PROCESSI DECISIONALI E POLITICHE PUBBLICHE

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Transcript della presentazione:

PROCESSI DECISIONALI E POLITICHE PUBBLICHE

La Politica in azione La politica in azione può essere letta come politica pubblica. Un modo di leggere i processi politico-decisionali soffermando l’attenzione sui problemi collettivi, sugli attori e le loro interazioni, sulle decisioni e sulla loro attuazione ossia… …sul complesso processo mediante il quale al tempo stesso viene perseguito il potere ma vengono anche cercate soluzioni a problemi percepiti avere rilevanza collettiva

Politica pubblica: cos’è? Definizione “stretta” “Ogni cosa che i governi scelgono di fare o non fare” (più parsimoniosa) Esempio di definizione “larga” “L’insieme delle azioni compiute da un insieme di soggetti, che siano in qualche modo correlate alla soluzione di un problema collettivo – e cioè, un bisogno, un’opportunità o una domanda insoddisfatta – che sia generalmente considerato di interesse pubblico” (più realista e capace di cogliere la complessità)

Il processo di policy: fasi/arene I processi decisionali scorrono in modo quasi fluviale. Per coglierne la complessità è necessario suddividere analiticamente questi processi in fasi che sono anche arene di potere: 1) Agenda setting 2) Formulazione 3) Implementazione 4) Valutazione

Fasi/arene del processo di policy FORMAZIONE DELL’AGENDA FORMULAZIONE E DECISIONE IMPLEMETNAZIONE VALUTAZIONE

La formazione dell’agenda E’ il cuore dei processi di policy, decidere ciò su cui si deve decidere. Se ne possono distinguere 3: è l’insieme delle questioni che una comunità politica ritiene meritevoli, seppur con diversa e variabile intensità, di una qualche attenzione. Agenda sistemica è l’insieme dei problemi (chiaramente definiti) che vengono tenuti in esplicita considerazione dagli attori decisionali. Agenda istituzionale è l’insieme dei problemi sui quali gli attori preposti alle deci- sioni agiscono attivamente al fine di prendere una decisione Agenda decisionale

Dinamica dell’agenda Definizione del problema: sforzo cognitivo ma anche lotta per far prevalere la «propria» definizione del problema, poiché in questo modo si influenza il seguito del processo. Mobilitazione del supporto necessario a fare entrare il problema in agenda. Iscrizione del problema in agenda.

Formulazione Elaborazione tecnica. L’elaborazione tecnica avviene all’interno degli apparati amministrativi (ministeri, assessorati) La decisione politica. La costruzione del consenso politico avviene, sulla base delle alternative tecnicamente possibili fornite dalle burocrazie, all’interno delle istituzioni politiche in senso stretto (il consiglio dei ministri, le giunte del governo locale, le assemblee legislative).

Dinamiche di formulazione: i policy Network Nella fase di formulazione operano strutture relazionali che coinvolgono burocrati, politici, esperti, rappresentanti di gruppi di interesse e che, prendendo varie forme, si aggregano attorno a un insieme di problemi. TIPI DI POLICY NETWORK Triangoli di ferro Policy communities Issue network Advocacy coalition Comunità epistemiche

La posta in gioco Le caratteristiche delle arene formulative strutturano le caratteristiche della posta in gioco (il possibile contenuto della decisione) e, quindi, il comportamento degli attori. Quindi: le caratteristiche delle situazioni decisionali individuano i vantaggi e gli svantaggi che gli attori partecipanti possono ottenere. 3 prospettive per analizzare questa dinamica (approccio tipologico, teoria dei giochi, analisi razionale). Diamo spazio di seguito all’approcio tipologico

La Posta in gioco (II) Tipologia di Lowi APPLIABILITÀ DELLA COERCIZIONE ALL’AZIONE INDIVIDUALE ALL’AMBIENTE DELL’AZIONE POSSIBILTÀ DELLA COERCIZIINE REMOTA Politiche distributive Politiche costituenti IMMEDIATA Politiche regolative Politiche redistributive

La Posta in gioco (III) Tipologia di WILSON BENEFICI CONCENTRATI DIFFUSI COSTI Interest group politics Enterpreneurial politics Client politics Majoritarian politics

Cosa si decide? (I) Strategie di politica pubblica (insiemi di principi generali di azione e di strumenti) I principi generali di azione riconducono a specifiche visioni ideali, ad esempio: «statalismo vs. liberismo» «accentramento vs. decentramento» «competizione vs. pianificazione»

Cosa si decide? (II) Gli strumenti di policy Gli strumenti sostantivi metodi o meccanismi meccanismi mediante i quali viene indirizzata l’azione collettiva al fine di raggiungere un effetto desiderato. Gli strumenti di policy strumenti mediante i quali i governi determinano direttamente il tipo, la quantità, la qualità e la distribuzione di determinati beni e servizi nella società. Gli strumenti sostantivi influenzano gli esiti delle politiche attraverso la manipolazione delle caratteristiche dei processi di politica pubblica Gli strumenti procedurali

Implementazione (I) Dopo la decisione non si hanno effetti immediati e certi sulla realtà. Parte un altro processo: l’implementazione. Questo è un vero e proprio nuovo processo decisionale mediante il quale gli obbiettivi statuiti debbono essere tradotti in effetti sulla società L’ “implementation deficit” è strutturale? [Pressman e Wildavsky 1973; Bardach 1977]

Implementazione (II) Nella fase di implementazione: coloro i quali hanno perso nelle fasi precedenti cercheranno di ribaltare la situazione con azioni finalizzate ad annacquare le soluzioni statuite. logiche negoziali tra gli attori partecipanti che strutturano anche l’implementazione come un processo di mutuo aggiustamento partigiano. L’esito può essere, spesso, quello di una ridefinizione dei fini della decisione politica, adattandola al contesto specifico di riferimento si deve interpretare cosa volevano davvero i decisori Forte influenza di fattori «micro» come ad esempio: le caratteristiche (economiche e socioculturali) del territorio in cui essa insiste; le capacità tecniche e delle burocrazie di riferimento; ecc.

Valutazione La valutazione è un’attività costitutiva dei processi decisionali. Essa non concerne solo l’esito del processo decisionale ma si sviluppa durante tutta la dinamica dello stesso non è un’attività «oggettiva» in senso stretto bensì un’attività soggettiva (in cui le premesse, cioè i criteri di valutazione, sono discrezionali) che viene resa oggettiva dall’uso delle tecniche e di metodologie adeguate. pur svolgendo un ruolo di enlightenment per gli attori e per l’opinione pubblica, ha bisogno di incontrare le esigenze della politica e di un contesto istituzionale e sociale favorevole per produrre effetti di apprendimento e di cambiamento