Gli incentivi economici per il raggiungimento dell’efficienza nel Servizio Idrico Integrato Mario Rosario Mazzola Università di Palermo.

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Gli incentivi economici per il raggiungimento dell’efficienza nel Servizio Idrico Integrato Mario Rosario Mazzola Università di Palermo

Problematiche di interesse 1.Stima del Livello Economico delle Perdite e Valutazione dei costi dell’acqua in applicazione della Direttiva CE 2000/60 e del D.Lgs 152/ Proposte migliorative del metodo tariffario 3.La stima della curva della domanda idrica nell’analisi degli investimenti 4. Modelli di previsione della domanda nel medio lungo termine 5.“Carbon footprint”

Il controllo delle perdite La gestione delle perdite idriche è un problema discusso sin dalla seconda metà dell’Ottocento. Nel 1980 il “Report 26” recitava: “E’ chiaramente antieconomico fare in modo che non vi siano perdite lungo le reti e presso i serbatoi. E’ altresì chiaro che esiste un limite economico di perdite idriche che dovrebbe essere tollerato.

Analisi economica Costi totali connessi ai livelli di perdita idrica Fonte: Farley,M-Trow,S (2003)

Interventi di gestione delle perdite idriche Il controllo delle perdite idriche le perdite idriche può essere perseguito programmando interventi quali: Il controllo attivo delle perdite; la gestione delle pressioni di esercizio; la velocità e qualità delle riparazioni delle perdite; la gestione delle infrastrutture, cioè la distrettualizzazione e il rinnovo delle reti.

Interventi di gestione delle perdite idriche

Il costo unitario aumenta perseverando nell’uso di ogni misura (principio dei rendimenti decrescenti).

Il livello economico ottimale delle perdite (ELL) Il metodo semplificato per la definizione del ELL Livello economico di perdita e frequenza ottimale di intervento – Fonte: Waldron, T.,- Wiskar, D. (2004)

Il livello economico ottimale delle perdite (ELL) Il livello economico di perdita può essere descritto in funzione dei costi marginali dell’acqua persa Definizione della soglia di intervento - Fonte: Waldron, T.,- Wiskar, D. (2004)

Influenza della gestione della pressione sui componenti del livello economico di perdita a breve termine - Fonte: Lambert, A., Fantozzi, M.,(2007) Il livello economico ottimale delle perdite (ELL)

Condizioni delle infrastrutture e strategia di rinnovo delle condotte La strategia di rinnovo delle reti può essere sintetizzata: Identificazione delle condotte dove è prioritario il rinnovo, sulla base della storia pregressa espressa come rotture/km/anno Classificazione dei distretti sulla base del loro Fattore delle Condizioni Infrastrutturali ICF (distretti con dimensioni quanto più ridotte possibili) Applicazione dell'analisi costi-benefici (European Commission, 2002) ad ogni distretto per confrontare la scelta di sostituzione delle condotte con quella di riduzione delle perdite di fondo.

Il livello economico di perdite nelle analisi a lungo termine (LRELL), il bilancio offerta-domanda modello di ottimizzazione per le misure: supply-side: investimenti sulle infrastrutture demand-side: nuova struttura tariffaria, contatori, risparmio idrico… scheduling  t=20-30 anni Modalità di riduzione delle perdite idriche - Fonte: Farley,M-Trow,S (2003)

Gli obiettivi della ricerca perdite La definizione degli obiettivi del controllo delle perdite è una decisione complessa poiché esistono fattori esterni che modificano l’obiettivo del gestore rispetto all’ELL, ad es.: Il clima Costi di interventi ricerca perdite Utilizzo di nuove tecniche …

Un approccio pratico per la definizione della strategia È difficile stabilire una strategia generale per la ricerca perdite. Tuttavia esistono indicazioni utili da seguire 1 STUDI PRELIMINARI 2 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI 3 APPROVVIGIONAMENTO 4 PROGETTAZIONE E GESTIONE LAVORI 5 CONSEGNA LAVORI 6 CONTROLLO E MANUTENZIONE

