Che cos’è la letteratura comparata?

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Che cos’è la letteratura comparata? Definizioni Metodi Evoluzione

Prima definizione generale 1. La letteratura comparata è una disciplina che studia le interrelazioni tra due o più letterature nazionali.

Goethe Weltliteratur = letteratura del mondo universalità del fenomeno letterario carattere necessariamente sovranazionale e internazionale della letteratura idealismo hegeliano – cosmopolitismo di ascendenza illuminista

Pensiero all’origine della comparatistica letteraria Nell’accezione goethiana, la Weltliteratur cerca di articolare gli ideali, la sensibilità, la condizione comune a tutte le civiltà. Lo studio delle tradizioni linguistiche e letterarie diverse dalla propria opera a favore di tale concezione universalistica della letteratura. Antidoto all’isolazionalismo e al nazionalismo letterario.

Letteratura comparata come disciplina accademica Francia, metà XIX sec. Istituzione dell’insegnamento di letterature comparate Comparazione tra letterature antiche e moderne Clima storico-positivista

Progressiva identificazione della comparatistica con lo studio storico dei rapporti fra le letterature nazionali: letteratura comparata = storia comparata della letteratura

Scuola francese impostazione storicistica e fattualistica Storia delle influenze reciproche tra due o più letterature nazionali tramite l’individuazione oggettiva delle influenze, delle fonti di un autore o di un’opera. Evoluzione di un determinato genere letterario in diversi contesti nazionali.

Nascono i primi manuali e le prime rassegne bibliografiche. Louis-Paul Betz, Le littérature comparée. Essai bibliographique, 1900. Fernand Baldensperger, Goethe en France, 1904. Paul Van Tieghem, La Littérature comparée, 1931.

Benedetto Croce Nel saggio “La letteratura comparata” (1903) Croce si interroga sullo statuto e sui contorni della disciplina. 1. Pone il problema del metodo. La letteratura comparata non è definibile a partire dal “metodo comparativo” di cui si avvale, in quanto tale metodo è comune non solo allo studio letterario in generale, ma è proprio di qualsiasi studio.

2. “La letteratura comparata ricerca le idee o temi letterari e ne segue le vicende, le alterazioni, le aggregazioni, gli svolgimenti e gli influssi reciproci presso le varie letterature.” Sterile erudizione Catalogo tematico Tralascia la genesi estetica dell’opera letteraria

3. Terza accezione. La letteratura comparata deve dare “attenzione speciale all’intimo legame tra storia politica e storia letteraria e al legame tra storia della letteratura e storia dell’arte, svolgimento letterario e svolgimento filosofico”. La storia comparata della letteratura è la storia letteraria intesa come spiegazione completa dell’opera, indagata in tutte le sue connessioni con la cultura e con la società: letteratura comparata e storia della letteratura coincidono.

Croce auspica che la ricerca dei temi e degli influssi (“da laboratorio erudito”) sia completata dalla sintesi storico-estetica, cioè dalla valutazione integrale dell’opera.

Centralità, individualità e autonomia dell’opera letteraria sono al centro della concezione crociana. vs Per il comparatista la singolarità e unicità dell’opera viene invece decentrata a favore dei legami di somiglianza e differenza che legano quell’opera ad altre opere o ad altri fenomeni della cultura.

Van Tieghem Maggior rappresentante della scuola francese La comparatistica e il concetto di frontiera letteraria

La letteratura comparata è “lo studio delle opere appartenenti a diverse letterature dal punto di vista dei loro rapporti reciproci. Considerata in una prospettiva così generale, tale disciplina comprende – limitandoci al mondo occidentale – lo studio delle relazioni tra la letteratura greca e quella latina, del debito che a partire dal medioevo le letterature moderne hanno contratto nei confronti delle letterature antiche e infine dei rapporti tra le letterature moderne, i quali […] costituiscono di fatto l’argomento specifico della letteratura comparata comunemente intesa”. Paul Van Tieghem, La littérature comparée, 1931

