UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ - MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Emanuele Bartolozzi La formazione della personalità e l’immagine di sè tra reale e ideale Empoli Convegno Psicologia Alimentazione e Sport, 14 maggio.
Advertisements

Prof. Lascioli Angelo Università di Verona
DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO delle ABILITA’ SCOLASTICHE (F 81) ICD10
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
SOCIOLOGIA 2007/ La società Cosa è la società? Secondo Gallino, nella società rientrano le strutture sociali e culturali, le motivazioni individuali,
U.O.A. di NPI I disturbi di apprendimento Dott.ssa Paola Cavallo
Il progetto educativo La biografia: La storia della persona
Ins. ref. Febbo Maria Insegnanti appartenenti alla Commissione: De Luca Giuseppina Della Rovere A. Rita Rosanna Di Paolo Emilio Franca Maria Giancristofaro.
Struttura logica del curricolo tra obiettivi, competenze e finalità
Stage: un primo passo verso un eventuale inserimento lavorativo dott.ssa Italia Olivieri.
Disturbi dellApprendimento: INTRODUZIONE Dr.ssa Barbara Arfé Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale Facoltà di Scienze della Formazione.
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
Laboratori espressivi, laboratori cognitivi
“Peter Pan non abita più qui: disabilità intellettiva e adultità”
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dellAutismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo PALMA MONICA.
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
E’ doveroso da parte mia ringraziare il Preside Prof
Stili cognitivi. Funzionamento globale della persona
TUTTI I DIRITTI DELLA PRESENTE PRODUZIONE SONO RISERVATI.
L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON GRAVE DISABILITA’ Isp
LA DIRETTIVA DEL MIUR SUI (BES) BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
“IL PROGETTO DI VITA INDIVIDUALIZZATO”
Progetto di Laboratorio AREA A RISCHIO “MATEMATICA …IN GIOCO”
SVILUPPO COGNITIVO E APPRENDIMENTO IN ADOLESCENZA
1 Roma. 14 ottobre 2010 II FASE PROGETTO GLI ULTIMI PER PRIMI PROF. SSA L ILIANA C ANTATORE.
Indicatori di rischio dei
L’ Apprendimento Cooperativo nella scuola del FARE - prof
IL PUPAZZO JONATHAN UN PERCORSO DI LAVORO Insegnante specializzata
Incontro continuità S. dell’Infanzia/S. Primaria
(DIRETTIVA MINISTERIALE 27 DICEMBRE 2012)
Può essere utile soffermarsi sul significato delle
I bes GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF DELL'OMS.
Finalità generale della scuola: sviluppo armonico e integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
Lo sfondo integratore 9 novembre 2011.
Il progetto di vita: la funzione del docente
Dalla diagnosi al PEI Dott.ssa Sasanelli.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE DISTURBI DELL’ APRRENDIMENTO A.A. 2010/11 - I SEMESTRE Dott.ssa.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
CIRC. 27/12/2012 “STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON
Scuola democratica presenta...
PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione specializzazione per le attivita’ di sostegno Laboratorio sui DISTURBI DELL’ APpRENDIMENTO.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
COMPETENZE E DISABILITÁ
“E’ una persona integrata quella che conserva una propria identità diversa dalle altre e con il suo posto nel gruppo”
Facoltà di Scienze della Formazione PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO.
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
La cura del processo educativo
? 1,5,8, 6,9 3 ! RITMO, STRUTTURA NUMERI: CONSIDERAZIONI SPERIMENTALI PER LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO MATEMATICO E DELLE STRUTTURE LOGICHE NEL BAMBINO DELLA.
alla psicologia dello sviluppo
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO
LEGISLAZIONE SPECIALE Dott.ssa Angela Fiorillo. Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Legge – quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle.
Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ - MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa.
SCUOLA DELL’INFANZIA Laboratorio di Espressione Corporea
ISTITUTO COMPRENSIVO “N. Fiorentino” Montalbano Jonico Iscrizioni a.s. 2012/2013.
Disabilità 1. Diagnosi funzionale Una valutazione che descriva il funzionamento dell’individuo >In termini di limitazioni >In termini di potenzialità.
Psicologia dell’età evolutiva ISIS EUROPA Prof.ssa Annamaria Caputo.
Corso Writing Theatre U2.5 – Orientamenti di Teatro Terapeutico TEATRO E DISAGIO Modulo 2.
Maternità psichica- processo evolutivo e momento di responsabilità collettiva: il percorso nell’Ambulatorio dello psicologo D.ssa Anna Franca Distretto.
“COMUNICARE CON IL CORPO”
Transcript della presentazione:

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ - MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo

GIOCO E DISABILITA’ Premesse:  piena partecipazione alle attività di gioco da parte dei bambini disabili,  processo di inclusione a livello sociale.

GIOCO E DISABILITA’ OMS: Adattamento dell’ICF alla fase evolutiva dell’uomo, Versione per bambini e adolescenti.

