Farmaci antipsicotici
Dimensioni sintomatologiche della schizofrenia Sintomi positivi - deliri, allucinazioni, catatonia, comportamento disorganizzato Sintomi negativi - appiattimento affettivo, apatia, anedonia, attenzione compromessa Sintomi cognitivi Sintomi depressivi Sintomi aggressivi
Eziopatogenesi della schizofrenia Ipotesi del neurosviluppo - la malattia avrebbe origine da anomalie dello sviluppo cerebrale che avrebbero luogo nel feto sin dal momento del concepimento, durante le fasi precoci della selezione e della migrazione dei neuroni Ipotesi neurodegenerativa - risultato di un processo neurodegenerativo, mediato da un’eccessiva azione del glutammato (eccitotossicità), con perdita progressiva della funzione neuronale
Sistemi neurotrasmettitoriali coinvolti nella fisiopatologia della schizofrenia Dopamina (DA) Serotonina (5-HT) Glutammato (Glu) GABA Acetilcolina (Ach)
Vie dopaminergiche Nigrostriale Mesolimbica Mesocorticale Tuberoinfundibolare Gangli basali Controllo del tono muscolare e della coordinazione motoria Controllo delle emozioni Modulazione delle vie di ricompensa Nc. accumbens Funzioni cognitive Ipotalamo Subst. nigra Tegmentum Controllo inibitorio su secrezione di prolattina
La Gabbia di Matti 1684
Le Folli della Salpetriere 1857
Immagini dal manicomio
Terapie per la schizofrenia prima degli psicofarmaci Malarioterapia Insulinoterapia Cardiazolterapia Elettroshock Psicochirurgia
Malarioterapia
Insulinoterapia 1927 Manfred Sakel
Elettroshock
Psicochirurgia - Lobotomia The Nobel Prize in Physiology or Medicine 1949 Antonio Egas Moniz “for his discovery of the therapeutic value of leucotomy in certain psychoses”
1954: La nascita della moderna neuropsicofarmacologia Henry Laborit 1954: La nascita della moderna neuropsicofarmacologia
The Nobel Prize in Physiology or Medicine 2000 Carlsson A et al. Effect of chlorpromazine or haloperidol on the formation of 3-methoxytyramine and normetanephrine in mouse brain Acta Pharmacol 20: 140-144, 1963 The Nobel Prize in Physiology or Medicine 2000 Arvid Carlsson “for his discovery concerning signal transduction in the nervous system”
FARMACI ANTIPSICOTICI Antipsicotici tipici o di prima generazione Fenotiazine - clorpromazina Butirrofenoni - aloperidolo Tioxanteni Benzamidi sostituite Antipsicotici atipici o di seconda generazione Clozapina Risperidone Olanzapina Quetiapina Amisulpride Aripiprazolo Paliperidone Ziprasidone
Sviluppo cronologico dei farmaci antipsicotici 30 40 50 60 70 80 90 00 02 05 Aloperidolo Flufenazina Tioridizina Perfenazina Clozapina Risperidone Olanzapina Quetiapina ECT Aripiprazolo Amisulpride Clorpromazina In 1952, the discovery of chlorpromazine (a phenothiazine derivative) marked the starting point of modern pharmacological treatment of schizophrenia. A series of similar compounds as well as several new classes of antipsychotics (eg, thioxanthenes, butyrophenones, benzamides, and others) were subsequently developed that brought some progress to practical therapy, but all of them added only marginally to the progress made by chlorpromazine. All of these so-called ‘typical’ antipsychotics have pronounced effects on the extrapyramidal system and carry the risk of irreversible tardive dyskinesia and tardive dystonia. In addition, they are not effective, or only minimally effective, at treating negative symptoms; and between 15% and 30% of schizophrenia patients are, or become resistant to, these drugs. Clozapine, developed in the 1970s, was the first of the atypical antipsychotics, and the first drug to dispel the ‘dogma of neurolepsy’ that suggested that EPS were an inevitable consequence of antipsychotic efficacy. Unfortunately, shortly after its introduction, clozapine was found responsible for several fatal cases of agranulocytosis and its use was largely restricted. It was reintroduced in the late 1980s, with strict monitoring, as a result of its effectiveness for treatment-resistant schizophrenia. The search for ‘a better clozapine’ continued and better tolerated antipsychotics were introduced in the 1990s (e.g., risperidone, olanzapine, quetiapine, and ziprasidone). However, limitations with these newer agents have surfaced and the pursuit of better antipsychotics continues. Aripiprazole is the first next-generation antipsychotic - the first with a partial agonism activity that has significant benefits in terms of effectiveness and tolerability.. Antipsicotici convenzionali o tipici Antipsicotici atipici o di seconda generazione