“Una volta stabilita la frontiera tra due letterature il nostro proposito è quello di studiare tutto ciò che, appartenente al dominio letterario, è passato da una parte all’altra esercitando un’azione nel contesto di arrivo” (Van Tieghem)

Che cos’è che passa da una parte all’altra della frontiera letteraria? Uno scrittore → le influenze/le fonti Un’opera → le influenze/le fonti Un genere → le influenze/le fonti Uno stile → le influenze/le fonti Un’idea → le influenze/le fonti

Il passaggio della frontiera letteraria è il più delle volte reso possibile da un intermediario o mediatore. Il traduttore L’editore Il viaggiatore colto

Un ricevente all’interno di una nazione svolge il ruolo di mediatore nei confronti di un’altra nazione: Es. Ugo Foscolo traduttore di L. Sterne Es. Le Tourneur traduttore francese dei Night Thoughts di E. Young Es. Antonio Tabucchi traduttore italiano di F. Pessoa

In sintesi per Van Tieghem la letteratura comparata descrive “un passaggio, il fatto cioè che qualcosa di letterario viene trasportato al di là di una frontiera linguistica o nazionale”. Tale passaggio può essere studiato secondo 4 diversi punti di vista: - dal punto di vista dell’emittente (le influenze) - dal punto di vista del destinatario (le fonti) - dal punto di vista dell’oggetto stesso del passaggio (opera, autore, genere, stile, poetica, idea) - dal punto di vista dell’intermediario

René Wellek e la crisi della letteratura comparata The Crisis of Comparative Literature, 1958 spartiacque nell’evoluzione della comparatistica

Critica dell’impostazione storicistica e fattualistica della scuola francese (in particolare di Van Tieghem): “Molti eminenti studiosi di letteratura, in particolare di letteratura comparata, non sono, in realtà, assolutamente interessati alla letteratura ma alla storia dell’opinione pubblica, alle relazioni dei viaggiatori, alle idee circa i caratteri nazionali, in breve alla cultura storica generale.”

Di qui per Wellek il problema di recuperare e affrontare la “letterarietà”, cioè “lo specifico letterario”, che è invece trascurato dalla comparatistica francese. La letteratura deve essere considerata “un argomento distinto dalle altre attività e dagli altri prodotti dell’uomo”.

La critica di Wellek non conduce ad una ridefinizione della disciplina quanto al tentativo di far rientrare la letteratura comparata nell’ambito di una teoria generale della letteratura: “Il tentativo di porre steccati artificiali tra la letteratura comparata e quella generale è destinato a fallire perché la storia letteraria e lo studio letterario hanno un solo campo di interesse: la letteratura.”

“Nella riflessione teorica dello studio letterario, critica e storia collaborano per assolvere il loro compito fondamentale: la descrizione, interpretazione e valutazione di un’opera d’arte o di qualsiasi gruppo di opere d’arte. […] L’opera d’arte stessa sarà il necessario punto focale. [Essa] può essere concepita come una struttura stratificata di segni e significati totalmente distinta dai processi mentali che l’autore mette in opera durante la composizione e di conseguenza dagli influssi che possono aver formato la sua mente.”

Henry Remak Comparative Literature: Its Definition and Functions 1961 – manifesto delle finalità e delle aree d’indagine della comparatistica letteraria in ambito nordamericano. Scuola americana

Remak vs Wellek Rovesciamento della prospettiva di Wellek: la letteratura comparata deve fondarsi non sull’autonomia e sulla specificità della letteratura quanto sulla sua eteronomia.

Natura relazionale del fatto letterario La letteratura comparata ha una funzione relazionale → tessuto di relazioni, scambi, prestiti, influenze reciproche fra testi, opere, movimenti, autori.

SECONDA DEFINIZIONE GENERALE: “La letteratura comparata studia la letteratura al di là dei confini nazionali e in relazione alle altre aree della conoscenza e della cultura in generale, come le arti (ad esempio la pittura, la scultura, l’architettura e la musica), la filosofia, la storia, le scienze sociali (politica, economia, sociologia), le scienze esatte, la religione e così via. In sintesi, potremmo dire che si tratta del confronto tra due o più letterature e tra la letteratura e le altre sfere della cultura”.