GIOCO E DISABILITA’ Funzione di supporto all’apprendimento (“Apprendimento di base”). Funzione educativa (“Educazione). Funzione relazionale (“Fattori ambientali”).

GIOCO E DISABILITA’ Bambini con danno cognitivo e ritardo mentale: o difficoltà nella comunicazione, o nell’interazione sociale, o nello sviluppo di attività di immaginazione, o scarso gioco con i coetanei, o preferenza per attività note, o preferenza per il gioco con bambini più piccoli. o non si accede al gioco simbolico.

GIOCO E DISABILITA’ Bambini autistici o con disturbo grave del comportamento: o limitazioni funzionali che rendono difficile la partecipazione a un’attività ludica. Bambini con limitazioni funzionali visive: o decremento della qualità e quantità di giochi possibili. Bambini con disabilità motoria: o compromissione delle attività di gioco, o posizione di passività.

GIOCO E DISABILITA’ Contesto riabilitativo:  Fase propedeutica e di allenamento che può approdare al gioco spontaneo.  Individua limiti e possibilità del bambino, tipologie di giochi da fare.  armonizza le attività con quelle effettuate dai coetanei nei contesti naturali di vita: famiglia, scuola, parco giochi, palestra.  Includere le preferenze dl bambino.  Coinvolgere il bambino all’interno dell’intervento terapeutico.

SESSUALITA’ E HANDICAP Fa parte della vita di ogni persona. E’ una esperienza fondamentale di ogni essere umano. E’ connessa a processi che concorrono alla formazione di una identità sana. Rientra nel processo di costruzione del sé della persona. E’ espressione di un linguaggio che appartiene al corpo. E’ manifestazione di una soggettività aperta alla relazione.

SESSUALITA’ E HANDICAP Capacità di intimità che va costruita con l’educazione e che appartiene alla vita personale e privata di ogni singola persona. Richiesta di riconoscimento sociale. Riconoscimento e accettazione come bisogno che appartiene alla società umana.

SESSUALITA’ E HANDICAP Prerequisiti di accettazione dell’esercizio della sessualità sono:  Giusta età,  Coscienza di sé,  Volontarietà,  Reciprocità,  Rispetto delle regole di decenza,  Responsabilità.

SESSUALITA’ E HANDICAP Nella disabilità intellettiva: Problemi che fanno riferimento alla difficoltà di gestione del bisogno sessuale e anche allo sviluppo equilibrato globale della persona e della sua identità di genere. La sessualità della persona con disabilità intellettiva va scoperta, riconosciuta, rispettata, compresa e educata verso forme culturalmente accettabili.

SESSUALITA’ E HANDICAP Si tende a evitare il problema attivando dei meccanismi di: Logica della negazione: far finta di non vedere il problema perché non si sa come intervenire in modo adeguato; Logica della rimozione: smettere di vedere perché ci si sente in difficoltà; Logica dello scarto: il problema viene isolato da tutto il resto e scartato perché non si riesce a integrarlo.

SESSUALITA’ E HANDICAP Interventi educativi su quattro aree fondamentali:  Ludica: scoprire il proprio corpo,  Emotiva: scoprire il proprio mondo interiore,  Relazionale: scoprire il corpo e il mondo interiore dell’altro,  Etica: scoprire il valore della propria e altrui corporeità.

DISABILITA’ E INTEGRAZIOEN LAVORATIVA Per capacità lavorativa si intendono le potenzialità a espletare una o più attività qualora ne sussistano le caratteristiche fisiche, psicologiche, sociali e tecnico professionali.

DISABILITA’ E INTEGRAZIOEN LAVORATIVA La legge 68 /99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” ha permesso di iniziare a ragionare sul fatto che il disabile non è un soggetto passivo da collocare in azienda, ma una persona dotata di sue abilità e capacità, che richiedono di essere formate per divenire competenze.

DISABILITA’ E INTEGRAZIOEN LAVORATIVA La legge quadro 104/92 ha contribuito a: –Passaggio al concetto di handicap come concetto sociale. –Riconoscimento della capacità lavorativa alla persona disabile, attraverso l’introduzione di parametri per l’identificazione delle capacità lavorative e delle competenze. –Considerazione della specificità delle diverse istituzioni e la considerazione della utilità dei rapporti interistituzionali per il recupero delle risorse umane e finanziarie.

DISABILITA’ E INTEGRAZIOEN LAVORATIVA La proposta di crescita verso il ruolo lavorativo e lo status di lavoratore deve essere compresa in un progetto di vita. Tre livelli di avvio al lavoro: Inserimento terapeutico che corrisponde al progetto ampio di recupero della persona in difficoltà, di cui l’inserimento lavorativo costituisce una parte, Inserimento lavorativo che corrisponde a un avviamento al lavoro vero e proprio, articolato in fasi precise, Integrazione lavorativa che, accanto all’inserimento, comporta anche lo sviluppo nella persona diversamente abile della consapevolezza di essere un lavoratore e di vivere una esperienza paritaria a tutti gli effetti nel mondo del lavoro.