Limiti degli antipsicotici tradizionali insufficiente risposta terapeutica nel 20-40% dei pazienti limitata efficacia sui sintomi negativi effetti extrapiramidali ed iperprolattinemia
Antipsicotici di seconda generazione Minori effetti indesiderati Spettro di efficacia più ampio
Farmacocinetica degli antipsicotici ASSORBIMENTO: lento ed incompleto con bassa biodisponibilità dopo somministrazione orale per esteso metabolismo di primo passaggio DISTRIBUZIONE: elevata liposolubilità, elevato grado di legame alle proteine plasmatiche (90-95%) METABOLISMO: esteso metabolismo epatico con formazione di metaboliti attivi; emivita plasmatica tra 20 e 40 ore ESCREZIONE: renale e fecale, sotto forma di metaboliti inattivi
Meccanismo d’azione dei farmaci antipsicotici
Antipsicotici di prima generazione Caratteristiche farmacodinamiche Blocco recettori D2 effetto antipsicotico effetti extrapiramidali peggioramento sintomi negativi e deficit cognitivo iperprolattinemia D2 ANTIPSICOTICO CLASSICO
Conseguenze del blocco dei recettori D2 Nigrostriale Mesolimbica Mesocorticale Tuberoinfundibolare Gangli basali Effetti extrapiramidali Effetto antipsicotico Nc. accumbens Peggioramento sintomi negativi e deficit funzioni cognitive Ipotalamo Subst. nigra Tegmentum Iperprolattinemia
Antipsicotici di prima generazione Caratteristiche farmacodinamiche Blocco recettori M1 secchezza delle fauci visione offuscata stipsi - ritenzione urinaria Blocco recettori D2 effetto antipsicotico effetti extrapiramidali peggioramento sintomi negativi e deficit cognitivo iperprolattinemia M1 D2 ANTIPSICOTICO CLASSICO Blocco recettori H1 aumento di peso sonnolenza H1 α1 Blocco recettori α1 ipotensione vertigini sonnolenza
Antipsicotici di seconda generazione Caratteristiche farmacodinamiche M1 5-HT2A 5-HT2A H1 5-HT1A α1 SDA Risperidone Ziprasidone α1 MARTA Clozapina Olanzapina Quetiapina α2 5-HT2C 5-HT3 D2 D2 5-HT6 D3 5-HT7 5-HT2A ANTAGONISTI SELETTIVI D2-D3 Amisulpride 5-HT1A AGONISTI DOPAMINERGICI PARZIALI Aripiprazolo D2 D2 D3 D3
Meccanismo d’azione dei nuovi antipsicotici Antagonismo recettoriale 5-HT2A/D2 (maggiore affinità per i recettori 5-HT2A che per i recettori D2)
Ruolo dei recettori 5HT2A nel meccanismo d’azione degli antipsicotici La stimolazione dei recettori 5-HT2A inibisce il rilascio di dopamina DA 5HT
Ruolo dei recettori 5HT2A nel meccanismo d’azione degli antipsicotici Gli antipsicotici atipici aumentano il rilascio di dopamina bloccando i recettori 5-HT2A Corteccia prefrontale Miglioramento dei sintomi negativi, cognitivi e depressivi Gangli della base Minore incidenza di EPS
Meccanismo d’azione dei nuovi antipsicotici Antagonismo recettoriale 5-HT2A/D2 (maggiore affinità per i recettori 5-HT2A che per i recettori D2) Rapida dissociazione dal recettore dopaminergico D2
Teoria della dissociazione rapida (‘Fast-off’) Gli antipsicotici atipici presentano una costante di dissociazione più rapida rispetto ai neurolettici classici ed hanno quindi una minore affinità per i recettori dopaminergici D2: La permanenza sul recettore è di durata sufficiente a determinare l’effetto terapeutico, ma non è così prolungata da provocare effetti indesiderati La dissociazione rapida permette al recettore di rispondere meglio alla dopamina endogena
Meccanismo d’azione dei nuovi antipsicotici Antagonismo recettoriale 5-HT2A/D2 (maggiore affinità per i recettori 5-HT2A che per i recettori D2) Rapida dissociazione dal recettore dopaminergico D2 Maggiore affinità per i recettori D2 mesolimbici e mesocorticali rispetto a quelli nigrostriatali Azione su altri recettori (5-HT1A, 5-HT1D, 5-HT2C, 5-HT3, 5-HT6, 5-HT7, adrenergico, colinergico muscarinico, NMDA, GABA) con azione modulatoria sul rilascio di altri neurotrasmettitori Agonismo parziale dei recettori D2 Attivazione di meccanismi di plasticità cellulare e neuroprotezione
