Sociologia della Devianza (docente: Livia Pomodoro) Tutorship 02 Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 21 maggio 2008
Relazione immigrazione / criminalità: il dibattito criminologico in Italia Un dibattito recente, sulla scorta della trasformazione in “paese di immigrazione” Verità consolidate: equazione straniero = criminale Scarsità della tradizione scientifica al riguardo: tema nuovo, “politicamente scorretto” e suscettibile di scatenare reazioni di impopolarità
Relazione immigrazione / criminalità: anni 50 / 60 Immigrazione interna dal Meridione e Triveneto alle regioni del “Triangolo Industriale” Anni ’70: ricerche sul rapporto criminalità – immigrazione meridionale Risultati: netta sovra-rappresentazione degli immigrati meridionali nella popolazione carceraria; problemi di devianza minorile per le seconde generazioni; diffusione di stereotipi “razzisti” nei confronti degli immigrati (transfert dell’identità deviante individuale al gruppo) Motivazioni? Propensione differenziale a delinquere o azione repressiva “mirata” delle forze di polizia?
Relazione immigrazione / criminalità: dibattito sull’immigrazione straniera / 1 Punti condivisi dalle diverse posizioni: a) c’è un’evidente sovra-rappresentazione degli immigrati stranieri fra gli autori di reato e i condannati-carcerati nelle statistiche giudiziarie e sulla delittuosità; b) tale sovra-rappresentazione è presente in quasi tutti i reati violenti e predatori, ma con forti differenze a seconda del tipo di reato; c) tale sovra-rappresentazione non si distribuisce ugualmente fra i diversi gruppi nazionali, ma con gradi di concentrazione dipendenti dal tipo di reato e dall’area di provenienza all’interno dello stesso gruppo;
Relazione immigrazione / criminalità: dibattito sull’immigrazione straniera / 2 Punti condivisi dalle diverse posizioni: d) tale sovra-rappresentazione colpisce in modo differente le diverse regioni del nostro paese (con un’elevata concentrazione nelle nostre regioni centro-settentrionali); e) tale sovra-rappresentazione incide differentemente a seconda della fase migratoria in cui il migrante si trova (colpisce prevalentemente gli immigrati in condizione di irregolarità e di marginalità sociale); f) Tale sovra-rappresentazione incide differentemente a seconda del genere del soggetto immigrato (colpisce in netta prevalenza il genere maschile rispetto a quello femminile).
Relazione immigrazione / criminalità: interpretazione del fenomeno / 1 Approccio “realista”: gli immigrati hanno effettivamente una maggiore propensione a delinquere rispetto agli “autoctoni”… Marzio Barbagli (deprivazione relativa): il motivo è da ricercare nella povertà “relativa” dei migranti rispetto al contesto in cui vivono. Mete sociali uguali, ma minori possibilità di raggiungerle, innescano questa propensione differenziale alla devianza Asher Colombo (interazionismo simbolico + etichettamento): la deprivazione spiega solo le cause iniziali della devianza; successivamente interviene un processo di interazione con le definizioni ostili ai migranti presenti nella società italiana ed un rafforzamento dell’identità deviante di alcuni gruppi
Relazione immigrazione / criminalità: interpretazione del fenomeno / 2 Approccio “critico”: la notevole rappresentazione rappresenta l’esito delle (nuove) strategie di controllo delle agenzie ufficiali preposte all’uso dello strumento penale (polizie e magistratura) Salvatore Palidda, Loïc Wacquant: è in atto una complessiva operazione di “criminalizzazione della povertà”, che spinge a considerare pericolosi in sé (e quindi potenzialmente devianti) intere categorie di soggetti, a prescindere dall’effettivo apporto individuale alla devianza Massimo Pastore: il sistema giudiziario italiano contribuisce alla sovra-rappresentazione dei migranti nelle statistiche giudiziarie, a causa della presenza di oggettivi svantaggi per tali autori di reato-imputati rispetto agli autoctoni Alessandro Dal Lago: gli immigrati sono largamente vittima di un complesso processo di “costruzione sociale della devianza”, teso ad individuare nel migrante il “nemico pubblico numero uno” della nostra società ed a compattarla contro tale nemico
Relazione immigrazione / criminalità: interpretazione del fenomeno / 3 Altri approcci “intermedi”: Dario Melossi: la questione della criminalità degli immigrati ha assunto una sorta di “funzione specchio” delle disfunzioni e dei comportamenti illeciti già esistenti nel nostro paese: da un lato i migranti riproducono nelle proprie modalità devianti schemi comportamentali illeciti già disponibili nel nostro paese; dall’altro, attraverso l’ostilità nei confronti degli immigrati e la loro demonizzazione, la società italiana cerca di rimuovere o allontanare i giudizi negativi su se stessa Vincenzo Ruggiero: il ruolo degli immigrati all’interno dei settori criminali e delle economie illegali è per larghi versi equiparabile a quello ricoperto da tali soggetti all’interno dei mercati “ufficiali” del lavoro (processo di sostituzione nei settori “dequalificati” di tali economie)
Per ulteriori approfondimenti… BANDINI T., GATTI U. et aa. – “Criminologia. Vol.II – Il contributo della ricerca alla conoscenza del crimine e della reazione sociale”, Giuffrè, 2004; BARBAGLI M. – “Immigrazione e reati in Italia”, Il Mulino, 2002; COLOMBO A. – “Etnografia di un’economia clandestina: immigrati algerini a Milano”, Il Mulino, 1998; DAL LAGO A. – “Non persone. L’esclusione dei migranti in una società globale”, Feltrinelli, 1999; MELOSSI D. – “Stato, controllo sociale e devianza”, Bruno Mondadori, 2002; PALIDDA S. – “Mobilità umane. Introduzione alla sociologia delle migrazioni”, Raffaello Cortina, 2008; WACQUANT L. – “Punire i poveri. Il nuovo governo dell’insicurezza sociale”, DeriveApprodi, 2006.
Per ogni ulteriore domanda o suggerimento relativamente alla ricerca presentata: cristian.poletti@unimib.it Per ogni eventuale richiesta di chiarimenti, fonti bibliografiche, per suggerimenti o quant’altro, il mio indirizzo e-mail è cristian.poletti@unimib.it Grazie per l’attenzione.