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Classe II a.s. 2010/2011 Prof.ssa Rita Schettino

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Presentazione sul tema: "Classe II a.s. 2010/2011 Prof.ssa Rita Schettino"— Transcript della presentazione:

1 Classe II a.s. 2010/2011 Prof.ssa Rita Schettino
EQUAZIONI DI 2° GRADO Classe II a.s. 2010/2011 Prof.ssa Rita Schettino

2 Equazioni di 2° grado DEFINIZIONE 28/04/2017 Un’equazione, in , si dice di secondo grado se, ridotta a forma normale, è del tipo: con a  0 Risolvere un’equazione significa determinare i due valori reali di x (soluzioni o radici), se esistono, che soddisfano l’equazione data prof.ssa R. Schettino prof.ssa R. Schettino

3 Equazioni di 2° grado 28/04/2017 DEFINIZIONE Si definisce DISCRIMINANTE dell’equazione e si indica con la lettera greca (delta) il termine E’ importante il segno di  perché da esso scaturisce la realtà delle soluzioni dell’equazione prof.ssa R. Schettino prof.ssa R. Schettino

4 FORMULE RISOLUTIVE prof.ssa R. Schettino

5 OSSERVAZIONI Si noti che le formule per la pura e la spuria si ottengono dalla prima sostituendo rispettivamente b=0 e c=0 (lo si faccia per esercizio) Si noti che i radicali presenti nelle formule sono di indice pari (radicali quadratici) e quindi vanno fatte le considerazioni per i radicali algebrici Come si sa l’esistenza dei suddetti radicali dipende dal segno del radicando , quindi Se   0 il radicale esiste in  ed ammette due valori quindi l’equazione ammette due soluzioni reali Se  < 0 il radicale non esiste in  quindi l’equazione risulta impossibile in  prof.ssa R. Schettino

6 OSSERVAZIONI In più Pertanto
Se  > 0 i valori dei due radicali sono opposti quindi le soluzioni sono reali e distinte Se  = 0 il valore dei due radicali è 0 quindi le soluzioni sono reali e coincidenti Pertanto prof.ssa R. Schettino

7 ESEMPI prof.ssa R. Schettino

8 ESEMPI prof.ssa R. Schettino

9 Dagli esempi si evince che:
Individuato il tipo di equazione, si applica la relativa formula facendo massima attenzione ai segni dei coefficienti a, b e c Calcolato il  , se  > 0 si determinano le soluzioni reali e distinte; se  = 0 soluzioni reali e coincidenti oppure se <0 l’equazione si classifica “impossibile in” prof.ssa R. Schettino

10 QUADRO RIASSUNTIVO  > 0 soluzioni reali e distinte x1 x2 
 = soluzioni reali e coincidenti x1=x2   < equazione impossibile in  (imparare BENISSIMO tali condizioni) prof.ssa R. Schettino

11 SOMMA E PRODOTTO DELLE SOLUZIONI
Dalla formula risolutiva si ricava che: Ciò significa che è possibile determinare la somma s e il prodotto p delle soluzioni di un’equazione di 2° grado utilizzando i coefficienti, senza dover risolvere l’equazione Ed inoltre potendo scrivere un’equazione nella forma si può osservare che risulta prof.ssa R. Schettino

12 SOMMA E PRODOTTO DELLE SOLUZIONI
Di qui scaturiscono i seguenti tipi di esercizi: Determinare immediatamente le soluzioni di semplici equazioni cercando due numeri (qualora esistano perché  > 0) che abbiano somma s e prodotto p (lo si può fare a mente) Determinare due numeri reali di cui siano dati la loro somma e il loro prodotto Impostare un’equazione che ammetta come soluzioni due numeri prefissati, sostituendo la loro somma s come coefficiente di x e il loro prodotto p come termine noto prof.ssa R. Schettino

13 ESEMPI prof.ssa R. Schettino

14 ESEMPI prof.ssa R. Schettino

15 ESEMPI prof.ssa R. Schettino

16 SCOMPOSIZIONE DI UN TRINOMIO DI 2° GRADO
Può presentarsi il caso di dover scomporre in fattori un trinomio di 2° grado che non sia un quadrato perfetto La teoria delle equazioni di 2° grado ci permette di risolvere tale questione Si considera l’equazione associata al trinomio dato, si risolve con l’applicazione della formula risolutiva determinando le soluzioni x1 e x2 Infine il trinomio si scompone nel seguente modo: prof.ssa R. Schettino

