P OLIZIA L OCALE P AVIA 2009
COMANDANTE SERVIZI SPECIALISTICI SERVIZI TERRITORIALI CENTRALE OPERATIVA POLIZIA COMMERCIALE PROCEDIMENTI SANZIONATORI SEZIONE CONTENZIOSO PRONTO INTERVENTO POLIZIA DI PROSSIMITA ’ POLIZIA AMMINISTRATIVA SEZIONE INFORTUNISTICA POLIZIA EDILE POLIZIA ECOLOGICA
C ONCETTO DI SICUREZZA URBANA All’ Art. 117 della Costituzione, al secondo comma, lettera h) si legge che “ lo Stato si riserva la potestà legislativa esclusiva in materia di ordine pubblico e sicurezza; segue poi l’inciso “ad esclusione della Polizia Amministrativa locale”.
Diversamente dalla formulazione originaria dell’articolo 117 in cui si affermava che la Regione, sia pure e sempre nei limiti fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato e, ovviamente, non in contrasto con gli interessi nazionali, poteva legiferare in materia di Polizia locale, urbana e rurale, il nuovo testo, posta la riserva di legge statale in materia di ordine pubblico e sicurezza, lascia alle Regioni il potere di legiferare in Amministrativa locale”
La Polizia Amministrativa è quella attività di Polizia che si concreta in una serie di atti e di provvedimenti amministrativi finalizzati alla conservazione ed alla difesa dell’ordine sociale da qualunque azione che possa recare turbativa alle persone ed alle cose. La funzione della Polizia Amministrativa in senso giuridico consiste in un’attività preventiva e repressiva da considerarsi accessoria ad ogni singola attività amministrativa, con un’esplicazione tramite comandi, ordini, prescrizioni divieti, restrizioni e limitazioni cui viene subordinato l’esercizio di determinate attività per le quali sono richiesti speciali permessi, autorizzazioni, licenze (le quali, a loro volta, presuppongono il concorso di determinate condizioni soggettive ed oggettive) che possono essere sospese o revocate, salva l’applicazione di più gravi sanzioni di carattere amministrativo o di carattere fiscale.
DECRETO - LEGGE 23 MAGGIO 2008, N. 92, DECRETO - LEGGE 23 MAGGIO 2008, N. 92 Decreta: Art. 1. Incolumita' pubblica e sicurezza urbana Ai fini di cui all'art. 54, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come sostituito dall'art. 6 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2008, n. 125, per incolumita' pubblica si intende l'integrita' fisica della popolazione e per sicurezza urbana un bene pubblico da tutelare attraverso attivita' poste a difesa, nell'ambito delle comunita' locali. del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilita' nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale. Art. 2. Interventi del sindaco Ai sensi di quanto disposto dall'art. 1, il sindaco interviene per prevenire e contrastare: a) le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l'insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all'abuso di alcool; b) le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilita' e determinano lo scadimento della qualita' urbana; c) l'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b); d) le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilita' o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico; e) i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l'accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalita' con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l'accesso ad essi. Roma, 5 agosto 2008 Il Ministro: Maroni
Con questo provvedimento i Sindaci vedranno ampliati i loro poteri di intervento, prevenzione e contrasto, un ruolo da protagonisti per garantire la sicurezza sul territorio, relativamente alle situazioni urbane di degrado quali: lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio ed i fenomeni di violenza legati all'abuso di alcol; le situazioni di danneggiamento al patrimonio pubblico e privato; l'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili; l'abusivismo commerciale e l'illecita occupazione di suolo pubblico; i comportamenti, come la prostituzione in strada e l'accattonaggio molesto che offendono la pubblica decenza e turbano gravemente l'utilizzo di spazi pubblici, è una sinergia sul territorio tra strutture di polizia, prefetti e sindaci.
