Il gioco dei livelli di organizzazione

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Transcript della presentazione:

Il gioco dei livelli di organizzazione Gli esseri viventi sono sistemi cellulari complessi caratterizzati da una serie di proprietà quali l’organizzazione in livelli strutturali, l’unicità, l’autoregolazione. Il gioco sui livelli di organizzazione può essere utile per affrontare in classe tali aspetti spesso trascurati nella didattica. I concetti di livelli di organizza-zione e di regolazione attraversano in maniera trasversale tutta la biologia (soprattutto quella evolutiva), e rivestono particolare importanza alla luce della recente epistemologia. E’ pertanto utile una loro corretta acquisizione anche mediante attività coinvolgenti come il gioco.

Descrizione Gli alunni di una classe sono divisi in due squadre ciascuna delle quali nomina un caposquadra. A turno i capisquadra estraggono un cartellino dal cestino e, dopo essersi consultati con la squadra, lo dispongono sul livello di organizzazione corrispondente. Se la collocazione è giusta viene attribuito un punto. Un ulteriore punto viene assegnato se la squadra è in grado di fornire una definizione esatta del livello di organizzazione indicato. Vince la squadra che totalizza più punti.

Obiettivi didattici Capire gli esseri viventi come sistemi scomponibili in parti Cogliere il concetto di livello di organizzazione gerarchica di un essere vivente Individuare le proprietà emergenti di ogni livello di organizzazione

PARTICELLA SUBATOMICA BIOSFERA BIOMA ECOSISTEMA COMUNITA’ BIOTICA POPOLAZIONE ORGANISMO APPARATO ORGANO TESSUTO CELLULA ORGANULO AGGREGATO MOLECOLARE MACROMOLECOLA MOLECOLA ATOMO PARTICELLA SUBATOMICA

LA FATA BENDATA

LA FATA BENDATA

La fata bendata : perché nasce un maschietto e perché nasce una femminuccia? La favola La mamma e il papà di Lorenzo e Chiara decidono di donare un fratellino o una sorellina a Lorenzo e a Chiara. Di buon mattino si vestono con gli abiti più belli e prima di partire per raggiungere nel bosco l’antro della fata bendata, la mamma si infila due anelli d’oro, uno per mano, mentre il papà mette ad una mano un anello d’oro e all’altra uno d’argento. E’ la condizione che ha imposto la fata bendata perché un bimbetto nasca maschio o femminuccia. Raggiunto l’antro della fata bendata, la mamma e il papà si siedono davanti alla fata bendata e, timorosi, le porgono le loro mani. La fatina sorridendo cerca, annaspando nell’aria perché non vede, una mano della mamma ed una del papà e toccando le dita sfila l’anello e lo mette in un piccolo scrigno. Ciascuna mano della mamma ha un anello d’oro, ma la mano del papà, presa dalla fatina, può avere o l’anello d’oro o quello d’argento. Dopo aver ringraziato la fatina, i genitori di Lorenzo e Chiara escono dall’antro e aprono lo scrigno. Se lo scrigno conterrà un anello d’oro e uno d’argento nascerà un maschietto, se invece conterrà due anelli d’oro nascerà una femminuccia. Quando il bimbo nascerà lo scrigno con i due anelli d’oro sarà donato alla bimbetta e quello con un solo anello d’oro e l’altro d’argento al piccino. Questa volta la fatina bendata ha riempito lo scrigno con due anelli d’oro e quindi a Lorenzo e a Chiara arriverà una sorellina.

(da una favola di Clementina Todaro) La fata bendata (da una favola di Clementina Todaro) Rit: Maschio o femmina / la fata degli anelli Fratellino o sorellina / lei te lo svelerà (2 volte) Se tu vuoi sapere / se il tuo fratellino Nascerà maschietto / oppure femminuccia Un anello ad ogni mano / metteranno i genitori Due d’oro per la mamma / oro argento per il papà Rit.: Maschio o femmina / la fata degli anelli Nel suo antro magico / la fata bendata Un anello sfilerà / dalla mamma e dal papà Poi metterà gli anelli / dentro ad uno scrigno Quando il bimbo nascerà / glielo regalerà Rit.: Se nello scrigno / ci son due anelli uguali Una bambina / dopo poco nascerà; Se nello scrigno / gli anelli son diversi Un bel bambino / dopo poco nascerà Se sei una bambina / avrai due anelli d’oro Se invece sei un bambino / uno è d’oro e l’altro è argento Sono i due anelli / che la fata bendata Ha scelto per te / dai tuoi genitori

I concetti chiave La favola si riferisce alla teoria cromosomica dell’eredità. Il sesso nel moscerino dell’aceto, come quello dell’’uomo e di tutti i mammiferi, è determinato da una coppia di cromosomi sessuali: X e Y. La femmina ha due cromosomi sessuali X (XX), il maschio ha un cromosoma X ed uno Y (XY). Le uova, le cellule sessuali femminili, portano tutte un cromosoma X; gli spermatozoi, le cellule sessuali maschili, portano per metà un cromosoma X e per metà un cromosoma Y. La cellula uovo X è fecondata a caso da uno spermatozoo che contiene la X o da uno spermatozoo che contiene la Y. La probabilità di ottenere uova fecondate XX, femmine, e quella di ottenere uova fecondate XY, maschi, è pertanto uguale. I maschi ricevono il cromosoma X solo dalla madre, mentre tutte le femmine ricevono la X anche dal padre.

Approfondimento 1 Un giorno Lorenzo ritrova il suo scrigno con un solo anello d’oro e corre dal papà per ringraziarlo del dono. Il papà abbracciandolo gli dice che per l’anello d’oro deve ringraziare la mamma, perché la fatina bendata aveva incontrato nel buio la mano del papà con l’anello d’argento e una della mamma con l’anello d’oro.

Approfondimento 2 Lorenzo abbracciando la mamma le sussurra poi all’orecchio che avrebbe regalato il suo anello d’oro al suo figlioletto maschio. La mamma sorridendo gli fa osservare che non è possibile che lui possa donare il suo anello d’oro al suo figlioletto maschio, perché se la fatina bendata gli avesse sfilato l’anello d’oro per metterlo nello scrigno, in esso sarebbero finiti due anelli d’oro e quindi sarebbe nata una femminuccia. La fatina bendata, senza vedere, riempie infatti gli scrigni in modo che ogni maschietto riceva in dono un solo anello d’oro dalla mamma ed ogni femminuccia riceva in dono due anelli d’oro, uno dalla mamma ed un altro dal papà.