PER SALVARE LA NOSTRA “SANA” E “ROBUSTA” COSTITUZIONE

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PER SALVARE LA NOSTRA “SANA” E “ROBUSTA” COSTITUZIONE vai a votare al referendum del 25-26 giugno 2006 e vota NO

La maggioranza del precedente Parlamento, pur con notevoli contrasti al suo interno, ha approvato, rifiutando ogni dialogo, una modifica della Costituzione che la stravolge. Ci hanno voluto far credere che si trattasse soltanto di dare più poteri alle regioni, che in realtà non ci sono. SI TRATTA INVECE DI CAMBIARE TUTTO IL NOSTRO SISTEMA DI GOVERNO! Vogliono un Primo ministro che comandi da solo, che possa, lui soltanto, sciogliere la Camera e mandare a casa i deputati; vogliono ridurre a poco più di niente i poteri del Presidente della Repubblica e ridurre l’autonomia della Corte Costituzionale. E’ solo col Referendum del 25 e 26 giugno che possiamo salvare l’Italia da un primo passo verso un paese di sudditi e non più di cittadini. NON È QUESTIONE DI DESTRA O DI SINISTRA! Il vero problema è difendere quel tanto di libertà che ormai da mezzo secolo ci siamo abituati ad avere. L’attuale Costituzione può essere aggiornata in alcuni punti, ma con un ampio consenso. Ciò può essere realizzato solo andando a votare al referendum, e votare NO!

DAL 1791 A OGGI LA COSTITUZIONE AMERICANA HA SUBITO SOLTANTO 16 EMENDAMENTI. IL PARLAMENTO A MAGGIORANZA DI CENTRO-DESTRA DA POCO RIMPIAZZATO HA MODIFICATO IN UN SOL COLPO BEN 50 (!) ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA: UNO STRAVOLGIMENTO DI QUELLA CHE IL PRESIDENTE CIAMPI HA RECENTEMENTE DEFINITO LA SUA 'BIBBIA LAICA'. I padri costituenti hanno voluto che la nostra bella costituzione fosse 'rigida‘ -come si dice tecnicamente- cioè per essere modificata richiedesse una procedura piuttosto complessa (mentre è tipico dei paesi non democratici avere costituzioni 'flessibili', modificabili con la normale procedura di approvazione di una legge ordinaria). La modifica della nostra costituzione richiede due votazioni a distanza di non meno di tre mesi e a larga maggioranza (maggioranza della quale il precedente parlamento disponeva) ma anche la possibilità che venga richiesto un referendum confermativo, nel quale si chiede direttamente al popolo se approva (SI') o non approva (NO) le modifiche votate. Il 25 e 26 giugno votare NO è l'ultima opportunità per salvare la nostra carta costituzionale, pensata e voluta non già da Tanzi, Moggi, Fiorani, Ricucci, Vittorio Emanuele Savoia ma da Piero Calamandrei, Ferruccio Parri, Benedetto Croce, Ugo La Malfa, Sandro Pertini, Leo Valiani, Arturo Labriola, Giuseppe Dossetti, Palmiro Togliatti, Alcide De Gasperi, Umberto Terracini ecc.

NO ALLA DISGREGAZIONE DELL’ITALIA NO ALLA TIRANNIDE DELLA MAGGIORANZA NO ALLA DITTATURA ELETTIVA DEL NUOVO “MONARCA REPUBBLICANO”: IL PRIMO MINISTRO NO ALL’IMBROGLIO DELLA “DEVOLUTION” SI’ ALLA RIAPPROPRIAZIONE DA PARTE DEI CITTADINI DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA: CASA COMUNE DEGLI ITALIANI E PATTO CONDIVISO DI CIVILE CONVIVENZA.

Da un articolo del prof. G Da un articolo del prof. G. Sartori sul Corriere della Sera, 27 maggio 2006: …Venendo al dibattito, il punto toccato da tutti è che il bicameralismo paritario «è una stranezza italiana che non ha eguali in nessuna parte del mondo» (Vassallo), che è «un mostro tutto e solo italiano» (Calderisi e Taradash). Il che è abbastanza vero. Però mi fa specie che questo sia il solo «mostro» per chi ne propone (ivi incluso specialmente il prof. Ceccanti) di ben più mostruosi: l'elezione popolare diretta del premier, il potere del suddetto premier di sciogliere le Camere «sotto sua esclusiva responsabilità», e cioè a suo arbitrio, la normativa anti-ribaltone, il ritorno pressoché automatico alle urne se le elezioni non producono la maggioranza voluta. Qui abbiamo quattro mostri che sono davvero tali non solo perché non esistono in nessuna parte del mondo, ma ancor più perché distruggono il sistema parlamentare per sostituirlo con Quasimodo (il mostro di Notre Dame del romanzo di Victor Hugo)…

PER SALVARE LA NOSTRA COSTITUZIONE vai a votare al referendum del 25-26 giugno 2006 e vota NO Materiali tratti da vari siti dei comitati referendari (tra cui Comitato Piemontese e Valdostano Difesa della Costituzione) e dall’opuscolo del Comitato Milanese Salviamo la Costituzione (progetto grafico Rossella Ferrario, vignette di Altan, Giannelli,Giuliano, Pedrazzini, Staino Vauro)