L’aspetto formale della tesi di laurea SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA L’aspetto formale della tesi di laurea
Nella stesura della tesi di laurea è opportuno procedere per gradi, innanzitutto definire il formato della pagina Margini: circa 3cm sopra, sotto, a destra e a sinistra ed aumentare inoltre di 0,5cm il margine di sinistra tenendo conto dello spazio necessario alla rilegatura. Layout di pagina→Margini→Margini personalizzati Interlinea: cioè la distanza tra le righe è comunemente 1,5
Carattere e grandezza del testo: si usa generalmente Times New Roman corpo del testo →12 font →tondo (mantenerlo per tutto il lavoro, ad eccezione nei titoli e nelle note) Numerazione delle pagine: Inserisci→Numero di pagina→(ad esempio In basso a destra) Il testo e le note vanno GIUSTIFICATI
Struttura della tesi di laurea L’elaborato di una tesi triennale è di circa 50-70 pagine; ogni pagina di circa 26-30 righe Indice Introduzione: contiene obiettivi, metodo e contenuti della tesi Testo suddiviso in capitoli, paragrafi e sottoparagrafi Conclusioni: costituiscono la sintesi del lavoro esplicitando chiaramente quello che si è cercato di dimostrare Bibliografia
Regole base di scrittura In italiano la punteggiatura è generalmente seguita (mai preceduta) da uno spazio le parentesi e le virgolette non necessitano di spazi interni. Esempio corretto: (Ave Gratia Plena) Esempio errato: ( Ave Gratia Plena ) È sempre bene usare il meno possibile le abbreviazioni, evitare il ca di circa, il d. di distanza, sx di sinistra, tranne naturalmente quando si tratta di testi scientifici, tecnici o comunque specialistici Es. la mia casa distava dalla tua tre chilometri e non tre km, o peggio ancora 3km
Se si cita testualmente una porzione di testo, essa va in corsivo e tra virgolette “” o «» «» cosiddette a sergente si trovano in Inserisci→Simbolo e servono per una citazione precisa es. come dice Petrarca: «chiare, fresche et dolci acque» “” si adoperano per una citazione nel corso di una frase es. … “quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra ” … Le date vanno preferibilmente scritte per esteso, si possono abbreviare con l’apostrofo in sostituzione del millennio (a meno che non si tratti di una data doppia) Es. 1914-18 Es. Il Trecento o anche il ‘300
Il maiuscolo si adopera (oltre nel caso dei nomi propri, di nomi di città ecc.) per: I nomi che indicano epoche, avvenimenti di grande importanza: Il Quattrocento, la Rivoluzione francese I termini geografici quando indicano una regione specifica: la crisi del Medio Oriente Appellativi e soprannomi: Lorenzo il Magnifico Per le sigle più note e più comuni si usa la forma maiuscolo/minuscolo anziché il maiuscolo puntato: Cee, Usa, Urss, Onu Per le parole Santo Santa; quando fanno parte del nome proprio di una chiesa, località: abito in via San Filippo Neri Notare bene: le lettere di santa Caterina, il martirio di san Sebastiano
Richiedono l’iniziale minuscola: nomi di popoli, titoli nobiliari, ecclesiastici e accademici, cariche pubbliche, gradi e corpi militari, via, piazza… I numeri vanno scritti in lettera ad esclusione di alcuni casi, come per le date Es. il 21 dicembre 1950 Sarebbe bene evitare di scrivere il Dante, mentre si può scrivere l’Alighieri invece, per i nomi della letteratura latina e greca, l’articolo non precede mai il nome proprio, ad esempio non si scrive il Callimaco o il Cicerone
Le note Le note possono perseguire almeno due scopi: offrire precisazioni o aggiungere riferimenti bibliografici per consultazione e approfondimenti. Le note vanno inserite a piè di pagina e si scrivono usando un corpo più piccolo (10 punti) e di solito lo stesso carattere del testo. Nel caso in cui la nota segua una citazione, fate ben attenzione a non usare il corsivo (usato per la citazione), ma a ritornare al tondo Riferimenti→Inserisci nota a piè di pagina
Quando si fa una citazione diretta, in nota si riporta la bibliografia seguita dal numero o i numeri di pagina esatti della citazione Es. Rosanna Cioffi, La ragione dell’arte. Teoria e critica in Anton Raphael Mengs e Johann Joachim Winckelmann, Liguori Editore, Napoli 1981, pp. 91-92. Quando non si fa una citazione diretta, ma solo un riferimento al libro Es. Cfr. Rosanna Cioffi, La ragione dell’arte. Teoria e critica in Anton Raphael Mengs e Johann Joachim Winckelmann, Liguori Editore, Napoli 1981, pp. 91-92. Quando la nota successiva è identica alla precedente bisognerà usare Ibidem in corsivo Es. Ibidem.
Quando la nota successiva riprende lo stesso testo di quella precedente, ma segnala pagine diverse Es. Ivi, p. Quando il libro è citato più di una volta nello stesso capitolo: la prima volta si cita per esteso dalla seconda in poi si trascriverà il nome e il cognome dell’autore, l’inizio del titolo seguito da tre puntini sospensivi, dalla virgola e dalla forma cit. seguita dalla pagina di riferimento Es. R. Cioffi, La ragione dell’arte …, cit., p. Le note vogliono sempre il punto finale, la bibliografia generale mai
La bibliografia La bibliografia va inserita alla fine della tesi e contiene l’elenco di tutto il materiale bibliografico consultato Per la stesura di una bibliografia di tesi di laurea, non esiste una regola universale ma ci sono delle convenzioni che vanno comunque rispettate
Le opere devono essere elencate in ordine alfabetico, secondo il cognome dell’autore. Nel caso in cui siano presenti più libri dello stesso autore, andranno in ordine cronologico. Quando uno stesso autore è citato più di una volta nello stesso anno, si seguirà l’ordine alfabetico determinato dal titolo dell’opera se gli autori sono fino a tre si scriveranno tutti i cognomi nell’ordine in cui appaiono sul testo, se sono più di tre si ricorrerà alla dicitura AA. VV. Es.: Autore, Titolo opera, Editore, Luogo di pubblicazione anno di pubblicazione
Se si citano capitoli di libri che raccolgono contenuti di vari autori: Es.: Autore capitolo, “Titolo capitolo”, in Autore Libro, Titolo libro, Editore, Luogo di pubblicazione anno di pubblicazione, pp. Per la citazione di articoli estrapolati da qualche rivista: Es.: Autore, “Titolo articolo”, in Titolo rivista, numero, anno, pagine contenenti l’articolo