Aperture e novità 1. Comprensività della concezione anglo-americana: all’idea di letteratura comparata come studio della letteratura da un punto di vista sovranazionale si affianca l’idea di letteratura comparata come studio dei rapporti che la letteratura instaura al di là del proprio campo di esistenza.

2. Interdisciplinarità = discipline estranee al campo letterario possono essere coinvolte nell’indagine comparativa della letteratura.

3. Depoliticizzazione = superamento del nazionalismo implicito nella ricerca delle fonti e delle influenze.

Finalità ultima della comparatistica: “Sussiste un comune accordo per quanto riguarda il compito della disciplina: fare in modo che ricercatori, docenti, studenti e anche i comuni lettori, possano avere una comprensione più generale della letteratura, cioè non parcellizzata al suo interno e neppure separata dal resto della cultura. Tutto questo è possibile attraverso una comparazione condotta non solo all’interno delle singole letterature, ma tra la letteratura e gli altri campi del sapere e della prassi umani, cioè estendendo la ricerca letteraria sia dal punto di vista geografico che disciplinare” (Remak)

In sintesi Scuola americana a partire dagli anni ‘60 si orienta verso un’accezione “interdisciplinare” di letteratura comparata. Il rafforzarsi del metodo comparativo conduce all’integrazione dello studio comparato delle arti e della letteratura. La corrente interdisciplinare è giustificata sia per quanto riguarda la sua essenza, il suo aspetto formale e strutturale, che la sua componente estetica.

Il problema del metodo Da Croce a Van Tieghem, da Remak a Steiner il problema del metodo è un nodo centrale del dibattito sulla letteratura comparata.

Il metodo comparativo Il metodo comparativo (per analogie e differenze) = metodo prioritario ma non esclusivo. Non esclusivo perché non pertiene alla sola comparatistica ma è proprio di qualsiasi campo del sapere (dalla storia alle scienze) ed è innato nella conoscenza (Steiner). Non esclusivo perché la letteratura comparata, come qualsiasi studio letterario, utilizza tutti gli strumenti metodologici necessari a raccogliere, esaminare e interpretare i testi.

Quale metodo, o quali metodi? Pluralismo metodologico: così come qualsiasi altro studio letterario la letteratura comparata non possiede una metodologia esclusivamente propria, ma ritiene validi tutti i metodi di approccio al testo letterario, scegliendo di volta in volta quello più adeguato a un tema, a un genere o a un testo particolare.

George Steiner What is Comparative Literature?, 1994 “I take comparative literature to be an exact and exacting art of reading, a style of listening to oral and written acts of language which privileges certain components in these acts. Such components are not neglected in any mode of literary study, but they are, in comparative literature, privileged.”

1. La traduzione Ad ogni lingua corrisponde una visione del mondo. La letteratura comparata studia le condizioni, le strategie, i limiti della comprensione e del fraintendimento reciproco tra lingue e letterature espresse in lingue diverse. La traduzione acquisisce una centralità naturale all’interno della concezione tradizionale della comparatistica letteraria come disciplina sovranazionale.

Aspetti della traduzione La storia della traduzione I mezzi lessicali e grammaticali Le differenze di approccio alla traduzione (source oriented, target oriented, il principio di fedeltà, il principio dell’imitazione, il principio dell’adattamento) Il problema dell’intraducibilità (Heimat)

2. La ricezione Connesso al problema della traduzione è lo studio della ricezione di un’opera nel tempo e nello spazio. Si tratta di una precisazione del concetto tradizionale di “influenza”.

Aspetti della ricezione Storia della pubblicazione, circolazione e distribuzione letteraria (vendite, traduzioni, biblioteche) Quali testi in lingua inglese erano effettivamente disponibili a Foscolo? Quali testi in lingua francese e inglese erano disponibili durante il Fascismo? Perché alcuni autori “passano” facilmente nelle altre culture, mentre altri rimangono ostinatamente nazionali?

