L’ADOLESCENZA 2 Dicembre 2008.

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L’ADOLESCENZA 2 Dicembre 2008

Temi 1. Nuovi legami sociali: genitori, gruppo pari, coppia sentimentale,insegnanti (collegamento alle riflessioni in aula sul film) 2.Transizione adolescenziale: aspetti distinitvi e compiti di sviluppo (Havighurst) 3. Identità adolescenziale: teoria di Erikson 4.Sviluppo cognitivo: pensiero operatorio formale (prospettiva piagetiana) e sviluppo morale dell’adolescente

1. Nuovi legami sociali: genitori, grande gruppo(compagnia), coppia sentimentale, insegnanti (collegamento alle riflessioni in aula sul film) Genitori: emancipazione da essi per una maggiore autonomia e indipendenza (dinamiche di individuazione e separazione) “debutto sociale” Appartenenza ad una compagnia: riorganizzazione del sistema di sè. Gruppo come punto di riferimento nella costruzione dell’identità Coppia sentimentale: capacità di stabilire relazioni più mature con coetanei dell’altro sesso →bisogni affettivi, bisogni maturativi, bisogni sessuali,bisogni di proiettarsi nel futuro Insegnanti: funzione educativa e formativa complessa. Considerare il coflitto tra dipendenza e autonomia dell’adolescente , proponendosi come interlocutori validi, andando oltre lo “statuto di studente” e considerando l’alunno in quanto persona.

2.Transizione adolescenziale Adolescenza: dal latino adolescentia con cui nell’antica Roma si indicava il periodo di vita compreso tra i 17 e i 30 anni. Etimologia del verbo latino adolesco che significa “crescere”, ad-alesco (“cominciare a crescere”, “svilupparsi”)

Adolescenza: periodo di transizione tra l’infanzia e la vita adulta Attualmente in termini cronologici l’inizio dell’adolescenza è collocato tra i 10 e 12 anni nelle femmine, tra gli 11 e i 13 anni per i maschi, mentre la conclusione coincide per entrambi con i 18 anni

L’adolescenza è una fase caratterizzata da grandi cambiamenti che attraversano l’esistenza In ambito psicologico Hall (1904)→ padre della ricerca scientifica sull’adolescenza. Studi di impostazione psicanalitica→ trasformazioni fisiche e biologiche come conseguenza di turbamenti emotivi → punto di avvio del passaggio dal mondo del bambino a quello dell’adulto.

TRE ASPETTI DISTINTIVI TRANSIZIONE ADOLESCENZIALE 1’ Distinzione: diversità processi fisici e psicologici caratterizzanti la pubertà e l’adolescenza Pubertà: passaggio condizione fisiologica del bambino a condizione fisiologica dell’adulto Adolescenza: passaggio status sociale del bambino a quella dell’adulto

LA PUBERTA’: cambiamenti rapidi del corpo, nei maschi e nelle femmine aumento altezza e peso maturazione caratteri sessuali

Evoluzione sessuale Maschi : testicoli, pene, pelosità pubica, pelosità ascellare, barba e baffi, voce Femmine : seno, bacino, apparato genitale, pelosità pubica, pelosità ascellare, primo ciclo mestruale (menarca)

Reazione psicologica ai cambiamenti fisici: Scuotono la fiducia dell’individuo (adolescente) circa il suo mondo e la stabiltà del mondo in generale Sono motivo di orgoglio per la percezione di distanza dal mondo infantile verso quello adulto Effetti sviluppo sessuale precoce e ritardato: Off time hypothesis: pubertà che insorge in un periodo che si discosta dalla media dei coetanei è un FATTORE DI RISCHIO

Anticipo nelle ragazze ↓ 1.Problemi di internalizzazione: sintomi depressivi, disagi nella percezione dell’immagine corporea, disturbi alimentari e nell’autostima 2.Problemi di esternalizzazione: comportamenti devianti e antisociali Analoghe reazioni negative possono derivare dal fenomeno opposto di una insorgenza della puberta’ ritardata. Anche nei maschi , sebbene in modo meno marcato si possono rilevare reazioni di analoga insicurezza e disagio (dovuti ad anticipi o ritardi insorgenza puberale).

