MEDIA Digitali Web 2.0, Social Network & telefonia.

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MEDIA Digitali Web 2.0, Social Network & telefonia

MEDIA Digitali: una definizione Partiamo dal fenomeno dellaDigitalizzazione fa riferimento alla sostituzione della codifica tradizionale del segnale, quella analogica, con una nuova codifica numerica. Una vera e propria rivoluzione nel campo dell’ ICT ( Information and Communication Technology ) con enormi vantaggi sul piano pratico, come quello di far passare su una stessa linea multimediale segnali diversi (telefonici, televisivi) in quanto riconducibili alla stessa forma numerica.

MEDIA Digitali Sono media sia nuovi che (ri)producono contenuti digitali, sia media già esistenti vecchi che sono stati modificati in digitali, trasformando il loro linguaggio e le loro forme espressive MEDIA digitali cosa sono? * * Rivoltella Pier Cesare, Simona Ferrari (a cura di), A scuola con i media digitali. Problemi, didattiche, strumenti, Vita & Pensiero, Milano, 2010 Internet Telefono Cellulare Lettore Mp3 Tv Radio Cinema

MEDIA Digitali Sono fluidi e molto più disponibili dei media tradizionali, si strutturano sempre più come ambienti, come schermi in cui la società si riflette, un nuovo territorio geografico, culturale, di esperienza e espressività per i soggetti. Fluidi > le immagini superano i limiti del supporto cartaceo Disponibili > perché liquidi e immutabili, comunicazione nello spazio integrato Territorio di esperienza > ampliano le possibilità dell’uomo di fare uso delle sue facoltà con vantaggi immediati per la produzione e gestione dei contenuti MEDIA digitali Caratteristiche* * Rivoltella Pier Cesare, Simona Ferrari (a cura di), A scuola con i media digitali. Problemi, didattiche, strumenti, Vita & Pensiero, Milano, 2010

MEDIA Digitali Hanno modificato la geografia del mondo da almeno due punti di vista: - rendono meno circoscritti i confini tra regioni diverse, sia geografiche che culturali; - consentono di valutare con maggior precisione ambienti distanti secondo il grado della loro partecipazione al mondo dell’informazione e della comunicazione. MEDIA digitali Caratteristiche* * Rivoltella Pier Cesare, Simona Ferrari (a cura di), A scuola con i media digitali. Problemi, didattiche, strumenti, Vita & Pensiero, Milano, 2010

MEDIA Digitali Sempre meno media di massa, sempre più PERSONAL MEDIA L’utente è sempre meno spettatore e sempre più produttore di contenuti. I media digitali contribuiscono alla costruzione della cultura, che non comporta ad un ritorno all’oralità, quando piuttosto un recupero e una rivalutazione di più sensi. I media richiedono all’utente competenze nuove e un approccio multisensoriale. MEDIA digitali Caratteristiche* * Rivoltella Pier Cesare, Simona Ferrari (a cura di), A scuola con i media digitali. Problemi, didattiche, strumenti, Vita & Pensiero, Milano, 2010

Web 2.0 Il termine Web 2.0 viene introdotto nel 2004 da O’Reilly Media, editore americano, come titolo per una serie di conferenze aventi per oggetto una nuova generazione di servizi Internet. Attraverso tali servizi gli utenti, anche non esperti, hanno una nuova opportunità : creare, condividere, commentare con facilità contenuti multimediali. Le applicazioni Web 2.0 sono caratterizzate da: Facilità d’uso poiché si basano sull’interfaccia web Dimensione espressiva l’utente diventa user-generated content Dimensione comunicativa ogni nuovo contenuto è accessibile all’intera comunità di Internet Dimensione comunitaria la versione finale dei contenuti è il risultato dell’interazione tra una comunità di utenti che ha un ruolo attivo nel processo di creazione e di commento/condivisione.

Blog Abbreviazione di weblog – log significa ‘diario di brodo’ e to log si traduce con ‘registrare, tenere traccia di qualcosa’. Pagina web gestita autonomamente che consente di pubblicare in tempo reale, informazioni o storie di ogni genere mescolando testo, grafica e collegamenti ad altre pagine web. Sono nati a metà anni Novanta negli Stati Uniti. Il blog può essere considerato un modo semplice ed immediato per esprimersi sul web infatti: - creare contenuti non richiede alcuna conoscenza specifica - non richiede ai suoi utilizzatori il possesso di un dominio Internet – ma fornisce automaticamente un indirizzo univoco ai propri contatti - gestisce in maniera automatica e trasparente il trasferimento di contenuti su Internet.

