IL LASER Sigla di: Light Amplification by Stimulated Emission of Radation (amplificazione luminosa per mezzo di emissione stimolata di radiazioni.) Componenti:

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Transcript della presentazione:

IL LASER Sigla di: Light Amplification by Stimulated Emission of Radation (amplificazione luminosa per mezzo di emissione stimolata di radiazioni.) Componenti: Involucro metallico Barra di rubino Specchio argentato Lampada flash alto xeno 5)Elettrodo di innesco 6)Specchio parzialmente argentato 7)Fascio laser (rosso)

Descrizione E’ un dispositivo che permette di ottenere fasci molto intensi di luce che, a differenza della luce ordinaria (per es. quella del Sole o di una candela), è monocromatica, cioè tutta di una stessa lunghezza d’onda, e coerente, cioè i fotoni risultano tutti in fase. Il fascio di luce laser, ha una sezione piccolissima ma, è in grado concentrare in un punto una considerevole quantità di energia.

La luce ordinaria è un insieme di lunghezze d’onde diverse, i vari fotoni interferiscono tra di loro disperdendosi nello spazio, e non si mantengono in fase tra di loro rendendo quindi la luce incoerente.

Funzionamento Le due estremità della barra di rubino sono una argentata e totalmente riflette l’altra semi argentata e soltanto parzialmente riflettente. Gli atomi di cromo presenti nel rubino vengono eccitati dal lampeggiamento della lampada flash allo xeno, per cui i loro elettroni più esterni prima raggiungono un livello energetico superiore e poi decadono su un livello inferiore: questo salto di energia comporta che ciascun elettrone emetta un fotone causando una reazione a catena. I fotoni rimbalzando più volte tra le estremità della barretta di rubino escono nella forma di un fascio di luce coerente.

Applicazioni del laser Viene utilizzato come elemento di lettura Il laser ha avuto ed ha innumerevoli applicazioni in molti campi della tecnica, della medicina e della scienza. Viene utilizzato come elemento di lettura nei Player di CD e DVD e per la scrittura dei masterizzatori. E’ alla base di visioni di ologrammi nell’ambito della tecnica di foto 3D detta olografica. In medicina, oltre ai vari utilizzi, è usato anche in oculistica nella correzione della miopia e distacco della retina.