SCUOLA dell’INFANZIA:

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Transcript della presentazione:

SCUOLA dell’INFANZIA: START UP

«La direzione nella quale l'educazione di un uomo lo avvia, determinerà la sua vita futura.»  PLATONE

Considerazioni Generali Già Platone affermava l’importanza dell’educazione come fondamento e bussola nella vita di ogni individuo. In particolare, alcuni cardini filosofici che caratterizzano il «nuovo umanesimo» devono essere posti a fondamento di un percorso formativo, inoltre, alcune indicazioni quali …

Considerazioni Generali …il successo formativo per tutti (art.1 DPR275/99) e la valorizzazione della persona (art.1 L.53/2003) mirano alla “costruzione di un individuo capace di guardare al mondo in maniera critica operando scelte consapevoli in piena autonomia” …

Considerazioni Generali … appare evidente come un percorso di crescita in tal senso debba essere attivato e sostenuto precocemente, sin dalla Scuola dell’Infanzia nel pieno rispetto del processo psicofisico del bambino ed evitando inopportuni percorsi accelerati di sviluppo ma con la ricerca e la opportuna realizzazione di tutte le iniziative culturali e le azioni educative che il sistema culturale-nazionale adotta a sostegno della completa formazione della persona umana ! Perché l’intervento educativo, già a tre anni, è fondamentale per il bambino ed è utile per la famiglia. «…percorso di crescita … attivato e sostenuto precocemente ………»

E così si chiama in causa la scuola dell’Infanzia – «scuola del fare e dell’agire» Questa massima di Confucio sembra rappresentare lo spirito della scuola dell’Infanzia – per fare/ pensare/ capire

«Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.» Confucio

La scuola dell’Infanzia “ nelle Indicazioni per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del …. ” “La scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado costituiscono il primo segmento del percorso scolastico e contribuiscono in modo determinante all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione… ” …“La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini, che fra i tre e i sei anni esprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni, che sono pronti ad incontrare e sperimentare nuovi linguaggi, che pongono a se stessi, ai coetanei e agli adulti domande impegnative e inattese, che osservano e interrogano la natura, che elaborano le prime ipotesi sulle cose, sugli eventi, sul corpo, sulle relazioni, sulla lingua, sui diversi sistemi simbolici e sui media, dei quali spesso già fruiscono non soltanto e non sempre in modo passivo; e sull’esistenza di altri punti di vista.” …..e ancora

“La scuola dell’infanzia riconosce questa pluralità di elementi che creano tante possibilità di crescita, emotiva e cognitiva insieme, per far evolvere le potenzialità di tutti e di ciascuno, creare la disponibilità nei bambini a fidarsi e ad essere accompagnati, nell’avventura della conoscenza.” Sorge, allora, la necessità per i docenti di confrontarsi, ampliare conoscenze ed esperienze, mentre vivono l’avventura dell’insegnamento. Non basta avere una disponibilità emotiva e affettiva nei confronti dei bambini ma occorre possedere gli elementi portanti di una didattica personalizzata non riferita solo alle cose da sapere e da saper fare né alla semplice creazione di un ambiente favorevole all’apprendimento ma alla centralità della persona che apprende, costantemente riferita al suo ambiente di vita.

DA QUANTO ESPOSTO SI RILEVA CHE … Nelle ultime Indicazioni, un posto di grande rilievo viene dato a questa scuola che, pur non essendo inserita nel percorso di studi obbligatori: - ha una frequenza molto generalizzata, tanto che quasi tutti i bambini, dai tre ai sei anni, la frequentano; - si confronta, nell’ immediatezza, con la qualità complessiva della cultura e della vita, in quanto luogo «dedicato» in risposta al diritto del bambino al soddisfacimento educativo della totalità delle sue esigenze, tanto esteriori quanto interiori. Sarebbe importante quindi, che i docenti, al termine dei tre anni, tracciassero il profilo dei bambini* che l’hanno frequentata, elemento, questo, fortemente indicativo sia per la costituzione equilibrata delle prime classi della scuola Primaria, sia per dare preziose informazioni alle colleghe della primaria sui piccoli scolari. ( *Profilo dello studente La storia della scuola italiana, caratterizzata da un approccio pedagogico e antropologico che cura la centralità della persona che apprende, assegna alla scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione un ruolo preminente in considerazione del rilievo che tale periodo assume nella biografia di ogni alunno. Entro tale ispirazione la scuola attribuisce grande importanza alla relazione educativa e ai metodi didattici capaci di attivare pienamente le energie e le potenzialità di ogni bambino e ragazzo….) dalle Indicazioni per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del……….

