Anna dei Miracoli: la storia dell’incontro tra l’educatrice Anne Sullivan e Helen Keller (bambina di 8 anni sordo-muta e cieca) Lev Vygostky nel suo libro “Fondamenti di difettologia” studia il caso di Helen Keller per mostrare l’importanza del contesto socio-educativo e storico-culturale nello sviluppo delle capacità e delle competenze del soggetto con deficit. Più l’ambiente è ricco di stimoli, di opportunità più è possibile ai meccanismi compensativi di creare nuove forme di sviluppo. Helen avrà la fortuna di trovarsi in un contesto familiare, sociale e culturale adeguato. Incontrerà anche una educatrice eccezionale come Anne Sullivan.
Anne Sullivan educatrice
Il metodo educativo Questo invierà a Helen l’educatrice Anne Sullivan che diventerà la sua amica e compagna di una vita. Anne le insegna a rapportarsi con il mondo e con se stessa, ad acquisire il controllo di sé e l’autodisciplina. Attraverso il metodo Tadoma (toccare le labbra e la gola di chi sta parlando) combinato con l’alfabeto manuale, insegna a Helen la comprensione delle cose e la loro rappresentazione mentale. Questo metodo era stato inventato da un’educatrice americana, Sophie Alcorn. I primi due soggetti sordo−ciechi a cui fu insegnato a comprendere il linguaggio verbale con l'aiuto del tatto, appoggiando appunto il pollice sulle labbra e il resto della mano sulla guancia, si chiamavano Tad Chapman e Oma Simpson; dall'unione dei nomi di questi nacque il termine con cui il metodo è ancora oggi conosciuto, precisamente Tadoma.
Anne usa una serie di mediazioni e di percorsi indiretti Anne usa più metodi per favorire gli apprendimenti di Helen: Il Metodo Tadoma Il linguaggio dei gesti (Linguaggio dei segni) con l’uso del tatto sulla mano e le falange delle dita: il Metodo Melossi Esercizi di manualità; uso del corpo, stimolo delle funzioni sensitive e corporee Apprendimento delle regole e del vivere sociale Acquisizione delle abilità e autonomie di base: vestirsi,svestirsi, pulirsi,mangiare da sola
L’importanza del linguaggio sociale per lo sviluppo delle funzioni psichiche superiori Le mediazioni sono fatte di gesti, comportamenti, regole e oggetti L’importante è insegnare a comunicare con l’altro per poi sviluppare la strutturazione del linguaggio interiore che porta alla comprensione del mondo esterno e di sé Oggetti, giochi, esercizi, gli altri , l’ambiente sono le mediazioni che permettono l’organizzazione del mondo interiore e lo sviluppo sia della volontà che della capacità di orientarsi e di scegliere
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