REPARTO ADDESTRAMENTO ASSISTENZA AL VOLO

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Antonio Ballarin Denti
Advertisements

Il nostro pianeta Il nostro pianeta fa parte del sistema solare;ruota intorno ad un asse di rotazione,detto asse terrestre,che tocca due poli(nord e sud).
CLIMATOLOGIA Prof. Carlo Bisci Richiami di Fisica.
DISPERSIONE, RIMOZIONE
Corso sul tempo violento e locale (Local Severe Weather)
La propagazione del calore
LE PROPRIETA’ DELLA MATERIA
Climatologia.
Fenomeni Termici.
L’atmosfera La troposfera La stratosfera La termosfera L’esosfera
METEOROLOGIA GENERALE
METEOROLOGIA GENERALE
Composizione dell’atmosfera e pressione
IL CICLO DELL’ACQUA IN ATMOSFERA
Temperatura e radiazione solare
FISICA DELLE NUBI Corso: Idraulica Ambientale
Lezione 9 Termodinamica
Bilancio Radiativo Principali leggi Fisiche (richiami)
Atmosfera Le domande guida
L’atmosfera è un miscuglio di gas che permette la vita sulla Terra.
Nome = Fabio Cognome = Alario Data = 3/06/10 Classe =1°A
L’inquinamento dell’aria.
IDROSFERA,ATMOSFERA E LITOSFERA
L’ ATMOSFERA L’Atmosfera è l’aria che circonda la Terra formando un involucro gassoso.
L’ATMOSFERA TESINA DI FUSCO MARCO CLASSE II am..
ARIA Il buco nell’ozono.
Nuvole e inquinamento Classe 5° A Scuola Primaria “San Giovanni Bosco” Anno Scol. 2004/2005.
L' atmosfera.
LE PROPRIETA’ DELLA MATERIA
Il sentiero dell’atmosfera
Effetto serra Barbara Arcuri.
Astronomia.
METODO SCIENTIFICO LE SCIENZE
Aria ed atmosfera.
A causa del quale siamo a circa +14°C, invece di
ATMOSFERA Fatta da emanuele macca.
Atmosfera.
Venti planetari.
Atmosfera = involucro gassoso che avvolge la Terra.
ISTITUTO SUPERIORE DI PRIMO GRADO
Composizione dell’atmosfera e pressione
02 - Climatologia LM-4 – Architettura
Nascita di una Stella Disomogeneità e Globuli (Evoluzione Stellare Parte I)
CICLO IDROLOGICO.
ATMOSFERA Prof.ssa Maria Raschello.
7-11. La propagazione del calore
Antonelli Roberto Termologia.
Temperatura dell’aria
IL TEMPO E IL CLIMA -Il tempo è il complesso delle condizioni
Il Cielo Sopra di Noi Servizio Meteo 51° Stormo.
FONDAMENTI SCIENTIFICI Classe 3a Elettrico Anno Formativo 2014/2015
Perché sta diventando sempre più caldo? La temperatura negli ultimi decenni è in aumento, perché la crescita della CO 2 trattiene il calore, a causa dell'effetto.
L’ATMOSFERA.
GAS: caratteristiche fondamentali
Termodinamica Introduzione. La TERMODINAMICA è nata per studiare i fenomeni termici, in particolare per studiare il funzionamento delle macchine termiche.
Modulo di Elementi di Trasmissione del Calore Irraggiamento Titolare del corso Prof. Giorgio Buonanno Anno Accademico Università degli studi.
TRASMISSIONE E SCAMBIO DI CALORE si chiama calore l’energia che si trasferisce da un corpo a temperatura maggiore a uno a temperatura più bassa HOEPLI.
Gli strati dell’atmosfera
Psicrometria.
Aria ed atmosfera.
Collegio Maestri di sci Trento – Corso maggio 2016.
Video METEOROLOGIA & CLIMA.
Prof.ssa Carolina Sementa
ATMOSFERA.
Transcript della presentazione:

REPARTO ADDESTRAMENTO ASSISTENZA AL VOLO MATERIA: Materia ARGOMENTO: L’atmosfera terrestre

Conoscere le principali caratteristiche dell’atmosfera terrestre. OBIETTIVO: Conoscere le principali caratteristiche dell’atmosfera terrestre. TAPPE: 1-Le forze che la sorreggono ; 2-I confini dell’atmosfera; 3-La composizione dell’aria. 4-Struttura termica verticale Reparto Addestramento Assistenza al Volo

