L’età umanistica XV secolo.

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Transcript della presentazione:

L’età umanistica XV secolo

Le istituzioni politiche nell’Italia del Quattrocento scontri incessanti tra le fazioni bisogno di pace e di stabilità politica ambizioni di dominio da parte di individui o famiglie potenti nascita delle SIGNORIE (XIII-XIV secolo) riconoscimento del diritto di ereditarietà del titolo trasformazione in PRINCIPATI (XIV-XV secolo) legittimazione del potere da parte dell’imperatore o del pontefice conseguenze politica interna tutti i poteri sono trasferiti nelle mani del principe formazione della CORTE politica estera il cittadino si trasforma in SUDDITO composta da funzionari e amministratori imposizione di nuove leggi e tasse artisti intellettuali amministrazione della giustizia i principi proteggono e favoriscono la cultura e le arti per procurarsi prestigio internazionale e consenso presso la popolazione fenomeno del MECENATISMO 2 | L’età umanistica

Parole e immagini le corti umanistiche Mantova e i Gonzaga Urbino e i Montefeltro Ferrara e gli Este Il castello di San Giorgio, trasformato in residenza signorile La facciata con i torricini di Palazzo Ducale Il Castello Ducale o di san Michele, commissionato da Niccolò II d’Este 3 | L’età umanistica

Periodizzazione e definizione dell’Umanesimo Si sviluppa alla fine del ‘300, ma raggiunge il suo pieno sviluppo nel ‘400 grandi eventi dividono il secolo in due parti 1453: fine guerra Cento Anni e conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi; 1454: pace di Lodi Fin dalla seconda metà del ‘400 l’Umanista è il cultore delle “Humanae Litterae”, lo studioso dei classici. nell’Umanesimo si scopre la LAICITA’ (valore dell’esperienza mondana e della parola)

Sviluppo dell’Umanesimo Avviene principalmente nella città di Firenze (Repubblica fino al1434 > avvento dei Medici), infatti Petrarca e Boccaccio possono definirsi i precursori di questo periodo storico. Centri dell’Umanesimo furono le città signorili di Urbino (Federico di Montefeltro), Ferrara (Estensi), Mantova (Gonzaga), Bologna (Bentivoglio), Rimini (Malatesta), Milano (Visconti e Sforza) Sviluppo dell’Umanesimo A Venezia l’Umanesimo è civile e pedagogico; a Roma assistiamo ad una rinascita dal 1443; viva a Napoli è la cultura aragonese con Alfonso d’Aragona (1442). Perciò l’Italia è considerabile la culla dell’Umanesimo e del Rinascimento.

Gonzaga Visconti e Sforza Repubblica Malatesta Montefeltro Estensi Milano e Pavia Venezia Repubblica Mantova Ferrara Rimini Malatesta Firenze Urbino Montefeltro Estensi Roma Napoli Aragonesi Medici Papi

La Situazione Economica Rinascita economica dalla grande depressione del ‘300. A Venezia e a Firenze si nota la rinascita dell’antica tradizione mercantile precedentemente indebolita. Riconversione degli investimenti in attività agricole >>> “ritorno alla terra”

La Situazione Sociale La borghesia cittadina tende sempre più ad assimilarsi all’aristocrazia di antica tradizione. Formazione di una élite cittadina. Ritorno alla cultura del “saper vivere” e dell’edonismo del ‘300 celebrata nel Decameron. Viene accentuato il divario tra i vari ceti, con una “svalutazione” della classe contadina.

Gli Intellettuali Le lettere godono di grande prestigio, tanto da essere definite “Humanae Litterae” Élite di acculturati e intellettuali,ricercati e ammirati. Si muovono per l’Italia fra i vari centri urbani,dotati di omogeneità apportata dalla valorizzazione dell’”humanitas”.

