STORIA DELLA TERRA E SUE DINAMICHE
Una delle teorie più accreditate afferma che la Terra nasce da una nube di gas e polveri che ruota intorno al disco solare in formazione. Possiamo distinguere alcune fasi: Aggregazione; Aumento della temperatura oltre i 1000° C; Raffreddamento (formazione della crosta); Formazione degli oceani.
La Terra nasce a partire da una nube di polveri e gas in rotazione intorno al Sole in formazione. Aggregazione: queste polveri e gas urtandosi cominciarono ad unirsi formando via via un blocco sempre più grosso; Tale blocco comincio ad attrarre altri corpi più piccoli (attrazione gravitazionale) facendoli precipitare sulla Terra in formazione. Aumento temperatura: Questi urti causarono, oltre all’aumento delle dimensioni, anche l’aumento della temperatura del pianeta fino a più di 1000 °C, temperatura alla quale anche le rocce più resistenti fondono; La Terra in formazione si trasforma in una sfera liquida di materiale roccioso fuso, in cui i componenti più pesanti (composti del ferro e del nichel) affondarono verso il centro, mentre quelli più leggeri (silicati si alluminio e magnesio) si distribuirono a formare gli strati più superficiali. Composti ancora più leggeri (vapore acqueo e altri gas) andarono a formare un’atmosfera primordiale.
Raffreddamento: La Terra cominciò a raffreddarsi disperdendo il calore nello spazio, questo determinò la solidificazione degli strati più superficiali e conseguente formazione della crosta terrestre. Con il diminuire della temperatura superficiale (sotto i 100 ° C) il vapore acqueo cominciò a condensare e precipitare sulla superficie terrestre sotto forma di acqua, dando origine agli oceani. Nascita della Terra
STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA La geologia è la scienza che si occupa dello studio dell’origine, trasformazioni, composizione e struttura del nostro pianeta
L’interno della Terra è suddivisibile in tre strati concentrici, di spessore variabile: Crosta terrestre: formata principalmente da silicati di alluminio (sial). Viene suddivisa in crosta oceanica (spessore tra i 7 e 10 km e densità > 3g/cm3 ) e crosta continentale (spessore medio di 40 km che può arrivare fino ai 70 km sotto le grandi catene montuose e densità < 2,9 g/cm3 ); Mantello: situato sotto la crosta è strato più spesso della Terra (costituisce circa l’84 % dl volume terrestre) formato principalmente da silicati di magnesio (sima). La densità è maggiore rispetto alla crosta. Nucleo: è il guscio più interno della Terra. È distinto in nucleo esterno composto da nichel e ferro (nife) allo stato fuso per le alte temperature (5000 6000 C°) e nucleo interno composta da solo ferro e allo stato solido.
Per le dinamiche relative alla deriva dei continenti particolarmente importanti sono due ulteriori strati: Litosfera: formata dalla crosta e strato superiore del mantello allo stato solido; Astenosfera: parte più interna del mantello costituita da rocce allo stato parzialmente fuse.
Le discontinuità Le discontinuità segnato il passaggio tra uno strato e l’altro della Terra: sono determinate da bruschi cambiamenti di composizione chimica, densità e stato fisico dei materiali che formano l’interno della Terra. Discontinuità di Mohorovicic (Moho), separa crosta dal mantello; Discontinuità di Gutemberg, separa il mantello dal nucleo esterno; Discontinuità di Lehmann, separa il nucleo esterno da quello interno.
DERIVA DEI CONTINENTI Al momento della sua formazione la Terra aveva un aspetto (distribuzione di terre e oceani) molto diverso dall’attuale. Circa 200 milioni di anni fa il suo aspetto era all’incirca questo:
Ma questa situazione si è modificata nel corso delle ere geologiche arrivando alla situazione attuale. Questa ipotesi, che venne formulata per la prima volta dallo scienziato tedesco Alfred Wegener nel 1912, va sotto il nome di Teoria della deriva dei continenti.
Wegener produsse prove di diversa natura a sostegno della sua ipotesi: Linee di costa; Tipi di rocce; fossili. Wegener non riuscì però a spiegare le cause alla base di questi enormi spostamenti della crosta terrestre.