1. Le forze che la sorreggono gravità terrestre (intesa come forza risultante della gravità e della forza centrifuga, derivante dalla rotazione terrestre). pressione atmosferica (tenuto conto che i gas tendono ad occupare tutto il volume) e che la pressione atmosferica tende a distribuire questa massa gassosa addensandone di più nei bassi strati e via via in modo decrescente con l’h. Reparto Addestramento Assistenza al Volo

1. Le forze che la sorreggono In realtà l’ineguale distribuzione dell’energia solare (dovuta alle caratteristiche astronomiche e fisiche del globo) determina differenze di pressione tra punti posti alla stessa altezza, e mette l’aria in movimento rispetto alla terra. Reparto Addestramento Assistenza al Volo

2. I confini dell’atmosfera Reparto Addestramento Assistenza al Volo

2. I confini dell’atmosfera Se ne deduce che mentre il 50% della massa atmosferica totale è concentrata nei primi 5,5 Km circa, il 99,7% di essa non va oltre ai 40Km. Reparto Addestramento Assistenza al Volo

3. La composizione dell’aria Nei primi 100 Km di altezza, ciò che chiamiamo “aria” risulta costituito da un miscuglio di gas, alcuni dei quali, come l’azoto, l’ossigeno ed i gas nobili, sono presenti ovunque in percentuali fisse; altri, come l’anidride carbonica, presentano piccole variazioni percentuali in tempi lunghi; altri ancora, come l’ozono, il vapor d’acqua ed il cosiddetto “pulviscolo atmosferico”, oltre ad essere presenti in quantità variabili, hanno anche quote di esistenza preferenziali. Reparto Addestramento Assistenza al Volo

Reparto Addestramento Assistenza al Volo 2. La composizione dell’aria COMPONENTI VARIABILI DELL’ARIA COMPONENTI PERMANENTI DELL’ARIA Reparto Addestramento Assistenza al Volo

MECCANISMO DI COSTRUZIONE-DISTRUZIONE DELLA MOLECOLA DI O3 2. La composizione dell’aria AZOTO ed OSSIGENO costituiscono insieme circa il 99% dell’aria. Nonostante ciò non hanno alcun ruolo nella produzione e evoluzione dei fenomeni meteorologici. Fondamentale è invece il VAPORE ACQUEO. OZONO (O3) tra 25-70 Km di quota. Il suo spessore se fosse portato a P e T a l.d.m. sarebbe uno strato di 2-3 mm. Costituisce invece uno SCUDO eccezionale contro la radiazione U.V. (lunghezza d’onda 0,3 micron) MECCANISMO DI COSTRUZIONE-DISTRUZIONE DELLA MOLECOLA DI O3 Reparto Addestramento Assistenza al Volo

Reparto Addestramento Assistenza al Volo 3. La composizione dell’aria VAPORE ACQUEO (max 12-18 Km di h) si ottiene per evaporazione dalle superfici liquide - dipende molto dalla T. CALORE LATENTE: per evaporare 1 gr. di H2O fornire 600 cal. che vengono restituite quando condensa (rispettivamente con perdita e produzione di calore). Evap. e condens. sono processi continui e continuo è lo scambio di energia (vedi energia x cicloni, tornado, temporali…) N.B. il vapore acqueo assorbe radiazione I.R. (trattiene calore con cielo nuvoloso). Reparto Addestramento Assistenza al Volo

4. Struttura termica verticale l.m.m 15 °C -55 -85 14 20 50 60 75 80 120 km T=1400°C (600km) Tropopausa Stratopausa Mesopausa TROPOSFERA STRATOSFERA MESOSFERA TERMOSFERA (1) nella Troposfera la Temp. diminuisce con h (var. con LATITUD. e STAGIONI) (2) nella Stratosfera la Temp. aumenta (inv.term. Impedisce mov.verticali quindi le nubi) (3) nella Mesosfera la Temp. diminuisce nuovamente (4) nella Termosfera la Temp. aumenta in modo esponenz. (concetto cinetico-statistico)