Un approccio pratico per la definizione della strategia Se un gestore intende ridurre le perdite a un livello economico, devono essere fissati TARGET A LUNGO TERMINE, sulla base dei quali stabilire dei TARGET A BREVE TERMINE Definizione degli obiettivi

Definizione ed applicazione della strategia Una strategia di gestione delle perdite idriche comprende 1.fase di comprensione, 2.fase di quantificazione, 3.definizione dei target, 4.attuazione, 5.monitoraggio, 6.Mantenimento. Non esiste approccio standard, dipende dal contesto specifico; Il gestore deve valutare le proprie risorse ed eventualmente avvalersi di risorse esterne. È importante promuovere la strategia perché risulti condivisa dalle parti.

Applicazione della Direttiva CE 2000/60 e del D.Lgs.152/2006 Le politiche tariffarie, per raggiungere l’obiettivo dell’uso economicamente e ambientalmente sostenibile delle risorse idriche, devono tenere conto dei costi totali, distinguibili in: costi finanziari, che comprendono gli oneri legati alla fornitura e alla gestione del servizio, cioè i costi operativi, di manutenzione e i costi del capitale per il rinnovo degli impianti e per i nuovi impianti (quota capitale e quota interessi, nonché l’eventuale rendimento del capitale netto); costi ambientali, legati ai danni indotti all’ambiente e a coloro che lo utilizzano dall’uso delle risorse e dalla costruzione delle opere necessarie a questo scopo; costi delle risorse, cioè i costi potenziali distinti dai precedenti e connessi all’uso dell’acqua come risorsa limitata nello spazio e nel tempo e quindi i costi delle mancate opportunità imposte ad altri utenti (nel presente e nel futuro) in conseguenza dello scorretto sfruttamento delle risorse oltre il loro livello di ripristino e ricambio naturale (ad esempio la depauperazione delle falde o l’inquinamento irreversibile di specchi d’acqua).

PRINCIPALI CRITICHE E PROPOSTE DI MODIFICA DEL METODO NORMALIZZATO Non premia la qualità del servizio del soggetto gestore. Non prevede premialità per la riduzione dei consumi e gli investimenti in ricerca da parte del gestore. Il price-cap applicato ai soli costi operativi induce a sovra-investimenti per aumentare il valore di CI. Il tasso di remunerazione r del 7% fisso non è logico rispetto alla variabilità del mercato dei capitali. I costi di riferimento dovrebbero essere rivisitati alla luce dei dati attuali delle gestioni d’ambito. Gli incrementi di efficienza dovrebbero essere lasciati alla contrattazione fra ATO e gestore. La revisione andrebbe fatta ogni cinque anni. PRINCIPALI CRITICHE E PROPOSTE DI MODIFICA DEL METODO NORMALIZZATO Non premia la qualità del servizio del soggetto gestore. Non prevede premialità per la riduzione dei consumi e gli investimenti in ricerca da parte del gestore. Il price-cap applicato ai soli costi operativi induce a sovra-investimenti per aumentare il valore di CI. Il tasso di remunerazione r del 7% fisso non è logico rispetto alla variabilità del mercato dei capitali. I costi di riferimento dovrebbero essere rivisitati alla luce dei dati attuali delle gestioni d’ambito. Gli incrementi di efficienza dovrebbero essere lasciati alla contrattazione fra ATO e gestore. La revisione andrebbe fatta ogni cinque anni.