Effetti indesiderati degli antipsicotici Effetti anticolinergici Sedazione Iperprolattinemia Eventi avversi cerebrovascolari Discinesia tardiva Ipotensione Effetti extrapiramidali Effetti indesiderati degli antipsicotici Prolungamento del tratto QTc Convulsioni Iperlipidemia Alterazioni della crasi ematica Aumento ponderale Diabete
Effetti indesiderati di tipo neurologico
Effetti extrapiramidali Reazioni distoniche acute Acatisia Parkinsonismo Discinesia tardiva
Effetti extrapiramidali Reazioni distoniche acute o crisi neurodislettiche contrazioni toniche, talvolta dolorose, dei muscoli della faccia (smorfie facciali, trisma), dei muscoli estrinseci dell’occhio (crisi oculogire), del collo e del dorso (torcicollo, opistotono), e laringo-faringei (disfagia e difficoltà respiratoria) comparsa: nei primi giorni di terapia patogenesi: iperattività dopaminergica da blocco iniziale dei recettori presinaptici trattamento: anticolinergici i.m. o benzodiazepine e.v.
Effetti extrapiramidali Acatisia stato di irrequietezza motoria con bisogno compulsivo di muoversi associato a tensione psichica ed irritabilità comparsa: dopo qualche giorno o settimana patogenesi: blocco dopaminergico meso-corticale trattamento: riduzione del dosaggio o benzodiazepine
Effetti extrapiramidali Parkinsonismo rigidità, tremore, bradicinesia comparsa: dopo alcune settimane o mesi patogenesi: blocco dopaminergico nigro-striatale trattamento: anticolinergici
Effetti extrapiramidali Discinesia tardiva movimenti involontari abnormi, irregolari e ripetitivi, che coinvolgono i muscoli della facciale in particolare quelli della bocca, della lingua e della mandibola, con un quadro clinico definito sindrome bucco-linguo-masticatoria comparsa: dopo uno-due anni, spesso in seguito a sospensione della terapia patogenesi: ipersensibilità dei recettori dopaminergici postsinaptici nigro-striatali trattamento: clozapina
Effetti indesiderati di tipo endocrino
Iperprolattinemia Conseguenze cliniche Galattorrea Osteoporosi Impotenza Ginecomastia Disfunzioni Sessuali Amenorrea Aumento Prolattina
Effetti indesiderati di tipo metabolico
Effetti metabolici Aumento ponderale Rischio diabetogeno Modificazioni dell’assetto lipidico Più evidenti con clozapina ed olanzapina
Nuovi antipsicotici ed aumento di peso Weight (kg) Weight (lbs) 95% Confidence Interval for Weight Change Allison et al., 1999
Antipsicotici atipici ed effetti metabolici Aumento ponderale Rischio diabetogeno Modificazioni assetto lipidico Clozapina Olanzapina Risperidone Quetiapina Aripiprazolo Ziprasidone +++ ++ +/- + D - American Diabetes Association, American Psychiatric Association, American Association of Clinical Endocrinologists, North American Association for the Study of Obesity Diabetes Care, February 2004
Effetti indesiderati di tipo cardiovascolare
Effetti cardiovascolari degli antipsicotici Ipotensione ortostatica Tachicardia Prolungamento del tratto QT e Torsione di Punta Miocardiopatie 46
Prolungamento del tratto QT e Torsione di Punta QTc: misura dell’intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca Intervallo QTc > 500 msec: elevato rischio di TORSIONE DI PUNTA >> fibrillazione ventricolare >> >> morte improvvisa
Antipsicotici ed alterazioni del ritmo cardiaco Tioridazina, pimozide, sertindolo, ziprasidone Prolungamento del tratto QTc Torsione delle punte o Torsade de pointes, aritmia ventricolare potenzialmente fatale
Fasi della terapia Fase acuta Fase di proseguimento o continuazione per via orale o intramuscolare, a dosaggio pieno fino a risoluzione dell’episodio Fase di proseguimento o continuazione a dosaggio pieno per altri 2-6 mesi per prevenire le ricadute (relapse) Fase di mantenimento a dosaggio ridotto, eventualmente con neurolettici depot, per prevenire le recidive (recurrence)
Indicazioni Schizofrenia Disturbo bipolare Altre psicosi non schizofreniche