Wiki Strumento in grado di supportare l’attività collaborativa. Wiki o wiki wiki nel linguaggio delle isole Hawaii significa ‘veloce’. E’ un sito o un blog i cui contenuti sono: - sviluppati in collaborazione da tutti coloro che ne hanno accesso, come in un forum. - modificati dai suoi utilizzatori. La modifica di solito è libera con supervisione da parte del gestore del sito. Uno degli esempi più interessanti di uso del wiki è Wikipedia Altri esempi sono le guide al fai-da-te ( do-it-yourself o Diy ) come Saperlo.it attraverso il quale gli utenti possono creare e pubblicare guide audiovisive relative agli argomenti più vari, come installare un programma o come preparare una torta di lamponi.

Social Network Cosa sono e come li usiamo? Passiamo gran parte del nostro tempo online : ogni attimo, evento o pensiero della nostra vita ci porta nella Rete e non solo per fare ricerca o per lavorare, ma spesso semplicemente per raccontare un dettaglio della nostra giornata, qualcosa che ci è accaduto. Lo spazio principale in cui tutto questo accade sono i Social Network, applicativi di condivisione che consentono agli utenti di allestire e mantenere delle reti sociali, sia che si tratti di persone con cui si è legati da una conoscenza casuale o con cui si hanno rapporti di lavoro, familiari o semplicemente di qualcuno con cui si condividono interessi.

Social Network Cosa sono e come li usiamo? Il fenomeno dei SN nasce negli Stati Uniti all’inizio di questo decennio. A partire dal 2003, questi servizi ottengono la loro vera legittimazione e proliferano rapidamente. In Italia le reti sociali fanno la loro comparsa agli inizi del Tre sono le aree tematiche attorno a cui i SN si sviluppano: ambito professionale, quello dell’ amicizia e quello delle relazioni amorose. Oggi esistono SN legati a temi più disparati.

Social Network Cosa sono e come li usiamo? Queste reti hanno in comune il fatto di non essere fenomeni di breve durata, ma di presentare alcuni elementi di stabilità e continuità. Sono fenomeni che incidono profondamente sulle modalità di socializzazione e sull’identità stessa degli individui. Si caratterizzano per la capacità di realizzare una comunicazione molteplice ed aperta, superando il modello di comunicazione rigida “uno a uno” o “uno a molti”, tipica degli Sms e degli Mms, spediti dal cellulare o dei contenuti multimediali postati su un blog.

Social Network Cosa sono e come li usiamo? Per entrare a far parte di un SN occorre costruire il profilo personale, partendo da informazioni come il proprio indirizzo fino ad arrivare agli interessi e alle passioni, alle esperienze di lavoro passate e relative referenze. Essi rappresentano, alcune volte inconsapevolmente, un vero e proprio archivio delle proprie relazioni sociali e dei propri umori e pensieri. E’ impossibile fare un elenco completo dei SN oggi disponibili, i principali e più diffusi sono: Facebook, Twitter, My Space, Flickr e Youtube.

Social Network Nascita ed evoluzione La nascita dei Social Network è il risultato di una lenta evoluzione avvenuta in tre fasi piuttosto che di una vera e propria rivoluzione improvvisa. 1^ fase: le origini – i Social Network sono applicazioni web che integrano al loro interno la possibilità di creare ed esplorare reti sociali chiuse 2^ fase: matura – si espandono le possibilità di gestione della rete sociale, trasformando di fatto le reti sociali chiuse in aperte. 3^ fase: espressiva – i Social Network diventano vere e proprie applicazioni Web 2.0.