17 ESEMPIO Scomporre in fattori il trinomio 2x2+3x-2
Si considera 2x2+3x-2=0 le cui soluzioni sono x1= -2 e x2 = ½ Quindi il trinomio si scompone in 2(x+2)(x-1/2) che, svolgendo i calcoli, diventa (x+2)(2x-1) Cosa succede se l’equazione associata al trinomio non ammette soluzioni reali? Si spieghi perché i trinomi x2-x+1 o x2+x-1 o i binomi x2+1 o x2 +3 (somme di due quadrati) non sono scomponibili prof.ssa R. Schettino

18 REGOLA DI CARTESIO Questa regola consente di conoscere il segno delle radici di un’equazione di 2° grado senza determinarle numericamente Considerati i coefficienti e termine noto di un’equazione in forma normale a, b e c si dice “ permanenza di segno” se due termini consecutivi (ossia a e b oppure b e c) hanno lo stesso segno; si dice “variazione di segno” se due termini consecutivi hanno segno opposto. prof.ssa R. Schettino

19 REGOLA DI CARTESIO La regola di Cartesio afferma che: In un’equazione in cui   0 (quindi ammette radici reali) Ad ogni permanenza corrisponde una soluzione negativa Ad ogni variazione corrisponde una soluzione positiva Es: l’equazione 3x2-5x-1=0 ammette due soluzioni reali e distinte (perché a e c sono discordi quindi è sicuramente  > 0) : una positiva ( che corrisponde alla variazione di segno di a=3 e b=-5) e una negativa (che corrisponde alla permanenza di segno di b=-5 e c=-1) prof.ssa R. Schettino

20 Es: l’equazione 7x2+14x+1=0 , per cui è   0 (verificare), ammette due soluzioni negative corrispondenti alle due permanenze di segno (a=7 e b = 14; b=14 e c=1) prof.ssa R. Schettino

21 DEFINIZIONE DI EQUAZIONE PARAMETRICA
Equazione parametrica di 2° grado è un’equazione in cui i coefficienti a , b o il termine noto c dipendono da un parametro letterale variabile in , indicato ad esempio con la lettera k. Es: in cui si nota che il secondo coefficiente e il termine noto sono espressi in funzione del parametro k. Ciò significa che ad ogni valore reale del parametro corrisponde una precisa equazione di 2° grado che ammetterà soluzioni o sarà impossibile prof.ssa R. Schettino

22 Pertanto quando si studia o discute un’equazione parametrica, si sta studiando una famiglia di infinite equazioni, ognuna delle quali si ottiene assegnando un valore al parametro k. Si tratta generalmente di scoprire quale o quali valori del parametro danno luogo ad equazioni di quella famiglia che rispettano condizioni richieste. prof.ssa R. Schettino

23 Infatti se k = 1l’equazione diventa: 3x2-5x-3=0
Per capire: 3x2-5x+k2-4=0 è un’equazione parametrica perché il termine noto k2-4 assume valori diversi a seconda del valore assegnato a k Infatti se k = 1l’equazione diventa: 3x2-5x-3=0 Se k = 3 l’equazione diventa 3x2-5x+5=0 Se k = -2 l’equazione diventa 3x2-5x=0 Se k = 0 l’equazione diventa 3x2-5x-4=0 e così via prof.ssa R. Schettino

24 Si noti che nel primo e quarto esempio si sono ottenute equazioni complete con soluzioni reali e distinte, nel secondo caso si è ottenuta un’equazione completa impossibile in , nel terzo caso un’equazione spuria che ammette una soluzione nulla Studiare l’equazione parametrica dell’esempio, significa determinare per quali valori di k si ottengono equazioni che rispondono a precise richieste Ad esempio, si potrebbe determinare quali valori del parametro danno equazioni con soluzioni coincidenti, oppure quali valori del parametro danno equazioni con soluzioni opposte o, ancora, quali valori del parametro danno equazioni che ammettono soluzioni reali,e così via. prof.ssa R. Schettino

