Italia e Roma le origini.

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Italia e Roma le origini

ricchezza e complessità di etnie L’Italia = i più antichi abitatori: civiltà villanoviana liguri a nord-est sardi: Sardegna elimi e sicani: Sicilia bruzi: Calabria migrazioni degli italici: rezi e veneti a nord-ovest latini osci umbri sabini: Italia centrale sanniti lucani: Italia meridionale piceni: versante adriatico iapigi apuli e messapi: Puglia siculi: Sicilia colonizzazione dalla fine dell’VIII secolo a.C. per opera delle poleis greche sulle coste meridionali Magna Grecia si discute se gli etruschi siano popolazione autoctona, evoluzione della cultura villanoviana o giunta in Italia dall’Oriente I celti [che i romani chiamavano galli] originari del nord attraversate le Alpi nelle valli alpine e ai margini della pianura padana ricchezza e complessità di etnie

I celti originari del centro Europa, nell’area tra il Danubio e il Reno nucleo più evoluto fu la cultura di Hallstatt, che disponeva di una tecnologia del ferro assai avanzata dopo il 900 a.C. dalle attuali Austria e Baviera la cultura Hallstatt si diffuse nella Svizzera e nella Francia per giungere in Spagna e, infine, in Inghilterra. Il primo nucleo della civiltà del ferro nell’Europa continentale fu la “cultura Hallstatt”, così chiamata dal villaggio austriaco di Hallstatt dove nell’Ottocento fu portata alla luce una necropoli con oltre 2000 tombe che conservavano numerosi monili, utensili e armi in ferro.

I celti: gruppi e migrazioni tra il VI e il III secolo si verificò un imponente movimento migratorio ovest: Francia e Spagna nord: Boemia e Inghilterra sud: Grecia e Italia questo movimento mise in crisi Roma che nel 390 a.C. fu saccheggiata da un’orda di galli senoni guidati da Brenno I celti, che i romani chiamavano galli, erano un gruppo umano assai composito e diversificato di tribù che parlavano lingue del ceppo indoeuropeo, alcune delle quali sono tuttora vive: il gaelico irlandese, il gaelico scozzese, il gallese e il bretone

La civiltà etrusca origine misteriosa emerge tra l’VIII e il VII secolo nell’area toscana e umbra VII-VI secolo: massima espansione a nord nella pianura padana a sud nel Lazio e in Campania probabile il loro dominio su Roma, desunto dal fatto che almeno due degli ultimi re di Roma furono etruschi

Lo stato etrusco l’Etruria non si trasformò in uno stato unitario ma fu un insieme di città autonome governate da un re, detto lucumone dai poteri limitati dall’aristocrazia un’economia avanzata fondata su siderurgia e metallurgia artigianato assai evoluto L’Etruria, come la Grecia, non si trasformò mai in uno stato unitario, ma restò un insieme di città orgogliose della loro autonomia politica. Le dodici maggiori città – Cere, Tarquinia, Vulci, Vetulonia, Veio, Volsini, Chiusi, Perugia, Volterra, Arezzo, Cortona, Fiesole – dal V secolo a.C. si unirono in una lega che ebbe come centro religioso il santuario di Voltumna presso Volsini. Ciascuna città era governata da un re, chiamato lucumone, i cui poteri erano però limitati da una ricca e forte aristocrazia. Assai influenti sulla vita sociale erano i sacerdoti, custodi dei libri sacri sui quali erano conservate le interpretazioni che essi potevano trarre dal volo degli uccelli, dal cadere dei fulmini e dall’esame delle viscere degli animali sacrificati.

Le necropoli etrusche testimoniano un’idea della morte come continuazione della vita terrena A differenza dalle religioni greca e romana, quella etrusca aveva un grande interesse per la vita ultraterrena, come testimoniano le loro necropoli, ossia le “città di chi è morto”. La necropoli etrusca è vero e proprio spazio urbano con strade e abitazioni. Alcune “case” presentano la pianta circolare, in altre dall’atrio quadrangolare si accede a diverse camere, ciascuna adibita a un membro della stessa famiglia che lì conserva la sua dimora e continua a vivere la sua esistenza in un’altra dimensione dello spirito. Alle pareti si trovano spesso affreschi di vita vissuta nei suoi migliori aspetti: il banchetto, la musica e la danza, scene di caccia e pesca o del lavoro dei campi e, soprattutto, l’agone, ossia la gara e il combattimento. La tomba etrusca non è un monumento per la memoria di chi vive, ma un luogo che conserva al morto la memoria della sua esistenza perché, in qualche modo, possa continuare a “viverla”.

