Università degli Sudi di MACERATA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
STRATEGIE DIDATTICHE PER L’INCLUSIONE
Advertisements

I progetti individuali UN APPROCCIO BASATO SUI DIRITTI UMANI
Collegio dei docenti congiunto 19 Maggio 2009 PUNTO 1 : Istituzione del gruppo di lavoro dIstituto G.L.I. di lavoro dIstituto G.L.I. La qualità dellintegrazione.
Laccordo di programma per lintegrazione degli alunni con disabilità A cura di Lucia Balboni.
Flavio Fogarolo MPI - USP di Vicenza
Soggetti, risorse e strumenti di progettazione
L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA COME PROGETTO CONDIVISO
Schema di regolamento del 13/03/09 norme vigenti per la valutazione
Interventi per l’integrazione scolastica dei disabili
PROGETTARE L’INTEGRAZIONE:
Il decreto di legge per i DSA
LA DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE
ITAS “EINAUDI” BADIA POLESINE
LA DIAGNOSI FUNZIONALE
Soggetti, risorse e strumenti per lintegrazione nella scuola dellautonomia.
MATERIALE Materiali incontro
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
Compiti dellIstituzione scolastica A cura di Lucia Balboni.
Diagnosi Funzionale, Profilo dinamico funzionale e Piano educativo individualizzato 1.Diagnosi funzionale(compilata dal neuropsichiatra infantile): serve.
ANNO SCOLASTICO 2008/2009. Lintegrazione scolastica coinvolge non solo il singolo individuo, ma è un ampio progetto che interessa tutta la realtà del.
La continuità tra i diversi ordini e gradi scolastici Presentazione di una proposta elaborata dal CTI di Asolo e Castelfranco 15 dicembre 2004.
PENSARE PEDAGOGICO in I. C. F. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA
Il docente di sostegno: un ruolo nella scuola dell’inclusione
I Bisogni Educativi Speciali
PROTOCOLLO DI RETE PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Continuità educativa per gli alunni disabili
Valutazione alunni DSA DPR 122/2009Art. 10 La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei.
Progetto integrazione degli alunni diversamente abili premessa premessa finalità finalità obiettivi obiettivi soggetti coinvolti soggetti coinvolti fasi.
Lart.13, introduce lo strumento tecnico-giuridico degli accordi di programma, regolati dallart.27 della legge 142/90 (Legge relativa allautonomia degli.
LE BUONE PRASSI disabilità ed integrazione scolastica
Integrazione inclusione Il Bisogno Educativo Speciale BES
Criteri didattico - metodologici per l'organizzazione
Art. 3 della Costituzione
Incontri di primavera del CTRH Le procedure per il passaggio degli alunni disabili al successivo grado distruzione Brescia, 6 aprile 2009.
UNICAL Progettazione individualizzata:
ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE PER LINTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP (ex art. 13 Legge n° 104) RUOLO E FUNZIONI.
Vademecum per l’integrazione scolastica
RUOLO DEI COMUNI NELLAMBITO DELLINTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP.
LEGGE 104 del 1992 LEGGE QUADRO PER ASSISTENZA, INTEGRAZIONE SOCIALE E DIRITTI DELLA PERSONA CON HANDICAP “l’integrazione scolastica ha come obiettivo.
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
DOCUMENTAZIONE.
Legge 170/2010 "Nuove norme in materia di disturbi specifici dell'apprendimento in ambito scolastico"; recepimento dell'accordo Stato/Regioni del 25 luglio.
BES: ASPETTI NORMATIVI
P.D.P. P.E.I. PERSONALIZZATO Legge 170 (D.S.A.)
(DIRETTIVA MINISTERIALE 27 DICEMBRE 2012)
LEGGE QUADRO L. n.104/92.
Dalla diagnosi al PEI Dott.ssa Sasanelli.
INTEGRAZIONE E DISABILITA’
ALUNNI BES PROTOCOLLO SEGNALAZIONE
ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Gli strumenti di osservazione per l’inclusione scolastica
DALL’INSERIMENTO ALL’INCLUSIONE
LEGISLAZIONE SPECIALE Dott.ssa Angela Fiorillo. Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Legge – quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle.
LA VALUTAZIONE.
Dalla Costituzione alla Legge quadro 104/92 prof. Federico Niccoli.
Decreto attuativo 5669 del 12 luglio 2011 Linee guida
Fornisce indicazioni organizzative sull'inclusione degli alunni con difficoltà di apprendimento “dovute a svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici.
La normativa Miur per l’inclusione dei BES
BES. Il quadro culturale e giuridico
Bisogni educativi speciale e disabilità
INCLUSIONE E BES.
Direttiva MIUR 27 DICEMBRE 2012 C.M. N° 8 DEL 3 MARZO 2013.
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 alla Circolare Ministeriale n.8, del 6 marzo 2013.
1 Menomazione: qualsiasi perdita o anormalità di una struttura o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica. Disabilità: conseguenza pratica.
BES Direttiva MiurDirettiva Miur del 27 dicembre 2012del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi.
FS AREA 1 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di DSA Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico.
PEI - PROGETTO DI VITA Diagnosi funzionale Momento conoscitivo del reale funzionamento dell’alunno secondo il modello ICF Profilo Dinamico Funzionale Momento.
Legge 104/92 ART. 3 comma 1: … E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva,
INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI.
FORMAZIONE IN SERVIZIO DEI DOCENTI SPECIALIZZATI SUL SOSTEGNO PROMOZIONE DI FIGURE DI COORDINAMENTO svolgere funzioni di coordinamento pedagogico ed organizzativo.
Transcript della presentazione:

Università degli Sudi di MACERATA LEGISLAZIONE primaria e secondaria riferita all’INTEGRAZIONE SCOLASTICA (Infanzia e Primaria) LEX 2 prof. Giovanni Soldini

Lex 2 DPR 24 febbraio 1994 "Atto di indirizzo e coordinamento ... per disciplinare i compiti delle unità sanitarie e/o socio-sanitarie locali in relazione alla predisposizione della diagnosi funzionale, del profilo dinamico funzionale di cui ai commi 5 e 6 dell'art. 12 della legge 5 febbraio 1992, n. 104

Art. 1 Le regioni ... assicurino l'intervento medico cognitivo sull'alunno in situazione di handicap, necessario per le finalità di cui agli articoli 12 e 13 della legge n. 104 del 1992, da articolarsi nella compilazione: a) di una diagnosi funzionale del soggetto; b) di un profilo dinamico funzionale dello stesso; c) per quanto di competenza, di un piano educativo individualizzato, destinato allo stesso alunno in situazione di handicap.

Art. 2 All’individuazione dell'alunno come persona handicappata ... provvede lo specialista, su segnalazione ai servizi di base, anche da parte del competente capo d'istituto, ovvero lo psicologo esperto dell'età evolutiva, in servizio presso le UU.SS.LL. o in regime di convenzione con le medesime

I genitori devono presentare la CERTIFICAZIONE ...iscrizione... I genitori devono presentare la CERTIFICAZIONE dell’alunno in situazione di handicap = Diagnosi funzionale (= informazioni sulla patologia - diagnosi clinica + conseguenze funzionali)

DPCM 185/2006 La situazione di handicap dovrà essere certificata da un organismo collegiale individuato da ciascuna regione nell’ambito delle A.S.L. Tutte le procedure che riguardano la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale, devono avvenire entro il 31 luglio dell’anno precedente la frequenza degli alunni interessati.

D.L. 98/2011 ART. 19 C. 11 le commissioni mediche di cui all'articolo 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nei casi di valutazione della diagnosi funzionale costitutiva del diritto all'assegnazione del docente di sostegno all'alunno disabile, sono integrate obbligatoriamente con un rappresentante dell'INPS, che partecipa a titolo gratuito

Legge 289 del 2002 (Finanziaria 2003) I genitori di bambini e ragazzi con sindrome di Down, all’atto delle iscrizioni scolastiche, dovranno limitarsi a presentare alle scuole la dichiarazione di handicap in situazione di gravità che deve essere rilasciata per legge dalla ASL di appartenenza o dal medico di base, dietro presentazione del cariotipo (mappa cromosomica)

Art. 3 – Diagnosi funzionale descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno Anamnesi fisiologica e patologica... Diagnosi clinica (eziologia, conseguenze funzionali, previsione dell’evoluzione naturale) + acquisizione di elementi clinici e psico-sociali. chi ? medico specialista nella patologia segnalata specialista in neuropsichiatria infantile terapista della riabilitazione operatori sociali in servizio presso la unità sanitaria locale o in regime di convenzione con la medesima.

... D.F. chi ? medico specialista nella patologia segnalata specialista in neuropsichiatria infantile terapista della riabilitazione operatori sociali in servizio presso la unità sanitaria locale o in regime di convenzione con la medesima.