Intellettuale Comunale Trae sostentamento dalla propria attività o professione, non dalla sua intellettualità. Partecipa alla vita politica comunale, ricopre cariche pubbliche. Presente nell’ambito atipico di Firenze nel primo periodo dell’Umanesimo (Umanesimo Civile); permane anche in seguito ma la sua figura perde importanza. p. 884

intellettuale comunale Giudice, notaio, insegnante: un professionista in settori non necessariamente connessi all’attività lett. cambiamento con Petrarca Letterato professionista legato a corti e chiesa comunale

Firenze e l’Umanesimo civile La cancelleria di Firenze è luogo di formazione e scambio culturale: I più importanti responsabili sono Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini In essi è vivo il nesso tra letteratura e società, tra cultura e impegno politico (elogio della vita attiva: i saggi hanno l’obbligo di dedicarsi alla politica). Salutati difenderà i valori della florentina libertas contro il filovisconteo Antonio Loschi (Invectiva in Luschum) Vera felicità non si ha nella solitudine ma nella vita associata; la scienza politica deve promuovere le virtù civili.

Intellettuale Cortigiano È collocato nell’ambiente della corte. E’ ai servigi di un Signore o si tratta di un Signore stesso (ad esempio Lorenzo de’ Medici). Su di lui può essere apportato un condizionamento ideologico da parte del signore. Rispetto all’intellettuale comunale denota subordinazione al potere (con relativa perdita dell’autonomia) Professionalità dell’attività di intellettuale.

nel '400 cortigiani Aternativa:la scelta ecclesiastica Corti: ROMA Disponibile anche alla prod.artistica non religiosa Deciso condizionamento ideologico CORTE: Ambiente raffinato e riconoscimento sociale Corti: ROMA NAPOLI MILANO FERRARA URBINO Gli intellettuali sono cortigiani Ospitati Stipendiati valutati Si dedicano alla letteratura Ma svolgono anche incarichi e mansioni non pertinenti

Indipendenza da un signore: la condizione clericale Benefici ecclesiastici. Ordini sacerdotali che implicano l’obbligo del celibato. Esempi: Petrarca, Boccaccio e in seguito Poliziano, Ariosto. Ricerca di cariche come vescovo o cardinale> grandi Signori non dissimili da quelli laici.

Il Pubblico Ritorno al latino come lingua esclusiva. Produzione culturale a circuito chiuso rivolta ad un’élite colta e aristocratica. Distacco fra pubblico “alto” e “basso”. Produzione “popolare” con introduzione della stampa per diffondere la cultura e aumentare l’alfabetizzazione.

Intellettuale cortigiano Gli intellettuali Intellettuale cittadino Intellettuale cortigiano Chierico sopravvive soltanto nell’ambito culturale atipico della Firenze repubblicana e finché rimangono stabili gli ordinamenti comunali non trae sostentamento dalla sua attività di intellettuale, ma svolge le libere professioni e ricopre cariche pubbliche anche importanti la sua attività culturale è caratterizzata da un forte impegno civile il pubblico a cui si rivolge è costituito dai concittadini è la figura più diffusa presso le corti signorili e principesche si dedica esclusivamente all’attività intellettuale alle dipendenze del signore (lavora come segretario, bibliotecario, precettore e spesso gli vengono affidati anche incarichi diplomatici o politici) la sua libertà d’espressione dipende dall’atteggiamento dei principi mostra generalmente distacco nei confronti della politica e delle questioni sociali il pubblico a cui si rivolge è costituito dalla corte, una ristretta cerchia di persone colte lavora al servizio dei papi, dei vescovi e dei cardinali, che conducono vita da principi e sono amanti delle lettere e delle arti si dedica esclusivamente all’attività intellettuale (spesso però deve accettare incarichi di tipo politico o diplomatico) non è obbligato a trattare argomenti religiosi, ma gode di notevole autonomia nelle sue scelte artistiche il pubblico a cui si rivolge è costituito da una ristretta cerchia di persone colte 4 | L’età umanistica

La mentalità in età umanistica visione antropocentrica l’esistenza terrena non è subordinata a quella celeste esaltazione della dignità dell’uomo studia humanitatis il progresso della civiltà è frutto delle migliori facoltà umane (intelligenza e operosità) l’uomo è protagonista e autore della storia il ruolo dell’uomo le discipline letterarie acquistano centralità per la formazione culturale e morale dell’uomo La nuova concezione della realtà umana il sapere la storia della civiltà il Medio Evo è stato un periodo di barbarie e decadenza rispetto all’epoca precedente il rapporto con i classici è necessario far ritorno ai valori e alla cultura dell’età classica i testi degli autori antichi rappresentano un modello di perfezione per lo stile e i contenuti principio di imitazione (creativa) mito della rinascita 5 | L’età umanistica