Reparto Addestramento Assistenza al Volo 4. Struttura termica verticale LA RADIAZIONE SOLARE Tutti i corpi con temperatura maggiore dello zero assoluto (-273°C) hanno la proprietà di irraggiare nello spazio “granuli d’energia” sotto forma di onde elettromagnetiche. Questi granuli sono detti “fotoni” e presentano un contributo energetico inv.prop. alla lunghezza d’onda. Il sole, radiatore ideale, ha una temp. superficiale di 6000°C ed emette radiazioni su un vastissimo spettro: dai raggi gamma (10-6 micron) fino a radiazioni con lunghezze d’onda di qualche Km. Soltanto quella con spettro compreso tra 0,15 e 14 micron (tra U.V. e I.R.) giunge ai confini con la mesosfera. Quella con lunghezza d’onda inferiore a 0,15micron (alto contenuto energetico) raggiY, raggiX e parte degli U.V. vengono assorbite nella termosfera (ecco una spiegazione delle alte temp). La radiazione oltre i 14micron, a basso contenuto energetico) viene riflessa nella ionosfera. Reparto Addestramento Assistenza al Volo

Reparto Addestramento Assistenza al Volo 4. Struttura termica verticale Meccanismo di riscaldamento e schema di bilancio termico. NUBI Reparto Addestramento Assistenza al Volo

SINTESI: Quali sono le forze che agiscono sull’atmosfera?? Pressione atmosferica e gravità terrestre Quali sono i componenti permanenti dell’aria? N2 O2 A C2 O2. Quali sono i componenti variabili dell’aria? O3 H2O Na Cl C . Come viene suddivisa termicamente l’atmosfera? Troposfera stratosfera mesosfera termosfera. Reparto Addestramento Assistenza al Volo

Sistemi a grande scala: storia Prima dello sviluppo del telegrafo (1850) impossibile organizzare reti osservative, ma: - nel 1707 Defoe notò p<0 prima delle burrasche - nel 1743 Franklin dedusse l’estensione di un sistema di nubi (<300 Km) ed il suo moto apparentemente controvento dalla statistica sulla visibilità delle eclissi Fitz Roy: cicloni delle medie latitudini (extratropicali) dovuti al contrasto termico tra messe d’aria calde e fredde Scuola norvegese (1910-1920): dopo la 1° guerra mondiale elaborarono una teoria a tutt’oggi valida analizzando i dati delle stazioni meteo ed il tipo e moto delle nubi La 2° guerra mondiale favorì l’uso degli aerei e l’impiego dei radiosondaggi  scoperta delle correnti a getto e delle loro interazioni con i fronti 1960: primi satelliti meteo  conferma della teoria norvegese, rilevazione di maggiori dettagli sulle strutture alla mesoscala

La ciclogenesi Situazione tipica: famiglie di cicloni extratropicali e fronti in vari stadi di sviluppo estesi per migliaia di Km sull’oceano, di forma ondulata, in moto da O verso E Ogni ciclone ha un suo ciclo di vita e si trova in un determinato stadio di essa

Fronte Il fronte che collega queste depressioni è il fronte polare  zona di rapida transizione termica che separa le masse d’aria (calde) delle basse latitudini da quelle (fredde) delle alte latitudini Nelle mappe i fronti sono sempre disegnati come appaiono in superficie (= al suolo) Non è detto che la differenza tra le masse d’aria sia solo termica: possono anche esistere fronti dovuti a differenze di umidità ( densità) Fronte: sottile zona di transizione tra due masse d'aria, (non è però una superficie netta come quella degli oceani) estesa orizzontalmente per 100-200 Km e verticalmente per 1-3 Km. La zona di transizione presenta discontinuità nelle grandezze meteo, è molto sottile rispetto alla sua estensione (100m-1Km) ed è disposta obliquamente

Morfologia del fronte Tale linea di separazione può ondularsi rispetto ad una distribuzione puramente “zonale” (Ovest-Est) L’ondulazione avviene per diversi fattori: la distribuzione irregolare di terre ed oceani, le diverse caratteristiche termiche delle superfici Tali fattori sono attivi prevalentemente nella bassa troposfera, ed è infatti qui che avvengono i principali fenomeni di ciclogenesi Sono anche presenti cicli stagionali (monsoni, spostamento ICTZ, ecc.) Secondo la teoria norvegese, la ciclogenesi è provocata dal movimento del fronte polare Oggi si sa che la causa è il contrasto tra masse d’aria diverse

Fasi di evoluzione di una depressione: I Fase (a) Presenza di convergenza  circolazione ciclonica (per conservazione della vorticità)  moti ascendenti verticali  sviluppo di consistente massa di nubi medie stratificate Si generano quindi fronti di irruzione di aria fredda e calda

Fasi di evoluzione di una depressione: II Fase (b) formazione nubi alte, ispessimento nubi medie  precipitazioni continue nell’area del fronte caldo; Divergenza nell’alta troposfera maggiore della convergenza nella bassa troposfera (attrito)  pressione in diminuzione vicino alla cresta dell’onda Fronti molto obliqui rispetto al suolo

Fasi di evoluzione di una depressione: III Fase (c) Amplificazione dell’onda frontale; diminuzione della pressione nella cresta frontale con formazione di un minimo barico (10hPa); ventiintensità di burrasca; nubi: cumulonembi (f.f.) e nembostrati (f.c.) con estesi banchi di As e Cs; precipitazioni consistenti Sviluppo di un intenso nucleo di corrente a getto a 200-300 hPa allineato al f.f.