Social Network Le Origini – Sixdegrees.com Il primo servizio online ad essere uno spazio virtuale in cui realizzare e presentare un proprio profilo, la possibilità di creare una rete di altri utenti con cui comunicare e di analizzare le caratteristiche della rete è stato Sixdegrees.com realizzato da Andrew Weinreich. Sito inizialmente pensato come sito di incontri online, per evitare l’inserimento di informazioni false e la presenza di malintenzionati, Sixdegrees.com decise di applicare il concetto dei “gradi di separazione” in particolare 3 gradi. Una persona è distante un grado di separazione dalle persone che conosce personalmente (amici), due gradi dai soggetti conosciuti dalla persone che conosce personalmente (amici degli amici), tre gradi di separazione dai soggetti conosciuti dagli amici degli amici.

Social Network La fase matura – da Ryze.com a Friendster La seconda generazione di social network nasce solo nel 2001 con la creazione di Ryze.com da parte di Adrian Scott. E’ il primo social network pensato per l’ambito commerciale e professionale, il suo obiettivo non è contattare l’amico dell’amico per trovare l’anima gemella, ma per fare affari insieme. In questo social network maggiore attenzione è dedicata alla tutela della privacy. Da Ryze.com nascono molti altri siti di social networking: Tribe.net, Linkedin e Friendster.

Creato nel 2002 da Jonathan Abrams era pensato come una evoluzione di Sixdegrees.com: un sito di incontri online in grado di garantire un elevato livello di sicurezza ai propri utenti. Si è sviluppato grazie al coinvolgimento di tre comunità reali preesistenti: Blogger Omosessuali della California Partecipanti al Burning Man Art Festival – un evento artistico espressivo del Nevada. Nel 2003 Friendster raggiunse i 300 mila utenti e quando iniziò ad espandersi le tre comunità si sentirono in qualche modo tradite e decisero di passare ad altri social network. L’arrivo a 1 milione di utenti mise in seria difficoltà l’infrastruttura creando disservizi e disagi anche di tipo economico tanto che si decise di far pagare l’iscrizione.

Social Network La fase espressiva – Myspace/Facebook/Twitter Dal 2003 sono nati numerosi social network che hanno cercato di capitalizzare il successo di Friendster. Solo tre di loro sono riusciti ad andare oltre i contesti locali permettendo ai propri utenti una maggiore gestione della propria identità sociale attraverso l’integrazione con gli strumenti classici del Web 2.0.

Creato nel 2003 da Tom Anderson e Chris De Wolfe, riprende la struttura di Friendster integrandola con quella di un sistema di condivisione di contenuti multimediali. E’ stato il primo social network a premettere una personalizzazione del proprio profilo attraverso l’inserimento di immagini, video e suoni. E’ stato il SN di riferimento di musicisti e cantanti emergenti che potevano usare il proprio profilo per presentare le proprie canzoni e renderle disponibili per il download gratuito. Nel 2005 sono state potenziate le possibilità di espressione, comunicazione e condivisione dei propri utenti (forum, supporto per l’instant messaging, invio di messaggi su cellulari, possibilità di inserire widget nel proprio profilo ovvero estensioni dell’interfaccia che consente di offrire nuove possibilità di presentazione e condivisione di contenuti). Fino a metà 2009 è stato il SN più utilizzato al mondo con oltre 100 milioni di visitatori unici.

Nasce nel 2004 quando Mark Zuckerberg, diciannovenne studente dell’Università di Harvard, crea il sito TheFacebook.com, pensato per la versione online dell’annuario dell’Università che include i profili e le foto degli iscritti Chiamato Face (faccia/volto) e Book (libro). La precedente esperienza lavorativa a ConnectU gli permise di intuire che realizzare il sito come un social network, ne avrebbe aumentato la popolarità tra gli studenti. E in effetti così fu, tanto che ciò convinse Zuckerberg ad allargare il servizio anche agli studenti di Yale, Columbia e Stanford. Fu cambiato il nome che divenne Facebook ; furono aumentate le opportunità relazionali ed espressive del servizio introducendo molte applicazioni (gruppi, bacheche, foto, note ed eventi); fu consentito l’accesso agli utenti al di sopra dei 13 anni.