MENTALIZZAZIONE DEL CORPO: riflessione sul corpo (paure che rimandano alla complessità del rapporto mente-corpo). Presenza di lievi difetti fisici può diventare fonte INGIUSTIFICATA di preoccupazione ↓ Dismorfofobia: paura di avere qualcosa di anomalo nel proprio aspetto a cui si associa il pensiero doloroso di apparire brutti agli occhi degli altri.

La crisi adolescenziale nella prospettiva psicoanalitica. Adolescenza come fase turbolenta e di forte crisi di identità. Si privilegiano le dinamiche intrapsichiche ed istintuali piu’ che le differenze sociologiche e culturali. Genitalità (abbandono pulsioni pregenitali e zone erogene paziali, a favore delle pulsioni di tipo genitale) come traguardo dello sviluppo psicosessuale. (S.Freud,1905) Scoperta di nuove esperienze sentimentali che daranno origine a relazioni affettive intime e profonde

Ricorso a meccanismi di difesa (A.Freud): ascetismo: rinuncia ad ogni piacere dei sensi per dedicarsi ai piu’ alti ideali religiosi e morali , a prezzo di una negazione completa dei desideri sessuali. Diffidenza verso tutte le spinte istintuali, anche quelle vitali ad alimentarsi intellettualizzazione: dagli oggetti di amore e di odio alle discussioni intellettuali. Controllo del conflitto psichico, legame al contenuto ideativo. Conflitto intrapsichico dell’adolescente forma il carattere.

2’Distinzione: esistenza di differenze fisiche e psicologiche tra ragazzi che si trovano nelle preadolescenza (tra 11 e 14 anni), e quelli che si trovano nella fase dell’adolescenza vera e propria (tra 15 e 18 anni). Preadolescenza: problemi nuovi, diversi da quelli tipici dell’infanzia (problemi crescita fisica, identita’ corporea, definizione sessuale) Adolescenza: progressiva riorganizzazione dovuta alla maturazione di capacità di analisi, di introspezione, definizione della propria identità, dei valori e delle scelte

Influenza cultura Influenza societa’ 3’Distinzione: adolescenza rappresentata diversamente a seconda della cultura e dell’appartenenza sociale→carattere “relativo” e non universale della transizione adolescenziale. Influenza cultura M.Mead (1934) →“L’adolescente in una società primitiva”: studi antropologici sulle problematiche adolescenziali nell’isola di Samoa. ↓ Sconvolgimenti adolescenziali come prodotto culturale Influenza societa’ Hollingshead (1949)→rapporto organizzazione sociale, gruppi di appartenenza e classi sociali→definizione dei ruoli, richieste normative proprie dei comportamenti adolescenziali. Il modo attraverso cui si manifesta la transizione adolescenziale risente dell’influenza del contesto familiare, sociale e culturale.

Adolescenza e compiti di sviluppo Aspetto che accomuna gli studi sull’adolescenza è quello relativo ai compiti di sviluppo. COMPITI DI SVILUPPO (Havighurst, 1952): compiti la cui soluzione fornisce un patrimonio di risorse utili ad affrontare gli ostacoli successivi che l’adolescente progressivamente incontra in questa fase della vita.

Instaurare relazioni nuove con coetanei di entrambi i sessi Acquisire un ruolo sociale femminile o maschile Accettare il proprio corpo e usarlo in modo efficace Conseguire indipendenza emotiva dai genitori e da altri adulti Raggiungere la sicurezza di indipendenza economica Orientarsi verso, e prepararsi per una occupazione o professione Prepararsi al matrimonio e alla vita familiare Sviluppare competenze intellettuali e conoscenze necessarie per la competenza civile Desiderare e acquisire un comportamento socialmente responsabile Acquisire un sistema di valori e una coscienza etica come guida al proprio comportamento