La “grande” Grecia da metà VIII sec. a.C. intensa colonizzazione greca limitata alle zone costiere con scambi commerciali con le comunità dell’entroterra stimolo per l’evoluzione verso la civiltà urbana civiltà cultura e splendore pari alle poleis greche la Sicilia interessata dalla colonizzazione fenicia di Cartagine le colonie greche sono ricche e forti, per esempio: Siracusa è la maggiore potenza militare Sibari conta 300.000 abitanti

Roma: le basi materiali posizione interna ben difesa dal fiume, le alture (i 7 colli) nodo di incrocio tra la via Salaria (commercio del sale) e l’asse nord-sud tra Etruria e Magna Grecia fiume navigabile abbondanti terre fertili capacità di acquisire le tecnologie più avanzate dei popoli sottomessi: es. 1: siderurgia etrusca es. 2: cantieristica navale greca La tecnologia del ferro: i romani seppero impadronirsi delle potenzialità economiche e tecnologiche dei popoli che via via sottomettevano; in particolare, la base tecnologica della potenza romana fu la siderurgia etrusca. La posizione strategica: Roma era situata su un’ansa del Tevere, in posizione interna rispetto alla costa, elevata (i sette colli) e quindi ben difesa; vi si incrociavano due importantissime vie di comunicazione e di traffico commerciale: una sull’asse ovest-est costituito dalla via Salaria, lungo la quale il sale, prodotto nelle saline presso la foce del Tevere, affluiva all’interno della penisola; l’altra sull’asse sud-nord che poneva in comunicazione le fiorenti città della Magna Grecia con quelle etrusche. La geografia del territorio: non lontana dal mare era raggiunta da un fiume navigabile, il Tevere, e disponeva di abbondanti terre fertili.

Roma conquista l’Italia: il Lazio 496 a.C. popoli latini 343 - 304 a.C. sanniti 280 a.C. etruschi sabini umbri 280 - 272 a.C. Magna Grecia 225 - 222 a.C. Gallia padana espansione nel periodo dei re: territori sottomessi nel VII sec. territori sottomessi nel periodo dei re etruschi (VI sec.) nei primi decenni del periodo repubblicano: distruzione di Veio, città rivale, per il controllo della via Salaria sconfigge la Lega latina presso il lago Regillo (496 a.C.) Roma, sconfitta la Lega latina presso il lago Regillo nel 496 a.C. e minacciata da equi e volsgi, non infierì sui latini vinti ma stipulò con essi il Foedus Cassianum, un’alleanza che prevedeva la costituzione di un esercito comune e la divisione paritaria di terre e bottino conquistati.

Roma conquista l’Italia: la Campania 496 a.C. popoli latini 343 - 304 a.C. sanniti 280 a.C. etruschi sabini umbri 280 - 272 a.C. Magna Grecia 225 - 222 a.C. Gallia padana 390 a.C. Roma è saccheggiata dai galli senoni (Brenno) riorganizzato l’esercito e le difese murarie inizia il periodo più intenso di conquiste in Italia contro i sanniti (343-341; 326-304 a.C.) la Lega latina coalizione di galli etruschi e sanniti (295 a.C.) Il periodo più intenso di conquiste in Italia fu quello che si aprì nel 343 a.C. con la guerra tra Roma e i sanniti. Sia nella prima fase delle guerre sannitiche (343-341 a.C.) sia nella successiva (326-304 a.C.) non vi furono grandi battaglie decisive tra romani e sanniti: i primi prevalevano negli scontri in campo aperto, i secondi quando le legioni penetravano nelle valli impervie dove i sanniti controllavano il territorio. Per battere i sanniti, i romani dovettero sconfiggere una ad una le popolazioni che con loro si erano alleate o che approfittavano delle difficoltà di Roma per riaprire antiche ostilità.

