FISICA VISSUTA: STRANI E INCREDIBILI FENOMENI

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Transcript della presentazione:

FISICA VISSUTA: STRANI E INCREDIBILI FENOMENI IN UN’OFFICINA DI CAGLIARI Guido Pegna, Dipartimento di Fisica Università di Cagliari pegna@unica.it http://www.pegna.com

A partire dalla fine del 2009 e per una parte del 2010 strani fenomeni si verificarono in una grande officina meccanica di Cagliari. L’officina ha in dotazione 4 grandi stazioni di lavoro automatiche a controllo numerico, più torni, frese, presse e molte macchine ausiliarie come compressori ecc. E’ alimentata dalla rete trifase attraverso due grandi quadri elettrici con interruttori magnetotermici, interruttori di potenza, ecc. Inizialmente alcuni grossi cavi si “sfilarono” spontanea- mente dalle morsettiere, e continuarono a sfilarsi mal- grado venissero stretti con sempre maggiore forza. In seguito e con gravità crescente cominciarono a verificarsi guasti sia ai componenti dei quadri elettrici che al grosso contatore trifase dell’ENEL, situato su una parete esterna dell’officina, che più volte dovette essere sosti- tuito.

Questi guasti erano caratterizzati da una modalità comune: a tracce di annerimenti sulle parti esterne dei contenitori in PVC si accompagnavano fratture e rotture delle parti in plastica che davano l’impressione di vere e proprie disgregazioni. Successivamente tutte le parti elettroniche e di alimen- tazione delle macchine a controllo numerico subirono danni talmente gravi che furono giudicati irreparabili. Schede elettroniche con tracce di bruciatura superficiale, cavi piatti di connessione fra le parti digitali anneriti e bruciacchiati, intere file di relé espulsi dai relativi zoccoli malgrado fossero trattenuti dalle apposite molle di bloccag- gio, cavi, teleruttori, portafusibili meccanicamente disgre- gati. Una documentazione fotografica è riportata nel seguito.

Ma il culmine fu raggiunto ancora dopo, quando oggetti metallici o contenenti parti di metallo di vario peso e forma cominciarono a volare, anche per molti metri, i più leggeri veloci come proiettili. In questo stesso periodo si verificarono moltissime deformazioni, piega- ture e spostamenti di oggetti metallici. L’officina è situata nel piano terra di un edificio isolato nel quale sono attive parecchie attività commer- ciali. Tutta l’energia elettrica di alimentazione dell’edi- ficio proviene da una cabina di trasformazione fra la media tensione (MT, 25 KV) e la bassa tensione (BT) situata ad una trentina di metri dall’edificio, come si vede in una delle diapositive che seguono. I cavi di arrivo alla cabina e di uscita verso l’edificio sono interrati. La potenza del trasformatore è di 450 KVA mentre la potenza complessiva di punta richiesta dal carico non supera i 30-40 KVA.

La documentazione degli eventi ha sempre incontrato enormi difficoltà. L’officina è grande, i fatti accadono casualmente, in momenti e in posti imprevedibili. Tutte le videocamere, i telefonini, le macchine fotografiche introdotte in officina per cercare di documentare ciò che accadeva non duravano che poche ore prima di venire a loro volta danneggiate irreparabilmente. Una maggiore durata in funzione di alcune videocamere è stata ottenuta chiudendole in contenitori di ferro con pareti dello spessore di 10 mm. Qui di seguito, per avere un’idea, un breve filmato intro- duttivo su uno degli eventi, ripreso grazie a parecchia fortuna.

SCOPPIO DI UN TUBO FLUORESCENTE: FILM

RIPETIZIONE

Questa è la plafoniera della lampada caduta. E’ a 4 metri di altezza.

L’edificio  A sinistra la rampa di accesso al cortile

IL CORTILE AL PIANO BASSO Cabina elettrica Officina Rampa di accesso   Passaggio cavo sotterraneo a 25 KV

OFFICINA: INTERNO

UNA DELLE MACCHINE A CONTROLLO NUMERICO

ALTRO SCORCIO: A SINISTRA UN’ALTRA MACCHINA

Questo è uno dei quadri di una delle macchine a controllo numerico

1. ALCUNI FATTI

Il contatore trifase di alimentazione dell’officina: frequente distacco spontaneo dei cavi

CAVI DI POTENZA STACCATI DALLE MORSETTIERE

UN FUSIBILE FRATTURATO, MA IL FILO INTATTO Questo evento è stato così frequente che i fusibili vennero empiricamente usati come “indicatori”!

TRASFORMATORI DANNEGGIATI

UNA GRUCCIA TROVATA COSI’ DEFORMATA

COME ANCHE QUESTE LATTINE

UN FILMATO VIOLENTO : DISCO 1

ALTRO FILMATO: DISCO 2

IL NUCLEO DI UN TELERUTTORE DEFORMATO

UNO SCANNER…VOLA

UN TELEFONINO…VOLA!