3. Identità adolescenziale: teoria di Erikson Compito dell’adolescenza: portare a compimento l’IDENTITA’ PERSONALE Nella giungla sociale della vita umana non esiste sensazione di essere vivi senza un senso di identità (Erikson 1959: 151) - idea che un individuo ha di sè stesso. - ciò che l’individuo è. L’individuo si giudica alla luce del modo con cui egli percepisce di essere giudicato dagli altri in rapporto a loro stessi e alla luce di una tipologia per loro importante; egli invece giudica il modo altrui di giudicarlo alla luce del modo in cui si percepisce nei confronti loro ed alla tipologia che gli è divenuta importante (Erikson 1959: 24) Processo di formazione del senso di identità ovvero dell’idea che l’individuo ha di sé: - idea di sé cercata - idea di sé riflessa

La teoria di Erikson Teoria evolutiva Coniuga la prospettiva sociologica con quella antropologica sullo sfondo della prospettiva psicoanalitica ↓ Identità come fenomeno psicosociale CRISI DI IDENTITA’: fattori sociali, culturali, educativi Non possiamo separare le crisi d’identità di una vita individuale e le contemporanee crisi dello sviluppo storico (Erikson 1959: 25) Ricerca dell’identità come bisogno umano fondamentale in tutti gli stadi di sviluppo ma in forma più evidente nell’adolescenza. Identità come costruzione dinamica - prospettiva temporale: senso di continuità con il passato, radicamento nel presente, proiezione verso il futuro

Otto stadi evolutivi (Erikson, 1968) : crescita come processo contrassegnato da momenti critici. 1.Fiducia vs. sfiducia (0-1anni) 2.Autonomia vs. vergogna e dubbio (1-2 anni) 3.Iniziativa vs. colpa (3-5 anni) 4.Industriosità vs. inferiorità (6-pubertà) 5.Identità vs. confusione di ruolo (Adolescenza)* 6.Intimità vs isolamento (Età adulta-giovinezza) 7.Generatività vs stagnazione (Età adulta- maturità) 8.Integrità vs disperazione (Età adulta-anzianità)

Compito di sviluppo in adolescenza: Identità vs Compito di sviluppo in adolescenza: Identità vs. confusione di ruolo (Adolescenza)* Incorporare un Io sicuro, autonomo • Scegliere una identificazione, tra le possibili, che risponda alle risorse, talenti, bisogni • Occupare uno spazio proprio nel contesto sociale circostante -RISCHIO1 Identità diffusa: non riuscire ad integrare le proprie identificazioni, le diverse espressioni del sé, i propri ruoli svolti in diverse situazioni (migrazione da una identificazione all’altra) -RISCHIO2 Identità negativa: ricerca di un’identità fondata su identificazioni e ruoli socialmente indesiderabili, ma privilegiati e fatti propri

Stati di identita’(Marcia 1966;1980) Articolazione del modello di Erikson Ricerca empirica Quattro stati di identita’: Diffusione Esclusione Moratoria Raggiungimento dell’identita’ Esperienza e impegno nella definizione degli stati di identita’

4.LO SVILUPPO COGNITIVO DELL’ADOLESCENTE Cambiamento nello sviluppo delle funzioni cognitive Piaget è il primo a riconoscere il “PENSARE” adolescenziale in termini di POSSIBILITA’ anziché di semplice REALTA’ CONCRETA Comparsa del PERIODO OPERATORIO FORMALE Pensiero ipotetico-deduttivo:capacità formulazione “ipotesi” e “deduzioni”

LO SVILUPPO MORALE DELL’ADOLESCENTE Sviluppo di una moralità indipendente dall’autorità adulta Ragionamento morale : si avvale degli strumenti del pensiero formale ed è sostenuto dai progressi conseguiti nel processo di formazione dell’identità Giudizio e comportamento morale:stimolare lo sviluppo cognitivo come compito educativo per favorire il comportamento morale. Non si possono seguire principi morali se questi non vengono capiti o se non si crede in essi (Kohlberg 1976). Connessione tra livelli maturativi di tipo cognitivo e livelli morali in adolescenza Impegno sociale favorisce acquisizione dei valori morali