Il Risorgimento © Pearson Italia spa
I moti degli anni venti e trenta in Italia 1820 1°luglio > insurrezione nel Regno delle Due Sicilie ottobre > arresto a Milano dei redattori del “Conciliatore” 1821 gennaio > al congresso di Lubiana, re Ferdinando I chiede l’intervento delle armate della Restaurazione per sedare la rivolta nel Regno delle Due Sicilie marzo > ribellione di Alessandria; reggenza di Carlo Alberto; sconfitta dei liberali meridionali a Rieti per mano dell’esercito austriaco aprile > sconfitta dei liberali piemontesi a Novara 1831 febbraio > insurrezione di Modena e Bologna maggio > esecuzione di Ciro Menotti, a capo della rivolta modenese luglio > repressione della nuova insurrezione di Bologna e delle legazioni pontificie a opera delle armate austriache Il Risorgimento © Pearson Italia spa
conquista delle costituzioni Il 1848 in Italia CRISI SOCIALE ED ECONOMICA CRISI POLITICA E RIVENDICAZIONI LIBERALI carestia e speculazione rivolte conquista delle costituzioni tra 1846 e 1848 vari sovrani italiani promuovono riforme o concedono costituzioni le riforme attuate da papa Pio IX suscitano grande entusiasmo; alcuni pensano che il papa possa mettersi alla testa del processo di unificazione il re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone concede una costituzione nel gennaio del 1848 Carlo Alberto, re di Sardegna, incalzato dalle forze liberali, concede lo Statuto albertino nel marzo 1848 Il Risorgimento © Pearson Italia spa
La prima guerra d’indipendenza Nei primi mesi del 1848 scoppiano rivolte a Venezia e a Milano. Gli austriaci vengono cacciati; l’intervento del Piemonte a sostegno dei patrioti porta alla prima guerra d’indipendenza. Proclamazione della Repubblica veneta Dopo alcune vittorie i piemontesi sono sconfitti a Custoza; riprendono la guerra, ma sono sconfitti definitivamente a Novara nel 1849 Pio IX abbandona Roma, dove viene proclamata la Repubblica romana. Assediata dai francesi, la città è costretta alla resa nel 1849 e il papa restaura il potere temporale Cinque giornate di Milano: gli austriaci sono costretti alla fuga Il Risorgimento © Pearson Italia spa
Moderati e democratici LIBERALISMO > libertà d’espressione > libertà di riunione e di associazione > uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge > costituzione > libero scambio MODERATI (Cesare Balbo, Massimo d’Azeglio, Vincenzo Gioberti) DEMOCRATICI (Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, Carlo Cattaneo) > monarchia costituzionale > suffragio censitario > lega doganale > neoguelfismo (Gioberti) > repubblica > suffragio universale > iniziativa popolare > stato unitario/federale (Mazzini/Cattaneo) Il Risorgimento © Pearson Italia spa
Il programma moderato MONARCHIA COSTITUZIONALE RIFORME ECONOMICHE E CIVILI ruolo fondamentale dei sovrani impiego della diplomazia nel contesto internazionale ITALIA federazione di stati sotto la guida del papato (Balbo) Il Risorgimento © Pearson Italia spa
Il neoguelfismo Vincenzo Gioberti Del primato morale e civile degli italiani (1843) prospettive di sviluppo della penisola italiana confederazione di stati italiani presieduta dal papa papato incarnazione della grandezza storica e dell’unità spirituale del popolo italiano Il Risorgimento © Pearson Italia spa
Il federalismo di Cattaneo Carlo Cattaneo (1801-69) cultura laica e riformista programma né rivoluzionario né moderato ITALIA repubblica federale su modello della Svizzera centro funzioni di utilità generale periferia amministrazioni locali dotate di ampi poteri Risorgimento come avanzamento economico e civile basato sulla diffusione di un sapere concreto, operativo, tecnico-scientifico Il Risorgimento © Pearson Italia spa
Il pensiero politico di Mazzini NAZIONE LIBERTÀ nazionalismo/patriottismo italiano etico-religioso romantico DIO e POPOLO la rivoluzione nazionale è un atto di fede RELIGIONE CIVILE educazione morale del popolo ITALIA UNITA REPUBBLICANA Il Risorgimento © Pearson Italia spa
«Due uomini si contendono oggi i fatti d’Italia: Garibaldi e Cavour. Cavour e Garibaldi «Due uomini si contendono oggi i fatti d’Italia: Garibaldi e Cavour. La questione fra i due è una questione di mezzi, questione su come possa raggiungersi un fine che i due dicono avere comune: l’unità nazionale. Garibaldi segue la via dritta; Cavour l’obliqua. Il primo è istintivamente ispirato dalla logica della rivoluzione; il secondo adotta deliberatamente la tattica opportuna a conquistare riforme. Uscito dall’aristocrazia e aristocratico per indole, Cavour non crede nel popolo, non ama il popolo. Nato di popolo, democratico per abitudini, educato dalla Giovine Italia, Garibaldi ama il popolo e crede in esso. È tempo che l’Italia s’annodi tutta intorno all’una o all’altra delle due bandiere. La prima porta scritto: Azione. La seconda: Diplomazia. Può esser dubbia la scelta?» Giuseppe Mazzini, 1860 Il Risorgimento © Pearson Italia spa