Il neoplatonismo rinascimentale Gli uomini del Rinascimento fiorentino svilupparono nuove concezioni, in cui il Mondo assume un aspetto dinamico dove l'uomo altro non é che un gradino intermedio tra l'essere e Dio. L'essere umano non è più visto come qualcosa di casuale o fortuito, ma, al contrario, funzione di una causa, e finalizzato al raggiungimento dell'unità con il resto delle cose attraverso l'intelletto, ultimo gradino prima della Divinità. Nel pensiero di Cusano l’uomo è definito ‘microcosmo’ in quanto ‘contrae’ in sé tutte le cose e poiché è ‘implicazione’ delle immagini di tutte le cose.

L'uomo acquista così una sua dignità perchè, appunto, non più passivo e supino alla Natura, ma quanto più  attivo tanto più tende alla perfezione. Ficino concepisce la realtà come una successione di gradi decrescenti di perfezione, in cui l’anima rappresenta il ‘nodo di congiunzione’ fra il mondo superiore (dio e gli angeli) e quello inferiore (forma e materia). Secondo Pico della Mirandola l’uomo, unico fra le creature, è stato posto al confine di due mondi e senza una natura predeterminata, così che egli può essere l’artefice di se stesso, degenerando nelle cose inferiori come i bruti, ma anche elevandosi alla vita del puro intelletto come gli angeli: “Ti posi nel mezzo del mondo perché di là meglio tu scorgessi tutto ciò che è nel mondo. Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché da te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto” (Discorso sulla dignità dell’uomo).

La filologia FILOLOGIA nuovo interesse per gli autori classici ricerca di antichi manoscritti perduti scoperta della prospettiva storica nascita della FILOLOGIA le testimonianze del passato non devono essere interpretate attraverso le proprie concezioni etiche, culturali, estetiche o religiose, ma devono essere collocate nel loro tempo per essere comprese nel loro significato originario può portare anche allo smascheramento di alcuni documenti storici falsi disciplina che studia i testi antichi e li ricostruisce con metodo critico per riportarli alle condizioni originali quando possibile, procede attraverso un accurato confronto tra le varie copie di un’opera ad es. Lorenzo Valla e la “donazione di Costantino” si basa su conoscenze di tipo linguistico e storico 6 | L’età umanistica

La Filologia (sulle orme di Petrarca) Differenza qualitatativa del modo di accostarsi ai classici. Riacquisito “senso della storia”. Nascita dell’idea del carattere relativo dei prodotti della civiltà umana. Precisa conoscenza del latino classico. I testi tradotti nel Medioevo vengono ritradotti correttamente, con conoscenza del contesto storico, senza sovrasensi allegorici, con analisi critica delle fonti e dei fatti, confutando le auctoritates. Dimostrazione del filologo Lorenzo Valla del falso storico della “Donazione di Costantino”.

La Riscoperta dei Testi Antichi Ampliamento quantitativo della conoscenza dell’antichità, anche grazie al ritorno della cultura greca, presupposto indispensabile. Riscoperta degli autori latini dimenticati, le cui opere furono reperite in biblioteche sparse per l’Europa. Rinvenimento del “De Rerum Natura”.

Nuovi valori Attualizzazione dei classici Il mondo classico come chiave di lettura per meglio comprendere il presente. Nuova concezione umana: antropocentrismo Rivalutazione del corpo umano (Manetti) e nuova pedagogia (primato di autori e testi da leggere, interrogare, commentare, ma anche educazione fisica, per uno sviluppo integrale dell’uomo) Maestri: a Verona > Vittorino da Feltre A Ferrara > Guarino da Verona Visione ottimistica dell’uomo. Riscoperta del sentimento religioso. Rivendicazione del valore autonomo della realtà mondana: edonismo, naturalismo, concretezza, curiositas, valori economici (valore del tempo).

