Zonizzazione Acustica del Comune di Parma

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Università degli Studi di Parma
Advertisements

TESTO UNICO DELLE NORME IN MATERIA INDUSTRIALE, ARTIGIANA E DEI SERVIZI ALLA PRODUZIONE L.R. 28 ottobre 2003, n. 20.
La legislazione sul rumore ambientale
21 Marzo 2006"Le misure e le previsioni in acustica edilizia"1 Requisiti acustici passivi degli edifici - Elaborazione e presentazione dei dati - Enrico.
La legislazione sul rumore ambientale
1 DECRETO LEGISLATIVO 626/94 19 SETTEMBRE 1994 MODIFICHE ED INTEGRAZIONI DECRETO LEGISLATIVO 242/96 19 MARZO 1996 CORSO DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE IN.
La rete di monitoraggio dei campi elettromagnetici in Piemonte
1 Il punto di partenza La legge 19 novembre 1990, n. 341 (G.U: , n. 274) Riforma degli ordinamenti didattici Art. 11 Autonomia didattica, c.
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
Il contesto abitanti dipendenti dirigenti 164
Situazione normativa attuale italiana per idrogeno autotrazione
(A.R.P.A.) RUOLO DELL’AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE AMBIENTE
IL NUOVO SCENARIO NORMATIVO PER LINQUINAMENTO ACUSTICO DA RUMORE AEREO E LE SUE RIPERCUSSIONI SULLEFFICIENZA DEGLI AEROPORTI NICOLA GUALANDI, LUCA MANTECCHINI,
1 Il Piano Casa del Molise Legge Regionale 11 dicembre n. 30.
A cura di Maurizio Lacerra 1 Sistemazione e riqualificazione di aree destinate ai mercati Indirizzi, Criteri e Modalità. Sistemazione e riqualificazione.
PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA
8. Reti di Code Nella maggior parte dei processi produttivi risulta troppo restrittivo considerare una sola risorsa. Esempio: linea tandem arrivi 1 v.
Art. 60. D.lgs 29/93 abrogato Orario di servizio e orario di lavoro. [1. L'orario di servizio si articola di norma su sei giorni, dei quali cinque anche.
PIANO STRUTTURALE In accordo con i principi di sussidiarietà e di cooperazione: E attivato allinterno di una procedura di confronto tra Comune proponente.
Cattedra Diritto e Legislazione
Inquinamento idro-termico da centrali termoelettriche
Corso di Impatto Ambientale Modulo A: Pianificazione Energetica
Corso di Impatto Ambientale Modulo A: Pianificazione Energetica
Master universitario di II livello in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi Ferroviari Anno Accademico 2012/2013 Cultura dimpresa, valutazione.
Il Piano Regolatore Generale: nozioni ed elementi tecnici
FORUM PROVINCIALE DEL TERZO SETTORE Le funzioni dellEnte Provincia Prato 24 maggio 2011.
La normativa dell’inquinamento acustico e il ruolo di ARPA Lombardia
ITIS Guglielmo Marconi - Via Adda, Gorgonzola (MI) TECNICAMBIENTE _ _ 2013 CRITERI GENERALI Aggiornamento della zonizzazione acustica di Gorgonzola.
RUMORE FERROVIARIO D.P.R. 18/11/1998 n. 459 D.P.C.M. 14/11/1997
CLIMA ACUSTICO - ASPETTI NORMATIVI -
G. Orlandi, G. Bigi Bologna 15 ottobre La struttura produttiva dellEmilia-Romagna Una lettura attraverso lArchivio Statistico delle Imprese Attive.
PREVENZIONE E MANUTENZIONE
22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale1 La legislazione sul rumore ambientale Università degli Studi di Parma Angelo Farina –
SPA/AQUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELLINTERVENTO SPA/A.1.1 COROGRAFIA – SISTEMA DELLA TANGENZIALE DI ALTOPASCIO SPA/A.1.2.
L’Attività dell’A. R. P. A. V
