Europa Lunga transizione scuola-lavoro Il 40% dei giovani europei sotto i 25 anni ha un contratto di lavoro a tempo determinato Aumento dal 27 al 35% dei lavori temporanei dei giovani dai 15 ai 24 negli ultimi dieci Early school leavers: occupazioni precarie e poco pagate Il 50% circa dei giovani guadagna meno dei due terzi del salario medio Co-residenza con famiglia di origine (nel 2008, 46% dei 18-34, di cui il 36% con lavoro temporaneo) (Ponzellini 2011)
Italia I tassi di disoccupazione giovanile nel 2011 toccano il 29,3% I NEET nel 2010 circa 2 milioni (22,1% tra i 15 e i 25 anni) La metà resta tale per almeno due anni Gli early school leavers sono il 21, 9% (circa ) media europea 14,9% Conferenza di Lisbona al di sotto del 10%
Italia Censimento 2001: il 6,8% della popolazione è priva di titolo di studio, il 26,4% soltanto la licenza elementare, il 31,7% soltanto la licenza di scuola media inferiore, il 10% laureata Nel 2010 persone di anni con titolo universitario sono il 14.8% della popolazione, media EU-27 è 25.9% Paradosso: benché scarsa, l’istruzione di livello superiore rende poco Circa quattro occupati italiani su dieci svolgono un lavoro per il quale sarebbe richiesto un livello di istruzione più basso
Italia Inoccupazione di lungo periodo anche ad alti livelli di qualificazione La percentuale di giovanni con laurea o diploma i cui lavori non hanno nulla a che fare con la loro qualificazione è la più alta d’Europa. Oltre il 43% dei 15-35enni svolge un lavoro che non ha nessuna attinenza con la formazione ricevuta. Tempi lunghi di transizione L’Italia è il paese europeo con il più basso numero di giovani che trovano lavoro immediatamente dopo la formazione, mentre la percentuale di quelli che impiegano oltre 2 anni a trovare un lavoro è la più alta (ISTAT, 2009). Nonostante ciò, la probabilità di entrare nel mercato del lavoro aumenta del 2.4% per ogni anno di frequenza scolastica e l’effetto di ogni anno di scuola sulla probabilità di trovare lavoro è in media del 1,6% in più.
Italia Sindrome del ritardo e dipendenza familiare Nel 2001 si esce di casa a 29,7 e 27,1 anni (m e f) contro i 25 anni di olandesi, tedeschi, inglesi, danesi e francesi Sistema economico e mdl; welfare; la casa
Italia Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia (Caritas e Fondazione Zancan): sempre più italiani chiedono aiuto, dal 2007 il 42,5% in più, mentre dal 2005 al 2010 i giovani sono aumentati del 59,6%. Di questi, il 76,1% non studia e non lavora. Solo un terzo riesce a migliorare la propria condizione rispetto ai genitori, e una parte è costretta a scendere un gradino.
Italia Le politiche dell’istruzione, dello sviluppo e del lavoro sono poco integrate Aziende e scuole poco collegate Il mdl non esprime una chiara domanda di formazione. Richiesta di diplomati con una qualche esperienza di lavoro. Mismatch domanda e offerta
Politiche Politiche per i giovani? Politiche per l’emancipazione (Patto europeo per la gioventù del 2005) La gioventù come una condizione a sé La transizione come un processo lineare (in realtà, più lunga e complessa e meno standardizzata, per mutamenti sociali, culturali e anche fattori strutturali) Percorsi di autonomia irregolari e reversibili Poche politiche per l’autonomia/ emancipazione/capacitazione (Cordella, 2011)
Politiche Scarsità misure di sostegno e protezione Familismo e responsabilità familiari L’emancipazione è privata (Gentile, 2010), si risolve nella famiglia: riproduzione delle differenze sociali e non progetto individuale (Paci, 2010)
Politiche istruzione e formazione Scuola e diseguaglianza (Fondazione Agnelli 2010) La famiglia e il contesto territoriale sono decisivi rispetto alle opportunità disponibili e ai risultati dell’apprendimento Frattura territoriale fra nord e sud Riproduzione gerarchie sociali nelle scelte fra licei e istituti professionali/tecnici ITALIA Piano di azione per l'occupabilità dei giovani attraverso l'integrazione tra apprendimento e lavoro (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Riforma del 2010 (formazione professionale, apprendistato, regionalizzazione del sistema di istruzione e formazione professionale ) Investimenti in istruzione e formazione generalmente aumentano chances di occupazione
Politiche del lavoro Italia: dualismo, de-regolazione e poche politiche dedicate (Ciarini, 2011) Politiche di attivazione: frammentazione e incertezza Il problema è che le politiche di attivazione sono efficaci in contesti che tendono alla piena occupazione (altrimenti bassi salari e bassa produttività) (ibidem)
Politiche del lavoro Limiti delle politiche per l’attivazione Limiti degli approcci del capitale umano Effetti positivi nell’immediato ma poveri nel lungo periodo rispetto a retribuzione e stabilità Employability: incentrata sull’offerta di lavoro, l’incontro fra domanda e offerta è concepita in termini di adattabilità individuale Capability: intervenire su contesto, sulle determinanti della domanda Combinare interventi sulla domanda e interventi sull’offerta
Problemi/criteri Integrazione fra politiche Inclusione sociale/inclusione nelle scelte, partecipazione alla vita sociale e democrazia Locale
Casi Toscana Il progetto – che promuove opportunità su Tirocini, Casa, Servizio Civile, Fare impresa, Lavoro, Studio e Formazione – comprende azioni di sistema e strumenti per la valorizzazione del merito, garantendo un diritto allo studio reale, una formazione professionalizzante, un’esperienza di servizio civile regionale, prestiti d’onore per ulteriori forme di specializzazione, così come favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e delle professioni attraverso l’accesso agevolato al credito e al microcredito, il sostegno all’avviamento di attività economiche nonché una effettiva emancipazione attraverso contributi per l’affitto e l’acquisto della prima casa.