Conciliazione tra lettere classiche e cristiane Volontà di sintesi tra messaggio cristiano e classicità restaurata (coesistenza moderata, mai scontro) Umanesimo civile fiorentino (I metà ‘400): Valorizzazione delle virtù attive, della retta convivenza Polemica contro l’ascetismo medievale Umanesimo “cosmico” (II metà del ‘400) Tensione religiosa, ripresa studi teologici, rinnovamento della religiosità anche in direzione contemplativa (conciliazione di PLATONE e della BIBBIA) Marsilio Ficino Giovanni Pico della Mirandola pp. 50-51 T5

Decompartimentazione del sapere Generale apertura delle discipline Empiria Applicazione tecnica delle conoscenze Leon Battista Alberti Leonardo

Gli artisti, gli artigiani, gli esperti nelle arti meccaniche diventano uomini di cultura L’artista modifica in positivo il proprio prestigio e il proprio ruolo sociale LEONARDO da Vinci: La “sperienzia” “omo sanza lettere” Le scienze meccaniche

Magia e astrologia Mode culturali del periodo: Si riscopre la tradizione ermetica Si ha bisogno di una protezione da parte di forze superiori in un’ epoca di forti mutamenti Pratiche misteriche cementano la coesione tra i gruppi intellettuali Astrologia, cosmologia , magia neoplatoniche: rompono il determinismo aristotelico e aprono alla concezione della trasformabilità senza limiti della natura

Luoghi di produzione e di circolazione letteraria Corte Biblioteca Università Bottega dello stampatore Accademia Cenacolo Studiolo del letterato

Corti Vengono viste come centro del potere signorile Sono il centro della cultura, nelle sue manifestazioni letterarie e artistiche Il mecenatismo principesco sostiene e protegge l’attività degli umanisti molto valorizzate le discipline artistiche come la danza e il canto a cui il signore non poteva sottrarsi Identificabili con uno spazio concreto e ideale (palazzo)

Cenacoli I cenacoli erano aggregazioni volontarie inizialmente informali Gruppi di umanisti si riunivano per discutere liberamente dei propri studi e dei problemi filosofici ed etici in casa di uno di loro, in un convento o in una sede messa a disposizione dal potere politico Nascono dall’esigenza del confronto fra posizioni diverse, dallo scambio di esperienze intellettuali, del dialogo aperto.

Il cenacolo nasce per un bisogno di identità dei nuovi gruppi intellettuali e per un nuovo modo di concepire la conoscenza Il significato di verità viene modificato: non è più assoluta e dogmatica ma processuale e relativa Il genere del dialogo si afferma in relazione al valore della discussione L’epistola è una nuova forma di comunicazione fra i membri del cenacolo o di vari cenacoli

Accademie Si sviluppano dalla metà del ‘400, talora indipendenti dal signore, talora sotto la sua protezione Sono dei cenacoli che non mantengono una struttura non formalizzata ma si organizzano Hanno forme più fisse e centralizzate e si fondano su rituali precisi e anche su veri e propri cerimoniali Le riunioni avvengono periodicamente e si consolida la pratica del banchetto

Importanti accademie: platonica a Firenze, pontaniana a Roma e pomponiana a Napoli. Accademia platonica: studio e diffusione delle opere di Platone mediante la loro traduzione in latino Accademia pontaniana: discussione argomenti di letteratura classica (ad esempio: Livio e Seneca) Accademia pomponiana: cultura antiquaria rivolta allo studio dei classici e di tutto il repertorio artistico-monumentale dell'antico

Biblioteche Nuova forma di organizzazione che può essere pubblica o creata da privati o anche promossa dal principe-mecenate A volte può trattarsi di biblioteche specializzate che si limitano a raccogliere codici antichi e manoscritti Le biblioteche tendono ad accogliere nuova produzione libraria a stampa e alcune si specializzano nel reperimento di opere relative a particolari avvenimenti storici Il bibliotecario è un noto umanista

Università Ha un ruolo minore rispetto alle altre forme di organizzazione culturale Rimane legata alla tradizione medievale restando in parte estranea all’Umanesimo Solo alcune università più recenti diventano centri di diffusione dell’Umanesimo Fornisce preparazione professionale agli uomini di legge e ai medici dipendendo dal potere politico