Occorre inserire con maggiore precisione le fasce sociali per le categorie più deboli. Andrebbero rivisti e applicati i criteri di articolazione territoriale della tariffa nel periodo transitorio già approvati dal COVIRI. Lo stesso COVIRI ha presentato una proposta di modifica del metodo nel 2002 e non è stata mai approvata. Esiste una proposta di modifica della Federutility del La Regione Emilia-Romagna ha approvato una nuovo metodo tariffario nel 2006 e lo ha aggiornato nel Va preso atto del fallimento nella fase applicativa del “Regolamento sulle perdite idriche e fognarie” del 1997 Occorre inserire con maggiore precisione le fasce sociali per le categorie più deboli. Andrebbero rivisti e applicati i criteri di articolazione territoriale della tariffa nel periodo transitorio già approvati dal COVIRI. Lo stesso COVIRI ha presentato una proposta di modifica del metodo nel 2002 e non è stata mai approvata. Esiste una proposta di modifica della Federutility del La Regione Emilia-Romagna ha approvato una nuovo metodo tariffario nel 2006 e lo ha aggiornato nel Va preso atto del fallimento nella fase applicativa del “Regolamento sulle perdite idriche e fognarie” del 1997

Proposta Federutility per la Promozione della ricerca applicata e della innovazione tecnologica nell’ambito del servizio idrico integrato 1. Allo scopo di favorire la ricerca applicata e lo sviluppo di applicazioni innovative nell’ambito del servizio idrico integrato l’Ente d’ambito, su richiesta del gestore, può prevedere all’interno dei piani poliennali di sviluppo del servizio, specifici progetti e/o interventi il cui costo, in conto gestione ed in conto capitale, sia tale tali da incidere complessivamente in misura non superiore al 1,5 % del valore della tariffa media finale relativa al servizio erogato. 2. Alla componente relativa ai costi di gestione degli interventi non si applica il miglioramento di efficienza 3. Qualora, per via di piani di sviluppo preesistenti che prevedono interventi e/o progetti aventi le finalità di cui al comma 1, l’impatto tariffario superi il valore dell’1,5 % del valore della tariffa media finale relativa al servizio erogato, le relative attività sono comunque ammesse ma la esenzione della applicazione del miglioramento di efficienza è limitata ai costi definiti come quota parte rispetto all’impatto tariffario di 1,5 %. Proposta Federutility per la Promozione della ricerca applicata e della innovazione tecnologica nell’ambito del servizio idrico integrato 1. Allo scopo di favorire la ricerca applicata e lo sviluppo di applicazioni innovative nell’ambito del servizio idrico integrato l’Ente d’ambito, su richiesta del gestore, può prevedere all’interno dei piani poliennali di sviluppo del servizio, specifici progetti e/o interventi il cui costo, in conto gestione ed in conto capitale, sia tale tali da incidere complessivamente in misura non superiore al 1,5 % del valore della tariffa media finale relativa al servizio erogato. 2. Alla componente relativa ai costi di gestione degli interventi non si applica il miglioramento di efficienza 3. Qualora, per via di piani di sviluppo preesistenti che prevedono interventi e/o progetti aventi le finalità di cui al comma 1, l’impatto tariffario superi il valore dell’1,5 % del valore della tariffa media finale relativa al servizio erogato, le relative attività sono comunque ammesse ma la esenzione della applicazione del miglioramento di efficienza è limitata ai costi definiti come quota parte rispetto all’impatto tariffario di 1,5 %.

Metodo della Regione Emilia Romagna per il miglioramento della qualità del servizio idrico integrato Tn = (Cn + An+ Rn + Cnn) * ( 1 +/- PCn +/- Vn) Con PCn fattore complessivo di performance del gestore Vn fattore di bilanciamento dei volumi previsti e consuntivati PCn somma algebrica del fattore qualità del servizio QSn e di quello di performance ambientale PAn QSn +0,25 /-0,35 % in funzione del valore di alcuni Pi fra i quali quello legato alla continuità del servizio idrico PAn +0,25 /-0,35 % in funzione del valore di due PI legati alle perdite nella rete e alla riduzione della dotazione procapite effettiva Gli investimenti necessari per il raggiungimento del fattore PA sono inclusi nel Piano Finanziario del Piano d’Ambito al netto di eventuali contributi Metodo della Regione Emilia Romagna per il miglioramento della qualità del servizio idrico integrato Tn = (Cn + An+ Rn + Cnn) * ( 1 +/- PCn +/- Vn) Con PCn fattore complessivo di performance del gestore Vn fattore di bilanciamento dei volumi previsti e consuntivati PCn somma algebrica del fattore qualità del servizio QSn e di quello di performance ambientale PAn QSn +0,25 /-0,35 % in funzione del valore di alcuni Pi fra i quali quello legato alla continuità del servizio idrico PAn +0,25 /-0,35 % in funzione del valore di due PI legati alle perdite nella rete e alla riduzione della dotazione procapite effettiva Gli investimenti necessari per il raggiungimento del fattore PA sono inclusi nel Piano Finanziario del Piano d’Ambito al netto di eventuali contributi