Casi 1. Giovani sì - Progetto per l’autonomia dei giovani. Promuovere l’emancipazione dei giovani dalla famiglia di origine, attraverso l’erogazione di contributi per l’affitto per i giovani nuclei familiari con figli e per altre forme di convivenza (coppie, singles, gruppi di studenti, etc.) e per la trasformazione del contratto d’affitto in acquisto prima casa;
Casi 12 Potenziare le opportunità legate al diritto allo studio – formazione, apprendimento, specializzazione mediante: - orientamento allo studio finalizzato alla diminuzione della dispersione e dell’abbandono degli studenti universitari - potenziamento del sistema del diritto allo studio universitario anche tramite la revisione dell’attuale sistema di erogazione delle borse di studio e sostegno alla mobilità internazionale, - concessione di garanzie sui prestiti d’onore erogati per percorsi formativi di alta specializzazione - - sistema istruzione e formazione professionale (IeFP) nell’ambito dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale organizzati dalla Regione Toscana - corsi di Istruzione formazione tecnica superiore (IFTS)
Casi 3. Costruire percorsi per l’inserimento nel mondo del lavoro tramite: - contributi per lo svolgimento del servizio civile volontario - tirocini retribuiti con contributo regionale - contributo una tantum per l’assunzione di giovani laureati e dottori di ricerca finalizzato alla stabilizzazione del lavoro precario - apprendistato finalizzato all’ottenimento della qualifica di apprendista entro i 24 anni; percorsi di alto apprendistato, ovvero inserimento in azienda con contratto di apprendistato di giovani laureandi o dottorandi - fondo incentivazione all’occupazione a favore di imprese - voucher alle madri per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro (per la frequenza di servizi educativi per la prima infanzia) 4. Facilitare l’avviamento d’impresa e l’attività imprenditoriale 5. Accrescere l’opportunità di sostenere esperienze formative e lavorative all’estero (Youth on the move):
Casi Bollenti Spiriti è il programma della Regione Puglia per le Politiche Giovanili, cioè un insieme di interventi e di azioni dedicate ai giovani pugliesi e a chi lavora con e per loro. … l’idea di Bollenti Spiriti è considerare i giovani come una risorsa e non come uno dei problemi della Puglia. L’accento è sul talento, l’energia e la voglia di partecipare. Sullo spirito, insomma. …. le politiche regionali per i giovani non sono fatte di tanti singoli progetti, scollegati tra loro e di breve respiro, ma costruiscono un disegno coerente per realizzare un grande obiettivo: fare delle giovani generazioni il vero motore della rinascita sociale, economica e culturale della nostra regione. Per la prima volta, le politiche della Regione Puglia si rivolgono ai giovani in quanto tali e non solo in quanto studenti, disoccupati, soggetti da proteggere o categoria a rischio. Per la prima volta, l'obiettivo non è "risolvere il problema dei giovani" ma offrire strumenti per permettere ai giovani cittadini pugliesi di partecipare a tutti gli aspetti della vita della comunità. Perchè proprio da loro possono venire le migliori soluzioni.
Casi Il Contratto Etico Giovanile, ovvero borse di alta formazione per oltre giovani neolaureati pugliesi Da marzo 2008, il contratto etico ha cambiato nome: si chiama “Ritorno al Futuro” ed è interamente gestito dall’Assessorato al Lavoro e alla Formazione Professionale. Laboratori Urbani, finanziamento di 71 progetti per ristrutturare circa 150 edifici abbandonati in tutta la regione e trasformarli in laboratori da dedicare all’espressione e alla creatività giovanileLaboratori Urbani iniziative sperimentali sulla creatività giovanile, come il CreativeCamp (prima edizione - settembre 2007 e seconda edizione maggio 2008);prima edizioneseconda edizione concorso Principi Attivi – Giovani Idee per una Puglia migliore (spesa complessiva: 10,5 milioni di Euro). PrincipiPrincipi Attivi – Giovani Idee per una Puglia migliore l Servizio Civile Nazionale realizzato dagli enti accreditati con sede in Puglia;Servizio Civile Nazionale - il progetto MOMArt - Motore Meridiano delle Arti per la riconversione di una ex discoteca sequestrata alla criminalità organizzata in un centro di promozione della legalità e della creatività giovanile;MOMArt - Motore Meridiano delle Arti - Libera il bene, iniziativa per il riuso sociale dei beni confiscati alla mafia (in collaborazione con l'associazione Libera)Libera il bene Con una spesa complessiva di oltre 150 milioni di Euro, Bollenti Spiriti rappresenta il più importante investimento economico mai realizzato da una regione italiana in favore delle giovani generazioni. A febbraio del 2010, la Regione Puglia ha promosso il Bollenti Spiriti Camp, un evento aperto, interamente costruito con modalità partecipate, dedicato alla presentazione dei progetti e delle iniziative di Bollenti Spiriti e all'incontro tra tutte le persone che, in Puglia, realizzano esperienza di attivazione.Bollenti Spiriti Camp
Lavoro sul campo Quesito/i? Disegno di ricerca Traccia intervista Chi?