Stamperie Luogo di incontro degli umanisti - insieme alla bottega del libraio I primi stampatori (protipografi) avevano bisogno dei consigli e dell’esperienza degli umanisti Nascono i primi esemplari di stampa (incunaboli), libri di medio formato contenenti opere classiche e di umanisti Ci sono due tipi di pubblico, uno più alto a cui si rivolgono gli umanisti e l’altro popolare a cui si rivolgono i predicatori

Il libro contribuisce a togliere alla scrittura il suo carattere sacro e solenne Modifica inoltre il rapporto con l’immagine che perde importanza La lettura diviene sempre più astratta: è muta e favorisce l’alfabetizzazione Il libro a stampa è più stabile di quello scritto a mano, La lingua viene fissata Importante stampatore > Aldo Manuzio (Venezia) che diffonde l’editoria

Limiti del mercato librario Mancata tutela del diritto d’autore Non si afferma come risorsa Chiesa: Indice Controllo sulla stampa Potere politico Pochi intellettuali vivono dei proventi delle pubblicazioni a stampa

Latino e volgare Prima metà del Quattrocento Seconda metà del vengono adottati generi letterari antichi (orazione, dialogo, epistola) Prima metà del Quattrocento affermazione del culto umanistico dei classici predominio del LATINO come lingua letteraria conseguenze riduzione del pubblico il volgare resta relegato agli usi pratici e alle opere letterarie di destinazione popolare il fiorentino trecentesco nobilitato dallo stile dei classici latini modello Seconda metà del Quattrocento sperimentalismo linguistico e letterario scelta del VOLGARE come lingua della cultura una minoranza di intellettuali colti pubblico frattura tra la lingua letteraria e la lingua parlata la maggioranza della popolazione parla il dialetto conseguenza 7 | L’età umanistica

Latino e volgare TRE FASI DIVERSE 1380-1469 prevalenza del latino umanistico (su modello dei classici) che diventa la lingua letteraria dominante. 1469-1492 rinascita del volgare: periodo dell’ Umanesimo volgare. 1492-1545 predominio del volgare che ritorna la lingua letteraria dominante.

STUDI LINGUISTICI NEL ‘400 Si normalizzano la lingua, la grammatica e la punteggiatura: nasce la linguistica storica. Tesi di Flavio Biondo: il volgare risulta da un processo storico di corruzione ed evoluzione del LATINO, a contatto con gli idiomi dei barbari invasori La stampa dà un contributo importante per la normalizzazione della lingua. Prime grammatiche del volgare fiorentino

1^fase: Umanesimo latino LATINO VOLGARE Usato nei dialoghi, nei trattati, nelle epistole, nelle orazioni, nelle invettive. Saggistica e filologia primeggiano su poesia o narrativa. Latino modellato nel lessico e nella sintassi su quello classico: è diverso da quello usato nel medioevo. Escluso dalla letteratura alta: utilizzato negli ambiti più bassi e familiari. Riservato alla vita pratica e civile(lingua ufficiale nei tribunali, usato nelle prediche e nelle rappresentazioni pubbliche).

2^ fase: RIAFFIORA IL VOLGARE Il Certame Coronario (1441) Gara di poesia in volgare promossa da Leon Battista Alberti sul tema della vera amicizia premio: una corona di alloro in argento tra gli 8 concorrenti nessuno vinse È comunque una tappa importante per lo sviluppo della letteratura in volgare

Dialoghi “Della famiglia” di L..B. Alberti E’ in volgare e ne contiene la difesa Le tesi sostenute sono: può giovare a molti essendo comprensibile ad un maggior numero di persone (cfr. “Convivio” di Dante) Usato e regolato dai dotti può diventare una lingua raffinata pari al latino

Età di Lorenzo il Magnifico Egli promosse l’uso del volgare come lingua ufficiale della cultura e delle corti. Lingua cortigiana fondata sul volgare depurato da elementi dialettali e influenzato dal latino. Volgare impiegato nella vita quotidiana, diverso da quello impiegato in letteratura (rielaborazione dotta). LEGGI PAG. 59 T1 PAG. 63 T2

2^-3^fase: Riaffermazione del volgare LATINO: Resta la lingua incontrastata di scienze, atti giudiziari, verbali nei processi, insegnamento universitario e Chiesa. Rimane imbalsamato nel classicismo ciceroniano: lingua morta. VOLGARE Lingua raffinata usata anche dai dotti Si rivolge a masse popolari alte (posizione tradizionalista e antiumanistica)

Principio di Imitazione nelle arti Imitazione della bellezza e della perfezione classica in ogni campo. Imitazione non passiva ma creativa. Classici visti come modelli passati che rapportiamo al presente. Riscoperta del nudo e della bellezza del corpo umano. Principio che si applica anche alla vita civile.

