Montatura equatoriale

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Transcript della presentazione:

Montatura equatoriale La montatura equatoriale permette con solo movimento intorno all’asse polare di mantenere puntato il telescopio su l’oggetto.

Montatura Equatoriale Tedesca E’ la più tradizionale, l’asse di declinazione è posto in cima all’asse polare che a sua volta sta su di un pilastro. Un contrappeso bilancia il telescopio.Il problema dei momenti meccanici limita l’uso di questa montatura ai telescopi più piccoli e leggeri. In figura il telescopio di Yerkes

Montatura Equatoriale a Forcella Il telescopio ruota attorno all’asse di declinazione, all’interno di una forcella, che è parallela all’asse polare. Lo strumento è meglio equilibrato ma c’è poco spazio per la strumentazione posta al fuoco Cassegrain. In figura il 3.6 m dell’ESO

Montatura Equatoriale Inglese L’asse polare è sostenuto agli estremi per mezzo di due pilastri. Il telescopio è posto in cima all’asse polare e ciò può rendere difficile raggiungere il fuoco. In figura: disegno del telescopio di Asiago

Montatura Equatoriale Inglese L’asse polare è sostenuto agli estremi per mezzo di due pilastri. Il telescopio è posto in cima all’asse polare e ciò può rendere difficile raggiungere il fuoco. In figura: Il telescopio 122 cm di Asiago

Montatura Equatoriale a Ferro di Cavallo E’ di più recente introduzione, è stata ideata per il telescopio Hale di Monte Palomar alla fine degli anni ’40, molto usata per i telescopi tra i 3 e i 5 m, costruiti tra il 1950 ed il 1970. Questa soluzione permette di sostenere gli estremi di entrambi gli assi e non vi sono particolari difficoltà di accesso alla strumentazione ausiliaria. In figura: Il telescopio Hale, 5 m.

Montature Altazimutale Era fino a pochi anni fa usata solo per i piccolli strumenti amatoriali . Il puntamento avviene muovendo il telescopio in altezza ed azimut. Per inseguire un oggetto celeste è necessario applicare due movimenti.

Montature Altazimutali Al crescere del diametro degli specchi crescono i problemi meccanici delle montature. Con la possibilità di controllare i movimenti del telescopio per mezzo di un eleboratore si possono oggi realizzare telescopi con montura altazimutale. Tutti i grandi strumenti odierni adottano questa soluzione. In figura: Il Cannocchiale di Galileo ed uno dei quattro telescopi da 8 m del VLT dell’ESO.

Montature Altazimutali In figura: VLT, Paranal

Montature Altazimutali In figura: Telescopio Nazionale Galileo, 3.5 m

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