.. La formazione identitaria Diffusione di un io fluido e proteiforme, plurimo e acentrico Propensione per un polimorfismo identitario Tendenza ad esibire.

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La formazione identitaria Diffusione di un io fluido e proteiforme, plurimo e acentrico Propensione per un polimorfismo identitario Tendenza ad esibire frammentazioni identitarie di sé Identità debole, disponibili a diverse biografie

La corrosione dell’identità L’individuo rischia di non riuscire a conservare il filo della propria narrazione, vale a dire di non essere capace di concepire la soggettiva biografia nella continuità di un sistema di comunicazioni, affetti, processi di acquisizione cognitiva,. E a causa di questo può andare incontro, per dirla con Sennett, ad una progressiva “corrosione della personalità” R. Sennett, L’uomo flessibile, Feltrinelli, Milano 1999.

Transizioni professionali L’attuale marcata progressiva instabilità del lavoro e la sua considerevole incidenza sui processi di strutturazione e definizione dell’identità, di elaborazione e costruzione dell’esistenza sociale e, conseguentemente, sulle modalità di progettazione di itinerari professionali. Le trasformazioni del mercato del lavoro e la conseguente riduzione delle carriere stabili e definite, moltiplicando i processi di transizione, implicano una riscrittura delle relazioni del soggetto con sé stesso, con gli altri e con il contesto socio-economico.

Difendere la propria identità Nel mondo ipermoderno “ogni individuo è spinto a difendersi e a mobilitarsi per conseguire un’esistenza sociale che non è mai definitivamente acquisita. Ogni individuo deve arrangiarsi da solo per ‘farsi una posizione’, dare un senso alla propria vita, definire la propria identità, produrre la propria esistenza

L’identità L’identità è da considerarsi come l’insieme dei significati che ogni individuo dà alle diverse esperienze della vita secondo un suo particolare modo di sentire e di essere. Un continuo ristrutturarsi della sua esperienza personale nell’ambito di un sociale determinato e appreso durante il processo di socializzazione.

Un’identità parziale Paiono sempre più frequenti gli Extreme jobs e, di conseguenza, gli extreme workers, quelli per cui il lavorare non è mai abbastanza, quelli che subiscono il fascino pericoloso della settimana da sessanta e più ore, quelli per i quali il luogo di lavoro è il luogo della vita vera. Tale identificazione con una sola parte della personalità, se può offrire temporanee gratificazioni, in realtà ostacola seriamente l’attuazione dell’esperienza dell’io, il senso profondo di autoidentificazione, la coscienza di chi si è. L’identificarsi in modo prioritario con un ruolo può condurre ad una precarietà esistenziale che prima o poi si tramuta in un senso di perdita, persino di angoscia.

Un’identità “relazionale” La persona forma la propria identità differenziandosi dagli altri e conservando un continuità con sé medesima, ma, contemporaneamente, ha necessità di attestazioni e di riconoscimento e rispetto, conferma e integrazione da parte di altre persone, in particolare di “altri” significativi.

Autostima e identità Il benessere psicologico, l’autostima, l’identità sono alquanto influenzate dalla specie e dalla qualità delle relazioni interpersonali. La persona accettata, stimata, sostenuta, coinvolta, valorizzata dagli altri significativi sviluppa una sicurezza interiore che è fattore di identità forte e singolare, liberata da vincoli monoegoici e solidale, flessibile e integrativa, progettuale e non causale, autentica e non vicaria.

Un’identità fragile All’opposto, nella subalternità affettiva, in una ridotta sicurezza emotiva e in un limitato sostegno relazionale, in una bassa autostima possono essere trovate le condizioni di rischio e di vulnerabilità per lo sviluppo delle competenze sociali e professionali, possono essere rintracciati i semi germinativi di condotte gregarie o aggressive. Il processo di costruzione identitaria è reso più facile nel caso in cui il soggetto svolga un’attività lavorativa congruente con le aspettative personali.

Empower Sentirsi rispettati e compresi, percepirsi riconosciuti e valorizzati, avere la sensazione di valere e avvertirsi titolari del diritto alla libertà espressiva, vedersi confermarti rappresentano alcune delle condizioni autenticamente empowering. Ai fini del compimento di una valida identità appare fondamentale rendere il soggetto protagonista di esperienze permeate da un forte senso di fiducia e di sicurezza e sostenute del rinforzo del successo.

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Una transizione psico-sociale In questione c’è una transizione psico-sociale che implica la definizione di sé, la progettazione del proprio futuro, l’attribuzione di significati al lavoro, lo sviluppo di competenze. Il lavoratore è anche la sua storia professionale, è il “prodotto” anche della sua esperienza organizzativa. L’identità, sottesa al passato, condiziona il futuro. Radicata nella soggettiva storia esistenziale e professionale, essa rappresenta il fondamento su cui poggiare le vicende future e i relativi compiti lavorativi.

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Domanda di creatività La domanda di formazione è una domanda di creatività. È una richiesta di una maturazione più autentica della personalità. Vygotskij ritiene che l’attività creativa “rendere l’uomo un essere rivolto al futuro, capace di dar forma a quest’ultimo e di mutare il proprio presente

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Il lavoratore creativo Al lavoratore creativo può essere consegnato il compito del rinnovamento dell’organizzazione tramite un impegno finalizzato a non riprodurre il passato.

Competenze per lo sviluppo personale Identificazione e riconoscimento delle proprie potenzialità Sviluppo della padronanza personale Sviluppo dell’autodominio e della capacità di gestire la crisi Sapersi muovere nelle situazioni critiche Miglioramento della capacità espressiva, comunicativa e relazionale Elaborazione di progetti di crescita personale e il presidio della loro realizzazione

Lo sviluppo di una coscienza riflessiva La costruzione del sé si identifica in un impegno strutturato in maniera riflessiva. L’identità presuppone una coscienza riflessiva L’identità è il sé così come viene riflessivamente concepito dalla persona nei termini della sua stessa biografia. L’identità qui presuppone una continuità nel tempo e nello spazio.

Identità professionale e progettualità Ciascuno diventa se stesso in virtù di quello che sa ed è in grado di manifestare, grazie alla capacità di esprimere opzioni, compiere comparazioni e formulare giudizi, saper fare sintesi creativa mediante la ricerca e l’azione tra ideale e reale, tra stabilità e mutamento

Identità negoziata L’identità è un prodotto conversativo generato dall’attore nel contesto organizzativo e dunque la sua elaborazione non è impresa solitaria, bensì ricerca e costruzione comune fondate sull’incontro e sul confronto, sulla comunicazione e sul dialogo..

Il progetto L’idea di progetto mentre rimanda alla guida della soggettiva esistenza ed alla possibilità di attribuire ad essa un significato complessivo, si riallaccia a motivazioni e a finalità, ma anche a dialettizzazioni e a sinergie.

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