25 FORMULE IMPORTANTI CONDIZIONE RICHIESTA FORMULA DA IMPORRE
Soluzioni reali e distinte  = b2 -4ac > 0 Soluzioni reali e coincidenti  =b2 -4ac = 0 Soluzioni complesse o equazione impossibile in   =b2 -4ac < 0 Somma delle radici s = m Prodotto delle radici p = n Soluzioni opposte x1=-x2 x1+ x2 = Soluzioni reciproche Somma dei quadrati delle radici x12+x22=q Somma dei cubi delle radici x13+x23=q prof.ssa R. Schettino

26 1° ESEMPIO DI STUDIO DI UN’EQUAZIONE PARAMETRICA DI 2° GRADO
Determinare il valore del parametro m affinché l’equazione x2-(m-3)x+m2+3m+3=0 abbia: Una soluzione nulla (= 0) Una soluzione reciproca dell’altra La somma dei quadrati delle soluzioni sia uguale a 23 Studiamo caso per caso: Affinché una soluzione sia nulla bisogna che l’equazione sia spuria e quindi che il termine noto sia uguale a 0. Perciò imponendo che il termine noto dell’equazione data m2+3m+3 sia uguale a 0 determiniamo i valori di m perché l’equazione sia spuria e che abbia perciò una soluzione nulla, condizione richiesta dall’esercizio prof.ssa R. Schettino

27 Perciò dobbiamo risolvere l’equazione m2+3m+3 = 0
Applicando la formula risolutiva scopriamo che questa equazione non ha soluzioni per cui concludiamo che non esiste alcun valore del parametro m per cui l’equazione parametrica sia spuria; ciò vuol dire che non esiste alcuna equazione, tra le infinite equazioni della famiglia parametrica, che ammetta la soluzione nulla. Una soluzione reciproca dell’altra significa che Equivale alla condizione , per cui imponendo che il prodotto sia uguale a 1, determiniamo i valori di m tali che le soluzioni siano reciproche : Risolvendo questa equazione di 2° grado nell’incognita m, si determinano ; ciò vuol dire che esistono due valori del parametro, e perciò due equazioni della famiglia parametrica, che ammettono soluzioni reciproche. Quali sono le equazioni e quali le soluzioni reciproche? Riflettere e rispondere. prof.ssa R. Schettino

28 Equazioni di 2° grado 28/04/2017 La somma dei quadrati delle radici è data dalla penultima formula della tabella per cui imponendo che quella formula sia uguale a 23, determiniamo i valori cercati di m Notiamo che nella nostra equazione la somma delle radici è uguale a m-3 e che il prodotto è uguale a m2+3m+3, per cui la condizione richiesta diventa: (m-3)2-2(m2+3m+3)=23 che, risolta, dà i valori m = -2 e m = -10 Ciò vuol dire che esistono due valori di m e quindi due equazioni della famiglia parametrica che ammettono la condizione richiesta dall’esercizio. Anche qui, come si fa a sapere quali equazioni rispettano la richiesta fatta dall’esercizio? N. B. Esercitarsi a decodificare le condizioni richieste dallo studio di equazioni parametriche e sarà più facile determinare i valori del parametro richiesti prof.ssa R. Schettino prof.ssa R. Schettino

29 Equazioni di 2° grado 28/04/2017 ALTRI ESEMPI Per quali valori di k l’equazione x2=k+2 ha due radici reali e distinte? La condizione richiesta equivale alla condizione algebrica  > 0 (vedere la tabella), per cui, essendo un’equazione pura imponiamo k + 2 > 0 da cui k> -2 , ciò vuol dire che per tutti i valori di k maggiori di -2 l’equazione corrispondente ammette due radici reali e distinte. Data l’equazione parametrica kx2-2(k-1)x+1= 0 determinare i valori di k per cui il prodotto delle radici è 3 La condizione richiesta equivale a e l’equazione ammette la soluzione N. B. Esercitarsi a decodificare le condizioni richieste dallo studio di equazioni parametriche e sarà più facile determinare i valori del parametro richiesti prof.ssa R. Schettino prof.ssa R. Schettino


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