Dalla poesia scritta di B.V. Cornwall

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Transcript della presentazione:

Dalla poesia scritta di B.V. Cornwall Il Vaso Dalla poesia scritta di B.V. Cornwall Presentazione originale di Tommyswindow riproduzione autorizzata

Il Maestro stava cercando un vaso da usare: di fronte a Lui ce n’erano molti: quale avrebbe scelto?

“Prendi me,” gridò quello d’oro. “Sono lustro e brillante. Ho gran valore e faccio tutto sempre bene. La mia bellezza e splendore si noteranno più di ogni altro, e per qualcuno come Lei, Maestro, l’oro sarebbe la scelta migliore”.

Il Maestro proseguì senza dire una parola, e volse lo sguardo verso un’urna d’argento, alta e snella. “Io la servirò, caro Maestro, verserò il Suo vino; sarò al Suo tavolo ogni volta che cenerà. Le mie linee sono così graziose, il mio taglio genuino, e l’argento Le donerà.”

Distratto, il Maestro passò a un vaso di bronzo, dalla bocca ampia, basso e lucido come il vetro. “Qui, qui!” esclamò il vaso. “So di farcela; mettimi in mostra sul tavolo.”

“Guardatemi,” gridò la coppa di cristallo fino “Guardatemi,” gridò la coppa di cristallo fino. “La mia trasparenza rivela così bene ciò che contengo. Anche se sono fragile, La servirò con orgoglio, e so che sarò felice di abitare a casa Sua”.

Poi il Maestro si avvicinò ad un vaso di legno, Lucido, intagliato e solido d’aspetto. “Mi usi pure, caro Maestro,” disse il vaso di legno. “Però preferirei se mi usasse per la frutta, non per il pane.”

Infine il Maestro abbassò lo sguardo e notò un vaso di terracotta. Vuoto e spezzato, giaceva in terra. Il vaso non sperava che il Maestro lo scegliesse per pulirlo, aggiustarlo, riempirlo e infine usarlo. “Ah! Questo è il vaso che speravo di trovare. Lo aggiusterò, per usarlo e farlo tutto Mio”.

“Non ho bisogno di un vaso fiero di sé, né di uno alto da usare come soprammobile, né di uno dalla bocca troppo grande e sguaiata, né di uno che mette in mostra ciò che contiene con tanto orgoglio, né di uno che crede di poter far tutto alla perfezione. Riempirò invece questo semplice vaso di terra con la mia grandezza”.

Gli sussurrò: “C’é lavoro per te. Poi delicatamente prese il vaso di terracotta, lo aggiustò, lo ripulì e quel giorno lo riempì. Gli sussurrò: “C’é lavoro per te. Devi solo riversare sugli altri come io faccio con te”.

La maggior parte dei grandi santi erano piccole persone che hanno fatto ciò che credevano doveva esser fatto, che altri lo venissero a sapere o meno! Ma erano sempre presenti quando ce n’era bisogno, sempre pronti a vedere e a dare una mano.