L E DIMENSIONI DELL ’ INSICUREZZA URBANA a) l’insicurezza civile riguarda il contrasto alla criminalità e la tutela dell’ordine pubblico. Le risposte, in questo caso, sono soprattutto attese dallo Stato centrale, attraverso le forze di polizia e l’amministrazione della giustizia, per quanto riguarda la punibilità e la certezza della pena, problema, questo, particolarmente avvertito dai cittadini italiani]. In questo ambito si colloca la questione dei reati predatori. Come testimoniato da molti studi sulla vittimizzazione, questo tipo di reati ha un impatto profondo sul senso di insicurezza personale, anche a lungo termine; b) il disordine urbano ha a che vedere con le cosiddette incivilities. Inciviltà fisiche che deturpano l’ambiente urbano (graffiti, atti vandalici,..) o inciviltà comportamentali (atteggiamenti offensivi o molesti,..)]. Secondo la nota teoria delle “finestre rotte”], quando in un quartiere si lasciano accumulare segni di disordine sociale e fisico e si indebolisono i meccanismi di controllo informale, aumenta la delinquenza, crolla il mercato immobiliare, chi può va a vivere altrove, alimentando ulteriormente l’abbandono e il disordine. Il degrado diviene contagioso. c) lo stress culturale fa riferimento alla insicurezza prodotta dai rapidi cambiamenti nella morfologia sociale e demografica delle città, (basti pensare alle modificazioni portate dall’immigrazione alla fisionomia di interi quartieri)che possono essere all’origine di manifestazioni di insofferenza nei confronti delle diversità. E’ noto, infatti, come la percezione di sicurezza sia fortemente legata alle abitudini e alla prevedibilità delle routine quotidiane, nel proprio ambiente di vita.
Tipologia delle ordinanze FinalitàEsempi Ordinanze “situazionali” Ripristinare la sicurezza e il decoro in specifiche aree della città (immobili abbandonati, parchi pubblici,..) o in particolari circostanze/eventi -Sgombero e messa in sicurezza di edifici abbandonati utilizzati come ricovero notturno -divieto di ingresso nei parchi in orario notturno -divieto di stazionamento in alcune strade o piazze -sospensione della vendita di bevande alcoliche in occasione di eventi sportivi e concerti
Tipologia delle ordinanze FinalitàEsempi Ordinanze “comportamentali” Evitare: a)Comportamenti ritenuti molesti verso persone o cose b)Comportamenti ritenuti indecorosi e contrari alla buona educazione -Schiamazzi e disturbo della quiete -accattonaggio molesto -parcheggiatori abusivi -prostituzione su strada -consumo di alimenti e bivacco in prossimità di beni culturali e artistici
Tipologia delle ordinanze FinalitàEsempi Ordinanze “rafforzative” Rafforzare l’efficacia di divieti già esistenti a) in modo diretto, definendo espressamente l’attività che si intende colpire b) in modo indiretto - colpendo uno o più aspetti secondari per ottenere un effetto “disturbo” sul fenomeno che si intende contrastare -Accattonaggio minorile -spaccio e consumo stupefacenti -ordinanze “antiborsoni”, contro il commercio abusivo -divieto di parcheggio per camper e roulotte, contro gli insediamenti abusivi -divieto di vendita di bevande in contenitori di vetro la sera, contro vandalismo e risse
GLI INTERVENTI PRIORITARI DI PROMOZIONE DELLA SICUREZZA URBANA 1.Potenziamento della polizia locale e adeguamento tecnico strumentale 2. Educazione alla legalità attraverso iniziative di carattere informativo, formativo e culturale 3. Servizi di tutela delle persone anziane vittime di reato 4. Potenziamento illuminazione e fruizione degli spazi pubblici 5. Riqualificazione e potenziamento della fruibilità dei luoghi pubblici (spazi gioco o sportivi per i bambini, arredi, panchine.) 6. Sistemi di videosorveglianza 7. Progetti di coinvolgimento attivo dei cittadini per la sicurezza e il decoro urbano (volontari civici, presa in carico di spazi pubblici da parte di comitati di cittadini,..) 8. Progetti integrati di riqualificazione diretti a specifiche aree della città (quartieri, caseggiati, stazioni, piazze, parchi pubblici) 9. Attività di formazione e aggiornamento della polizia locale 10.Assistenza e aiuto alle vittime di reato 11.Raccolta di segnalazioni e monitoraggio del territorio con la partecipazione attiva dei cittadini 12.Presidi fissi, anche interforze, in luoghi specifici della città.
REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA PER IL DECORO E LA SICUREZZA DEI CITTADINI INDICE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 - Finalità Art. 2 - Ambito d’applicazione Art. 3 - Ordinanze Sindacali e ordini verbali Art. 4 - Vigilanza per l’applicazione delle norme di polizia ur Art. 5 - Definizioni……………………………………………….. Art. 6 - Suolo pubblico e suo uso
TITOLO II ESTETICA E DECORO CITTA Art. 7 - Disposizioni generali Art. 8 - Domanda per l’installazione di tende Art. 9 - Caratteristiche essenziali delle tende Art. 10 -Insegne vetrine e pubblicità luminosa Art. 11 –Collocamento di targhe, orologi e lapidi Art. 12- Festoni e luminarie Art Manutenzione degli edifici Art Ornamento dei fabbricati Art Affissioni, manifesti e scritte su patrimonio pubblico e privato e tutela del decoro urbano Art Cura delle siepi e piante Art Comportamenti contrari alla decenza ed al decoro urbano Art Battitura di panni e tappeti Art Lavatura ed esposizione di biancheria Art Depositi in proprietà privata Art Baracche ed orti Art Fumi ed esalazioni Art Recinzioni di terreni confinanti con il suolo pubblico.. Art Delimitazione d’area di sosta privata
TITOLO III NETTEZZA PUBBLICA Art Disposizioni di carattere generale Art Pulizia di anditi, vetrine, negozi e ingressi Art Sgombero della neve e delle formazioni di ghiaccio... Art Divieto di lavatura e riparazioni veicoli Art Emissioni ed esalazioni Art Manutenzione ed uso degli scarichi pubblici e privati. Art Scarichi nei fossi e nei canali Art Pulizia dei colatori laterali alle pubbliche vie Art Strade campestri Art Pattumiere e recipienti con rifiuti Art Trasporto di letame e materiale di espurgo
TITOLO VI QUIETE PUBBLICA Art Norme ed orari per le attività rumorose Art Rumori nelle case e luoghi di lavoro Art Suono delle campane Art Rumori fastidiosi Art Sale da ballo, cinema, ritrovi Art Pubblici esercizi ed avventori Art Venditori, suonatori e mestieri ambulanti Art Carico, scarico e trasporto di merci che causano rumore Art 54 - Uso di segnalazioni sonore
TITOLO VII SICUREZZA PUBBLICA Art Sostanze liquide, esplosive, infiammabili e combustibili Art Requisiti dei depositi e dei locali di vendita dei combustibili Art Detenzione di combustibili in case di abitazione o altri edifici Art Accensione di polveri, liquidi infiammabili, fuochi artificiali e fuochi in genere Art Denuncia variazione di famiglia e di abitazione Art Trasporto di oggetti pericolosi Art Protezioni da schegge, lavori artigianali e verniciatura manufatti Art Getto di cose Art Ordini di riparazione Art Manutenzione di aree di pubblico transito Art Esposizioni sulle pubbliche vie Art Atti contrari alla sicurezza Art Bagni Art Cortei, cerimonie, riunioni e manifestazioni Art Veicoli adibiti al servizio pubblico. Norme per i passeggeri e per il personale di servizio Art Contrassegni del Comune
COMUNE DI PAVIA REGOLAMENTO per l'applicazione e la disciplina della Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche D.L.gs. 15 novembre 1993, n modificato ed integrato con le norme del D.L.gs. 28 dicembre 1993, n. 566 e della Legge 28 dicembre 1995, n. 549 Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 28 aprile 1994 con deliberazione n. 38 esecutiva; da ultimo modificato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 9 del 26 marzo 2007, esecutiva. ı
INDICE DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 - Regolamento e tariffe Art. 2 - Classe del comune Art. 3 - Concetto di occupazione Art. 4 - Oggetto della tassa
CONCESSIONI E AUTORIZZAZIONI Art. 5 - Soggetti attivi e passivi Art. 6 - Licenza e diritto di occupazione Art. 7 - Autorizzazioni e concessioni Art. 8 - Scopo delle occupazioni Art. 9 - Intralci alla circolazione Art Occupazioni con vettura da piazza Art Caratteri delle occupazioni Art Modalità di richiesta Art Rappresentanti del Concessionario Art Norme per l'esecuzione dei lavori Art Durata delle autorizzazioni e delle concessioni Art Decadenza dalle concessioni o autorizzazioni Art Revoca, modifica o sospensione delle occupazioni Art Revoca