Profili di diritto internazionale Le conferenze internazionali Aspetti generali e Conferenze Mondiali Rio de Janeiro 1992 - 2012 Johannesburg 2002.

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Profili di diritto internazionale Le conferenze internazionali Aspetti generali e Conferenze Mondiali Rio de Janeiro 1992 - 2012 Johannesburg 2002

Sviluppo sostenibile: tappe fondamentali Impulso al Diritto Ambientale basato su principi di prevenzione del danno Anni ’70: esigenza di dare risposte ai problemi ambientali 1972 Conferenza di Stoccolma E' la prima volta che vengono adottati a livello internazionale alcuni principi che saranno alla base del concetto di "sviluppo sostenibile" “Our Common Future”: il mondo si trova davanti ad una "sfida globale" a cui può rispondere solo con un nuovo modello di sviluppo definito "sostenibile" 1987 Rapporto Brundtland 1989 Risoluzione 44/228 dell’ ONU Recepisce le conclusioni del rapporto Brundtland (sviluppo sostenibile)

Sviluppo sostenibile: tappe fondamentali 1992 Conferenza di Rio de Janeiro Avvia una nuova fase di sviluppo sostenibile cercando di: conciliare sviluppo economico e tutela ambientale stimolare cooperazione internazionale per soluzione problemi ambientali globali (clima, biodiversità, deforestazione) 1997 Protocollo di Kyoto Ratifica: UE + 120 paesi > 55 stati Limiti emissioni inquinanti: 44,2% < 55% Non applicato (USA 36,1% e FED Russa 17,4%) Limitativo per lo sviluppo Conferenza Johannesburg Presa d’atto di interessi contrastanti USA: no vincoli giuridici UE: impegni su questioni globali PVS: no all’ambiente in quanto freno allo sviluppo

Sviluppo sostenibile: tappe fondamentali 1950 → 2,5 mld 2000 → 6,0 mld Ultimi 50 anni: raddoppio della popolazione mondiale La crescita della popolazione degli ultimi 50 anni risulta superiore alla crescita che c’è stata in tutta la storia dell’umanità fino al 1950 Nel 2020: popolazione stimata > 7,5 mld → aumento consumi: è sostenibile? Aumento pressione su risorse naturali in paesi con: - scarse risorse finanziarie - bassa capacità di gestione - basso livello tecnologico Distribuzione della popolazione: nei Paesi Industrializzati è stabile (~ 1 mld) nei PVS è in continua crescita (~ 5 mld) Es: Paesi Industrializzati: consumo petrolio > 62% 16% popolazione CRITICITA’ Accesso alle risorse Sostenibilità del sistema a fronte dell’aumento dei consumi

DIRITTO INTERNAZIONALE Diritto internazionale ambientale DIRITTO INTERNAZIONALE DIRITTO INTERNAZIONALE AMBIENTALE FONTI CONSUETUDINI ATTI O ACCORDI INTERNAZIONALI TRA STATI PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO Art. 38 Statuto Corte Internazionale di Giustizia DEFINIZIONE TUTELA AMBIENTE nel contesto di sviluppo economico e sociale mondiale Principi e norme giuridiche che stabiliscono norme di comportamento per gli Stati al fine di realizzare: USO EQULIBRATO RISORSE NATURALI

Diritto internazionale ambientale FONTE PRINCIPALE DIRITTI E OBBLIGHI DEGLI STATI PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E LO SVILUPPO SOSTENIBILE TRATTATI Anni ’90 Nuova categoria CONVENZIONI AMBIENTALI GLOBALI CONVENZIONI-QUADRO integrate progressivamente da PROTOCOLLI Specifici atti di esecuzione CARATTERI COMUNI si ispirano ai principi dello sviluppo sostenibile sono il risultato di pressioni della comunità scientifica mondiale sui Governi gettano le basi per il consolidarsi di regimi giuridici di natura consuetudinaria innescano un processo normativo continuo flessibile attraverso procedure di revisione ed emendamento modulano in forma asimmetrica le situazione giuridiche soggettive degli Stati (principio della responsabilità comune, ma differenziata) non cambiano nulla rispetto ai trattati di diritto internazionale in ordine ai limiti di efficacia soggettiva AD OGGI NON ESISTE UN’ORGANIZZAZIONE MONDIALE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE

Conferenza Mondiale di Rio de Janeiro 1992-2012 I NUMERI GLI OBIETTIVI Larga partecipazione 183 Paesi (1992) 193 (2012) 10.000 delegati 30.000 partecipanti e 50000 (2012) Sviluppo sostenibile Ambiente - Società - Terra Confronto Nord-Sud Temi ambientali Carta della Terra Sistema Nazioni Unite

Conferenza Mondiale di Rio de Janeiro 1992 -2012 GLI OBIETTIVI SVILUPPO SOSTENIBILE Sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri – Conferma 2012 AMBIENTE – SOCIETA’ – TERRA Tutela ambientale compatibile allo Sviluppo economico-sociale per l’eliminazione della povertà – Più sfumato nel 2012 CONFRONTO NORD - SUD Diverse visioni dello sviluppo Differenti priorità per gli impegni da affrontare Indennizzo finanziario e risorse disponibili

Conferenza Mondiale di Rio de Janeiro 1992-2012 GLI OBIETTIVI TEMI AMBIENTALI Esaurimento delle risorse Surriscaldamento globale Inquinamento Protezione del patrimonio forestale, marino e della biodiversità naturale CARTA DELLA TERRA Diritti e doveri ecologici degli Stati (Costituzione ecologica Mondiale) (1992) – Tema eluso nel 2012

