Le cime del “tetto del mondo” L’Indo e la terra dei cinque fiumi Le fertili pianure del Gange e del Brahmaputra Un clima condizionato dai Monsoni Arcipelaghi e atolli
L’India è il secondo Paese più popolato del mondo, dopo la Cina. L’India è abitata da una molteplicità di etnie, ciascuna con le proprie tradizioni e la propria lingua. Il gruppo etno-linguistico più consistente è quello indo-ario. Le lingue ufficiali sono l’hindi e l’inglese.
L’India è il secondo paese più popolato del mondo, dopo la Cina. Nonostante la diminuzione della fecondità media, la crescita rimane sostenuta soprattutto per il decremento della mortalità. La pratica clandestina ma diff usa di abor- tire per evitare la nascita di fi glie femmine sta provocando un consistente squilibrio di genere nelle fasce di età più giovani. Gran parte della popolazione vive in villaggi rurali, ma la tendenza all’inurbamento è sempre più forte. Il gruppo etno-linguistico più consistente è quello indù, che comprende diversi sottogruppi; nel Deccan meridiona- le prevale il gruppo dravidico dei tamil e dei telugu. Lingua uffi ciale è l’hindi (lingua madre di 1/3 degli abitan- ti); le lingue riconosciute sono 22, tra cui il sanscrito e il tamil (considerati lingue classiche); l’inglese è usato nei do- cumenti pubblici. L’India è il secondo paese più popolato del mondo, dopo la Cina. Nonostante la diminuzione della fecondità media, la crescita rimane sostenuta soprattutto per il decremento della mortalità. Gran parte della popolazione vive in villaggi rurali, ma la tendenza all’inurbamento è sempre più forte.
Il sistema delle caste (varna) è caratteristico della società indiana Il sistema delle caste (varna) è caratteristico della società indiana. Fu introdotto nel II millennio a.C. dalla popolazione indoeuropea degli Arii e poi consolidato dall’Induismo. È infatti legato alla dottrina della trasmigrazione delle anime, secondo cui le azioni umane si ripercuotono nelle vite successive (dharma). In origine le caste indiane erano quattro e formavano una rigida piramide sociale, la casta più importante era quella dei sacerdoti (i bramini), cui seguivano i guerrieri, poi gli artigiani e i mercanti e infine i servi e i contadini. In fondo alla scala sociale vi era la misera moltitudine dei «senza casta», o intoccabili, i paria. La casta rappresenta un gruppo sociale chiuso perché l’appartenenza a essa è innanzitutto determinata dalla nascita. Il Sistema delle caste è stato abolito nel 1947. Le caste Il sistema delle caste (varna) è caratteristico della società indiana. Fu introdotto nel II millennio a.C. dalla popolazione indoeuropea degli Arii ( lezione 3) e poi consolidato dall’induismo. È infatti strettamente legato alla dottrina della trasmigrazione delle anime, secondo cui le azioni umane si ripercuotono nelle vite successive. In base a questa credenza, n individuo che nella sua vita non ha rispettato i propri doveri (dharma, «legge») si reincarnerà in un essere di casta inferiore o in un animale. Al contrario, dopo una vita condotta secondo le regole stabilite è possibile rinascere in una casta superiore.In origine le caste indiane erano quattro e formavano una rigida piramide sociale in cui ogni gruppo aveva funzioni e doveri precisi. La casta più importante era quel- la dei sacerdoti (i bramini), cui seguivano i guerrieri, poi gli artigiani e i mercanti e infine i servi e i contadini. In fondo alla sca- la sociale vi era la misera moltitudine dei «senza casta», o intoccabili, addetti alle at- tività più umili o ritenute «impure» sul pia- no religioso, come gli spazzini, i becchini, i macellai. Le quattro caste originarie si sono poi gradualmente differenziate in nume- rose sottocaste (jati), organizzate secondo l’attività lavorativa, la discendenza familia- re, la provenienza geografica. La casta rappresenta un gruppo sociale chiuso perché l’appartenenza a essa è in- nanzitutto determinata dalla nascita. Ogni casta osserva una serie di regole rigidamen- te descritte nei testi sacri e riguardanti le attività lavorative, i riti religiosi, i divieti, le diete alimentari. I bramini, per esempio, devono seguire una dieta vegetariana, men- tre gli intoccabili non possono avere con- tatti fisici con le caste superiori. Chi nasce in una determinata casta vi resterà per tutta la vita, dovrà svolgere l’at- tività lavorativa tipica dei suoi appartenen- ti e si potrà sposare solo con un membro della stessa casta. Questa organizzazione rigidamente gerarchica della società india- na ha finito con il giustificare sul piano reli- gioso la presenza di spaventose ingiustizie sociali ai danni delle caste inferiori e degli intoccabili, che Gandhi definì «il popolo di Dio». Solo nel corso del Novecento il siste- ma delle caste è diventato meno rigido fino a essere ufficialmente abolito con la Costituzione varata dopo l’indipendenza dell’India (1947). Tuttavia, ancor oggi, no- nostante un intoccabile possa arricchirsi o intraprendere la carriera politica, la nascita e l’appartenenza a una casta condizionano fortemente la vita quotidiana, specie nelle campagne. Ancora oggi sono frequenti i ca- si di ragazzi o ragazze uccisi per motivi d’o- nore, cioè per avere allacciato una relazione sentimentale con un coetaneo di casta dif- ferente.
Pur facendo parte del Sud del mondo, l’India è l’undicesima potenza industriale e quarta potenza economica del pianeta. Negli ultimi decenni, infatti, si sono sviluppati tanti settori a tecnologia avanzata e molte imprese multinazionali hanno spostato qui i loro impianti produttivi. Il benessere economico, però, interessa solo una minoranza della popolazione, soprattutto urbana; fame e malnutrizione sono ancora molto diffuse, la mortalità infantile è elevata, l’analfabetismo riguarda 1/3 della popolazione e il reddito medio pro capite è assai basso, specie nelle campagne.