Delibera Cipe 24 marzo 2007 n. 82 Ha definito le procedure e modalità di attuazione del meccanismo premiale collegato agli obiettivi di servizio che prevede l’accantonamento di una percentuale delle risorse finanziarie destinate alla politica regionale unitaria per il QSN , a valere sulle risorse del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS). La verifica finale del 2013 è preceduta da una verifica intermedia fissata al Ha individuato i seguenti indicatori relativi al Servizio Idrico Integrato (SII): S.10 - percentuale di acqua erogata sul totale dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione comunali; al 2013 deve essere almeno pari al 75%. S.11 - abitanti equivalenti serviti effettivi da impianti di depurazione delle acque reflue, con trattamento secondario o terziario, in rapporto agli abitanti equivalenti totali urbani per regione; al 2013 deve essere pari ad almeno il 70%. Delibera Cipe 24 marzo 2007 n. 82 Ha definito le procedure e modalità di attuazione del meccanismo premiale collegato agli obiettivi di servizio che prevede l’accantonamento di una percentuale delle risorse finanziarie destinate alla politica regionale unitaria per il QSN , a valere sulle risorse del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS). La verifica finale del 2013 è preceduta da una verifica intermedia fissata al Ha individuato i seguenti indicatori relativi al Servizio Idrico Integrato (SII): S.10 - percentuale di acqua erogata sul totale dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione comunali; al 2013 deve essere almeno pari al 75%. S.11 - abitanti equivalenti serviti effettivi da impianti di depurazione delle acque reflue, con trattamento secondario o terziario, in rapporto agli abitanti equivalenti totali urbani per regione; al 2013 deve essere pari ad almeno il 70%.

Le altre problematiche/1 La stima della curva della domanda idrica Necessità di definire la curva per la valutazione degli investimenti e la allocazione fra i diversi settori delle risorse finanziarie pubbliche Stima della elasticità attraverso analisi dei dati registrati e/o metodo indiretti quali i costi alternativi di approvvigionamento Elasticità informazione importante anche per le previsioni dei consumi in funzione delle tariffe che devono in futuro tenere conto anche dei costi ambientali e di quelli opportunità Introdurre nelle valutazioni i rischi connessi alla variabilità idrologica ed al cambiamento climatico

Le altre problematiche/2 Modelli di previsione della domanda nel medio lungo termine Nelle valutazioni finanziarie la domanda futura è un fattore chiave Modelli basati sull’analisi multiregressiva dei dati storici delle variabili consumi, prezzo, caratteristiche dell’utenza, climatiche etc. Qw = Qw (Pw, Pa,P; Y; Z) con Qw livello individuale di consumo idrico al tempo t Pw prezzo dell’acqua Pa prezzo di un’approvvigionamento alternativo P prezzo medio degli altri beni e servizi Y redditto del consumatore individuale Z vettore che rappresenta alti fattori quali clima, etc.

Le altre problematiche/3 Modelli di previsione della domanda nel medio lungo termine (continua) Modelli demografici e previsioni dei consumi in funzione delle innovazioni tecnologiche tendenti al risparmio idrico Modelli probabilistici che valutano anche l’influenza sul trend storico di diversi scenari relativi all’evoluzione demografica, ai cambiamenti climatici, all’innovazione tecnologica e agli scenari economici “Carbon footprint” Problema emergente che incrementa la complessità della valutazione dei singoli progetti