Progetto a cura di Lecchi Christian, Piacentini Daniel, Rossi Matteo, Valli Michael, Valtellina Daniel, Prof.ssa Sodaro Mirella. Presentazione per il concorso.

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Transcript della presentazione:

Progetto a cura di Lecchi Christian, Piacentini Daniel, Rossi Matteo, Valli Michael, Valtellina Daniel, Prof.ssa Sodaro Mirella. Presentazione per il concorso Lifebility Junior 2015.

Nascita del progetto … Il progetto nasce come supporto didattico rivolto agli alunni dell’indirizzo “Biotecnologie ambientali” di questo istituto, per dimostrare il lato pratico di alcuni argomenti di studio come le reazioni biochimiche e i microorganismi (in particolar modo la loro azione saprofitica). Il titolo “Non scartiamo la cura” prende spunto dal fatto che a partire da scarti alimentari si arriva alla produzione di un fitofarmaco… una cura!

… e la sua crescita Il progetto (che consisteva inizialmente solo nel compostaggio) è stato ampliato e diviso essenzialmente in 4 fasi: Produzione del compost; Allestimento dell’orto (crescita delle piante); Produzione di fitofarmaci (controllo, sterilizzazione e confezionamento); Sensibilizzazione alla fitoterapia e commercializzazione.

Come ci colleghiamo con expo 2015? Il cibo è vita, ma anche gli scarti possono esserlo! Il cibo nei paesi sviluppati è spesso sprecato perché si vive nell’abbondanza, e gli scarti di cibo vengono visti come un problema, non come una risorsa. Seguendo adeguate procedure possono essere trasformati (in maniera del tutto naturale e quindi spontanea) in terriccio molto fertile chiamato appunto compost. Il compost essendo ricco di sostanze organiche è indicato per qualunque tipo di coltivazione.

Il nostro ciclo produttivo

Compiti e componenti Gruppo del progetto: Lecchi Christian: ricerca di informazioni riguardo alle reazioni biochimiche, traduzione inglese, esposizione; Rossi Matteo: realizzazione della scaletta degli argomenti e della presentazione finale, monitoraggio parametri compost, esposizione; Piacentini Daniel: ricerca di informazioni riguardo a tutto il processo di produzione di un fitofarmaco, monitoraggio parametri compost, esposizione; Valli Michael: raccolta e sintesi di tutte le informazioni riguardanti il progetto, traduzione inglese, esposizione; Valtellina Daniel: realizzazione della scaletta degli argomenti, dei documenti informatici necessari al tutor e alle aziende contattate, della presentazione finale, mantenimento contatti con possibili sponsor e dirigente d’istituto, esposizione.

Aiuti esterni: Compagni della classe 4° A corso biotecnologie ambientali: ricerca di informazioni utili al mantenimento del compost, alla coltivazione delle piante e alle loro caratteristiche farmacologiche, analisi microbiologiche del compost; Compagni della classe 5° A corso biotecnologie ambientali: attuazione processo di produzione del fitofarmaco e sterilizzazione; Professoressa Mirella Sodaro: coordinazione e controllo delle varie fasi del processo e del progetto, ricerca dei possibili sponsor, mantenimento contatti con il tutor.

Produzione del compost Il compost è un processo biologico di stabilizzazione dei rifiuti organici. Queste materie, grazie all’azione di innumerevoli microorganismi contenuti nel terreno e negli scarti stessi, si decompongono trasformandosi in terriccio ricco di humus, che svolge importantissime funzioni. Tra le più importanti arricchisce il terreno attraverso sali minerali e acqua, lo rende poroso e quindi areato, lo rende scuro e quindi in grado di trattenere calore utile alla germinazione e alle radici delle piante.

E’ un processo che attraversa due fasi: Termofila: rapida degradazione dei materiali organici con temperature elevate (picchi di 40-50° nei primi 2-3 giorni). In questa fase intervengono lombrichi e acari (detrivori). Ciò igienizza il compost da organismi indesiderati e da semi infestanti. Maturazione: le temperature diminuiscono (fino a valori poco superiori alla temperatura ambiente), fenomeno dovuto all’esaurimento delle sostanze più veloci da digerire. In questa fase intervengono funghi e batteri (decompositori ).

I parametri fondamentali sono essenzialmente: Ossigeno, acqua e azoto: sono tutte sostanze basilari per la sopravvivenza e il metabolismo dei microorganismi che altrimenti morirebbero, sostituiti da fermentanti dannosi per il compost. Abitualmente quindi si rimescola e si bagna il compost. Controllo dei parametri

Temperatura e pH: se non si hanno giusti valori di temperatura interna e pH si altera il metabolismo dei microorganismi o si favorisce la loro morte. Abitualmente quindi si controlla il pH, mentre la temperatura solitamente si mantiene costante.

