Teresa d’Avila
Teresa nacque ad Avila, città della Castiglia, il 28 marzo 1515. A 7 anni aveva già una grande passione per la lettura della vita dei santi. Giocava volentieri insieme a suo fratello Rodrigo, quasi coetaneo. Il due fratelli ammiravano la vittoria dei santi che avevano raggiunto il cielo e ripetevano instancabilmente: “Godono di Dio per sempre, per sempre, per sempre”.
Fin da allora Teresa amava la solitudine. Teresa e suo fratello pensavano che i martiri avessero comprato la gloria ad un prezzo molto basso e perciò presero la decisione di partire nella terra dei Mori, con la speranza di dare anche loro la vita per la fede. Quindi, uscirono dalla casa paterna di nascosto, pregando Dio che permettesse loro di dare la vita per Cristo; ma, giunti al fiume Adaja, trovarono uno zio che li riportò dalla mamma angosciata. Visto il fallimento dei loro progetti, Teresa e Rodrigo decisero di vivere da eremiti nella loro casa e cominciarono a costruire una cella nel giardino, ma non ne finirono mai la costruzione. Fin da allora Teresa amava la solitudine.
Un anno dopo Teresa fece la professione religiosa. Teresa in seguito si ammalò e fu allora che cominciò a riflettere sulla vita religiosa. La lettura delle Lettere di San Girolamo la portò a prendere una decisione. La santa decise di entrare nel convento dell’Incarnazione. Aveva 20 anni. Suo padre, nel vederla così risoluta, non ebbe più il coraggio di opporsi alla sua vocazione. Un anno dopo Teresa fece la professione religiosa. Poco dopo però il suo stato di salute si aggravò per cui il padre la portò via del monastero.
Tre anni dopo era finalmente ristabilita. Ma si sentiva sempre indegna e perciò invocava sant’Agostino e santa Maria Maddalena. Si commuoveva inoltre profondamente considerando le sofferenze di Gesù. A poco ha poco però ottenne la grazia della quiete e dell’unione nella preghiera. L’orazione di unione occupò un lungo periodo della sua vita: Dio la visitava e si comunicava a lei interiormente, predisponendo la sua anima alla virtù e riempiendola di gioia e di pace spirituale.
Subì gravi persecuzioni e periodi di intensa desolazione spirituale, godendo però in pari tempo di luce e di conforto straordinari. La santa voleva nascondere i favori di Dio, ma le persone che le stavano accanto se ne accorgevano e in più occasioni l’accusarono di ipocrisia e presunzione. Le prove che Dio le inviava purificarono la sua anima e così imparò a essere umile e forte, a staccarsi dalle cose del mondo e a desiderare solo Dio.
Nelle estasi si elevava un metro da terra. Dopo una di queste visioni scrisse una bella poesia: “Attendo una vita così alta che muoio perché non muoio”. Pur essendo una donna poco colta, senza l’aiuto dei libri, scrisse opere eccelse di mistica nelle quali rivela gli angoli più reconditi dell’anima umana.
Stabilì in esso la più stretta clausura e il silenzio quasi continuo. Dopo 25 anni trascorsi nel monastero, decise di fondare un convento riformato. Stabilì in esso la più stretta clausura e il silenzio quasi continuo. La sua bontà naturale, la tenerezza del suo cuore e la sua simpatia, equilibrate da una straordinaria maturità di giudizio e da una profonda intuizione, conquistarono l’affetto e il rispetto di tutti. Quando era necessario sapeva però anche affrontare le più alte autorità civili ed ecclesiastiche, e nulla la scoraggiava.
La sua canonizzazione ebbe luogo nell’anno 1622. Fondò 17 monasteri. Santa Teresa è sepolta ad Alba de Tormes, dove si trovano ancora le sue reliquie. La sua canonizzazione ebbe luogo nell’anno 1622.
Il 27 settembre 1970 Paolo VI le riconobbe il titolo di Dottore della Chiesa.