Strumenti & Azioni GLI AMICI POSTA GRUPPO Profilo Pubblico Organizzare EVENTI Promuovere una CAUSA Applicazioni CHAT

Nato nel 2006, è un servizio di microblogging inventato da Jack Dosey, pensato per essere usato anche in mobilità, mediante il telefono cellulare. Il nome Twitter, traslitterazione della parola tweeter, deriva dal verbo inglese to tweet che significa cinguettate. La scelta di sfruttare al massimo il telefono cellulare, consentendo di comunicare anche mediante sms, ha condizionato le caratteristiche di Twitter. Infatti rispetto ad altri SN Twitter ha due vincoli significativi: - i msg non possono superare 140 caratteri - la modalità di relazione non è biunivoca ( following e follower ). Twitter permette mediante l’introduzione del di dare maggiore visibilità alle proprie attività di comunicazione.

Servizi di condivisione di contenuti multimediali Per superare il limite dei blog nella condivisione solo di testi e di immagini sono nati servizi di condivisione di contenuti multimediali – prevalentemente immagini ( photo sharing ) e video ( video sharing ) anche creati al di fuori del web. Due servizi molto conosciuti ed usati sono:

Flickr, lanciato dalla società canadese Ludicorp, è nato come semplice servizio di archiviazione immagini online. Oggi si è progressivamente trasformato in una comunità virtuale grazie ai forum. L’indicizzazione delle immagini ( tagging ) e la loro organizzazione in gruppi tematici ha consentito a questo servizio di diventare una delle fonti di immagini preferite per le applicazioni Web 2.0. Flickr viene utilizzato come diario fotografico online per raccogliere e documentare i principali eventi della nostra vita.

Youtube, lanciato nel 2005 e acquisito da Google l’anno successivo, è il più famoso servizio di condivisione video. E’ nato per raccogliere video autoprodotti ripresi con telecamere tradizionali o webcam. Una buona parte dei video di Youtube non sono originali, ma spezzoni o remix di registrazioni di programmi commerciali…creando non pochi problemi legati alla violazione dei diritti d’autore o di riproduzione.

Altri Social Network in breve… servizio web che consente l'aggregazione in tempo reale degli aggiornamenti provenienti da reti sociali ( blog, tumblelog e più in generale da qualsiasi servizio che renda disponibili i propri contenuti attraverso feed ) social network basato sulla geolocalizzazione disponibile tramite web e applicazioni per dispositivi mobili. Gli utenti eseguono il check-in tramite la versione browser del sito o attraverso applicazioni su dispositivi che utilizzano il GPS servizio di social networking in rete impiegato principalmente per la rete professionale. Lo scopo principale è consentire agli utenti registrati il mantenimento di una lista di persone conosciute e ritenute affidabili in ambito lavorativo. Le persone nella lista sono definite "connessioni“.

Il cellulare e i suoi usi Tra il 1993 e il 2000 il cellulare è diventato un oggetto e una pratica di massa, pure essendo un personal media. Sempre più bello, fattore di moda, gradevole al tatto, colorato, personalizzato con suonerie, con cover differenti, quest’oggetto si fonde con il nostro corpo e ne diventa ormai una vera e propria protesi. Con il cellulare il tempo “raddoppia” perché consente di fare più cose contemporaneamente allungando i tempi di lavoro e di vita, eliminando i tempi morti e sfruttando gli intervalli.

Il cellulare e i suoi usi Ha modificato le abitudini di vita e sociali di tutti noi. Ha creato e favorito alcuni meccanismi sociali e di orientamento della comunicazione per cui è più importante stare sempre in contatto, rispetto alla comunicazione vera e propria o si tende a riempire con esso spazi di tempo non esplicitamente finalizzati. Il cellulare abbatte la divisione tra lo spazio pubblico e lo spazio privato, fondendoli: possiamo portare nello spazio privato della casa comunicazioni pubbliche, di lavoro o nello spazio pubblico – treno, metropolitana, piazza – comunicazioni private.

Alcuni Link La Guerra dei Social Network Social Media Revolution (Usa) (Ita)

BIBLIOGRAFIA Conti Luca, Fare business con Facebook, Hoepli, Milano, 2009 Conti Luca, Comunicare con Twitter, Hoepli, Milano, 2010 Riva Giuseppe, I Social Network, Il Mulino, Bologna, 2010 Rivoltella Pier Cesare, Simona Ferrari (a cura di), A scuola con i media digitali. Problemi, didattiche, strumenti, Vita & Pensiero, Milano,