Coltivazione delle piante

Calendula: Principi attivi: resine, acidi grassi, acido salicilico, carotenoidi, polisaccaridi immuno-stimolanti. Benefici: accelera la guarigione di ferite e ustioni, rinforza le vene, cura infezioni da Staphiloccocus. Rosmarino: Principi attivi: oli vegetali, terpeni, pinene, flavonoidi, acido rosmarinico. Benefici: ha azione antidolorifica, antiinfiammatoria, antisettica, antibatterica, antiossidante, antimutagene, carminativa.

Lavanda: Principi attivi: numerosi oli vegetali, acido ursolico e rosmarinico. Benefici: purifica la pelle, favoriscono la cicatrizzazione di ferite e la circolazione, ha azione sedativa, calma mal di testa, nausea, asma.

Produzione del fitofarmaco La prima fase è la macerazione ovvero l’estrazione dei principi attivi dalla pianta: consiste nell’immersione delle parti interessate (fiori nel caso della calendula o foglie nel caso dell’alloro) in una soluzione etanolica o idroalcolica in variabili proporzioni. La durata del processo dura giorni durante i quali si tiene rigirata la soluzione e dopo i quali ci sono la filtrazione e due giorni di riposo. La soluzione ottenuta contiene le molecole organiche a noi utili grazie all’alcool che funge da solvente; da qui viene diluita e suddivisa nei flaconi in vetro che vengono sterilizzati in autoclave (a 121°C per 15 minuti) e poi etichettati. Gli scarti stessi delle piante torneranno ad integrare il compost.

Marketing Per quanto riguarda il lato monetario ci definiamo “a costo quasi zero”. Le spese iniziali sono state per l’acquisto della campana del compostaggio e per i semi delle piante per il primo ciclo di produzione, che non dovranno più essere ricomprati poiché prodotti dalle piante stesse. Successivamente è stato necessario procurarsi l’alcool per le tinture, i flaconi e le etichette per il prodotto finito. Il nostro intento è di vendere il prodotto a squadre sportive giovanili (quindi un piccolo mercato) per lenire traumi da attività fisica; ma per avere una scorta sufficiente di flaconi stimiamo di dover aspettare fino a settembre, tenendo conto dei momenti più adatti per la raccolta delle diverse piante e del fatto che è questo il mese in cui si ricomincia praticare lo sport e ci sarebbero quindi più possibilità di vendita.

Per attuare l’ultima fase, ovvero la vendita del prodotto, stimiamo di trovare uno sponsor entro al massimo 2 mesi dalla stesura finale del progetto e ci stiamo già adoperando per questo. Siamo già attivi anche su un altro fronte: raggiungere il brevetto per questa sequenza produttiva, secondo noi favorevole e soprattutto ecologica. Il ritorno economico verrà spartito all’interno del gruppo di lavoro principale, ossia noi cinque e la professoressa Sodaro, assicurando comunque una copertura per l’acquisto delle soluzioni alcoliche e per la sterilizzazione del fitofarmaco. Come ultima fase abbiamo intenzione anche di fare un semplice sondaggio sulla soddisfazione dei clienti.

E’ un metodo facile! Quella del compostaggio è un’operazione facilmente realizzabile in qualsiasi abitazione con un piccolo giardino e in qualsiasi scuola alla quale possa interessare un simile progetto formativo, grazie al fatto che in qualche mese i rifiuti cominciano a dare compost maturo senza bisogno di particolari attenzioni o apporti di sostanze: il compost si fa da se! Il nostro scopo quindi è anche quello di promuovere questo procedimento nelle scuole e nel privato (tralasciando il passaggio del fitofarmaco che è invece più macchinoso) per poter raggiungere un sempre maggior riciclo delle materie organiche, quindi minori sprechi e una maggior sensibilizzazione al tema ambientale.

Come ci arricchiamo … Sicuramente speriamo in un ritorno economico, grazie sia alla vendita del nostro prodotto sia all’aiuto degli sponsor, ma quello che abbiamo tratto da questo è molto di più. Tutti si sono impegnati a fondo, sia come lavoro fisico nell’orto sia come ricerca delle informazioni e come lavoro di squadra, e a proposito di ricerche, le informazioni che abbiamo qui inserito non sono che il riassunto di pagine e pagine di nuove conoscenze da cui tutte le persone coinvolte hanno tratto e trarranno sicuramente vantaggio in un futuro più o meno prossimo, perché lo ricordiamo, tutto ciò nasce con uno scopo puramente didattico.

Grazie per la vostra attenzione!