Funzione rieducativa della pena
L’ articolo 27 della costituzione prevede specificatamente la funzione di rieducazione del condannata. Ma che cos’è la rieducazione? Viene davvero applicata?
Qualche cenno storico Il carcere come luogo di pena viene visto come un dato naturale: chi commette un reato deve scontare la pena passando un certo periodo della sua vita rinchiuso dentro uno spazio istituzionale definito "carcere". Eppure questo, come strumento di esecuzione della pena, è una creazione relativamente recente.
Qualche cenno storico Nel medioevo la prigione era solo un luogo dove veniva custodito l'imputato in attesa del processo e di una punizione. È solo a partire dal seicento che le punizioni cominciano ad essere sostituite dal carcere che lentamente si affermerà come l'unica pena
Qualche cenno storico Tra la fine del settecento e i primi dell'ottocento, sotto la spinta del pensiero illuminista, si compiono i primi passi verso l'umanizzazione della pena e nell'esecuzione penale emerge il ruolo della detenzione in sostituzione delle pene corporali.
Qualche cenno storico A partire dal XIX secolo, in Europa le prigioni diventano la norma: costante di questi istituti è l'impronta rieducativa fondata sulla solitudine, sull'isolamento, sul lavoro forzato, sull'umiliazione e sull'indottrinamento religioso.
Ma cosa significa rieducare il condannato?
L’articolo27 dice: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato“
Siamo ormai abituati a pensare alla detenzione come alla pena più tipica e quasi insostituibile, anche perché il carcere assicura il contenimento del condannato e quindi rassicura la società ma in realtà spesso questo non accade, anzi, il carcere diventa un luogo dove perfezionare le “abilità” criminali.
La rieducazione, invece, consente di reintegrare il condannato nella vita sociale fornendogli un aiuto che gli consente di uscire da quel circolo vizioso che lo porta a entrare e uscire dalle carceri
Qualche numero Altri Paesi, non solo europei, stanno affrontando il tema del sovraffollamento carcerario : ma mentre in Italia l'82,6% delle condanne vengono scontate in carcere, in Francia e Gran Bretagna quasi il 75% vengono scontate all'esterno Nel 2007 è stato infatti calcolato che la recidiva di chi resta tutto il tempo chiuso in prigione è tre volte superiore a quella di chi sconta la condanna con misure alternative alla detenzione: il 68,5% nel primo caso, il 19% nel secondo
Qualche numero Inoltre, sui quasi 60 mila detenuti in Italia, si contano solo 660 educatori …
Quindi … Condanna Recidività Emarginazione dalla società Più detenuti (e più costi) Rieducazione Uscita dal “percorso” criminale Possibilità di reinserimento L’ex criminale diventa una risorsa per la società
Alcuni esempi Oltre a essere utile ai condannati, molti lavori possono essere utili anche alla società, potendo, in qualche misura, “rimediare” ai loro errori