1 Intermediazioni su beni mobili Nuova disciplina I.V.A. a decorrere dal (Norme di riferimento – Artt. 7 ter lett. a) e b) e 7 septies comma 1.
Associazione Italiana di acustica 38 Convegno nazionale Rimini 8-10 Giugno 2011 Salvatore GIORDANO Irene BUGAMELLI Francesca RAMETTA Studio acustico relativo.
MACCHINARI SICURI WORKSHOP FASCICOLO TECNICO E ANALISI DEI RISCHI
CODICE DELL’URBANISTICA E DELL’EDILIZIA
Risultati Conclusioni Introduzione Linquinamento acustico, trascurato in passato perché considerato più un disturbo locale che un problema ambientale,
Il Piano Urbanistico Comunale (P. U. C
LE DISCARICHE DI RIFIUTI
Parco nazionale degli Iblei Studio di coerenza del territorio ragusano con le norme istitutive previste dalla legge quadro sulle aree naturali protette.
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 L E I D E E P E R I L T E R R I T O R I.
LECM E LUNIONE EUROPEA La Direttiva sul riconoscimento dei crediti allestero 5 Novembre 2013 Palazzo dei Congressi Roma Sergio Manzieri Coordinatore Quinta.
INQUINAMENTO ACUSTICO
Cartelli e ... Regole Stradali Francesco Buttinelli.
Rumore e Suono Suono: Perturbazione vibratorio di un mezzo elastico (aria), atta a provocare una sensazione uditiva . Rumore: suono sgradevole o fastidioso.
Regolamento emissioni elettromagnetiche COMUNE DI BRUSNENGO Provincia di Biella NOVEMBRE 2011.
CONSULTABILITA’ DOCUMENTI
Interreg IIIB- MEDOC ENPLAN ITALIA Regione Autonoma Valle d’Aosta
ASSESSORATO ALLA MOBILITÀ E ALLE INFRASTRUTTURE ASSESSORATO ALLA MOBILITA’ E ALLE INFRASTRUTTURE Piano Generale del Traffico Urbano Piano Particolareggiato.
Misura 323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale AZIONE 1: Stesura e aggiornamento dei piani di gestione dei siti Natura 2000; predisposizione.
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
COMUNE DI SERDIANA Rettifica CC n. 12 del 22 aprile 2013 – Determinazione aliquote IMU PRESENTA IL SINDACO ROBERTO MELONI.
cos’è un PRG La legge 1150/’42 Gli elenchi dei comuni
Controllo dell'Aspetto Ambientale “Rumore” in Azienda TADINI.
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
IL GIOCO DEL PORTIERE CASISTICA. Caso n. 1 Il portiere nella seguente azione NON commette infrazioni.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
S. Secchi – Il quadro legislativo nazionale e regionale in materia di acustica Il quadro legislativo nazionale in materia di acustica Rassegna cronologica.
Norme e procedure per la gestione del territorio
22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale1 La legislazione sul rumore ambientale Effetti della direttiva CEE n ed aspetti civilistici – art.
RELAZIONE DI VALUTAZIONE PREVISIONALE DI CLIMA ACUSTICO
Tecniche di valutazione e programmazione urbanistica Introduzione al corso Trasformazione urbana e strumenti di attuazione del piano urbanistico.
Milano IL PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL DECENTRAMENTO Milano, Marzo 2012 Direzione Centrale DECENTRAMENTO E SERVIZI AL CITTADINO.
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Sezione Agenti Fisici Area rumore ambientale Il rumore.
La zonizzazione e gli standard Prof. Luigi Piemontese.
Pianificazione È prevenzione La gestione del territorio deve essere la linea guida della pianificazione.
IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI MANDELLO DEL LARIO.
Transcript della presentazione:

Zonizzazione Acustica del Comune di Parma Angelo Farina Dip. Ing. Industriale, Università di Parma

Una collaborazione tra: Comune di Parma Azienda Regionale Prevenzione e Ambiente dell’Emilia-Romagna Università degli Studi di Parma

1. Cos’è il rumore? Premessa Il battito delle mani, l'uso del trapano elettrico, o qualsiasi corpo in vibrazione provocano spostamenti d'aria che l’orecchio percepisce come suoni. Il rumore è un suono indesiderato che può generare sensazioni sgradevoli in chi lo percepisce

2. Come si misura il rumore? Il campo di variabilità delle grandezze sonore e' molto ampio, si è assunta quindi come unità di misura la scala dei decibel [dB(A)]. La scala dei decibel è logaritmica, cioè un rumore di 53 dB(A) è il doppio di un rumore di 50 dB(A). Ad esempio due auto che singolarmente provocano un rumore di 50 dB(A) creano assieme un rumore di 53 dB(A). La tabella seguente chiarisce i diversi valori caratterizzanti alcuni rumori comuni

Livello in dB(A) Fonte del suono 140 Aereo in decollo (soglia del dolore) 120 Sirene, martello pneumatico 110 Gruppo rock, clacson 100 Treno, fonderia, smerigliatrice 90 Macchine tessili, fabbrica rumorosa 80 Sveglia, telefono, TV ad alto volume 70 Voce alta, ufficio rumoroso 60 Ambiente domestico 50 Conversazione a voce bassa 30 - 40 Fruscio di foglie, bisbiglio 10 - 20 Camera anecoica

3. Come si esprime il livello del rumore? Sia la normativa vigente, che la zonizzazione proposta si riferiscono a valori del rumore mediati nel tempo, ovvero al “Livello equivalente” (Leq) calcolato nel periodo: - diurno (6.00 - 22.00) - notturno (22.00 - 6.00) Quindi un superamento temporaneo dei valori previsti non implica una irregolarità.

4. Cos’è la zonizzazione? La zonizzazione acustica consiste nell'assegnazione, a ciascuna porzione di territorio, di un classe che, attraverso i parametri acustici, descrive l'ambiente di vita in relazione al disturbo indotto dal rumore. L'obiettivo della zonizzazione acustica è quello di prevenire il deterioramento di zone non inquinate e di fornire un indispensabile strumento di pianificazione, di prevenzione e di risanamento del sistema urbanistico, commerciale e produttivo del Comune. Le classi previste dal DPCM 1/03/91 sono 6 e verranno illustrate in seguito

5. Per Parma è una nuova procedura ? Il Comune di Parma è già dotato di una zonizzazione acustica abbastanza recente (marzo 1998), che però non è conforme alle disposizioni normative intervenute successivamente. Il Comune ha avviato sin dal 2000 una serie di studi per la revisione della zonizzazione acustica, effettuando una analisi puntuale delle aree in cui era necessario modificare l’assegnazione delle classi, e valutando altresì l’effettiva rumorosità esistente sul territorio mediante campagne di rilievi fonometrici.

5. Per Parma è una nuova procedura ? A seguito di tali valutazioni, è stato possibile revisionare la zonizzazione acustica del 1998, modificandola in tutte le aree ove le nuove normative lo richiedono, e recependo le modifiche urbanistiche conseguenti all’adozione dei nuovi strumenti pianificatori (POC, PSC). Le modifiche apportate hanno profondamente rivoluzionato il regime di vincoli acustici applicati al territorio, eliminando in modo sistematico i “salti di classe” che rendevano inapplicabili i limiti stessi.

Quadro normativo DPCM 1/3/91 – definisce le classi di destinazione d’uso ed i relativi limiti di rumorosità diurna e notturna, tuttora invariate Legge n. 447/95 – stabilisce i doveri di Comuni, Provincie, Regioni in materia di inquinamento acustico DPCM 14/11/97 – fissa i “nuovi” limiti di rumorosità, ribandendo sostanzialmente il contenuto del DPCM 1/3/91 Legge Regionale 15/2001 e relativa disposizione attuativa (D.G.R. n. 2053/2001 del 9/10/2001) indica i criteri per l’assegnazione delle classi al territorio comunale.

Le 6 classi di destinazione d’uso acustica Il DPCM 1 marzo 1991 definisce: Classe I : Aree particolarmente protette Aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione (ospedali, scuole, parchi). Classe II: Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività artigianali e produttive.

