P R E S E N T A
NAPOLI del '700 (i Borbone)
Il Palazzo Reale di Napoli si affaccia sull'area monumentale di Piazza del Plebiscito di fronte la basilica di San Francesco di Paola.
Il maestoso palazzo fu una delle principali residenze usate dai regnanti succedutisi nelle varie epoche. Fu residenza dei viceré spagnoli, poi di quelli austriaci; in seguito dei re di casa Borbone e all‘Unità d'Italia, dei sovrani di casa Savoia.
Nel 1888 re Umberto I di Savoia, fece apportare modifiche alla facciata della reggia. Nelle diverse nicchie fece collocare le statue raffiguranti i capostipiti delle dinastie dei sovrani del Regno delle due Sicilie che regnarono a Napoli.
Le statue sono esposte, da sinistra rispetto la facciata, in ordine cronologico: il primo re di Napoli fu Ruggero il normanno l’ultimo Vittorio Emanuele II, che però non fu mai sovrano di Napoli, ma Re d'Italia. Comunque… La successione è la seguente:
Ruggero il normanno Federico II di Svevia Carlo I d’Angiò Alfonso V d’Aragona Dalla fine dell’ ottocento si racconta una storiella sulle statue dei sovrani. Carlo V d’Asburgo Carlo III di Borbone Gioacchino Murat Vittorio Emanuele II
Ruggero il normanno " Ehi ragazzi ascoltate ... "
Federico II di Svevia " che c'è ? "
" Carlo V vuole sapere una cosa. " Carlo I d'Angiò " Carlo V vuole sapere una cosa. "
Alfonso V d'Aragona " ... e dai facci sentire "
Carlo V d'Asburgo " Chi ha fatto pipì qui ? "
" davvero. Che sporcaccioni ! " Carlo III di Borbone " davvero. Che sporcaccioni ! "
Gioacchino Murat " Io non sono stato .... giuro. "
" e io se lo pesco glielo taglio! " Vittorio Enmanuele II " e io se lo pesco glielo taglio! "
Di tutt’altro tenore la storia di Castel Nuovo o Maschio Angioino Di tutt’altro tenore la storia di Castel Nuovo o Maschio Angioino. Le leggende napoletane narrano di Giovanna II la pazza, ultima regina di Napoli, malvagia, spietata e lussuriosa, dedita al tradimento e all’assassinio per brame di potere e piacere.
Si racconta che ospitasse nella sua alcova amanti di ogni genere ed estrazione sociale e di disfarsi di loro appena soddisfatte le sue voglie. All'interno del castello c’era una botola segreta: i suoi amanti terminato il loro compito venivano gettati e divorati da un coccodrillo.
Invece nella reggia di Capodimonte, voluta dal sovrano Carlo III di Borbone, per impreziosire la sua vasta riserva di caccia sulla verde collina che dominava la città, il re vi trasferì la preziosa e ricca collezione ereditata dalla madre Elisabetta Farnese.
La Reggia è circondata da giardini curati e ricchi di piante La Reggia è circondata da giardini curati e ricchi di piante. L'edificio ha la facciata principale mancante dei simboli che caratterizzano le sedi del potere, come un portale centrale e il balcone d'onore.
A Castellammare di Stabia gli Svevi decisero di costruirvi un palazzo reale adibito a residenza estiva vista la bellezza del posto e la salubrità dell'aria ritenendo che si potesse guarire da tutti i mali, da qui il nome Quisisana. Secondo altri, la costruzione risalirebbe ai tempi di Roberto d'Angiò.
La reggia di Quisisana, provvista di uno splendido parco, fu abitata dagli Aragonesi e poi dai Borboni; amata da re Ladislao I e da sua sorella Giovanna II che scamparono alla peste che imperversava a Napoli. Più tardi Garibaldi la userà come ospedale per i suoi uomini.
La Reggia di Portici, situata alle porte di Napoli, è una dimora storica fatta costruire come palazzo reale per la dinastia dei Borbone.
La reggia ebbe duplice destinazione: residenza estiva reale e sede del Museo per raccogliere gli oggetti rinvenuti negli scavi di Ercolano ed è dotata anche di un ampio parco, con giardino all'inglese e un anfiteatro.
Delle tante residenze reali fatte costruire nel regno di Napoli, la Reggia di Caserta, sotto la direzione dell’architetto Luigi Vanvitelli, resta la più imponente. La residenza è composta dal Palazzo Reale lungo 238 mt. e largo 186, con oltre 1200 camere.
Il sovrano, per la bellezza del paesaggio casertano e per soddisfare la grande sete venatoria fece costruire la più bella e grande reggia d’Europa da superare quella di Versailles, il suo immenso parco si estende per 3 km su 120 ettari di superficie.
Al suo interno il Parco è un susseguirsi di giardini all’italiana, viali, boschi, vasche, fontane e cascate con fantastici giochi d’acqua ed uno straordinario giardino inglese che custodisce tesori botanici e paesaggistici inestimabili
A ridosso della "Grande Cascata", la "Fontana di Diana e Atteone” racconta un episodio mitologico: Il cacciatore Atteone reo di aver visto la dea della caccia Diana immergersi nuda nelle acque del bosco di Megara viene trasformato in cervo e sbranato dai cani aizzatigli contro.
Il Real Teatro di San Carlo, sorge alle spalle del Palazzo Reale il quale è collegato direttamente al Palco Reale, in modo da consentire al re di raggiungerlo senza scendere in strada.
Il San Carlo, di cui vediamo la facciata laterale, è il più antico teatro d’Europa e il più capiente teatro all'italiana della penisola.
Il Teatro è uno dei maggiori del mondo, può ospitare fino a 3000 persone su cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo, ha un palco reale e un loggione. Il palcoscenico è lungo circa 35 mt.
Il Teatro San Carlo, fondato per volontà di Carlo I di Borbone nel 1737 fu realizzato secondo il progetto di Giovanni Antonio Medrano.
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