L’interazione tra imprese e facilitatori di trasferimento tecnologico: elementi di forza e di debolezza Roberta Capello Politecnico di Milano Convegno.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Le imprese di viaggio e turismo
Advertisements

Project Coordinator: Caterina Praticò
Ricerca e innovazione: opportunità e risorse per le imprese della moda Carpi, 19 giugno 2006.
Perchè FAB Tornare al centro e allessenza delle cose è probabilmente il perché Itaca ha scelto il progetto FAB per festeggiare il suo ventennale. La persona.
Piemonte orientale: luniversità come agente territoriale LUniversità degli Studi Amedeo Avogadro a sostegno dello sviluppo urbano policentrico e del sistema.
1 Quali spazi per le isc in Trentino? Alcune risposte tratte da: –Unindagine su I limiti del welfare trentino; un confronto tra le rappresentazioni di.
SUBFORNITURA TOSCANA ON LINE Workshop - Firenze, 26 giugno 2002 Subfornitura: situazione e problemi aperti a cura di Riccardo Perugi.
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
1 TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E PERFORMANCE INNOVATIVA DELLE IMPRESE: LUCI E OMBRE IN ITALIA E IN EUROPA Maurizio Martelli Università di Genova Genova, 13.
Capitolo 3 Rileggere il mercato: reti e relazioni Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
Capitolo 1. I mercati business-to-business 1. I tratti caratterizzanti 2. I rapporti fornitore-clienti 3. Le interdipendenze e la forma reticolare dei.
Rapporti con il territorio: genitori, associazioni, enti Rete delle scuole medie di Modena Per una scuola che sa accogliere Cittadini si diventa.
Asti Studi Superiori Polo Universitario Dipartimento di Ricerca Sociale Università del Piemonte Orientale Presentazione del Centro Studi e Ricerche sullo.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
a cura del Ciriec prof. Michelangelo Vasta (Università di Siena)
Relatore: prof.ssa Chiara Verbano Laureando: Christian Pozza
2 PAROLE CHIAVE 1) Sistema di accreditamento Valida e credibile attestazione della capacità delloggetto della valutazione di soddisfare i bisogni dei.
INNOVAZIONE E COMPETENZE ORGANIZZATIVE NELLE IMPRESE AGRO-ALIMENTARI
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
L’analisi strategica capitolo 28
A cura di Marco Bianco Convegno AIRI/Tecnoprimi – Milano, 28 ottobre 2008.
Le tecnologie per la mobilità sostenibile
I° Workshop Tavolo Innovazione - Livorno Che Cosa La Vision La Mission Gli attori Gli obiettivi di dettaglio I servizi Modello di business SP.
DE P. Gazzola PMI, GI e territorio Una proposta per linnovazione.
Lucia Cusmano Università dellInsubria - Varese Innovazione e Territorio.
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
Innovazione tecnologica e performance finanziaria nel settore agro-alimentare M. Baussola – SIES Universita Cattolica I fatti macroeconomici stilizzati.
Sistemi educativi locali per la sostenibilità Limpegno della Provincia di Roma con la Rete dei L.E.A Tivoli, 13 novembre 2012.
I GRANDI MARCHI …Sotto processo…
Convenzione IBAN Milano 24 marzo 2003 A che punto siamo con i processi di creazione di imprese innovative in Italia? Andrea Bonaccorsi Convenzione IBAN.
Introduzione al confronto internazionale: una possibile strategia per la promozione di aggregazioni di imprese nell'Area Metropolitana Milanese Dario Parravicini.
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 05 «Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo». Confucio, V secolo A. C. 1.
Le nuove funzioni urbane e le politiche possibili
Forum Economia e Sviluppo II° Incontro Ravenna, 11 giugno 2008.
Dott.ssa Franca Ferrara
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 05 «Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo». Confucio, V secolo A. C. 1.
IL CURRICOLO: MOTIVAZIONE E ORIENTAMENTO I motivi di una scelta Lorientamento è un processo unitario che si inserisce nel contesto educativo come una modalità
Dall’Accademia all’Impresa:
Operazione Quadro Regionale TREND Interreg IIIc
International Co-operation European Integration Internationalisation Un caso di successo Un approccio partecipativo allinnovazione 1Francesco Natale, Bologna.
LE FONDAZIONI DI COMUNITÀ E IL MONDO DEL NON PROFIT Giorgio Fiorentini Docente Università L. Bocconi Milano, Direttore Master Universitario in Management.
Mario Benassi Copyright
Oltre l’emergenza educativa: capitale umano, talento e meritocrazia.
I limiti dell’analisi di settore secondo il modello delle 5 forze
L’Organizzazione dei Processi di Innovazione
Dall’ambiente imprenditoriale al settore dell’impresa
Il FORMEZ al passo coi tempi. Il Formez domani Il Formez oggi Il Formez ieri.
Il Nuovo ruolo dell’Ente locale nello sviluppo territoriale Dott.ssa Nicoletta Amodio Nucleo Ricerca & Innovazione Confindustria 14 maggio 2004.
Il vantaggio competitivo Capitolo 7. Concetto di vantaggio competitivo Vantaggio competitivo deve essere ricondotto all’offerta (e percezione) di un differenziale.
L'Iniziativa Comunitaria Equal. L'Iniziativa comunitaria Equal: Nasce nell'ambito della Strategia Europea per l'Occupazione E’ cofinanziata dal Fondo.
Progetto SPRINT LA POSTA IN GIOCO DEI PIT  ATTIVAZIONE DI INEDITE POSSIBILITA ’ DI AZIONE PER LO SVILUPPO  NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI ISTITUZIONALI 
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
Geografia dell’Unione Europea LEADER Martedì 4 maggio 2010 Dott. Pierluigi Magistri.
TORINO, CITTÀ DI INNOVAZIONE E STARTUP? 28 settembre 2015.
SERVIZIO SOCIALE GENERATORE DI PROCESSI DI WELFARE LOCALE Sviluppare un territorio significa creare le condizioni di contesto necessarie per raggiungere.
Il servizio per la partecipazione e l’assunzione di decisioni condivise nelle smart communities
SVILUPPO E GESTIONE DEL CONTENUTO Lo sviluppo e la gestione del contenuto è un elemento fondamentale su Internet perché il web permette di arricchire,
Corso di Creazione dell’Impresa Prof. Mauro Sciarelli “Strumenti e strutture di supporto. Introduzione: la funzione degli incubatori” Dott.ssa Ornella.
ELEMENTI DISTINTIVI DELLE IMPRESE FORMATIVE SIMULATE
Esigenze formative per le piccole imprese agroalimentari in rete Prof. C. Magni Facoltà di Economia SEMINARIO FOOD SKILLS: RICONOSCIMENTO.
Roberto Di Monaco1 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La partecipazione come strategia di cambiamento: alla ricerca dei.
Corso di STRATEGIE D’IMPRESA Corso di Strategie d’Impresa * * * * * Terza Unità Didattica La prospettiva delle risorse Corso di Strategie d’Impresa – Terza.
“La partecipazione al plurale” febbraio 2009 Centro di Cultura Ecologica Tra efficacia e continuità: la duplice sfida.
Il marketing nell’economia e nella gestione d’impresa.
1 INTERREG IVC/ INTERREG EUROPE event – April 2015, Rome Knowledge Network Management in Technology Parks KNOW MAN Knowledge Network Management.
L'Arena Competitiva Area in cui l'impresa decide di operare / competere investendo le proprie risorse Strumenti/ modelli: Modello di Abell Ciclo di vita.
Crisi fordista e nuova sociologia economica Prof. Emmanuele Pavolini.
DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -1 MODELLO DI SVILUPPO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE.
Modello della concorrenza allargata (1di6)‏
Transcript della presentazione:

L’interazione tra imprese e facilitatori di trasferimento tecnologico: elementi di forza e di debolezza Roberta Capello Politecnico di Milano Convegno FISR Genova, 13 giugno 2005

Obiettivo generale dell’analisi Fornire una riflessione sull’efficacia del trasferimento di conoscenza tra facilitatori della conoscenza (PST) e imprese utilizzatrici della conoscenza

In particolare, gli obiettivi riguardano 1 – Riflessioni critiche sulle relazioni tra PST e imprese; 2 – una valutazione empirica su alcune realtà italiane, in particolare nelle province di Genova e di Pisa.

Elementi critici nella valutazione dei PST Due elementi di criticità nell’analisi della recente letteratura sulla valutazione dell’efficacia dei PST: 1) I PST sono spesso valutati rispetto alla capacità di creare nuove imprese ad alto contenuto innovativo, e nuove innovazioni, attraverso nuova conoscenza. 2) La prossimità fisica tra fonti di conoscenza ed utilizzatori (imprese) è spesso considerata condizione sufficiente perché vi sia una diffusione spaziale delle informazioni, delle tecnologie, e di nuove idee.

Funzioni e missioni dei PST PST hanno diverse funzioni e diverse missioni: - trasferimento di conoscenza; - creazione di conoscenza; - stimolo all’innovazione; - creazione di imprese ad alto contenuto innovativo.

Tipologie e Funzioni dei Parchi Scientifici Funzione di creazione di conoscenza Funzione di trasferim. della conoscenza Funzione di ‘Germogliazione’ Funzione di incubazione Organizz. pubblico/private senza attività interne di R&S ad es. BIC Istituz. pubblico/private attività interne di R&S, ad es. Innovation Centre Aree geografiche destinate ad ospitare lab di R&S, ad es. Sophia Antipolis

Funzione di trasferimento di conoscenza: ruolo della prossimità Prossimità fisica: facilita la creazione di codici comuni tramite i rapporti personali. Prossimità relazionale: pre-condizione affinché si abbiano interazioni. E’ intesa come l’abilità delle imprese locali, istituzioni ed individui di stabilire forti relazioni locali –di mercato; di potere, di cooperazione.