Roma conquista l’Italia: l’Etruria 496 a.C. popoli latini 343 - 304 a.C. sanniti 280 a.C. etruschi sabini umbri 280 - 272 a.C. Magna Grecia 225 - 222 a.C. Gallia padana sottomessi i sanniti muove, dal 280 a.C., verso nord contro galli, etruschi, sabini e umbri 265 a.C. la conquista e la distruzione di Volsinii pone fine all’autonomia delle città etrusche contemporaneamente si è aperto un nuovo fronte in meridione con l’intervento di Pirro Nel 280 a.C. si apre un nuovo periodo di guerra contro i popoli italici a nord di Roma. Con la conquista della città etrusca di Volsinii nel 265 a.C., Roma chiuse la partita con i popoli dell’Italia centrale: etruschi, sabini, umbri, galli e sanniti si piegarono definitivamente alla rinnovata potenza militare di Roma. Ma nello stesso anno 280 il suo predominio era stato messo in discussione dalle città della Magna Grecia che ormai si sentivano minacciate direttamente.

Roma conquista l’Italia: la Magna Grecia 496 a.C. popoli latini 343 - 304 a.C. sanniti 280 a.C. etruschi sabini umbri 280 - 272 a.C. Magna Grecia 225 - 222 a.C. Gallia padana Taranto minacciata chiede aiuto a Pirro, re dell’Epiro 280 a.C. Pirro sbarca in Italia e sconfigge i romani a Eraclea e ad Ascoli dopo un tentativo fallito di invadere la Sicilia, Pirro è costretto alla battaglia di Maleventum, dove è sconfitto definitivamente Taranto capitola nel 272 a.C. Tra le città della Magna Grecia che si sentivano minacciate vi era Taranto i cui abitanti, assieme ai lucani e agli oschi, avevano chiesto aiuto e protezione a Pirro, re greco dell’Epiro. Pirro sbarcò in Italia nel 280 e sorprese i romani con un esercito di 25.000 uomini e con nuove “macchine da guerra” – gli elefanti – che i romani incontravano per la prima volta. Due vittorie, presso Eraclea nel 280 e ad Ascoli nel 279, costarono a Pirro più di quanto avesse potuto ottenere sui campi di battaglia. Indebolito da quelle che da allora si dissero “le vittorie di Pirro” e da un vano tentativo di conquistare la Sicilia, il re greco fu sconfitto definitivamente nel 275 a.C. presso Maleventum, città che i romani ribattezzarono, in quell’occasione, Beneventum, l’odierna Benevento. Nel 272 a.C. Taranto capitolava e Roma era ormai padrona di uno stato che si estendeva da Rimini allo stretto di Messina; i popoli sottomessi da questo momento in poi non ebbero più la forza di mettere seriamente in discussione il potere e l’autorità dei conquistatori.

L’Italia sottomessa la conquista dell’Italia fu completata, a nord nel periodo tra le due guerre puniche nel 222 a.C. Roma conquistò Milano l’idea di Italia quale entità storica unitaria compare più tardi, tra il 91 e l’89 a.C., durante la guerra “sociale”, ossia quando gli alleati (socii) italici scesero in guerra contro Roma per ottenere il riconoscimento della cittadinanza. Tra le due guerre con Cartagine, Roma fu minacciata da una grande mobilitazione delle tribù dei galli padani. Roma allora mise in campo tutte le sue forze allestendo un esercito con più di 200.000 uomini ed ebbe il facile appoggio degli alleati che temevano di cadere in balia di orde barbariche distruttrici. Nell’epica battaglia di Talamone del 225 a.C. i romani massacrarono 40.000 galli. Roma decise allora di chiudere i conti con loro: nel 223 invase la pianura padana, sul fiume Chiese sterminò 50.000 galli e nel 222 a.C. conquistò Milano. A quella data il dominio di Roma sull’Italia peninsulare era completo e aveva esteso la sua presenza nel nord i cui popoli saranno sottomessi nel II secolo a.C.