La Scuola dell'Infanzia, quindi, vive un notevole processo di rinnovamento che la vede impegnata non solo a garantire un ambiente sereno e stimolante, per i bambini e le bambine dai tre ai sei anni, ma anche ad impiantare proposte culturali educative e didattiche in grado di delineare un percorso di apprendimento, di vita relazionale e di sviluppo motorio tale da garantire la corretta gestione della vita quotidiana, da parte di ogni alunno, e di creare le condizioni per iniziare in modo positivo il lungo percorso dell'istruzione obbligatoria. Gli elementi a sostegno di questo nuovo impianto pedagogico e didattico vanno riscontrati nei punti precedentemente espressi e nel fondamentale convincimento che il bambino di oggi non è il bambino romantico del passato e che il suo è un mondo digitalizzato in cui esplode il fascino della tecnologia e dell’informatica; un mondo al quale l’insegnante non può essere estranea.

Questo percorso intende intraprendere un percorso di ricerca-azione relativo all’ambito logico-matematico-scientifico I docenti partecipanti al progetto stileranno una progettazione per competenze e raccoglieranno la loro esperienza in un diario di bordo. Le migliori esperienze realizzate saranno pubblicate

e formazione scientifica nella scuola dell’Infanzia abilità tecnica e formazione scientifica nella scuola dell’Infanzia progetto didattico-operativo

MOTIVAZIONE La motivazione al progetto trova la sua ragione in alcune considerazioni - l’ambito logico-matematico-scientifico supporta la costruzione di capacità di indagine e di astrazione, capacità essenziali per il raggiungimento degli obiettivi formativi di base. - introdurre il “Metodo Scientifico” come strumento di osservazione e sistema di indagine della realtà indirizza i bambini all’esplorazione, alla formulazione di ipotesi, alla sperimentazione, stimolando non solo la dimensione cognitiva, ma anche quella emotiva e pragmatica. - L’ approccio alla “cultura scientifica”, assume, oggi, una valenza maggiore rispetto al passato. Sapersi orientare nella complessa dimensione sociale, costruire un rapporto corretto tra se stessi e l’ambiente, trovare risposte adeguate ai fatti e ai problemi della quotidianità, presuppongono la capacità, non solo di saper utilizzare le informazioni che si possiedono ma di saperne cercare di nuove.

MOTIVAZIONE Tali principi, in una logica di attivazione di interventi formativi si traducono nella strutturazione di esperienze ludiche finalizzate al sostegno dello sviluppo della capacità di: osservazione (non solo per riprodurre, eseguire e conoscere ma per costruire competenze), orientamento (come individuazione delle strategie più opportune), Interpretazione (guardare - pensare – agire, come decodifica dei principi che regolano le leggi della natura), partecipazione ai processi portanti del proprio tempo.

FINALITÀ Il contributo che un insegnamento scientifico, adeguatamente strutturato e adeguatamente proposto nella scuola dell’Infanzia, può dare è triplice: - iniziale sistematizzazione delle conoscenze – (presentare la scienza come un “campo” di esplorazione, ricerca e scoperta della realtà naturale e artificiale, secondo principi scientificamente impostati favorisce un processo di questo tipo); - acquisizione di competenze via via sempre più affinate di indagine, interpretazione e rappresentazione dei fenomeni naturali (- un processo in tal senso si avvia con una serie di esperienze pratiche e la consuetudine ad esprimere, attraverso una elaborazione verbale e grafica, le ipotesi, i fatti, le spiegazioni); - costruzione di un corretto rapporto tra i bambini e l’ambiente, sollecitandoli a scoprire e a coltivare amore e interesse per il mondo in cui sono immersi, radicalizzando in loro un positivo atteggiamento nel cogliere e rispettare la bellezza del creato.

co-protagonisti nella realizzazione degli interventi. Destinatari Il progetto è rivolto ai docenti della scuola dell’Infanzia e a gruppi di alunni dell’ultimo anno di frequenza Tempi Le attività sono articolate in 7 incontri da 2 ore ciascuno: - fase progettuale 2 incontri - fase didattico-operativa 3 incontri - fase di disseminazione 2 incontri Il progetto prevede la partecipazione attiva degli insegnanti delle sezioni partecipanti come co-progettisti nella progettazione e co-protagonisti nella realizzazione degli interventi.

logico-matematico-scientifico LA CONOSCENZA DEL MONDO AMBITO CONSIDERATO viene considerato - l’aspetto tecnologico- scientifico del campo di ricerca logico-matematico-scientifico ambito esperenziale LA CONOSCENZA DEL MONDO

LA CONOSCENZA DEL MONDO CAMPO DI ESPERIENZA LA CONOSCENZA DEL MONDO TRE PERCORSI - luce e vita (le piante – la germinazione … microcolture) - luce / buio (la rotazione - alternanza del giorno e-notte) - luce e ombre (il sole e gli oggetti )

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Le attività previste dal progetto, intendono sostenere il raggiungimento di alcuni traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, ……………………… Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. ………………………………………………

OBIETTIVI DEL PROGETTO - conciliare abilità tecnica e formazione scientifica per costruire una capacità tecnico-operativa e concettuale; - sostenere lo sviluppo della capacità osservativa per guardare la realtà con occhio attento, per cogliere contraddizioni e confrontarle con le precedenti convinzioni; - passare dalla dimensione informativa a quella formativa, attraverso un percorso di esperienze più concrete, coerenti ed organizzate.

