Freedom in regard to opposite acts and objects Nico den Bok Chiara Teneggi
Perché questo titolo? La distinzione tra libero arbitrio riguardo ad azioni e oggetti opposti gioca un ruolo centrale sulla nozione di contingenza Il presente articolo vuole offrire una analisi di questo ruolo.
Lettura 1.39, §§ §§ 39-40: Scoto aveva osservato che esistono degli stati di cose contingenti. Essi scaturiscono da Dio. Che cosa in Dio è causa della contingenza delle cose? §§ 41-43: Non può essere l’intelletto di Dio, deve essere la volontà.
In che modo la volontà divina è causa della contingenza nelle cose? § 44: per capire questo, Scoto dice di concentrarsi sulla volontà umana. §§ 45-52: analizza la volontà umana e la sua libertà. §§ 53-54: cerca di capire quali sono gli elementi strutturali della volontà che si trovano sia nella volontà umana, sia in quella divina.
La volontà umana é libera in tre tipi di rapporto, relativamente a: oggetti opposti atti opposti effetti opposti: quest’ultimo aspetto è, per Scoto, secondario. Infatti, volere gli effetti è conseguente alla volontà stessa dell’oggetto.
Analizzando questa doppia libertà arriva a formulare : Una duplice contingenza (diacronica e sincronica). Una duplice possibilità (diacronica e sincronica).
Contingenza: una cosa è contingente se é fattuale, ma può essere non-fattuale Diacronico: una cosa che é fattuale, può non esserlo nel momento successivo. Sincronico: una cosa che é fattuale, può essere non-fattuale nello stesso momento. Possibilità: ciò che non si verifica mai fattualmente. Può non è solo un termine logico ma é reale. Quando qualcosa (atto o oggetto) è fattuale, la simultanea possibilità del suo opposto è una possibilità reale.
RIASSUMENDO: § 44: per capire come la volontà divina causa la contingenza nelle cose, Scoto si concentra sulla volontà umana. §§ 45-52: analizza la volontà umana e la sua libertà. §§ 53-54: cerca di capire quali sono gli elementi strutturali della volontà che si trovano sia nella volontà umana, sia in quella divina. §§ 45-46: studia la libertà riguardo ad oggetti ed atti opposti. (A ) §§ 47-52: duplice contingenza e duplice possibilità. (B ) §§ 53-54: applicazione di A e B alla volontà divina
contingenza possibilità diacronico sincronico
DOMANDA DEL PRESENTE ARTICOLO Quanto sono precise le nozioni di contingenza e possibilità che Scoto relaziona alla libertà riguardo oggetti ed atti opposti? A riguardo si possono fare due osservazioni: 1) Oltre alle quattro combinazioni riguardo la contingenza e la possibilità, si possono riportare le quattro combinazioni possibili anche per quanto riguarda la libertà nei confronti di oggetti ed atti opposti:
diacronico sincronico atti opposti oggetti opposti sW t1 p & Ms-W t2 p sW t1 p & Ms-W t1 p § 48 § sW t1 p & MsW t2- p sWp t1 & MsW t1- p §47 § 54
2) Nel corso della sua analisi Scoto alterna la libertà riguardo agli oggetti opposti alla libertà riguardo agli atti opposti (nella sequenza A-O-A&O-O-A-A-O) ma non è evidente la ragione fondamentale di questi avvicendamenti. Ipotesi: si sente poco sicuro sulla corretta connessione tra contingenza e possibilità da un lato e libertà riguardo oggetti ed atti opposti dall’altra? Scopre nel corso dell’analisi che la contingenza e la possibilità sincronica possono essere unite ad entrambi gli aspetti della libertà?
Per spiegare la particolare successione delle combinazioni suddette, occorre tenere presente che nei §§ la libertà rispetto ad atti e oggetti opposti non è il tema centrale. Lo scopo di Scoto è analizzare la nozione di contingenza coinvolta nella libertà del volere.
Quando cerca la causa della contingenza, Scoto cerca: il motivo fondamentale di una proprietà specifica: la non necessaria fattualità. L’analisi inizia con la fattualità degli atti opposti e degli oggetti opposti del volere e solo più tardi (dal § 49) introduce la possibilità. Partire dalla fattualità comporta alcune complicazioni responsabili dell’ alternanza delle combinazioni.
Scoto inizia col notare una asimmetria nella libertà: § 46 riguardo ad atti opposti è imperfetta riguardo ad oggetti opposti è perfetta. La perfezione è una qualità o proprietà che rende qualcosa più completo. riguardo ad atti opposti, la volontà che per volere e non volere ha bisogno di due atti fattuali è meno perfetta di una che può volere tutto ciò che vuole in virtù di un atto solo.
Nel caso degli oggetti, una volontà è più completa se è in grado di afferrare fattualmente tutti i suoi oggetti nel medesimo tempo e in un solo atto. Allora può dirsi infinita e tale è la volontà divina. La volontà umana e divina hanno una perfezione comune legata alla contingenza sincronica: volere un atto e un oggetto fattuali e nello stesso tempo la possibilità dei loro opposti.
Libertà riguardo ad atti opposti. Una volontà che fattualmente vuole A in un tempo t1, può non volere A in t1. L’atto fattuale, pertanto, è sincronicamente contingente.
Libertà riguardo a oggetti opposti (si pone una complicazione.) § 54: un oggetto fattuale ed il suo opposto possibile possono essere voluti entrambi nel medesimo tempo t1. Per via della contingenza sincronica non si presenta alcun problema. Il problema sorge con l’oggetto ed il suo opposto fattuale nello stesso tempo t1.
Occorre fare una distinzione: Sebbene possano essere entrambi voluti fattualmente, nello stesso momento t1, da un atto della volontà, un oggetto ed il suo opposto non possono essere entrambi fattuali nello stesso momento t1 Questo non contraddice la contingenza, perché t1 si riferisce solo al momento in cui la volontà vuole un oggetto ed il suo opposto e non al momento in cui essi saranno fattuali.
Le cose generate: Sono contingenti, dal momento che la loro attualità non è necessaria. Sono volute da Dio grazie al suo potere esecutivo che segue la determinazione del suo volere. Poiché il suo volere ha un atto unico, la contingenza è solo contingenza sincronica.
SEMPLICITÀ DEL VOLERE DIVINO § 54: la volontà divina è identica alla sua volizione Cosa significa identica? Scoto si riferisce al lato soggettivo della volontà divina ( è la stessa volontà che vuole i vari oggetti) La volontà si riferisce sia all’atto che alla potenza della volontà
Possono esserci due livelli nel volere divino: (uno contingente) i voleri divini possono essere non voluti, (uno necessario), ma Dio non può restare senza volere L’atto della volontà è contingente, la potenza della volontà è necessaria.
VOLONTÀ UMANA E DIVINA: Entrambe possono essere definite come una potenza che mentre vuole un atto o un oggetto può sincronicamente volere l’atto o l’oggetto opposto. La volontà divina ha solo un atto, immutabile ed eterno La volontà umana ha un più atti della volontà per questo è mutevole e successiva.
Attributi disgiuntivi: Finito-Infinito: riguardo agli oggetti Mutabile-Immutabile: riguardo agli atti Necessario - Contingente.