...D.F. c.4 ... essendo finalizzata al recupero del soggetto portatore di handicap, deve tenere particolarmente conto delle potenzialità registrabili in ordine ai seguenti aspetti: a) cognitivo, esaminato nelle componenti: livello di sviluppo raggiunto e capacità di integrazione delle competenze; b) affettivo-relazionale, esaminato nelle componenti: livello di autostima e rapporto con gli altri; c) linguistico, esaminato nelle componenti: comprensione, produzione e linguaggi alternativi; d) sensoriale, esaminato nella componente: tipo e grado di deficit con particolare riferimento alla vista, all'udito e al tatto; e) motorio-prassico, esaminato nelle componenti: motricità globale e motricità fine; f) neuropsicologico, esaminato nelle componenti: memoria, attenzione e organizzazione spazio temporale; g) autonomia personale e sociale.

Art 4. Profilo Dinamico Funzionale il PDF è atto successivo alla DF e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l'alunno in situazione di handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni).

PDF – chi ? UMEE docenti curriculari e dagli insegnanti specializzati della scuola, che riferiscono sulla base della - diretta osservazione - ovvero in base all'esperienza maturata in situazioni analoghe con la collaborazione dei familiari dell'alunno

Il PDF comprende necessariamente: a) la descrizione funzionale dell'alunno in relazione alle difficoltà che l'alunno dimostra di incontrare in settori di attività; b) l'analisi dello sviluppo potenziale dell'alunno a breve e medio termine, desunto dall'esame dei seguenti parametri: b.1) cognitivo (ritardo lieve, medio, grave; stile cognitivo, alla capacità di usare, in modo integrato, competenze diverse; b.2) affettivo-relazionale, area del sé, al rapporto con gli altri, alle motivazioni dei rapporti ...) b.3) comunicazionale, (modalità di interazione, contenuti prevalenti, ai mezzi privilegiati) b.4) linguistico, (comprensione del linguaggio orale, alla produzione verbale, all'uso comunicativo del linguaggio verbale, all'uso del pensiero verbale, all'uso di linguaggi alternativi o integrativi) b.5) sensoriale, (funzionalità visiva, uditiva e tattile) b.6) motorio-prassico, (motricità globale, alla motricità fine, alle prassie semplici e complesse e alle capacità di programmazione motorie interiorizzate) b.7) neuropsicologico, (capacità mnesiche, alla capacità intellettiva e all'organizzazione spazio-temporale) b.8) autonomia, (autonomia della persona e autonomia sociale) b.9) apprendimento, ...relazione all'età prescolare, scolare (lettura, scrittura, calcolo, lettura di messaggi, lettura di istruzioni pratiche, ecc.).

... Aggiornamento PDF... In via orientativa, alla fine della 2^ elementare, della 4^ elementare, alla fine della 2^media, alla fine del 2^ superiore e del 4^ anno della scuola superiore, il personale di cui agli articoli precedenti traccia un bilancio diagnostico e prognostico finalizzato a valutare la rispondenza del PDFalle indicazioni nello stesso delineate e alla coerenza tra le successive valutazioni, fermo restando che il profilo dinamico funzionale è aggiornato, come disposto dal comma 8 dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992, a conclusione della scuola materna, scuola elementare, scuola media durante il corso di istruzione secondaria superiore.

Art 5. Piano educativo individualizzato documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione, di cui ai primi quattro commi dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992

... Art. 5 c. 2 Il P.E.I. è redatto congiuntamente da: operatori sanitari individuati dalla USL personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola (+ operatore psico-pedagogico) in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno.

... Art. 5 c. 3 Il P.E.I. tiene presenti i progetti didattico-educativi riabilitativi di socializzazione individualizzati nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche, di cui alla lettera a), comma 1, dell'art. 13 della legge n. 104 del 1992. c. 4 ...PEI correlato alle disabilità dell'alunno alle sue conseguenti difficoltà alle potenzialità

Iscrizioni e diritto di frequenza art. 12 Legge 104/92 Si tratta di un vero e proprio diritto soggettivo esigibile: la scuola non può rifiutare l’iscrizione e se lo fa commette un illecito penale. Il diritto all’integrazione è garantito anche per l’asilo nido e l’università

... Iscrizione ... le iscrizioni degli alunni individuati in situazione di handicap non possono essere rifiutate anche nel caso in cui vi sia un numero di iscrizioni superiore alla capacità ricettiva della scuola (art. 3 Legge 104/92; C.M. 364/1986).

Individuazione del Consiglio di Classe il Dirigente Scolastico invita il Collegio dei docenti ad individuare la classe più idonea per l’integrazione dell’alunno disabile (lett. b art. 4 DPR 416/74).