Fasi di evoluzione di una depressione: IV Fase (d) Nella depressione ampiezza logitudinale  ampiezza trasversale; riduzione dell’area del fronte caldo  occlusione (l’aria fredda scaraventa in alto l’aria calda) Spostamento verso N (e verso O) del minimo depressionario e del fronte occluso; allineamento della corrente a getto col f.f. (e non col f.o.) Contrasto termico nel f.o. < che nel f.f.

Fasi di evoluzione di una depressione: V Fase (e) Ulteriore diminuzione dei contrasti termici  il centro della depressione rimane freddo (nucleo freddo, o goccia fredda) Si mantengono nubi e piogge per diversi giorni  il f.o. spiralizza attorno al minimo con venti forti Dopo alcuni giorni la depressione “si colma” (per attrito)

Fronti in una depressione “matura” Fronte caldo Minimo barico Fronte occluso Fronte freddo B

Le famiglie di depressioni Le depressioni tendono a muoversi verso E fino alla comparsa dell’occlusione Poi tendono a rimanere quasi stazionarie, ruotando attorno ad un centro fisso (il minimo) Il residuo del f.f. possiede ancora un notevole contrasto termico; esso tende a svincolarsi dalla depressione ed a procedere verso SE acuendo il proprio contrasto termico Tale contrasto può provocare ulteriori eventi ciclogenetici simili al primo, e così via  si generano “famiglie” di depressioni (anche 6 o più), ognuna “figlia” delle altre, distese in obliquo dalle latitudini subpolari a quelle subtropicali Alla fine il “vecchio” vortice si smorza e “muore”, lasciando dietro di sé una scia di sistemi che hanno ricoperto una regione estesa per oltre due settimane

Fronte caldo Prodotto dallo scorrimento dell’aria calda sull’aria fredda (come piano inclinato) L’aria calda si solleva e si raffredda sino al punto di rugiada,  condensazione del vapore acqueo  nubi a carattere stratificato più spesse (Ns  precipitazioni), poi nubi via via più sottili (As, Ci, Cs) Evaporazione della pioggia  aumento dell'umidità  nubi basse (St, nebbie) Tipologie di fronte caldo: quelli a gradiente termodinamico stabile (nubi: strati continui e compatti, con limiti superiori appiattiti e precipitazioni a carattere continuo) e quelli a gradiente termodinamico instabile (saturo), nei quali la parte superiore delle nubi basse forma rigonfiamenti che possono dare origine a Cb.

Fronte freddo L’aria fredda essendo più pesante si propaga a contatto con il suolo (per attrito si forma il “naso”) e scalza l’aria calda preesistente che è costretta forzatamente a salire Salendo l’aria calda si raffredda sino al punto di rugiada,  condensazione del vapore acqueo  nubi a carattere convettivo (sviluppo verticale): Cu, Tc, Cb L’estensione verticale dello strato freddo è modesta (max 2-3 Km) Tipologie di fronte freddo: se l'aria calda che precede l'aria fredda è convettivamente stabile  nubi = Ns con forti precipitazioni e possibile presenza di nubi basse (Sc); Se invece l'aria calda è convettivamente instabile  nubi = Cb con forti rovesci e/o a temporali, precipitazioni più intense ma in zone ristrette; dietro il fronte, Ac

Fronte occluso A mano a mano che il settore caldo si chiude fino quasi a scomparire dalla superficie del suolo ed a rimanere solamente in quota, si forma il fronte occluso Si distingono due tipi di occlusioni: fredda (l'aria dietro al fronte freddo è più fredda di quella davanti al fronte caldo  agisce come un cuneo  il fronte al suolo ha carattere freddo) calda (l'aria dietro al fronte freddo è più calda di quella davanti al fronte caldo  sale sopra  il fronte al suolo ha carattere caldo) . In ogni caso, l'aria calda è sempre sollevata dalla superficie.

Esempio di mappa: alluvione Piemonte 2000 Depressioni Fronti caldi Fronti freddi