Bit Generation Non siamo studenti contro-figure Benedetta Gaia Cosmi
Come non leggere la “Bit generation” Eugenio Scalfari, “Generazione inesistente”: “E cosa li rende diversi? Il mutamento della tecnologia, soltanto l’innovazione tecnologica. “La rimozione del passato li ha appiattiti”.
Abbiamo lasciato si accontentassero dei propri testi Il 47% degli studenti risponde “MAI”, e questo non dovrebbe essere un allarme?
generazione in vista Anche con i prodotti multimediali. Ci stanno indirizzando verso un uso privo di legami, si acquista una puntata, per esempio dei Liceali, dal sito di Mediaset, ma gli accordi sono “ci si vede” per un mese, poi il film ci scarica.
Sfruttiamo le ore in cui la città dorme, ma la delinquenza vive, la devianza nasce, il disagio cresce
ricerca-intervento: studio dei luoghi comuni L’ 82% è interessato ad una apertura nei week end delle biblioteche
Se leggere era “tempo perso” il 70% dei fruitori del servizio non si era mai iscritto in precedenza ad alcuna biblioteca
significa indurre in tentazione “Il libro è uno strumento, un canale di comunicazione, un luogo di incontro” può ancora essere questo! Ripensare le biblioteche e la cultura
E se una notte di inverno un viaggiatore … “Un altro equivoco è che le persone sappiano sempre quel che vogliono dalla National Gallery. In realtà non lo sanno. La verità è che la gente viene qui per le ragioni più varie: per rilassarsi un po’, o per ripararsi dalla pioggia, o per guardare i quadri, o magari per guardare le persone che guardano i quadri. C’è da sperare, anzi contarci, che queste opere riescano in qualche modo a emozionarli, e che, uscendo, portino con sé qualcosa di inaspettato e imprevedibile”[1].[1] [1] Alan Bennett in “Una visita guidata”, Adelphi edizioni 2008 Milano
Solo quel che vedi con la coda dell’occhio ti tocca nel profondo (E.M. Forster) Diego Velàsquez, 1620 Tintoretto, 1580 Il gioco dei rimandi, il dipinto nel dipinto. Spostamento di visuale.