Funzione di trasferimento di conoscenza: ruolo della prossimità fisica - l’attività innovativa di un’impresa genera ricadute di conoscenze innovative nel contesto in cui l’impresa opera, che diventano esternalità positive per le imprese locali; - la prossimità fisica tra attori economici favorisce il processo innovativo; - molte analisi empiriche dimostrano l’esistenza degli spillover;

Critiche Perché avvenga il trasferimento di conoscenza la prossimità fisica tra gli attori economici non è sufficiente: Il trasferimento di conoscenza non è puro contatto epidemiologico; Per internalizzare le esternalità positive legate agli spillover di conoscenza è necessario che le imprese sviluppino una propria capacità di assorbire le conoscenze e l’innovazione (la Absorptive Capacity);

Superamento delle critiche Prossimità relazionale: Capacità del sistema locale di interagire Capacità del sistema locale di creare ed accumulare conoscenza innovativa. Tale processo avviene tramite i seguenti canali: Apprendimento collettivo:

Canali di trasferimento della conoscenza nel territorio 1) Relazioni di lungo periodo con fornitori e clienti locali (relazioni verticali) 2) Elevata mobilità interna della forza lavoro; bassa mobilità esterna 3) Spin-off Inoltre: 4) Reti esterne (cooperazione con soggetti esterni all’area).

Dovrebbe sostenere e stimolare tutti i processi di socializzazione della conoscenza attraverso: 1) Bridging: a) La creazione di legami stabili –veritcali ed orizzontali – tra imprese, sia a livello locale sia internazionale; b) Aiutare la trasparenza e la circolazione di informazione nel mercato locale; c) Dare support alle attività di spin-off; 2) Networking: Sostenere la creazione di reti esterne all’area locale. Canali di trasferimento della conoscenza nel territorio: Il ruolo dei PST

Il ruolo dei PST nei processi di trasferimento di conoscenza Ruolo del PS nel generare relazioni per attività innovative Ruolo del PS nel generare networking esterno per attività innovative ‘Apprendimento collettivo’ ‘No apprendimento tramite il PS’ ‘Apprendimento da Networking’ ‘Apprendimento collettivo localizzato’

Conseguenze Il coinvolgimento attivo del PST nei processi di diffusione della conoscenza a livello locale (bridging) ed in quelli di networking influenza la la capacità innovativa delle imprese locali. Su questa base si misura l’efficacia dei PST.

Elementi cruciali per il coinvolgimento del PST nei processi di diffusione della conoscenza 1) La dimensione dell’impresa: l’efficacia del PST – nei processi di diffusione - è maggiore per le PMI che per le ‘grandi’. 2) Il capitale relazionale presente nell’area: il PST è efficace in aree in cui vi è una forte base di capitale relazionale. 3) La absorptive capacity dell’impresa: l’efficacia del PST è maggiore per imprese che hanno un alto grado di absorbive capacity.

I dati

Metodologia di valutazione quantitativa 1) INNOPD = α+ β1 RELOC + β2 RELEXT (2) INNOPD = α+ β1 DIM+ β2 AC + β3 RELOC + β4 RELEXT + β5 PSTLOC + β6 PSTEXT + ε1 where: RELOC= relazioni locali per l’attività innovativa; RELEXT= relazioni esterne per l’attività innovativa; DIM= addetti; AC= absorptive capacity; PSTLOC= funzione di bridging del PST (tra clienti ed altre imprese); PSTEXT= funzione di networking del PST (tra clienti ed istituzioni di ricerca esterne all’area); INNOPD= innovazione radicale di prodotto

Risultati 1) La probabilità che un’impresa innovi dipende dal suo livello di absorptive capacity. 2) Il ruolo del parco nel creare legami tra imprese locali influenza positivamente la propensione ad innovare; 3) Questo è tanto più vero quanto minore è la dimensione d’impresa e quanto maggiore è il grado di relazionalità locale già presente.

Cluster d’imprese 1) medio-grandi imprese specializzate in settori tradizionali con comportamenti a rete con bassa capacità innovativa; 2) piccole e medie imprese con comportamenti a rete ed a milieu con buona capacità innovativa; 3) imprese di piccole dimensioni caratterizzate da una scarsa performance innovativa assieme a deboli legami locali ed esterni; 4) piccole e medie imprese specializzate in settori high tech, con comportamenti a milieu e a rete e elevata capacità innovativa.

Conclusioni 1) Diversi PST perseguono finalità distinte ed hanno caratteristiche distinte; le analisi empiriche sui PST devono tener conto di questo aspetto; 2) L’evidenza empirica mostra che i PST risultano essere efficaci solo per uno specifico sott’insieme di imprese (PMI, alta capacità relazionale e AC in un dato contesto-Pisa); 3) La capacità dei PST di intervenire nei processi di socializzazione della conoscenza dipende dalle caratteristiche delle imprese clienti (in particolare la absorptive capacity); 4) PST sono lontani dall’essere facili strumenti di politica economica locale. Devono essere pensati in riferimento a specifici contesti territoriali e considerando le peculiarità dei soggetti che li abitano.