In particolare, nella lingua: PRINCIPIO DI IMITAZIONE FINE ‘400: uso prevalente del latino POLEMICA CORTESE – POLIZIANO: Cortese:si ispira al modello ciceroniano in un rapporto di emulazione Poliziano: rielaborazione, pluralità modelli, docta varietas (p. 937) > dice di evitare di diventare scimmie e pappagalli (imitatori pedanti) di Cicerone

PRINCIPIO DI IMITAZIONE INIZIO ‘500: ripresa del volgare POLEMICA BEMBO - PICO Bembo: riprende la linea di Cortese: rapporto di emulazione con Cicerone, Virgilio, Boccaccio e Petrarca Pico: riprende la linea di Poliziano : rielaborazione dei modelli di tutti i buoni scrittori (eclettismo)

Poliziano Nacque a Montepulciano nel 1454 Epistola a Paolo Cortese sul problema dell’ imitazione : Poliziano sosteneva la tesi della “Docta varietas” ovvero il bisogno di imparare da tutti i grandi scrittori del passato assimilandoli e rielaborandoli in base a esigenze espressive proprie Assimila tradizione classica greca e latina e tradizione volgare ispirandosi a Petrarca e agli stilnovisti

Pico della Mirandola IL RISCATTO DEI MODERNI: Riprende le tesi sostenute da Poliziano Scrive un trattato sull’imitazione indirizzato a Bembo in cui esalta l’importanza e la necessità dell’educazione, e la superiorità dei moderni nei confronti degli antichi per quanto riguarda la conoscenza della natura

Pietro Bembo Nato nel 1470 a Venezia da una famiglia piuttosto autorevole. Nel 1491 incontra Poliziano e si avvicina agli studi classici Assume un ruolo di primo piano nel dibattito rinascimentale sulla questione della lingua. I trattati più importanti sono “De imitatione” e “Prose della volgar lingua”

“DE IMITATIONE” di Bembo Pubblicato nel 1512 Polemica contro G.F.Pico della Mirandola Ripropone le tesi sostenute da Paolo Cortese contro Poliziano Imitazione unica: Virgilio e Cicerone per la poesia e la prosa latina, Petrarca e Boccaccio per quella in volgare

“PROSE DELLA VOLGAR LINGUA” di Bembo Pubblicato nel 1525. Esalta la scrittura e il ruolo superiore degli intellettuali. La scrittura è basata su regole fisse, sul modello petrarchesco (poesia) e su quello boccacciano (prosa). La proposta di Bembo è l’unica in grado di cementare il carattere linguistico della nostra letteratura (carattere omogeneo e unitario di italianità)

“LE PROSE DELLA VOLGAR LINGUA” 2

QUESTIONE DELLA LINGUA (‘500): TRE TESI Tomo 2 par. 2.2 QUESTIONE DELLA LINGUA (‘500): TRE TESI ARCAIZZANTE sostenuta da Bembo: seguita dai letterati, proponeva una lingua basata sui modelli trecenteschi. Imitazione di una norma fissa e immobile. FIORENTINO VIVO sostenuta da Machiavelli: imponeva la priorità dell’uso del volgare fiorentino. CORTIGIANA sostenuta da Castiglione: unione del volgare toscano con i migliori volgari regionali, lingua delle corti (eclettismo)