Articoli: il 21 maggio…

Il giorno dopo…

Malgrado questo…il giorno dopo CONTATORI DANNEGGIATI E FUSIBILI INTERROTTI Interrotti per piu’ volte due dei tre  fusibili sigillati Nessun intervento delle protezioni a valle!

Qui di seguito alcune fotografie dei danni subiti dai quadri elettrici di controllo delle stazioni di lavoro a controllo numerico.

IL MONITOR DI UNA MACCHINA DISTRUTTO

CAVI BRUCIACCHIATI

PINZE VOLATE

VETRO DI PROTEZIONE SFONDATO

UN TELEFONINO

UNA TELECAMERA

MORSETTIERA DI UN TORNIO

CALAMITA VOLATA VERSO UN ESTINTORE

GROSSI CAVI STACCATI DALLA MORSETTIERA

UN PICCOLO TRASFORMATORE

QUESTA ERA UNA BOBINA APPOGGIATA SU UN BANCO

Sfondato da un dado veloce VETRO DELL’UFFICIO Sfondato da un dado veloce come un proiettile

UN GROSSO RELE’ VOLATO SUL TETTO DI UN CAMION porta dell’officina Relé

VOLO DI UN INTERRUTTORE  

PROVENIVA DA QUESTO PALLET  

INCREDIBILE GARBUGLIO SU UN CAVO DI SEGNALE

FUSIBILE FRATTURATO MA ELEMENTO INTERNO INTATTO

OGGETTO PESANTE VOLATO: FILM

relitto di un inverter pesante oltre 10 Kg QUESTO E’ L’OGGETTO: relitto di un inverter pesante oltre 10 Kg

SFIAMMEGGIAMENTI SU UN INTERRUTTORE: FILM

RIPETIZIONE

IL 15 SETTEMBRE…

ALTRI FATTI - Forte rumore intermittente del trasformatore in cabina - Eventi anche in assenza di alimentazione Gli altri utenti dell’edificio non segnalano anomalie Ispezioni nell’edificio da parte di enti di protezione non riportano presenze di apparati sospetti

2. I TEST TENTATI

Fu osservato che alcuni teleruttori collegati alla rete scattavano ripetutamente e velocemente poco prima che si verificasse un evento di volo di un oggetto. Così da qual momento alcuni teleruttori furono usati come segnali premonitori.

TELERUTTORI 1

TELERUTTORI 2

Senza avere nessuna idea sulle cause degli eventi, si istallarono vari test allo scopo di mettere in evidenza campi magnetici e loro variazioni, campi elettrici e campi magnetici impulsivi. Qui di seguito alcune spire in corto circuito sospese ad un sottile nastrino di plastica che si supponeva potessero indicare la presenza di impulsi di campo magnetico, e un potente “ago magnetico” per mettere in eviden- za variazioni lente della direzione di un eventuale campo magnetico.

SPIRA SPIRA BUSSOLA

MA LA BUSSOLA SI COMPORTO’ INASPETTATAMENTE MAGNETE

E IN SEGUITO IL MAGNETE VOLO’ VERSO UNA PORTA METALLICA

ALTRA BIZZARRIA DELLA BUSSOLA… MAGNETE

FILMATO DI UNA SPIRA CHE SI MUOVE SPONTANEAMENTE

Limatura di ferro “volata” sulla bussola

UNA SPIRA CHE RUOTA SPONTANEAMENTE: FILM

ASTINA DI ALLUMINIO DEFORMATA

ALTRA ASTINA PIEGATA

ANCORA UNA ASTINA PIEGATA

Poiché i fusibili continuavano a fratturarsi come se venissero schiacciati da una grande forza, ho pensato di vedere se si deformassero anche degli “pseudo fusibili” costituiti da due quadratini di latta uniti con un filo sottile. Il risultato alle diapositive seguenti.

UNO PSEUDO FUSIBILE

PSEUDO FUSIBILE SCIACCIATO!

ASTINA PIEGATA

UN TUBETTO METALLICO APPOGGIATO ALL’ESTERNO DELLA CABINA ELETTRICA Giardinetto TUBETTO METALLICO

IL TUBETTO, DEFORMATO, FINITO SULL’ALBERO DIETRO LA CABINA

UN CONDENSATORE A BASSA PERDITA PER MEMORIZZARE TENSIONI INDOTTE: SUBITO DANNEGGIATO

QUESTA ERA L’IDEA…

QUESTA ERA LA SPIRA CIRCOLARE

GLI ESTREMI CON IL DIODO TROVATI SALDATI

SPIRE CIRCOLARI SOSPESE

ERA UN AMPEROMETRO A CLAMP

CIÒ CHE RESTA DEL CLAMP

QUESTA ERA UNA SPIRA CIRCOLARE Filo di rame Condensatore

E ANCORA LA STESSA IL GIORNO DOPO

Per potere lavorare in tranquillità al riparo da oggetti volanti e in un ambiente protetto contro i campi elettrici ho fatto costruire questa grande gabbia di Faraday abitabile e schermata su tutti i lati. All’interno vi sono alcuni strumenti e i sistemi di alimentazione completa- mente svincolati dalla rete elettrica.