3. Temi e motivi letterari Temi e motivi standard circolano nella letteratura e nel folklore, spesso ripresi dalla mitologia classica (Orfeo, Ulisse, Edipo, Medea ecc.) Economia di invenzione tematica (unico nuovo tema aggiunto a quelli classici è per Steiner il mito di Don Giovanni). Ripetizione e variazione tematica (es. L’ombra di Ulisse)

4. La letteratura e le altre arti La letteratura non può essere separata da altri campi del sapere. La sua comprensione non può prescindere dallo studio degli altri campi del sapere. Lo studio dei temi non può escludere il riutilizzo dei temi in ambito extra-letterario (musicale, pittorico, cinematografico, ecc.) La traduzione riguarda anche i casi di “trasmutazione” (Jakobson), il passaggio di un testo ad altri media.

SVOLTA DELLA COMPARATISTICA dall’intraculturalità all’interculturalità Lotman e Ďurišin . Miner Yue Daiyun

Lotman e Ďurišin Studio dei rapporti e dei contatti fra culture Enfasi sul valore della differenza Revisione del concetto di “influenza”

Earl Miner Miner, Comparative Poetics. An Intercultural essay on Theories of Literature 1989 - primo tentativo di una ricerca sulla poetica comparata in chiave interculturale. Miner approfondisce l’orientamento verso un’apertura geo-culturale della disciplina, promuovendo il passaggio dagli studi comparati intraculturali agli studi comparati interculturali.

Vantaggi degli studi interculturali: Permettono di capire la natura dei sistemi letterari e i principi sottesi alla loro creazione; Permettono di rileggere i concetti di influenza e ricezione alla luce dell’egemonia culturale e politica; Si basano sullo studio delle differenze.

Yue Daiyun Dall’internazionalismo eurocentrico al multiculturalismo Interferenza con un blocco di nuove discipline: cultural studies, postcolonial studies, gender studies Quale identità nazionale postcoloniale?

“Una volta liberatisi dall’oppressione del colonialismo, la prima cosa a cui pensano i popoli dei paesi colonizzati, la cui cultura tradizionale ha assorbito per lungo tempo quella occidentale, è come restaurare la propria cultura originaria per poi diffonderla altrove.”

“Oggi l’incontro tra la cultura orientale e quella occidentale può e deve essere completamente diverso che nel passato, uno scambio volontario a due sensi, basato cioè sui principi del beneficio, della conoscenza e dell’uso reciproci. Tale scambio è la base del nuovo internazionalismo della letteratura comparata nell’epoca postcoloniale”

Quale identità culturale? La cultura non è “un inalterabile relitto culturale” ma “ha luogo adesso e comprende tutto ciò che concerne i contenuti della società….è un continuo processo evolutivo, una cosa in fieri, in costante formazione”.

“Durante il passato dominio coloniale la produzione culturale nazionale nei territori colonizzati o semicolonizzati non poteva sottrarsi all’oppressione dell’egemonia delle culture coloniali, mentre, in una condizione di postcolonialismo, lo sviluppo del multiculturalismo dovrebbe portare spontaneamente alla nuova fioritura delle culture nazionali. In questo modo, probabilmente, le nazionalità non occidentali torneranno a guardare la propria cultura tradizionale con occhio moderno, la arricchiranno di nuove interpretazioni, la renderanno comprensibile ad altre nazionalità, contribuendo allo sviluppo della cultura mondiale. Ciò significa che le teorie prodotte in terreni culturali diversi dall’Occidente verranno forse usate per “spiegare” la cultura occidentale, apportando un benefico contributo e che l’Occidente ne farà uso.”

La prospettiva multiculturale Dall’influenza → allo scambio e al dialogo Riconfigurazione del concetto di identità nazionale (concetto base della comparatistica tradizionale) Importanza degli “in-between spaces” (Homi Bhabha): “spazi nel mezzo” in grado di definire le nuove forme di identità nazionale Importanza del concetto di “location”: il luogo da cui si parla (luogo geografico, culturale, ideologico, sociale)