Lezione 6 Le proposizioni subordinate Albez edutainment production Analisi del periodo Lezione 6 Le proposizioni subordinate
Le funzioni delle proposizioni subordinate La correlazione dei tempi In questo modulo: Le funzioni delle proposizioni subordinate La correlazione dei tempi Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
Le proposizioni subordinate Le proposizioni subordinate compiono nel periodo funzioni diverse. Noi dobbiamo perciò considerare il periodo come un tutto unico e – come abbiamo distinto i vari elementi di una proposizione (soggetto, complementi…) – così dobbiamo distinguere in un periodo i vari elementi (cioè le varie proposizioni) che lo compongono. Abbiamo quindi: Proposizioni subordinate che compiono la stessa funzione del soggetto o del complemento oggetto nella proposizione: sono dette proposizioni subordinate sostantive. ESEMPIO Essere buoni (= la bontà, sogg.) è lodevole. Vedete che la proposizione subordinata implicita “essere buoni” fa da soggetto alla proposizione principale “è lodevole”. Chiedo che tu risponda (= la tua risposta, compl. ogg.) La proposizione subordinata “che tu risponda” fa da complemento oggetto alla principale “chiedo”. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
Le proposizioni subordinate b) Proposizioni subordinate che compiono la stessa funzione dell’attributo o della apposizione: sono dette proposizioni subordinate aggettive (attributive o appositive). ESEMPIO Le città, che si trovano in Italia (= italiane, attributo) sono quasi tutte storicamente importanti. Vedete che la proposizione subordinata “che si trovano in Italia” fa le veci di un attributo. Virgilio, che fu un grande poeta (= grande poeta, apposizione) cantò pastori, contadini e guerrieri. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
Le proposizioni subordinate c) Proposizioni subordinate che compiono la stessa funzione dei vari complementi (escluso l’oggetto) o degli avverbi: sono dette proposizioni subordinate complementari o avverbiali. ESEMPIO Ti rimprovero, perché sei stato negligente (= per la tua negligenza, compl. di causa). La proposizione subordinata “perché sei stato negligente”, che fa le veci di un complemento, è dunque complementare. I ragazzi correvano gareggiando tra loro ( = a gara, locuzione avverbiale di modo). La proposizione subordinata “gareggiando fra loro”, che fa le veci di una locuzione avverbiale, è dunque una proposizione avverbiale. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
La correlazione dei tempi Prima di iniziare la trattazione particolareggiata delle proposizioni subordinate, vi ricordiamo che in latino le subordinate con il modo congiuntivo seguono una regola detta “correlazione dei tempi” (consecutio temporum), che insegna quale tempo del modo congiuntivo si debba usare in esse. Questa regola è rispettata, sebbene meno rigidamente, anche in italiano e normalmente la si usa anche senza rendersene conto. ESEMPI Io voglio che tu studi. Volevo che tu studiassi. Avrei voluto che tu avessi studiato. L’orecchio stesso ci avverte dell’errore contenuto nelle proposizioni: Io voglio che tu studiassi. – Volevo che tu studi. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
La correlazione dei tempi La regola della correlazione dei tempi fa osservare che a tempo principale nella proposizione reggente, corrisponde tempo principale nella proposizione dipendente; a tempo storico nella reggente, corrisponde tempo storico nella dipendente. Sono chiamati tempi principale quelli che indicano un’azione presente o futura; tempi storici tutti quelli che indicano un’azione passata. Inoltre il latino, molto più preciso dell’italiano nell’uso dei tempi, applica nelle subordinate con il modo indicativo una regole detta “Legge dell’anteriorità”, per cui, se l’azione della subordinata è anteriore a quelle della principale, bisogna farlo risaltare, cosa che l’italiano molte volte trascura. ESEMPIO: Ti telefonerò, quando verrò a Roma. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
La correlazione dei tempi Questo periodo in latino diventa: ti telefonerò, quando sarò venuto a Roma, perché l’azione dell’andare a Roma è anteriore a quella di telefonare. Queste regole, a cui abbiamo semplicemente accennato, formeranno oggetto di studio della sintassi latina. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
RIASSUMENDO PROPOSIZIONI SUBORDINATE Giuseppe Albezzano SOSTANTIVE Fanno da soggetto - oggetto PROPOSIZIONI SUBORDINATE Fanno da attributo - apposizione AGGETTIVE COMPLEMENTARI Fanno da complementi - avverbi Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
…tarattattattattà....zzzzzzz Se fossi milionario …… Cosa farei………zzzzz… ..i giorni di lavoro….. abolireiiiii… …..tarattattà... …tarattattattattà....zzzzzzz F I N E Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona
Bibliografia Diatto – R. Mortara “Analisi logica per la scuola media inferiore” Editore Petrini Torino 1961 Giuseppe Albezzano ITC Boselli Savona