Conferenza Mondiale di Rio de Janeiro 1992-2012 I RISULTATI DICHIARAZIONE DI RIO Codice di comportamento etico-ambientale non vincolante, basato su 27 principi generali (1992) – 283 punti “Il futuro che vogliamo” (2012) DUE CONVENZIONI (1992) Clima Biodiversità DICHIARAZIONE NON VINCOLANTE SULLE FORESTE (1992) AGENDA 21 (1992)

Principio precauzionale Conferenza Mondiale di Rio de Janeiro 1992-2012 I RISULTATI (1992) DICHIARAZIONE DI RIO 1992 – Confermata nel 2012 Principi essenziali Uomo - sviluppo sostenibile – rapporto crescita e sostenibilità Sovranità di ogni Stato nell’utilizzo delle proprie risorse senza danni ai Paesi confinanti Eliminazione della povertà quale requisito indispensabile per lo Sviluppo sostenibile Alleanza globale per la salvaguardia ambientale con responsabilità differenziate Principio precauzionale

Conferenza Mondiale di Rio de Janeiro 1992-2012 I RISULTATI (1992) Convenzione quadro per riduzione emissione gas Clima DUE CONVENZIONI Biodiversità Conservazione del patrimonio biogenetico DICHIARAZIONE NON VINCOLANTE SULLE FORESTE Dichiarazione di principi non vincolanti per un consenso globale sulla gestione conservazione e lo sviluppo sostenibile di ogni tipo di foresta Accordo programmatico-operativo sottoscritto da tutti gli Stati finalizzato alla completa integrazione fra ambiente e sviluppo attraverso la cooperazione internazionale AGENDA 21

Conferenza Mondiale di Rio de Janeiro 1992-2012 LE CONCLUSIONI (1992) LE CRITICITA’ (2012) Lo sviluppo sostenibile è stato ritenuto un utile criterio di comportamento per la politica e per l’economia in tema di tutela dell’ambiente Costituzionalizzazione del principio dello sviluppo sostenibile Mancanza di impegni, di valutazione economiche e di volontà politiche Mera conferma di indirizzi precedenti Assenze e posizioni critiche

Conferenza Mondiale di Johannesburg 2002 I NUMERI COSA HA RAPPRESENTATO 190 Stati Rinnovata riflessione sugli aspetti dell’agenda ambientale Chiarimento delle diverse posizioni e fissazione nuovi obiettivi per soluzione aspetti irrisolti Verifica impegni assunti con RIO Paesi europei Stati Uniti e loro alleati (Australia, Canada, Giappone) Paesi in via di sviluppo GLI ATTI DICHIARAZIONE SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE PIANO D’AZIONE

DICHIARAZIONE SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE Conferenza Mondiale di Johannesburg GLI ATTI DICHIARAZIONE SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE dalle nostre origini al futuro: necessità di conciliare lo sviluppo economico e civile dei popoli con le esigenze di protezione dell'ambiente; da Stoccolma a Rio de Janeiro a Johannesburg: rievocazione dei principi fondamentali nella prospettiva dello sviluppo sostenibile; le sfide da raccogliere: interdipendenza tra i problemi ambientali e quelli sociali; il nostro impegno verso lo sviluppo sostenibile: le priorità-lo sradicamento della povertà, diritti umani, assistenza ai Paesi in via di sviluppo; multilateralismo: necessità di istituzioni multilaterali per un monitoraggio dei progetti di sostenibilità; che si avveri: augurio di una concreta realizzazione delle dichiarazioni di intenti pronunciate a Johannesburg. CRITICITA’ troppo generica e vaga se paragonata a Rio non capace di costituire la base per la creazione di nuovi principi di condotta o il consolidamento di quelli di Rio

APPROCCIO PRECAUZIONALE Conferenza Mondiale di Johannesburg GLI ATTI PIANO D’AZIONE conferma due principi della dichiarazione di Rio: ripropone i programmi dell’Agenda 21 in forma di raccomandazioni definisce le misure prioritarie da intraprendere al fine di attuare le politiche di sviluppo sostenibile nel quadro del processo di globalizzazione RESPONSABILITA’ COMUNI MA DIFFERENZIATE TRA PAESI INDUSTRIALIZZATI E PAESI IN VIA DI SVILUPPO APPROCCIO PRECAUZIONALE

Conferenza Mondiale di Johannesburg I RISULTATI INNOVATIVI LE CRITICITA’ Partnership per lo sviluppo sostenibile Presa d’atto del disaccordo tra gli Stati sui principali temi della questione ambientale Centinaia di iniziative concrete di cooperazione, in 12 diversi settori di intervento, tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, da parte di soggetti pubblici e privati e volontariamente iscritte nel registro di Johannesburg STATI UNITI → privilegiano progetti specifici UNIONE EUROPEA → punta ad un accordo generale con obiettivi, scadenze e percentuali precisi PAESI IN VIA DI SVILUPPO → privilegiano il fattore economico trascurando il “valore” ambiente (uso massiccio delle risorse naturali e petrolifere) es. Cina e India Impegni economici degli Stati inalterati rispetto a RIO

G8 Conferenza Mondiale di Johannesburg …… e dopo ? 2020 IMPEGNI DI MEDIO-TERMINE I Paesi Emergenti chiedono ai Paesi Industrializzati (G8) di ridurre le emissioni di gas serra del 25-40% entro il 2020 2050 OBIETTIVO FINALE I Paesi Industrializzati (G8) si impegnano a ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2050

La questione ambientale non può essere risolta solo attraverso dichiarazioni d’intenti e in mancanza di adeguate risorse Deve esserci un efficace impegno da parte degli Stati e si deve trovare un accordo politico ed economico E’ urgente una riforma del sistema delle Nazioni Unite anche in ambito ambientale