storiografia e memorialistica Forme letterarie in età umanistica genere caratteristiche autori epistole non si tratta di una comunicazione di tipo privato, ma di uno strumento di discussione o divulgazione di questioni culturali Poggio Bracciolini Angelo Poliziano dialoghi e trattati si ispirano ai grandi modelli classici (Platone e Cicerone) rappresentano il mezzo più adatto per trasmettere i contenuti del dibattito ideologico di età umanistica affrontano tematiche molto varie argomento filosofico-morale: Pico della Mirandola Marsilio Ficino argomento politico: Coluccio Salutati Giovanni Pontano argomento artistico: Piero della Francesca Leon Battista Alberti argomento linguistico e filologico: Leonardo Bruni Lorenzo Valla Prosa latina storiografia e memorialistica si ispirano ai grandi modelli latini (Sallustio, Livio, Tacito) la storia non è più considerata come disegno della provvidenza divina, ma come opera dell’uomo dedicano grande attenzione alle vicende politiche e alla descrizione delle diverse tradizioni culturali storiografia: Leonardo Bruni Poggio Bracciolini memorialistica: Enea Silvio Piccolomini 8 | L’età umanistica

Poesia in volgare Forme letterarie in età umanistica genere caratteristiche autori poesia lirica apprezzata soprattutto in ambiente cortigiano le soluzioni formali e tematiche sono ancora incerte e provvisorie Iacopo Sannazaro Matteo Maria Boiardo canti carnascialeschi e poesia burlesca produzione legata alla celebrazione di alcune feste popolari (soprattutto il carnevale) si basa sull’esaltazione della giovinezza e dei piaceri e sul capovolgimento dei valori e dei comportamenti convenzionali Lorenzo de’ Medici Angelo Poliziano il Burchiello Poesia in volgare poemetti mitologici ed encomiastici riprendono stili e tematiche diffusi nella letteratura classica si tratta di una poesia prevalentemente narrativa e descrittiva Lorenzo de’ Medici Angelo Poliziano poesia bucolica si ispira alla poesia bucolica greca e latina costituisce l’esempio più raffinato del nuovo gusto classicheggiante esalta il desiderio di una vita naturale e spontanea (critica agli intrighi e al lusso delle corti) Iacopo Sannazaro poema epico-cavalleresco una poesia colta e raffinata che prende spunto dalla tradizione orale e popolare dei cantari può ispirarsi alla tradizione comico-burlesca si propone di esaltare il codice cortese-cavalleresco e di farlo rivivere nell’ambiente delle corti quattrocentesche Luigi Pulci (poema eroicomico) Matteo Maria Boiardo 9 | L’età umanistica

sacre rappresentazioni Forme letterarie in età umanistica genere caratteristiche autori Prosa in volgare novellistica prende spunto dal modello di Boccaccio in alcune raccolte è evidente lo scopo didascalico o moraleggiante trionfa il gusto per il motto tagliente e la battuta di spirito Giovanni Gherardi da Prato Masuccio Salernitano Antonio Manetti Poesia latina poesia lirica si ispira ai grandi modelli latini (Catullo, Tibullo e Ovidio) si tratta di versi musicalmente eleganti e raffinati Giovanni Pontano Teatro in volgare sacre rappresentazioni sono destinate a un pubblico popolare sono spettacoli di ispirazione religiosa, ma accolgono anche spunti di tipo laico e comico Feo Belcari Bernardo Pulci Lorenzo de’ Medici favole pastorali sono destinate al pubblico colto e raffinato della corte prendono ispirazione dalla mitologia classica e dalla poesia bucolica Angelo Poliziano Niccolò da Correggio Matteo Maria Boiardo 10 | L’età umanistica

Parole e immagini gli incunaboli con il termine “incunabolo” si fa riferimento a un libro stampato tra la metà e la fine del XV secolo con la tecnica dei caratteri mobili; a volte è detto anche “quattrocentina”, proprio per indicare l’epoca di produzione Un’immagine dell’incunabolo del Canzoniere e dei Trionfi di Francesco Petrarca stampato a Venezia da Vindelino da Spira (1470) Una copia dell’Hypnerotomachia Polyphili di Francesco Colonna pubblicata da Aldo Manuzio (1499) 11 | L’età umanistica

SITOGRAFIA UTILE http://italiano.loescher.it/la-letteratura-italiana-in-rete.n1826 http://italiano.loescher.it/cinema-e-letteratura.n1570