Il matrimonio cristiano è indissolubile Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,3-11) Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio».Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso.
Il matrimonio cristiano è indissolubile L’indissolubilità del matrimonio trova il suo fondamento nelle stesse parole di Gesù L'affermazione di Cristo è perentoria e inequivocabile: il ripudio era stato concesso da Mosè per la “durezza del cuore”, ma era contrario all'originario disegno di Dio sull'uomo e sulla donna: “All'inizio non fu così” (Matteo, 19, 8). Nel progetto del Creatore l'uomo e la donna nel matrimonio sono destinati a formare “una sola carne”, per cui l'uomo non deve dividere quello che Dio ha congiunto. Di conseguenza - dichiara Gesù - “chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio” (Matteo, 19, 9). E vale sia per l'uomo sia per la donna: “se questa, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio” (Marco, 10, 12).
Il matrimonio cristiano è indissolubile Il primo punto, che importa richiamare senza incertezze, riguarda precisamente questa indissolubilità. Deve essere chiaro che il divorzio, cioè il risposarsi, contrasta con la volontà di Gesù e che esso non corrisponde al progetto divino o alla ragione per la quale sono stati creati l'uomo e la donna. In altre parole, un matrimonio dissolubile contraddice e infrange quel disegno “iniziale” al quale Cristo ha inteso ricondurre con decisione chi scelga di essere suo discepolo. Certo, uno è libero di non diventare discepolo di Cristo ma, se lo diviene, non può concepire un proprio e differente modello di unione tra un uomo e una donna.
Il matrimonio cristiano è indissolubile Non si può comprendere l'indissolubilità del matrimonio fuori dal Vangelo; essa suscita istintivamente sorpresa e reazione. Del resto anche i discepoli non mancarono di reagire: “Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi” (Matteo, 19, 10). Ma non per questo egli corregge il suo progetto. In ogni caso, l'essere “una sola carne” è il suggello che contrassegna l'unione sponsale del cristiano, cioè del credente, il quale la considera secondo il giudizio di Cristo e quindi secondo la sensibilità della fede.
Il matrimonio cristiano è indissolubile Il matrimonio, abbiamo visto che è un sacramento ed esso nasce nel momento del consenso libero degli sposi che si promettono: a) l’amore esclusivo, la donazione per tutta la vita; b) l’apertura alla generazione/educazione dei figli. Chi non promette queste due cose, o le promette ma senza essere sincero, non è mai stato sposato. Perciò in casi simili è improprio dire che il matrimonio tra due persone é annullato, perché più propriamente esso è nullo fin dal principio, vale a dire non c’è mai stato. Quindi, in questi casi non si verifica una rescissione del legame matrimoniale e dunque non c’è divorzio, bensì solo la presa di consapevolezza che tale legame non è mai sussistito.
Il matrimonio cristiano è indissolubile Quando i due coniugi promettono di amarsi dobbiamo chiederci cosa significa amarsi? Cosa significa per me impegnarmi ad amare una persona per tutta la vita? Sono consapevole di questo impegno che mi prenderò davanti a Dio e alla Chiesa? Amare una persona non significa, almeno non primariamente, provare trasporto verso di essa, avvertirne il fascino, esserne emotivamente attratti, «stare bene insieme. Il greco e non cristiano Aristotele già nel IV sec. a.C. ha spiegato che l’amore è un atto della volontà, che amare significa volere il bene dell’altro (cfr. Retorica 2,4). Dire «ti voglio bene» significa cioè «io voglio il tuo bene», cioè io desidero il tuo bene, cerco di realizzare il tuo bene, di procurarlo, di favorirlo.
Il matrimonio cristiano è indissolubile Non solo, ma amare una persona significa amarla nella sua identità, cioè amare il suo io, che è unico e irripetibile, amarla per ciò che è in modo irripetibile, non per delle caratteristiche che anche altre persone possono avere, come il carattere, la simpatia, la bellezza, la ricchezza, la gradevolezza, la gentilezza, ecc. Amare veramente una persona non significa tendere verso la sua simpatia, bellezza, ricchezza, ecc.; chi ama la simpatia, bellezza, ricchezza di una persona, in realtà non sta amando quella persona, ma sta amando se stesso e, consapevolmente o inconsapevolmente, sta usando l’altra persona per il proprio bene.
Il matrimonio cristiano è indissolubile Ora, le caratteristiche fisiche e psicologiche di un uomo o di una donna possono mutare: un uomo bello, simpatico ed estroverso, può diventare brutto, antipatico, e introverso; un uomo ricco, famoso può diventare povero, disonorato; ma l’identità personale di un uomo non può mutare: è lo stesso uomo quello che si vede nelle foto da neonato, da bambino, da adolescente, da adulto, da vecchio, anche se le sue caratteristiche fisiche fossero completamente cambiate, anche se da ricco, bello, potente, simpatico, ecc., fosse diventato povero, brutto e antipatico. L’indissolubilità del legame matrimoniale si pone a livello dell’identità personale di ciascuno dei due coniugi che non muta con il trascorrere della vita, quell’identità è unica, bella, buona, vera, amabile sempre ed è a questo livello che si colloca l’amore per tutta la vita, oltre il tempo e lo spazio. Di conseguenza, visto che questa identità non muta mai, la promessa tra i coniugi non può essere sciolta, dunque il matrimonio è indissolubile e il divorzio un atto gravemente immorale.
Il matrimonio cristiano è indissolubile Poiché il matrimonio è indissolubile, è fondamentale un cammino accurato di preparazione ad esso, e non bisogna farsi scoraggiare dalla rappresentazione offerta dai media circa il matrimonio: non è vero che è impossibile restare insieme tutta la vita e che i matrimoni si sfasciano inesorabilmente. Ci sono moltissimi casi di matrimoni riusciti ed inossidabili, che non vengono però mai rappresentati, dove i problemi che sorgono vengono superati, e dove la fedeltà non è rigidità, perché l’amore ricomincia ogni giorno, e può essere creativamente inventato ogni giorno. Perciò il matrimonio non è il porto dell’amore o la sua morte, ma la sua scuola, in cui continuamente si scopre l’inesauribile ricchezza dello sposo e della sposa: come dice Plutarco, l’amore «non solo non va mai soggetto all’autunno, ma fiorisce anche tra i capelli bianchi e le rughe, e si prolunga fino alla morte e alla tomba».
Un amore così… Ci amiamo: ci siamo incontrati, piaciuti, conosciuti, riconosciuti. Abbiamo scoperto che qualcuno ci conosceva da sempre, il Dio di Gesù, e ci amava di un amore libero e adulto. Dio ha inventato l’amore e ha un progetto di bene sul mondo, su di noi. Abbiamo deciso di aiutarlo a salvare il mondo, amandolo, amandoci. Ci amiamo tanto da sposarci: insieme cercheremo il senso della vita, camminando verso Dio, guardandoci negli occhi per poi guardare verso il Signore. Ci siamo scelti come compagni di strada, cambieremo insieme, cresceremo insieme e insieme prenderemo il Vangelo come metro di giudizio della nostra vita. Doneremo la vita, che abbiamo ricevuto come un dono, accogliendo dei bambini e amandoli, come Dio li ama, con tutta la concretezza e la pazienza che l’amore richiede. Se il nostro amore si stancherà, ci sosterremo l’uno l’altro, amando e donando tutti noi stessi, come Gesù ha fatto. Sapremo perdonarci, diventando, per la Chiesa e per il mondo, un segno dell’amore che Dio ha per ogni uomo. Amen