Storia sviluppo locale- Lezione 61 Lezione 6 Ripensare allo sviluppo locale in Italia Indice  Istituzioni centrali e istituzioni intermedie  Dualismo.

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Storia sviluppo locale- Lezione 61 Lezione 6 Ripensare allo sviluppo locale in Italia Indice  Istituzioni centrali e istituzioni intermedie  Dualismo dimensionale e dualismo istituzionale  Istituzioni intermedie e sviluppo locale

Storia sviluppo locale- Lezione 62 I - Istituzioni centrali e istituzioni intermedie Nella prima lezione abbiamo visto come lo sviluppo economico risulti condizionato anche dall’assetto istituzionale. L’azione istituzionale, però, si realizza almeno su due piani: tra il governo centrale dell’economia (istituzioni centrali) e l’operare periferico dei singoli soggetti economici opera, infatti, un insieme di corpi istituzionali intermedi.Nella prima lezione abbiamo visto come lo sviluppo economico risulti condizionato anche dall’assetto istituzionale. L’azione istituzionale, però, si realizza almeno su due piani: tra il governo centrale dell’economia (istituzioni centrali) e l’operare periferico dei singoli soggetti economici opera, infatti, un insieme di corpi istituzionali intermedi. Le istituzioni intermedie possono essere definite come quei soggetti cui è demandata l’offerta localmente differenziata di beni pubblici.Le istituzioni intermedie possono essere definite come quei soggetti cui è demandata l’offerta localmente differenziata di beni pubblici. L’azione delle istituzioni centrali e di quelle intermedie è molto diversa; differenti sono le logiche, gli strumenti, gli obiettivi e i soggetti a cui si rivolgono.L’azione delle istituzioni centrali e di quelle intermedie è molto diversa; differenti sono le logiche, gli strumenti, gli obiettivi e i soggetti a cui si rivolgono. Il marcato dualismo istituzionale, che caratterizza la situazione italiana, sembra aver sostenuto e favorito il dualismo dimensionale delle imprese del Paese.Il marcato dualismo istituzionale, che caratterizza la situazione italiana, sembra aver sostenuto e favorito il dualismo dimensionale delle imprese del Paese.

Storia sviluppo locale- Lezione 63 II – Dualismo dimensionale e dualismo istituzionale Le piccole e le grandi imprese pongono alle istituzioni una domanda di regolazione e di beni pubblici fortemente disomogenea, alla quale corrisponde un’offerta istituzionale ugualmente differenziata.Le piccole e le grandi imprese pongono alle istituzioni una domanda di regolazione e di beni pubblici fortemente disomogenea, alla quale corrisponde un’offerta istituzionale ugualmente differenziata. Le istituzioni centrali attuano, in sostanza, interventi di stabilizzazione e di regolazione. Le loro azioni sono volte quindi a ridurre l’incertezza e a contenere i conflitti. I benefici vanno a quasi esclusivo vantaggio delle grandi imprese, perché queste in particolare risultano fortemente interessate alla stabilità del sistema economico e sono maggiormente in grado di sfruttare l’azione regolativa.Le istituzioni centrali attuano, in sostanza, interventi di stabilizzazione e di regolazione. Le loro azioni sono volte quindi a ridurre l’incertezza e a contenere i conflitti. I benefici vanno a quasi esclusivo vantaggio delle grandi imprese, perché queste in particolare risultano fortemente interessate alla stabilità del sistema economico e sono maggiormente in grado di sfruttare l’azione regolativa. Le istituzioni intermedie realizzano, invece, beni pubblici selettivi, che si rivolgono, cioè, a imprese che condividono l’uso della stessa tecnologia, la localizzazione o il mercato finale. Tra questo tipo di beni troviamo, ad esempio, le consulenze, la facilitazione al credito, la certificazione tecnica, ecc. La fornitura di tali beni tende ad avvantaggiare in particolare le piccole imprese, le quali non sono in grado di sviluppare questo tipo di attività al proprio interno.Le istituzioni intermedie realizzano, invece, beni pubblici selettivi, che si rivolgono, cioè, a imprese che condividono l’uso della stessa tecnologia, la localizzazione o il mercato finale. Tra questo tipo di beni troviamo, ad esempio, le consulenze, la facilitazione al credito, la certificazione tecnica, ecc. La fornitura di tali beni tende ad avvantaggiare in particolare le piccole imprese, le quali non sono in grado di sviluppare questo tipo di attività al proprio interno.

Storia sviluppo locale- Lezione 64 III - Istituzioni intermedie e sviluppo locale La presenza di offerte istituzionali differenziate ha introdotto incentivi, forme di protezione ed esternalità diverse per le grandi e per le piccole imprese, rendendo possibile la convivenza e percorsi di sviluppo autonomi delle organizzazioni produttive minori rispetto a quelle di maggiori dimensioni.La presenza di offerte istituzionali differenziate ha introdotto incentivi, forme di protezione ed esternalità diverse per le grandi e per le piccole imprese, rendendo possibile la convivenza e percorsi di sviluppo autonomi delle organizzazioni produttive minori rispetto a quelle di maggiori dimensioni. Bisogna sottolineare però che l’azione delle istituzioni intermedie è spesso limitata territorialmente. Ciò implica che la capacità di coordinare di mobilitare le risorse collettive non sia uniforme, ma possa presentare differenze molto marcate tra un’area e l’altra del Paese; perché vi possono essere istituzioni intermedie più o meno efficienti e coordinate.Bisogna sottolineare però che l’azione delle istituzioni intermedie è spesso limitata territorialmente. Ciò implica che la capacità di coordinare di mobilitare le risorse collettive non sia uniforme, ma possa presentare differenze molto marcate tra un’area e l’altra del Paese; perché vi possono essere istituzioni intermedie più o meno efficienti e coordinate. Questa può essere una chiave di lettura che permette di spiegare, almeno in parte, sia lo straordinario sviluppo di alcune zone periferiche (i distretti industriali), sia il fatto che tale sviluppo risulti basato sulla piccola e media impresa.Questa può essere una chiave di lettura che permette di spiegare, almeno in parte, sia lo straordinario sviluppo di alcune zone periferiche (i distretti industriali), sia il fatto che tale sviluppo risulti basato sulla piccola e media impresa.