«Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

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Transcript della presentazione:

«Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Battesimo di Gesù / B Mc 1,7-11 «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Preghiera Iniziale Anche tu, Gesù, sei venuto al Giordano per farti battezzare. Anche tu, assieme alla folla dei peccatori sei venuto ad esprimere con un gesto il desiderio profondo che cambia la vita. Il cielo si apre e lo Spirito, Signore Gesù, discende stabilmente su di te: ecco, si inaugurano i tempi nuovi! Manda anche a noi il tuo Santo Spirito Perché oggi, attraverso le tue parole e i tuoi gesti, una pioggia benefica ci raggiunga e trasformi i nostri deserti in giardini fioriti per essere manifestazione della tua tenerezza e del tuo amore… Amen! Preghiera Iniziale

7…In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». 9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

"ciclo delle manifestazioni" La festa del Battesimo di Gesù dopo la riforma liturgica e il suo posto nel NATALE: manifestazione ai pastori/poveri di Israele. EPIFANIA: manifestazione ai Magi - tutti i popoli. BATTESIMO: manifestazione a tutti - vera e propria investitura messianica. "ciclo delle manifestazioni"

Contesto 1 vv. 1-15: “Prologo” del Vangelo di Marco costituito da tre… pannelli: * vv. 1-8: attività del Battista. * vv. 9-11: l’opera del Battista viene affiancata al ministero pubblico di Gesù. * vv. 12 ss: tentazioni nel deserto.

Contesto 2 * luogo inospitale, immerso nel silenzio e nell’austerità. Scenario del Battesimo è il deserto (v.3): * luogo inospitale, immerso nel silenzio e nell’austerità. * Qui avviene il “fatto straordinario” che rompe il silenzio ed il segreto che, secondo la tradizione rabbinica (Mt 24,23-27) deve circondare il Messia. * luogo in cui i profeti amano collocare le manifestazioni e l’azione pedagogica di Dio (Os 2,16b).

Testo Le due parti di cui si compone Mc 1,7-11: vv. 7-8: superiorità/unicità del Messia e del suo Battesimo. vv. 9-11: risposta alla domanda che circola tra i primi cristiani: “cos’è che caratterizza il battesimo di Gesù rispetto a quello di Giovanni”?

«chinarsi per sciogliere i legacci dei suoi sandali» = * v. 7: …In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Dopo aver messo in luce l’importanza della figura e dell’azione di Giovanni (1,2-4), Mc afferma che con Gv si giunge al limite, dopo di lui comincia una storia totalmente nuova. In questa storia nuova, Gv non è degno di «chinarsi per sciogliere i legacci dei suoi sandali» = è meno di un servo, chiara allusione alla legge del levirato (Dt 25, 5-10; Rt 4,6-7): … un altro poteva occupare il posto di chi, pur avendo il diritto (e l’obbligo) di sposare la vedova, si rifiutava. La cerimonia per dichiarare la perdita del diritto consisteva nello slacciare il sandalo. Affermando di «non essere degno di sciogliere il legaccio del sandalo», Giovanni annuncia Gesù come lo SPOSO.

esperienza/scena di vocazione * v. 8: Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo. * Battezzare con acqua… * Battezzare con lo Spirito Santo: solo Dio può battezzare con lo Spirito Santo… I vv. 9-11 raccontano una esperienza/scena di vocazione * v. 9: Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. Marco parla subito dell’avvenimento più importante: il Battesimo. Niente si dice della vita trascorsa a Nazareth né viene spiegato il motivo della richiesta del battesimo da parte di Gesù.

* v. 10 a: E subito uscendo dall’acqua… Con un evidente richiamo a immagini bibliche, Mc illustra ciò che i primi cristiani hanno scoperto di “originale” nel battesimo di Gesù. Marco si è ispirato a Is 63,11. In Isaia, il popolo tornato dall’esilio, continua a provare fatica e si domanda: (“Dov’è colui che fece uscire dall’acqua del Nilo il pastore del suo gregge? Dov’è colui che gli pose nell’intimo il suo santo spirito…?”). Per Mc, è Gesù il nuovo Mosè; il suo battesimo è il nuovo passaggio attraverso il Mar Rosso. * v. 10b: … vide squarciarsi i cieli… I cieli si erano chiusi dopo la scomparsa degli ultimi ultimi profeti (Aggeo, Zaccaria, Malachia) e da allora forte si levava l’invocazione «… se tu squarciassi i cieli e discendessi!» (Is 63, 19b). Con Gesù «i cieli si squarciano»: riprende la comunicazione tra Dio e gli uomini.

* v. 10c: …e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. allusione all’uccello di pace liberato da Noè (Gn 8-11). allusione allo spirito di Dio che «aleggiava sulla superficie delle acque» (Gn 1,2). nel mondo giudaico, i profeti erano paragonati a tortore: qui Gesù verrebbe presentato come il “profeta” dei tempi nuovi. * v. 11: E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Il mondo giudaico evita di nominare Dio; il “cielo” rappresenta quindi Dio. La dichiarazione “Tu sei…” è la ripresa di due suggestivi passi dell’A.T.: - Sal 2,7 (Gn 22,2) “Tu sei mio Figlio…” - Is 42,1-2 completato da Is 42,6-7: “In te mi sono compiaciuto”.

il battesimo di Gesù Per MARCO non è purificazione dei peccati. segna l’inizio pubblico della missione affidata a Cristo Gesù dal Padre. conferma con la modalità di questo inizio (“mischiato con i peccatori”) che all’origine della missione di Cristo c’è lo stesso Dio solidale dell’A.T., il Dio che si pone in cammino con il popolo di Israele. Gesù non è uno dei tanti messia e maestri… Egli è “il Figlio prediletto del Padre”. il battesimo di Gesù

Preghiamo con Mc 1,7-11 “O voi tutti assetati, venite all’acqua! Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete! Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino!” Sono questi, Signore, gli inviti teneri ed accorati che oggi ci rivolgi attraverso il profeta Isaia. Tu ci conosci, Signore, e sai che alla prima difficoltà, rischiamo di metterci su strade che non sono le tue! Al primo buio che attraversa la nostra vita, rischiamo di abbandonare Te, che sei la LUCE! Alla prima pozzanghera, rischiamo di allontanarci da Te, che sei ACQUA viva che zampilla. “Vieni! Porgi l’orecchio! Cercami!”… E perchè io possa subito incontrarti, ti sei fatto uomo, sei venuto nella fragilità di un bambino. Perchè il mio peccato non potesse tenermi lontano da Te, ti sei mischiato con i peccatori. Hai camminato con loro, sei sceso con loro nelle acque del Giordano. Continua, Signore a farmi sentire la tua vicinanza! Lasciamo insieme la grotta di Betlemme ed incamminiamoci per le strade della vita, quella che Tu prepari per me in questo nuovo anno. Fammi sentire la tua vicinanza, soprattutto quando più facile è lasciarsi illudere e dove più numerosi sono i richiami che possono portarmi lontano da Te. Dona anche a me il tuo Spirito, perché, nei momenti di gioia, Ti lodi e Ti ringrazi con me; nei momenti di sete, di buio e di smarrimento, faccia risuonare con forza gli inviti che nella liturgia di questa festa hai rivolto a me attraverso Isaia.