INDICATORI DI COMPETENZA COMPETENZA CHIAVE Possedere una competenza matematica INDICATORI DI COMPETENZA Il bambino classifica correttamente in base al tipo, alla qualità, al colore.. Il bambino confronta le quantità sull’abaco e individua la maggiore Il bambino nella rappresentazione grafica tiene correttamente conto del numero di elementi da disegnare Il bambino registra gli elementi disegnati utilizzando correttamente il simbolo numerico.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO COMPETENZA CHIAVE Possedere una competenza matematica OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO confrontare quantità effettuare corrispondenze utilizzare correttamente simboli numerici affinare le capacità intuitive. pervenire alla rappresentazione simbolica eseguire il riconoscimento di simboli approcciare il bambino al mondo dei numeri; riconoscere, discriminare e confrontare figure, oggetti e materiali in base a proprietà definite;

INDICATORI DI COMPETENZA COMPETENZA CHIAVE mostrare una competenze di base in scienza e tecnologia INDICATORI DI COMPETENZA intuisce la relazione causa/effetto di situazioni ed eventi conosciuti usa strumenti utili per soddisfare un bisogno o risolvere un problema formula ipotesi

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO COMPETENZA CHIAVE mostrare una competenze di base in scienza e tecnologia OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO saper gestire il proprio corpo in relazione allo spazio; saper gestire se stesso e gli elementi a disposizione in maniera coerente; affinare le capacità intuitive. saper cogliere gli elementi significativi delle esperienze maturate;

Metodologia Ricerca-Azione-Partecipativa (R-A-P) La ricerca partecipante si configura come una modalità di ricerca particolarmente convincente in ambito educativo, in cui lo scollamento tra teoria e pratica, pensiero e azione, viene ricomposto in un rapporto dialettico, superando un dualismo che rischierebbe di vanificare l’efficacia di qualsiasi intervento. Metodologia di ricerca partecipata a cura di Francesca Rapanà

1 - Fase progettuale 1) fase progettuale – esperti / docenti 2 incontri: illustrazione del progetto e costituzione del gruppo di lavoro definizione del progetto didattico organizzazione – pianificazione e calendarizzazione dell’intervento di ricerca azione LA SEDE DEGLI INCONTRI E’ DA DEFINIRE

Fase progettuale 1) fase progettuale – esperti / docenti: Il primo incontro vede impegnati esperti e docenti nella: - strutturazione del gruppo di ricerca/formazione, nella individuazione e condivisione delle motivazioni e degli obiettivi del progetto espresse dai componenti del gruppo; - costruzione clima collaborativo tra i componenti del gruppo; - l’esercizio di una pratica di confronto costruttivo tra i partecipanti; - ricerca di strategie, contenuti e azioni da intraprendere con la scelta e definizione della pista da seguire

Fase progettuale 1) fase progettuale – esperti / docenti: Il secondo incontro vede impegnati esperti e docenti nella: definizione del progetto didattico con un format di progettazione per competenza comune all’intero gruppo definizione degli obiettivi formativi, pianificazione e calendarizzazione degli interventi ipotizzati Gli esperti proporranno un format di progettazione per competenza di report del percorso di diario di bordo

2 - Fase operativa 2) fase operativa - esperti / docenti / bambini 3 incontri: realizzazione delle attività programmate sul tema di ricerca elaborazione di prodotti

Fase operativa 2) fase operativa - esperti / docenti / bambini 3 incontri: La fase operativa vede impegnati esperti, docenti e bambini, all’interno delle sezioni, nella - realizzazione delle attività programmate sul tema di ricerca Gli esperti parteciperanno almeno ad un incontro

3 - Fase conclusiva 3) fase conclusiva - esperti / docenti 2 incontri: autovalutazione e valutazione dell’intervento di ricerca-azione sistematizzazione della documentazione

FASE CONCLUSIVA 3) fase conclusiva - esperti / docenti 2 incontri: Il primo incontro vedrà il gruppo impegnato nella valutazione e autovalutazione dell’intervento di ricerca-azione e selezione dei prodotti per la documentazione Nel secondo incontro il gruppo procederà alla sistematizzazione della documentazione. LA SEDE DEGLI INCONTRI E’ DA DEFINIRE

nel modo più semplice possibile, "Fate le cose nel modo più semplice possibile, ma senza semplificare." Albert Einstein