LA GRANDE GABBIA DI FARADAY IN OFFICINA Oscilloscopio Computer Batterie e inverter

Dal “tetto” escono due antenne per la rilevazione dei campi elettromagnetici impulsivi Antenna Antenna Antenna Antenna

Questo è un segnale registrato all’oscilloscopio poco prima che anche questo venisse distrutto Vrms = 22 V su 50 Ohm  9 W

Per registrare nella pista audio delle telecamere le variazioni del campo magnetico ho costruito questo apparecchio che traduce il valore del campo in una nota audio. Qui lo schema a blocchi e nella diapositiva seguente l’apparecchio. Di seguito una registrazione di un andamento del campo magnetico in un particolare momento di attività. Solamente io conoscevo il funziona- mento di questo apparecchio.

Apparecchio con sensore ad effetto Hall

REGISTRAZIONE DELLA VARIAZIONE DEL CAMPO MAGNETICO

In seguito ai risultati di questo esperimento, ho pensato di eseguire più semplicemente registrazioni audio su nastro delle tensioni indotte dalle rapide variazioni del campo magnetico locale in una bobina con nucleo di ferrite. Qui di seguito la bobina e una delle registrazioni.

LA BOBINA 2000 SPIRE NUCLEO DI FERRITE

REGISTRAZIONE DELLE TENSIONI INDOTTE

ALTRA BOBINA PER CAMPI FORTI

3. LA RICERCA DELLE CAUSE

A seguito di una causa per risarcimento danni intentata dai proprietari dell’officina contro l’ENEL sono accadute varie cose. L’ENEL ha inviato sul luogo tecnici e strumen- tazione per monitorare le condizioni della fornitura. I proprietari hanno a loro volta dato mandato sia a consu- lenti privati che a Dipartimenti Universitari di Ingegneria di eseguire misure e determinare le cause degli eventi così disastrosi. Nessuna di queste entità individuò le cause. Nei rapporti e nelle relazioni prodotte si leggono formule generiche come “disturbi condotti sulla rete”, “inquina- mento della rete”, “disturbi di natura elettromagnetica a radiofrequenza”, e si lascia intendere che la causa è probabilmente da attribuire a qualche anomalia in una delle utenze dell’edificio. L’officina aveva a regime una ventina di operai, ma è ora totalmente inattiva. Il tribunale nominava un suo

Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) con l’incarico di analizzare gli eventi e individuarne le responsabilità. Fu il CTU che intorno al mese di marzo 2010 si rivolse a me come esperto in fenomeni elettromagnetici per studiare la fenomenologia e individuarne le cause. Da quel momento fino al mese di settembre 2010 ho seguito quotidianamente gli eventi e ho condotto test e determinazioni, come visto nel capitolo precedente. Ora il quadro si va chiarendo, ed esiste una ipotesi molto ben fondata sulla causa di tutti i fenomeni che si sono verificati. Il modo con cui sono arrivato a capire è un capitolo a parte molto intrigante. Nel mese di ottobre il CTU ha consegnato la sua rela- zione giurata al tribunale, alla quale era allegata una mia memoria scientifica su tale ipotesi e sui dati a

sostegno. Il fatto notevole è che non appena l’ENEL è venuta a conoscenza della relazione del CTU e del mio lavoro, i fenomeni in officina sono totalmente cessati. Ad oggi è in corso la battaglia legale fra consulenti di parte con ricorsi, controricorsi ecc. Nel frattempo il tribunale ha nominato un nuovo CTU. Questi ha pres- tato giuramento il 20 gennaio scorso.

APPENDICE 1 I fatti di Canneto di Caronia Qui di seguito alcuni stralci del rapporto finale della Protezione Civile alla Presidenza del Consiglio sugli strani eventi di Canneto di Caronia (Sicilia) avvenuti nel 2005. In quegli eventi accaddero cose meno violente di quelle di Cagliari: un divano prese fuoco in corrispondenza di una molla circolare dell’imbottitura, alcuni elettrodomestici ebbero parti elettriche danneggiate, le serrature elettriche delle auto parcheggiate in prossimità delle case si aprivano e si chiudevano senza intervento umano. Come si può leggere, nemmeno in quel caso furono individuate le cause malgrado intensissime campagne

“Siamo di fronte a tecnologie militari evolute anche di di misura e prolungate rilevazioni condotte da esperti di molteplici provenienze. Queste le conclusioni (! !): “Siamo di fronte a tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre che potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato».

vedi anche: http://www. lavocedelmarinaio

GRAZIE! Guido Pegna, 23 gennaio 2011