Classe III: Aree di tipo misto Classe III: Aree di tipo misto Aree urbane interessate da traffico locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali. Classe IV: Aree intensa attività umana Aree urbane interessate da traffico intenso veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività artigianali; aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; aree portuali; aree con limitata presenza di piccole industriale Classe V: Aree prevalentemente industriali Aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni Classe VI: Aree esclusivamente industriali Aree esclusivamente industriali e prive di abitazioni

Le 6 classi di destinazione d’uso acustica Nome Leq giorno Leq notte I aree particolarmente protette 50 40 II aree prevalentemente residenziali 55 45 III aree di tipo misto 60 IV aree di intensa attività umana 65 V aree prevalentemente industriali 70 VI aree esclusivamente industriali Notare quanto sia più riduttivo il limite notturno rispetto a quello diurno: una riduzione di 10 dB implica la riduzione ad 1/10 delle varie attività (il traffico stradale). Un esempio: Un generico livello diurno Il corrispondente livello notturno:

Criteri di assegnazione delle classi Si illustra ora la metodologia adottata nella stesura della zonizzazione. Oltre che dall’attuazione della legislazione vigente, questo lavoro è frutto della stretta collaborazione fra Comune ed Università di Parma e l’A.R.P.A. indispensabile per la corretta interpretazione delle norme stesse

Il principio di scalarità In linea generale, occorre sempre evitare il contatto fra aree adiacenti con classe di destinazione d’uso che differisca di più di una classe. La Legge 447/95 stabilisce chiaramente che il criterio di scalarità si applica con riferimento ai Valori Limite di Qualità, quindi le classi devono essere consecutive (I-II-III-IV-V-VI) Invece la Legge Regionale recita: All'interno del territorio urbanizzato o suscettibile di urbanizzazione le aree contigue, anche appartenenti a comuni contermini, non possono avere valori che si discostano in misura superiore a 5 dBA di livello sonoro equivalente misurato secondo i criteri generali stabiliti dal Decreto del Ministero dell'Ambiente 16 marzo 1998 recante "Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico". Quindi secondo la legge regionale, se il livello sonoro misurato lo consente, è possibile far confinare classi molto diverse (ad esempio VI e II)

Il principio di scalarità Il Comune di Parma non ha tuttavia profittato di tale possibilità, ed ha sempre rispettato rigorosamente il principio di scalarità fra le classi VI V IV III II I

Eccezioni al principio di scalarità Le classi I mantengono la loro classe anche se sono in adiacenza ad aree di classe molto più elevata VI V IV III II I

Per tutelare queste aree in classe I (es Per tutelare queste aree in classe I (es. ospedale) il decreto 29 novembre 2000 prevede interventi di bonifica direttamente sul ricettore, come l’impiego di finestre antirumore ed autoventilanti (abbattimento 34 dB)

Attribuzione delle classi - I Sono state localizzate in classe I le attrezzature e spazi di massima tutela: - scuole, - ospedali e cliniche, - parchi e giardini pubblici utilizzati dalla popolazione come patrimonio verde comune, escludendo pertanto le piccole aree verdi di quartiere, oppure i “parchi” destinati prevalentemente ad attività ricreative. Fanno inoltre eccezione le strutture scolastiche o sanitarie inserite in edifici adibiti principalmente ad altri usi: queste sono state classificate secondo la zona di appartenenza di questi ultimi.

Attribuzione delle classi - I Sono classificate, inoltre, in classe I anche le aree urbane e rurali di particolare interesse storico, architettonico, culturale, paesaggistico e ambientale quando, per la loro fruizione, la quiete è condizione essenziale (le altre, per cui la quiete non è stata considerata funzione essenziale, cioè praticamente tutte, sono state invece classificate normalmente in classe II). L'esigenza di proteggere dal rumore le aree di classe I costituisce una valida motivazione per l'individuazione di zone anche di dimensioni molto ridotte (singoli edifici con realtive pertinenze cortilizie).