Formulazione di un progetto il Consiglio di Classe ha il compito di redigere una ipotesi di progetto sull’assegnazione delle ore di sostegno necessarie (art. 41 D.M. 331/98) e sulla formazione delle classi (D.M. 141/99). Richiesta insegnante di sostegno

Richiesta insegnante di sostegno il Dirigente Scolastico, sulla base della diagnosi funzionale e sulla base del progetto formulato dal Consiglio di Classe, inoltra al Direttore Scolastico Regionale la richiesta delle ore di sostegno necessarie. Nel caso la situazione del ragazzo lo richieda è tenuto a fare richiesta di ore di sostegno ulteriori in deroga al rapporto 1/138 (art. 41 e 44 D.M. 331/98).

Formazione delle classi il Dirigente Scolastico può richiedere al Direttore Scolastico Regionale la formazione di classi con un numero non superiore a 20 alunni a condizione che dal progetto di integrazione formulato dal tutto il Consiglio di Classe risultino le ragioni del minor numero di alunni, le finalità che si intendono perseguire e le metodologie didattiche che si intendono attivare (D.M. 141/99).

Assistente per l’autonomia e la comunicazione se la gravità dell’handicap lo richiede il Dirigente Scolastico deve inoltrare tempestivamente una richiesta all’Ente Locale (Comune per la scuola materna, elementare e media; Provincia per le scuole superiori). Si tratta del c.d. assistente ad personam (art. 42 e 44 DPR 616/77; art. 13 comma 3 Legge 104/92).

Assistenza scolastica di base collaboratori scolastici = ausilio materiale agli alunni con disabilità all’interno della scuola, nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse. Sono comprese anche le attività di cura alla persona, uso dei servizi igienici e igiene personale ... Ma non è solo questione di “accompagnarlo in bagno”.... In una scuola inclusiva l’assistenza di base è parte fondamentale del processo di integrazione scolastica e attività interconnessa con quella educativa e didattica. - DIRITTO del collaboratore scolastico di accesso al F.I.S. (CM 3390/2001)  30 novembre 2001

Formazione insegnanti di sostegno   D.M. n. 249 del 10 settembre 2010 + Profilo insegnante di sostegno

Alunni per classe in presenza di alunno disabile Decreto Ministeriale 141/99 (25 alunni per le classi con un alunno disabile e 20 per le classi con più alunni disabili) la Circolare 19/08 del Ministero della Pubblica Istruzione abolisce in sostanza il divieto di sdoppiamento delle prime classi di ogni ordine e grado, nel caso vi siano più di due alunni con disabilità

DPR n. 81/2009  Il limite minimo di alunni per la formazione di una nuova classe nella scuola primaria è previsto in 15 alunni (art. 10) ... “di norma” ... fatto salvo quanto disposto dell'articolo 5, commi 2 e 3, del medesimo decreto (formazione delle classi con alunni in situazione di disabilità). L'articolo 5 stabilisce che le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell'infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni... purché sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili, e purché il progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie adottate dai docenti della classe, dall'insegnante di sostegno, o da altro personale operante nella scuola.

... Art 5 ... ... purché sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili, e purché il progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie adottate dai docenti della classe, dall'insegnante di sostegno, o da altro personale operante nella scuola.

* Salvatore Nocera ROMA - La terza sezione del Tar del Lazio con sentenza dell'11 aprile 2007 ha dichiarato illegittima la presenza di due alunni disabili, di cui uno grave, nella stessa classe composta da più di venti alunni, applicando il decreto ministeriale n. 141/99 ...

...sentenza ... Nella prassi l'amministrazione scolastica, per motivi di tagli alla spesa pubblica, aveva consentito l'abbattimento dei paletti di 20 alunni, di cui al massimo di due alunni "non gravi. Poi, incoraggiata dalle mancate reazioni a questa prassi illegittima, con la circolare n.19/07 aveva addirittura legittimata questa illegalità, portando a 22 il numero massimo di alunni di tali classi, e portando a 27 il numero massimo degli alunni nelle classi frequentate da un solo alunno con disabilità.

... Sentenza ... La sentenza ha anche affrontato e risolto l'obbligo dei Comuni di fornire assistenti per l'autonomia e la comunicazione, non generici, ma specificamente formati ed ha ribadito l'obbligo delle singole istituzioni scolastiche di garantire la presenza di collaboratori e collaboratrici scolastiche, formate per l'assistenza igienica degli alunni con disabilità. CCNL 2003 (articolo 47, 48, allegato “A - obbligo di frequentare un breve corso di aggiornamento e diritto ad un aumento di stipendio, che diviene pensionabile.

