a loro volta, vivono delle donazioni fatte dai sostenitori dei rispettivi paesi. Tutti gli uffici sono tenuti a sostenere Greenpeace International con il 18% delle loro entrate, mentre Greenpeace International, oltre a finanziare le campagne internazionali, ad assicurare la manutenzione della flotta e a investire in ricerca scientifica e innovazione tecnologica, lavora su specifiche campagne internazionali in paesi chiave e aiuta economicamente gli uffici più piccoli che non riescono ad autofinanziarsi.
COSA FANNO LE LORO MISSIONI
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LA STORIA Nel 1971, motivati dalla visione di un mondo verde e pacifico, un piccolo gruppo di attivisti partirono da Vancouver su una vecchio peschereccio per denunciare i test nucleari segreti effettuati dagli Stati Uniti ad Amchitka. Questi attivisti, i fondatori di Greenpeace, credevano che pochi individui potessero fare la differenza. Da allora Greenpeace ha portato avanti tantissime campagne per difendere il Pianeta e denunciare crimini ambientali. Oggi siamo un’organizzazione internazionale con 2.8 milioni di sostenitori in tutto il mondo e uffici nazionali e regionali in 41 Paesi.
LE MISSIONI La prima bomba Salvate le balene L’affondamento della Rainbow Warrior
LA PRIMA BOMBA Nell’anno 1872, Greenpeace estende il suo campo d'azione e lancia la sua prima campagna contro i test nucleari francesi nell'atollo di Mururoa. Il Governo francese è un obiettivo ideale perché la Francia in quegli anni è l'unica potenza occidentale a condurre test atomici in atmosfera. Greenpeace contatta David McTaggart, un canadese emigrato in Nuova Zelanda, e gli affida un'importante missione. L'esplosione è prevista per il mese di giugno. A fine aprile, Mc Taggart, a bordo del “Vega”, un ketch da 12 metri, salpa per Mururoa con un equipaggio di cinque persone e, dopo un viaggio lungo e difficile, arriva a 32 chilometri dall'atollo. Mantiene la posizione per diverse settimane, nonostante il maltempo, gli aeroplani, gli elicotteri e le unità della Marina Militare francese. Verso la metà di giugno, McTaggart vede una mongolfiera sorvolare il luogo del test con il detonatore per l'ordigno nucleare. L’equipaggio non si lascia intimorire dal rischio di esposizione e decide di avvicinarsi ulteriormente. Dopo otto giorni di schermaglie e inseguimenti, una nave francese sperona il "Vega" che viene rimorchiato fino a Mururoa per le necessarie riparazioni. In quell'occasione McTaggart riesce solo a ritardare il test. L'anno successivo ritorna a Mururoa, i francesi lo abbordano e lo feriscono ma uno dei membri dell'equipaggio riesce a fotografare tutto e a salvare il rullino. La notizia della protesta e dell'assalto dei francesi fa il giro del mondo e, nel 1974, la Francia annuncia la fine dei test atmosferici.
Nel 1975 Greenpeace lancia la campagna per la difesa delle balene. SALVATE LE BALENE Nel 1975 Greenpeace lancia la campagna per la difesa delle balene. Era da tempo, infatti, che l'indiscriminata caccia commerciale alle balene destava preoccupazione: dopo secoli di caccia intensiva, erano molte le specie a rischio di estinzione e la Commissione Baleniera Internazionale (IWC ), nata per proteggere le popolazioni di cetacei, era invece stata complice di alcuni fra i peggiori massacri della storia della caccia alle balene. Greenpeace decide di affrontare direttamente le navi baleniere. L'idea di base è semplice: posizionarsi con i gommoni fra le balene e le navi per bloccare la traiettoria degli arpioni. Come obiettivo, Greenpeace sceglie una flotta sovietica a caccia di capodogli nel Pacifico settentrionale. Le immagini dell'arpione che sfiora le teste dell'equipaggio per poi conficcarsi nella schiena di una balena, diventano un vero e proprio simbolo e quando la "Phyllis Cormack" fa ritorno in California, i membri dell'equipaggio vengono accolti come eroi. Nel 1982, l'IWC vota l'adozione di una moratoria sulla caccia commerciale alle balene che è tuttora in vigore.
L’AFFONDAMENTO DELLA RAINBOW WARRIOR Verso la fine del 1977 Greenpeace, con l'aiuto del WWF, acquista un’imbarcazione europea, il peschereccio "Rainbow Warrior". L'affondamento della Rainbow Warrior Il nome deriva da una profezia degli indiani d'America. Secondo questa profezia la Terra sarebbe stata un giorno depredata di tutte le risorse, i fiumi avvelenati e i cervi sarebbero morti a migliaia. Ma poco prima che fosse troppo tardi gli indiani avrebbero recuperato il loro spirito e insegnato a tutti gli uomini del mondo il rispetto per la Terra. Insieme sarebbero diventati i "Guerrieri dell'Arcobaleno". La "Rainbow Warrior" aveva da poco concluso l'"Operazione Exodus" sull'atollo di Rongelap, nel Pacifico. L'isola di Rongelap, infatti, era stata colpita dalle radiazioni dei test nucleari condotti dagli americani tra il 1948 e il 1956 e tra i suoi abitanti si riscontrava un'incidenza altissima di cancro alla tiroide, di leucemia e di malformazioni fetali. Su richiesta dei rappresentanti di Rongelap al Parlamento delle Isole Marshall, Greenpeace aveva acconsentito a evacuare l'intera popolazione dell'isola nella più salubre isola di Mejato. Una volta terminata la missione, si era diretta verso Auckland, in Nuova Zelanda, in attesa di fare rotta per Mururoa. Fernando Pereira Fernando Pereira, fotografo freelance per Greenpeace ucciso durante l'affondamento della Rainbow Warrior. La "Rainbow Warrior" non arriverà mai a Mururoa. Il 10 luglio 1985, quando mancano dieci minuti alla mezzanotte, due esplosioni squarciano lo scafo della nave ormeggiata nel porto di Auckland. La "Rainbow Warrior" affonda e Fernando Pereira, un fotografo di Greenpeace, rimane ucciso. Le esplosioni sono chiaramente il frutto di un atto di sabotaggio e l'attenzione cade subito sui servizi segreti francesi. L'inchiesta ufficiale non attribuisce responsabilità dirette al Governo di Parigi, ma due mesi dopo il sabotaggio il Ministro della Difesa Charles Hernu si dimette. Questo evento, seppure tragico, ha dimostrato il ruolo sempre più importante di Greenpeace e del movimento ambientalista a livello internazionale.
LE VETTORIE Indipendenza, non-violenza, azioni creative, sono i principi che hanno motivato i nostri fondatori nel 1971. Oggi, 40 anni dopo, sono ancora gli stessi e ci hanno permesso di costruire una storia piena di vittorie. Insieme, in quarant'anni, abbiamo ottenuto importanti risultati. C'è ancora molto da fare: per costruire un futuro verde e di pace abbiamo bisogno di sostegno e partecipazione. Abbiamo bisogno di te! Multinazionali convinte a non distruggere più le foreste per l'olio di palma. Le aziende hi-tech che decidono di eliminare gradualmente le sostanze tossiche dai propri prodotti. Il divieto di scarico di rifiuti radioattivi in mare o la fine della caccia commerciale alle balene. Il Trattato Antartico o l'introduzione di nuova tecnologia verde per i frigoriferi. In tutti questi casi, Greenpeace è stata una forza per il cambiamento.