Attribuzione delle classi - II Per quanto riguarda le zone residenziali già esistenti, la classe II è stata assegnata alle UTO (unità territoriali omogenee, assunte normalmente equivalenti agli isolati) in cui sia ha pressochè unicamente funzione residenziale. In presenza di negozi o altre destinazioni non puramente residenziali, o nel centro storico, ove gli indici di occupazione del suolo sono comunque elevati, la classe II è stata sistematicamente negata.

Attribuzione delle classi - II In conseguenza, risultano in classe II solo piccoli quartieri periferici costituiti di villette o tipologie residenziali a bassa densità, lontani dalle primarie infrastrutture di trasporto. Poiché le nuove regole di progettazione urbanistica vietano sostanzialmente la realizzazione di nuovi quartieri di questo tipo, privi di negozi ed altri servizi, la classe II non viene mai assegnata alle aree di progettata espansione residenziale.

Attribuzione delle classi - III La classe III è assegnata a tutto il territorio rurale (zone agricole), costituisce dunque in assoluto la classe avente maggiore estensione superficiale. Essa inoltre è assegnata a gran parte delle nuove espansioni residenziali, che prevedendo la bilanciata compresenza di residenza e terziario, ed a vaste porzioni del territorio urbano consolidato al di fuori del centro storico. In sostanza, la classe III è la classe assegnata a tutto il territorio in cui non esistano specifici motivi per assegnare una delle altre classi.

Attribuzione delle classi - IV La classe IV è attribuita alle UTO con forte prevalenza di attività terziarie (zone ad alta concentrazione di uffici pubblici, istituti di credito nonchè quartieri fieristici, attrezzature e impianti per attività e manifestazioni a grande concorso di pubblico, ecc...) o commerciali (zone commerciali, ipermercati, ecc...). E’ assegnata inoltre, in generale, al tessuto urbano del centro storico, ed a tutte la aree prospicienti le vie di traffico stradale o ferroviario di rilevante importanza (per una fascia ampia tipicamente 50m). Infine, essa è assegnata alle zone di confinamento con aree produttive, in modo da mantenere il più possibile rispettato il criterio di confinamento graduale di classi a scalare, evitando contatto di aree con classe acustica molto diversa.

Attribuzione delle classi V e VI La classe V è stata attribuita alle UTO con insediamenti di tipo industriale-artigianale, con limitata presenza di attività terziarie e di abitazioni. Sono inoltre state assegnate alla classe V le UTO con insediamenti zootecnici di tipo intensivo o altri insediamenti agroindustriali (industrie conserviere o di trasformazione dei prodotti agricoli, mulini), a meno che gli stessi non siano caratterizzati da attività, anche stagionale, a ciclo continuo: in quest’ultimo caso essi sono stati classificati in classe VI, onde consentire l’attività notturna con la stessa rumorosità ammessa di quella diurna.

Attribuzione delle classi V e VI La classe VI è attribuita alle UTO costituite da aree con forte specializzazione funzionale a carattere esclusivamente industriale-artigianale; in tale contesto sono stati ricompresi anche gli edifici pertinenziali all'attività produttiva. In aree di classe VI non possono trovarsi edifici residenziali Il Comune di Parma ha limitato il piu’ possibile l’attribuzione della classe VI, riservandola alle industrie a ciclo continuo, all’Aeroporto ed alle aree di espans. industriale (onde non pregiudicare l’installazione in esse di nuove industrie a ciclo continuo)

Infrastrutture di trasporto Viene assegnata una fascia con ampiezza pari ad almeno 50 m attorno alle infrastrutture di trasporto (stradale, ferroviario, aereo), classificata di classe più alta di una unità rispetto a quella del territorio circostante l’infrastruttura considerata.