Accordi di programma per il diritto allo studio DM 9 luglio 1992 : Indirizzi per la stipula degli accordi di programma ai sensi dell'art. 13 della legge-quadro 5 febbraio 1992, n. 104 Gli accordi di programma regionali, saranno finalizzati a coordinare la normativa amministrativa, i flussi finanziari e l'integrazione degli interventi onde facilitare ai diversi livelli territoriali la programmazione interistituzionale degli interventi e dei servizi scolastici e della formazione professionale con quelli sanitari, sociali, formativo-culturali e con quelli di aiuto personale

Gli accordi di programma provinciali… … sono finalizzati alla programmazione coordinata delle attività formative, sanitarie, socio-assistenziali, culturali e sportive da realizzare con gli istituti di istruzione secondaria superiore ed artistica ed in centri di formazione professionale. …alla collaborazione, alla consulenza ed alla verifica congiunta dei gruppi di lavoro provinciali (GLIP) Partecipano alla stipula degli accordi di programma provinciali il presidente della provincia, che promuove l'accordo, il provveditore agli studi, i legali rappresentanti delle unità sanitarie locali presenti sul territorio, i sindaci dei comuni ove hanno sede gli istituti di istruzione secondaria superiore ed artistica ed eventualmente, su invito del presidente della provincia, altre pubbliche amministrazioni.

Gli accordi di programma comunali… sono finalizzati al coordinamento dei servizi scolastici con tutti quelli territoriali e extrascolastici, onde facilitare la tempestiva formulazione delle diagnosi funzionali, dei conseguenti profili dinamico funzionali e dei successivi piani educativi individualizzati, al fine di favorire, in concreto, l'effettiva realizzazione del progetto di integrazione scolastica ed extrascolastica …anche attraverso l'individuazione delle priorità degli interventi per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici scolastici di competenza. Partecipano alla stipula degli accordi di programma comunali il sindaco o il presidente della comunità montana ovvero il legale rappresentante del consorzio di comuni o il sindaco del comune capofila all'uopo delegato, che promuove l'accordo, il provveditore agli studi, i legali rappresentanti delle unità sanitarie locali, i presidenti delle circoscrizioni amministrative, ove esistenti, i presidenti dei distretti scolastici ed eventualmente, su invito del promotore dell'accordo, altre pubbliche amministrazioni.

… contenuti… I soggetti stipulanti gli accordi predispongono gli interventi finanziari ciascuno per la parte di propria competenza, concordando tra loro gli obiettivi comuni e la correlazione dei rispettivi piani finanziari con riguardo alle risorse disponibili. debbono essere chiaramente definite le competenze e gli adempimenti, individuati a diversi livelli territoriali le modalità di collegamento tra i progetti educativo, riabilitativo e di socializzazione sono altresì indicate le figure professionali per gli interventi

… a livello provinciale… …le attività possono consistere in ludoteche, centri di documentazione, addestramento all'uso di ausili anche informatici e quanto altro sia ritenuto utile a favorire interventi precoci anche presso le famiglie per sviluppare l'autonomia fisica psicologica e sociale;

Enti convenzionati …per le attività extrascolastiche … per consulenza pedagogica relativa all'utilizzazione e all'adattamento di specifico materiale didattico (centri specializzati in campo pedagogico-didattico, scuole o istituti speciali per minorati della vista e dell'udito )

Trasporto scolastico L'articolo 28 L.118/71 prevede, fra gli interventi per garantire la frequenza scolastica, anche "il trasporto gratuito dalla propria abitazione alla sede della scuola o del corso e viceversa (…)“ …per la scuola dell’obbligo.. “ la frequenza degli invalidi e mutilati civili alle scuole medie superiori ed universitarie… sarà facilitata”  non c’è obbligo!

…trasporto… Sentenza 215/1987 della Corte Costituzionale: “La frequenza scolastica non può essere semplicemente "facilitata": deve essere "assicurata“  anche il trasporto! Cfr. articoli 12 e 13 della Legge 104/1992

A chi tocca ? Il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 ridisegna le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni Art. 139 : Le Province si devono occupare dell'istruzione secondaria superiore, mentre i Comuni hanno competenza sulle scuole di grado inferiore Province e Comuni devono svolgere "i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio“  anche il TRASPORTO!

… i costi?... scuola dell'obbligo = trasporto gratuito istruzione superiore: le Province potrebbero richiedere la partecipazione alla spesa in base al reddito familiare o all'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Art. 26 L.104/92: “i comuni assicurano, nell’ambito delle proprie ordinarie risorse di bilancio,modalità di trasporto individuali per le persone handicappate non in grado di servirsi dei mezzi pubblici”