Fasce di rispetto ferroviarie Attorno alle infrastrutture ferroviarie esistono inoltre apposite “fasce di pertinenza”, sulla base del D.P.R. 18/11/98 n. 459. All’interno di tali fasce, valgono limiti più “tolleranti” di quelli normali: 70/60 dBA per la fascia A e 65/55 dBA per la fascia B. Fascia B Fascia A

Zonizzazione stato di progetto In alcune aree, viene assegnata una classe “futura” che entrerà in vigore solo dopo l’attuazione del piano urbanistico. Graficamente sono indicate con campitura tratteggiata

Zonizzazione stato di progetto Si precisa che le campiture tratteggiate riguardano solo le aree interessate da progetti non ancora definitivi o di non certa realizzazione. Viceversa per i progetti di prossima esecuzione o in corso d’opera è stata assegnata in modo definitivo la classe acustica di progetto: ciò rende la zonizzazione più chiara ed aggiornata

Rapporti con i Comuni confinanti Per le porzioni di territorio comunale prossime al confine, si è verificata coi Comuni adiacenti la conformità e la coerenza fra le distinte zonizzazioni Vi è quindi garanzia di continuità nella tutela dei cittadini e dell’ambiente

Confronto con ZAC preesistente 2003 Zonizzazione Acustica 1998

Scaletta temporale Adozione in Consiglio Comunale 60 giorni per pubblicazione/presentazione di osservazioni Acquisizione del parere di ARPA Approvazione in Consiglio Comunale Trasmissione alla Provincia ed entrata in vigore Entro 6 mesi le attività produttive valutano il rispetto dei limiti di zona Entro lo stesso termine presentano, se necessario, il Piano di Risanamento Entro 1 anno anche il Comune presenta il proprio piano di risanamento acustico Entro 2 anni dalla presentazione, le imprese debbono ultimare l’attuazione del piano di risanamento Con cadenza biennale, a partire dalla data di presentazione del Piano di Risanamento Acustico, il Comune valuta lo stato acustico dell’ambiente, e, se necessario, modifica il Piano di Zonizzazione Acustica e/o elabora un nuovo Piano di Risanamento Acustico

Obblighi per le imprese (6 mesi) Effettuare la verifica del rispetto del rumore emesso dal sito produttivo La verifica va effettuata a cura di un Tecnico Competente in Acustica Ambientale, iscritto all’elenco regionale dei tecnici competenti Qualora i limiti di zona siano superati, predisporre un piano di risanamento acustico, che va presentato al Comune Il piano può prevedere interventi graduati nel tempo, a seconda della loro complessità tecnica ed onerosità, fino ad un massimo di 2 anni dalla data di presentazione

Obblighi per il Comune (12 mesi) Effettuare la verifica mediante rilievi fonometrici del rispetto dei limiti di zona Valutare ed integrare fra loro i Piani di Risanamento prodotti dalle imprese Qualora i limiti di zona permangano superati, predisporre un Piano di Risanamento Acustico Comunale, che va presentato alla Regione Il piano può prevedere interventi graduati nel tempo, a seconda della loro complessità tecnica ed onerosità, sulla base di un Indice di Priorità degli interventi

Contenuto del Piano di Risanamento Acustico Comunale Il Piano individua gli interventi a carico delle Imprese (recependo i relativi piani di risanamento), degli enti gestori di infrastrutture di trasporto nazionali (ANAS, FS, soc. Autostrade, etc.) ed a carico dell’Amministrazione Comunale stessa (tipicamente relativi alle infrastrutture di trasporto di gestione dirette del Comune) I costi relativi agli interventi a carico del Comune vengono finanziati, per legge, con la riserva del 7% delle spese ordinarie di manutenzione delle infrastutture interessate, oltre che con eventuali contributi erogati dalla Regione o dallo Stato. Gli interventi vengono eseguiti in ordine di priorità, sulla base dei fondi disponibili ogni anno, con riferimento all’indice di priorità descritto nel D.M.Amb. 29 novembre 2000

Conclusioni L’intero territorio del Comune di Parma è stato suddiviso in idonee classi di destinazione acustica, garantendo il completo rispetto di tutte le vigenti disposizione di legge. La preesistente zonizzazione acustica ha subito modifiche in un rilevante numero di punti, eliminando tutte le incongruenze e le discrepanze rispetto agli altri strumenti urbanistici. I nuovi limiti di rumorosità sono conseguibili con interventi tecnici alla portata sia delle imprese, sia dell’amministrazione comunale stessa.